09/01/2021
Toccati la testa: ti sei mai chiesto come è cambiato il tuo cervello in questi mesi di lockdown?
Gli studi condotti su animali e persone, che hanno vissuto l'isolamento, hanno evidenziato che alcune strutture cerebrali si modificano a causa della mancanza di interazioni sociali.
E non sempre le modifiche sono a tuo vantaggio.
Ecco le 3 più importanti.
1️⃣🧠 LA CORTECCIA PREFONTALE
Alza una mano e mettila sopra le tue sopracciglia: lì si trova la corteccia prefrontale.
È una strana cosa la corteccia cerebrale prefrontale.
Si tratta del pezzo di encefalo che si è sviluppato più recentemente negli uomini.
Ci serve per svolgere compiti importantissimi, come pianificare correttamente una strategia per affrontare un problema (es: "per non fare tardi al lavoro, mi conviene usare la metro oppure rischiare prendendo la strada principale con l'auto?").
È anche responsabile dei nostri tratti di personalità e di una corretta condotta sociale: se il vostro inquilino è chiassoso, manifesta uno sprezzante atteggiamento di sfida e gode nel rompere i vostri oggetti, probabilmente la sua corteccia prefrontale difetta un po'.
Ebbene, in alcuni studi si è visto che le persone sottoposte a isolamento prolungato sperimentano una riduzione del volume della corteccia prefrontale (cioè lo spazio che occupa nella scatola cranica diminuisce).
Questo si traduce in un aumento di pessime decisioni prese dal soggetto in questione e un aumento di comportamenti anti-sociali.
2️⃣🐴 L'IPPOCAMPO
L'ippocampo è un pezzo di cervello con una forma e un nome molto buffo (hippocampus in latino significa "cavalluccio marino").
A dispetto della sua pucciosità, esso svolge un ruolo molto importante nella nostra vita: è il responsabile della formazione dei ricordi, permettendo di conservare le informazioni che acquisite nella memoria a lungo termine (se tra 3 mesi vi ricorderete che l'ippocampo ha la forma di un cavalluccio marino, dovrete ringraziare proprio l'ippocampo).
Gli umani e gli animali sottoposti a isolamento possono avere un ippocampo più piccolo della norma e una riduzione delle concentrazioni del Fattore Neurotrofico Cerebrale.
Cos'è il Fattore Neurotrofico Cerebrale?
Questo nome lungo e dalla difficile pronuncia indica un tipo di proteina che nutre e alimenta i neuroni del sistema nervoso centrale. È roba buona, è nel tuo interesse che il corpo ne produca in grandi quantità.
Purtroppo l'isolamento sociale impatta negativamente su questi fattori, il che si traduce in una riduzione della capacità di apprendimento e di pensiero superiore (è il motivo per cui alcuni studenti stanno sperimentando un calo di prestazione scolastica da quando sono stati confinati a casa).
Perfino i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, aumentano a causa del lockdown, il che danneggia sempre di più il nostro amato ippocampo.
Come risolvere la situazione? Le interazioni sociali devono essere ridotte al minimo in presenza e purtroppo su questo non possiamo fare diversamente.
Tuttavia, si è visto che alcuni esercizi fisici aumentano notevolmente la produzione del Fattore Neurotrofico Cerebrale: corsa sul posto, cyclette, danza aerobica, rock-climbing in casa vanno più che bene.
Da fare per pochi minuti al giorno in casa per 5 giorni a settimana.
3️⃣🏉 L'AMIGDALA
L’amigdala è una struttura a forma di mandorla (dal greco antico: amygdálē, “mandorla”) che si trova davanti all’ippocampo.
Essa è l’organo cerebrale deputato alla gestione delle emozioni, soprattutto la paura.
Circa un decennio fa, alcuni ricercatori scoprirono che c’era una correlazione tra l'ampiezza della rete sociale di una persona e il volume della sua amigdala.
È presumibile pensare che più conoscenti e amici ha una persona, più interazioni sociali sperimenta durante la giornata.
Ebbene, sono queste esperienze che influenzano l’amigdala e cambiano la sua struttura.
Dal lato opposto, altri studi hanno visto che l'amigdala è più piccola nelle persone che vivono in solitudine.
Se vuoi evitare che questo accada anche quando l'isolamento te lo impone una causa di forza maggiore, consiglio di usare programmi come Zoom o Google Meet per ricreare artificialmente quegli ambienti sociali in cui eravamo immersi prima.
Ad esempio, una famiglia italiana è diventata virale per un video in cui giocavano a Monopoli-a-distanza durante le festività natalizie.
Con una telecamera riprendevano la mappa di gioco e con le altre si collegavano in videochiamata per dare istruzioni e chiacchierare.
A volte lo spirito di adattamento fa emergere la nostra creatività e la nostra capacità di risolvere i problemi.
Con un po’ di inventiva anche tu potrai evitare che il tuo corpo accusi pesantemente i colpi di un isolamento eccessivo. 🙂