Studio Oculistico Ventre Luca

Studio Oculistico Ventre Luca Direttore della Struttura Complessa di Oculistica all’Ospedale di Aosta. Chirurgia vitreoretinica. Luca Ventre e i suoi collaboratori Dott.

Presso questo studio medico, visitano pazienti di ogni età il Dott. Marco Angeloni, Dott.ssa Elena Boero e Dott.ssa Giulia Pignata.

21/09/2022
With my friend Ike Ahmed at the ESCRS meeting in Milan
21/09/2022

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Anche quest'anno impegnati nell'attività di screening nelle scuole materne di Poirino 🤓
09/11/2018

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Luca Ventre ospite al VITREORETINAL MEETING (Cuneo, 13 Settembre 2018)
12/10/2018

Luca Ventre ospite al VITREORETINAL MEETING (Cuneo, 13 Settembre 2018)

Mai sentito parlare di VERNAL❓La Dottoressa Giulia Pignata ci spiega di cosa si tratta.La  CHERATOCONGIUNTIVITE DI VERNA...
15/06/2018

Mai sentito parlare di VERNAL❓La Dottoressa Giulia Pignata ci spiega di cosa si tratta.

La CHERATOCONGIUNTIVITE DI VERNAL e’ una malattia allergica rara, poco conosciuta, non facilmente diagnosticata e di conseguenza non ovunque adeguatamente trattata che si manifesta con un’ infiammazione di congiuntiva e cornea su base atopica mediata dalle Ig-E; si tratta di una della più gravi patologie allergiche, che viene esacerbata dall’esposizione ai raggi ultravioletti del sole e che si manifesta con prurito e fotofobia, spesso associati a lacrimazione intensa e secrezione viscosa che si accentuano in condizioni ambientali caldo-umide.
Inizia a manifestarsi nei primi anni di vita e si risolve di regola spontaneamente verso i 18-20 anni. I sintomi si presentano in primavera (febbraio-aprile) e peggiorano progressivamente in estate, per regredire poi nel periodo autunno-inverno; circa il 10-15% dei soggetti ha invece una forma definita 'perenne', in cui, cioè, nei mesi invernali si ha solo un miglioramento ma non una remissione completa dei disturbi.
Con gli anni è frequente un peggioramento, in termini di intensità e di estensione del periodo sintomatico. La patologia, potendo fortemente limitare le normali attività quotidiane, è assai invalidante per i pazienti, che possono avvertire sensazione di corpo estraneo negli occhi, con prurito e lacrimazione; talvolta è riferita una sensazione di 'velo' davanti agli occhi, che impedisce la lettura e il disegno. La forte fotofobia, cioè il fastidio alla luce, può inoltre costringere i pazienti a stare chiusi in casa fino a sera, e ad evitare spesso anche le luci artificiali, specie se a neon. E' d' obbligo, quindi, l'uso di lenti scure, spesso anche in ambienti chiusi.
Oltre a condizionare le attività quotidiane, sia scolastiche che di vita relazionale, la VKC può complicarsi con lesioni corneali anche ulcerative che, se non trattate adeguatamente, possono esitare in un danno permanente alla vista (nel 5-6% dei casi circa) o in un’ aumentata predisposizione al cheratocono. (15-25%)
Contrariamente al quanto si verifica nelle CONGIUNTIVITI ALLERGICHE CLASSICHE, le terapie convenzionali con antistaminici, cromoni e antinfiammatori sono scarsamente efficaci; l'unico trattamento utile è rappresentato dai cortisonici, il cui impiego, però, locale o per via generale, deve essere limitato a brevi cicli per i ben noti effetti collaterali, specie sull'occhio, come l'aumento della pressione oculare fino al glaucoma e la cataratta.
Per evitare queste complicanze negli ultimi anni sono stati introdotti preparati topici galenici a base di ciclosporina: si tratta di un immunosoppressore a bassissima dose che riesce a tenere a bada la malattia, riducendo non solo i sintomi ma anche il rischio di complicanze secondarie alla malattia stessa o all’utilizzo a lungo termine della terapia cortisonica. La quantità di farmaco presente nelle preparazioni fa ritenere pressochè nullo il rischio di assorbimento sistemico e quindi di effetti collaterali generali; la completa sicurezza del collirio è stata confermata anche da un grande studio eseguito presso l’ospedale Meyer in cui è stata accertata l’impossibilità di dosare la ciclosporina nel sangue di 1200 bambini sottoposti a trattamento nel 2017. Il trattamento in caso di cheratite puo’ quindi essere utilizzato in totale sicurezza e proseguito fino a remissione clinica per poi essere ripreso al momento della riacutizzazione stagionale.

Giornata della salute a Poirino con l'oculista Luca Ventre, l'ortottista Fabiola Posteraro e Lions Clubs International
11/03/2018

Giornata della salute a Poirino con l'oculista Luca Ventre, l'ortottista Fabiola Posteraro e Lions Clubs International

Cos'è la cataratta❓Ce ne parla la Dottoressa Elena Boero. Per cataratta si intende qualsiasi opacità del cristallino che...
21/02/2018

Cos'è la cataratta❓Ce ne parla la Dottoressa Elena Boero.

