Dr.ssa Vanessa Ferri - Psicologa e Psicoterapeuta

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Dr.ssa Vanessa Ferri - Psicologa e Psicoterapeuta Psicologa clinica e psicoterapeuta rogersiana. Il mio approccio si basa sull'accettazione e l'accogl

L'importanza della psicoterapia non solo per "guarire" : è un'occasione di crescita e un percorso personale di scoperta ...
06/11/2021

L'importanza della psicoterapia non solo per "guarire" : è un'occasione di crescita e un percorso personale di scoperta di sé.

STRESS - Non sempre è una sensazione da evitare, nelle giuste dosi e con il giusto modo di approcciarlo può essere una s...
22/02/2021

STRESS - Non sempre è una sensazione da evitare, nelle giuste dosi e con il giusto modo di approcciarlo può essere una spinta per il cambiamento e per aumentare la performance.

Cos'è la PSICOTERAPIA?La psicoterapia è spesso erroneamente vista alla stregua di una cura e quindi rifiutata con la dic...
18/02/2021

Cos'è la PSICOTERAPIA?

La psicoterapia è spesso erroneamente vista alla stregua di una cura e quindi rifiutata con la dicitura "Non sono mica matto, non ne ho bisogno! ".
Niente di più sbagliato..

La psicoterapia aiuta le persone ad esplorare le aree nascoste della propria personalità, i meccanismi di comportamento, le emozioni rimosse, i propri bisogni più profondi, gli ideali che guidano le nostre scelte, il materiale inconscio.. Ci apre la strada al cambiamento ma soprattutto alla conoscenza di noi stessi!

Ascoltare, accogliere e accettare gli altri. Stare accanto con delicatezza alle persone che amiamo senza volerci sostitu...
17/02/2021

Ascoltare, accogliere e accettare gli altri. Stare accanto con delicatezza alle persone che amiamo senza volerci sostituire a loro. Fidarsi che, ognuno a modo suo, le persone troveranno il modo per risollevarsi. Semplicemente far sentire la propria presenza accettando i tempi degli altri senza chiedere né pretendere niente.

Ogni giorno dedichiamo almeno mezz'ora per fare ciò che ci piace davvero, ciò che ci fa stare bene e che ci rende felici...
16/02/2021

Ogni giorno dedichiamo almeno mezz'ora per fare ciò che ci piace davvero, ciò che ci fa stare bene e che ci rende felici. Sembra una banalità ma sarà il modo per prenderci cura di noi e amarci appagando il nostro bisogno di essere accuditi.
La nostra salute mentale ci ringrazierà.

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12/01/2021
09/01/2021

Toccati la testa: ti sei mai chiesto come è cambiato il tuo cervello in questi mesi di lockdown?
Gli studi condotti su animali e persone, che hanno vissuto l'isolamento, hanno evidenziato che alcune strutture cerebrali si modificano a causa della mancanza di interazioni sociali.
E non sempre le modifiche sono a tuo vantaggio.
Ecco le 3 più importanti.
1️⃣🧠 LA CORTECCIA PREFONTALE
Alza una mano e mettila sopra le tue sopracciglia: lì si trova la corteccia prefrontale.
È una strana cosa la corteccia cerebrale prefrontale.
Si tratta del pezzo di encefalo che si è sviluppato più recentemente negli uomini.
Ci serve per svolgere compiti importantissimi, come pianificare correttamente una strategia per affrontare un problema (es: "per non fare tardi al lavoro, mi conviene usare la metro oppure rischiare prendendo la strada principale con l'auto?").
È anche responsabile dei nostri tratti di personalità e di una corretta condotta sociale: se il vostro inquilino è chiassoso, manifesta uno sprezzante atteggiamento di sfida e gode nel rompere i vostri oggetti, probabilmente la sua corteccia prefrontale difetta un po'.
Ebbene, in alcuni studi si è visto che le persone sottoposte a isolamento prolungato sperimentano una riduzione del volume della corteccia prefrontale (cioè lo spazio che occupa nella scatola cranica diminuisce).
Questo si traduce in un aumento di pessime decisioni prese dal soggetto in questione e un aumento di comportamenti anti-sociali.
2️⃣🐴 L'IPPOCAMPO
L'ippocampo è un pezzo di cervello con una forma e un nome molto buffo (hippocampus in latino significa "cavalluccio marino").
A dispetto della sua pucciosità, esso svolge un ruolo molto importante nella nostra vita: è il responsabile della formazione dei ricordi, permettendo di conservare le informazioni che acquisite nella memoria a lungo termine (se tra 3 mesi vi ricorderete che l'ippocampo ha la forma di un cavalluccio marino, dovrete ringraziare proprio l'ippocampo).
Gli umani e gli animali sottoposti a isolamento possono avere un ippocampo più piccolo della norma e una riduzione delle concentrazioni del Fattore Neurotrofico Cerebrale.
Cos'è il Fattore Neurotrofico Cerebrale?
Questo nome lungo e dalla difficile pronuncia indica un tipo di proteina che nutre e alimenta i neuroni del sistema nervoso centrale. È roba buona, è nel tuo interesse che il corpo ne produca in grandi quantità.
Purtroppo l'isolamento sociale impatta negativamente su questi fattori, il che si traduce in una riduzione della capacità di apprendimento e di pensiero superiore (è il motivo per cui alcuni studenti stanno sperimentando un calo di prestazione scolastica da quando sono stati confinati a casa).
Perfino i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, aumentano a causa del lockdown, il che danneggia sempre di più il nostro amato ippocampo.
Come risolvere la situazione? Le interazioni sociali devono essere ridotte al minimo in presenza e purtroppo su questo non possiamo fare diversamente.
Tuttavia, si è visto che alcuni esercizi fisici aumentano notevolmente la produzione del Fattore Neurotrofico Cerebrale: corsa sul posto, cyclette, danza aerobica, rock-climbing in casa vanno più che bene.
Da fare per pochi minuti al giorno in casa per 5 giorni a settimana.
3️⃣🏉 L'AMIGDALA
L’amigdala è una struttura a forma di mandorla (dal greco antico: amygdálē, “mandorla”) che si trova davanti all’ippocampo.
Essa è l’organo cerebrale deputato alla gestione delle emozioni, soprattutto la paura.
Circa un decennio fa, alcuni ricercatori scoprirono che c’era una correlazione tra l'ampiezza della rete sociale di una persona e il volume della sua amigdala.
È presumibile pensare che più conoscenti e amici ha una persona, più interazioni sociali sperimenta durante la giornata.
Ebbene, sono queste esperienze che influenzano l’amigdala e cambiano la sua struttura.
Dal lato opposto, altri studi hanno visto che l'amigdala è più piccola nelle persone che vivono in solitudine.
Se vuoi evitare che questo accada anche quando l'isolamento te lo impone una causa di forza maggiore, consiglio di usare programmi come Zoom o Google Meet per ricreare artificialmente quegli ambienti sociali in cui eravamo immersi prima.
Ad esempio, una famiglia italiana è diventata virale per un video in cui giocavano a Monopoli-a-distanza durante le festività natalizie.
Con una telecamera riprendevano la mappa di gioco e con le altre si collegavano in videochiamata per dare istruzioni e chiacchierare.
A volte lo spirito di adattamento fa emergere la nostra creatività e la nostra capacità di risolvere i problemi.
Con un po’ di inventiva anche tu potrai evitare che il tuo corpo accusi pesantemente i colpi di un isolamento eccessivo. 🙂