Per cataratta si intende qualsiasi opacità del cristallino che determini una penalizzazione della visione. Il cristallino è una lente naturale, normalmente trasparente, contenuta nei nostri occhi, collocata tra l’iride e il corpo vitreo (la sostanza gelatinosa che riempie il bulbo oculare).

Esistono diversi tipi di cataratta, tutti dovuti a modificazioni della composizione chimica del cristallino, principalmente ossidazioni, che ne compromettono la trasparenza.
La causa principale di queste modificazioni è l’invecchiamento, ma può essere provocata anche da traumi oculari, da esposizione a radiazioni e a raggi UV, da patologie oftalmiche (come uveiti, glaucoma ad angolo chiuso, miopia elevata e alcune distrofie retiniche ereditarie) e sistemiche (diabete mellito, distrofia miotonica, dermatite atopica, neurofibromatosi).

I bambini possono invece sviluppare la cataratta congenita (con un’incidenza di 3:10.000 nati vivi), che può essere causata da stati infettivi che si verificano durante la gestazione e che colpiscono il nascituro, come ad esempio la rosolia, mutazioni genetiche, anomalie cromosomiche (come la sindrome di Down) e disturbi del metabolismo (come la galattosemia).

Secondo l’Istat in Italia la cataratta senile colpisce l’8.5 % della popolazione tra i 70 e i 74 anni, il 12,4% nei cinque anni successivi e il 17,1% di chi supera gli 80 anni. Stando all’OMS è la prima causa al mondo di cecità e ipovisione (anche se quasi sempre reversibile).

I sintomi che più comunemente vengono riferiti dai pazienti sono: visione offuscata, visione sdoppiata, ipersensibilità alla luce e abbagliamento, percezione meno vivida dei colori e necessità di modificare frequentemente le prescrizioni degli occhiali.
La pupilla, che normalmente è nera, alla lunga può apparire giallastra e, in alcuni casi, addirittura bianca.

La diagnosi viene effettuata durante la visita specialistica, in occasione della quale si determinerà il tipo di cataratta e si studieranno tutte le strutture oculari in modo da valutare la presenza o meno di altre alterazioni che potrebbero contribuire alla riduzione della qualità visiva.

Quando la compromissione visiva diventa tale da impedire o rendere disagevole al paziente lo svolgimento delle proprie attività quotidiane, si procede all’asportazione chirurgica del cristallino, che, allo stato attuale, è l’unico trattamento disponibile.

Oggi si procede generalmente con la tecnica della facoemulsificazione, che consiste nella frantumazione del cristallino mediante ultrasuoni e nell’aspirazione di tali frammenti. Successivamente viene impiantata una piccola lente artificiale (IOL: Intra Ocular Lens), di potere variabile a seconda delle dimensioni del bulbo oculare e della refrazione postoperatoria desiderata.
Il cristallino artificiale è solitamente scelto per consentire la visione da lontano o da vicino, non può correggere entrambe e non può correggere l’astigmatismo. Esistono tuttavia anche tipi di cristallino artificiale che consentono la visione sia per lontano che per vicino. Altri ancora consentono la correzione dell’astigmatismo. Sarà compito del chirurgo stabilire la scelta del tipo di cristallino artificiale più opportuna per il paziente, sapendo che alcune opzioni non possono essere erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Dopo l’intervento potrebbe residuare un difetto visivo (miopia, ipermetropia, astigmatismo) per anomalie della cicatrizzazione e per i limiti intrinseci delle tecniche di misurazione e calcolo del cristallino artificiale. Tale difetto residuo potrà essere opportunamente corretto utilizzando (nella maggior parte dei casi) gli occhiali.

Solitamente l’intervento viene effettuato in anestesia locale (topica, con l’utilizzo di gocce anestetiche, o peribulbare, mediante iniezione di anestetico). L’anestesia generale viene riservata ai bambini o a soggetti in cui vi sia rischio di movimenti del capo.
Attualmente il recupero postoperatorio è molto rapido poiché si effettuano delle incisioni molto più piccole che in passato e la tecnica di facoemulsificazione è molto meno traumatica.
Inoltre, con l’avvento del femtolaser, per il momento disponibile solo in pochi centri, si possono effettuare incisioni più precise e si può iniziare a frammentare il cristallino minimizzando ulteriormente il trauma.
Nella maggior parte dei casi l’intervento si esegue in regime ambulatoriale e l’ospedalizzazione non è necessaria.