08/01/2021

In altre parole, prova a vivere meglio ❤️

29/12/2020

Scriviamo questo post dopo esserci resi conto che il Ministero della Salute, nei suoi dossier e nei suoi contenuti web, non annovera affetto il Disturbo da alimentazione compulsiva (Binge eating disorder) tra i disturbi alimentari oppure, quando lo fa, propone soluzioni come una "rieducazione alimentare", svalutando al massimo la serietà con la quale andrebbe trattata la psicopatologia. Sì, perché le abbuffate compulsive sono il sintomo di un quadro sintomatico che vede un quadro diagnostico ben preciso... e non frutto di "svogliatezza" o "ignoranza".

Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un approfondimento completo sul Binge Eating D. cercando di fare luce sulle dinamiche psicologiche coinvolte. Con questo post cerchiamo di sensibilizzare il più possibile il pubblico per ridurre la pressione dello stigma sociale.

E' vero che non tutti gli obesi soffrono di Binge Eating D, ma vi è una credenza collettiva: tutte le persone obese sono considerate pigre, stupide o incapaci (Schwartz et al. 2003).

Bisogna chiarire che le "abbuffate" non sono sinonimo di "golosità" ma l'unico mezzo mediante il quale, chi soffre di Binge eating disorder, cerca di regolare le sue emozioni.

Se imparassimo ad accettare tutti (magri e paffuti), valutandoli aldilà dell'aspetto fisico, potremmo alleggerire la pressione sociale percepita da chiunque si sente fuori posto a causa dei kg in più... perché è così che tutto ha inizio.

I fattori che influenzano il BED sono:
- vissuti personali
- pressione sociale
- giudizio sociale
- immagini proiettate dai media

Nel nostro approfondimento abbiamo spiegato tutti in dettaglio, in questo post volevamo solo fornire una panoramica generale su quanto potesse essere distruttivo il disprezzo per le taglie XL.

21/12/2020

Le scuse, da sole, non bastano.
Chi chiede scusa senza fare ammenda e senza attivare un reale cambiamento, sta compiendo un atto di manipolazione implicita

12/12/2020

Chi ha un disturbo mentale non necessariamente soffre!
In psicologia si parla di sintomi egodistonici per indicare quelle manifestazioni che generano sofferenza (ansia, umore depresso, attacco di panico...) e sintomi egosintonici che possono compromettere diverse aree funzionali della vita senza generare una diretta sofferenza (manie di grandezza, narcisismo, meccanismi di difesa...).

In genere chi sperimenta sintomi egosintonici non ne è necessariamente consapevole e dato che questi sintomi appaiono in sintonia con il proprio io, la persona ci sguazza e se li gode... anche se chi ne soffre può causare grande sofferenza a chi sta vicino.

11/12/2020

Freud diceva che ognuno è quello che è non perché lo vuole, ma perché qualcosa nella vita lo ha reso tale. Sono certa che il dolore possa rendere le persone molto sensibili e attente agli altri ma è vero anche il contrario, il dolore può indurre a una forte chiusura emotiva.

Chi ha provato il dolore della sofferenza e lo ha elaborato, non provoca sofferenza, chi ha conosciuto l'insicurezza dell'amore e l'ha compreso, ama smisuratamente, chi ha conosciuto l'indifferenza da importanza ed attenzioni, chi non è stato accettato accetta, chi ha conosciuto il male dona il bene.

Le grandi personalità io le ho trovate in chi ha sofferto ed ha trasformato il dolore in sensibilità....

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