La cataratta è l’intervento chirurgico più effettuato al mondo, le tecniche attuali hanno ridotto molto i rischi intraoperatori (valutati intorno allo 0,01% circa). Tuttavia possono verificarsi delle complicanze sia durante l’atto operatorio che nel periodo successivo.
Alcune complicanze intraoperatorie, come la rottura della capsula del cristallino, possono comportare l’impossibilità di impiantare la lente artificiale durante l’intervento e la necessità di intervenire in un secondo tempo.
Una complicanza postoperatoria frequente è l’aumento della pressione oculare, nella maggior parte dei casi transitoria e trattabile con l’instillazione di colliri ipotonizzanti per un periodo di tempo limitato.
Nel mese successivo all’intervento il paziente dovrà evitare di sfregare l’occhio, utilizzare occhiali da sole (per via dell’ipersensibilità alla luce, in genere transitoria), evitare sforzi fisici ed attività in ambienti polverosi. Sarà poi fondamentale sottoporsi ai controlli stabiliti dal medico e instillare con regolarità i colliri prescritti, poichè il rischio di infezione nel mese successivo all’intervento è molto elevato.

Cos'è l'ambliopia❓Ce ne parla la Dottoressa Giulia Pignata.Per ambliopia (occhio pigro), si intende una funzione visiva ...
19/01/2018

Cos'è l'ambliopia❓Ce ne parla la Dottoressa Giulia Pignata.

Per ambliopia (occhio pigro), si intende una funzione visiva inferiore alla norma in uno o raramente in entrambi gli occhi, in assenza di patologie oculari, non correggibile con la prescrizione di lenti e non tendente ad autorisolversi. Si tratta in sostanza di un mancato sviluppo della funzione visiva di un occhio che si verifica quando, durante il periodo di sviluppo del sistema visivo (prima dei 7-8 anni di vita), il bambino riceve informazioni visive ridotte o alterate in un occhio.

Cio’ puo’ verificarsi per diverse cause:
- anisometropia: differenza di difetto refrattivo (miopia, ipermetropia, astigmatismo) tra i due occhi;
- strabismo: qualsiasi deviazione oculare che non permetta la visione binoculare;
- deprivazione sensoriale: qualsiasi ostacolo che impedisce all’immagine visiva di arrivare sulla retina (cataratta congenita, ptosi palpebrale, cicatrici corneali etc..).

Una differenza di vista di almeno 2/10 tra i 2 occhi è sufficiente per sospettare un’ambliopia, di conseguenza risulta fondamentale misurare nei bambini l’acuità visiva già in età precoce (3 anni) per escludere una differenza di capacità visiva nei 2 occhi causata da difetti refrattivi o altri fattori ambliopigeni.
Esistono metodi indiretti che permettono all’ oculista di accertare l’acuità visiva anche nei bambini piu’ piccoli e poco collaboranti (incapacità di alternare la fissazione, reazione negativa del bambino alla chiusura di un occhio, misurazione oggettiva del difetto refrattivo in cicloplegia).

In conclusione è fondamentale che ogni bambino venga sottoposto a screening della funzione visiva entro i 3 anni (o prima se i genitori notano occhi storti o posizioni anomale del capo) e immediatamente inviato all’ oculista in caso di sospetta ambliopia.

Non appena identificata la causa ambliopigena è’ necessario correggerla immediatamente (con occhiali o lenti a contatto se si tratta di difetto refrattivo, con chirurgia se si tratta di cataratta o ptosi).
Una volta corretta la causa dell’ambliopia, la funzione visiva dell’occhio ambliope deve essere riabilitata attraverso un trattamento occlusivo sull’occhio sano (non ambliope); sara’ l’oculista a consigliare il miglior regime di occlusione (con cerotto) o di penalizzazione ( filtri o gocce) e la sua durata (quante ore al giorno e per quanto tempo) , con l’obiettivo di ripristinare la funzione visiva nell’occhio pigro.

22/12/2017
Ritorno da una giornata di lavoro fermi per valanghe...
11/12/2017

Ritorno da una giornata di lavoro fermi per valanghe...

L'oculista Giulia Pignata e l'ortottista Fabiola Posteraro impegnate nell'attività di screening "Sight for Kids" promoss...
01/12/2017

L'oculista Giulia Pignata e l'ortottista Fabiola Posteraro impegnate nell'attività di screening "Sight for Kids" promossa dal Lions Club di Poirino e Santena nelle scuole materne 🤓

Mi chiamo Luca Ventre, sono nato nel 1973 a Torino e svolgo la professione di Medico Oculista.Mi sono laureato in Medici...
24/11/2017

Mi chiamo Luca Ventre, sono nato nel 1973 a Torino e svolgo la professione di Medico Oculista.
Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Torino nel 1998 con votazione 110/110 e ho conseguito il titolo di Oftalmologo nel 2002 con votazione 70/70.

Mi occupo di tutte le patologie oculari, con maggior riguardo a quelle VITREORETINICHE per le quali effettuo consulenze chirurgiche presso l'Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino e l'Hopital des Escartons di Briancon (FR). Svolgo attività chirurgica altresì presso il Policlinico S. Luca di Carmagnola, dove eseguo interventi di cataratta, e presso le cliniche Santa Caterina da Siena e Pinna Pintor di Torino, dove pratico interventi di chirurgia refrattiva, cataratta, glaucoma e patologie vitreoretiniche.

Ad oggi ho eseguito circa 1500 interventi di chirurgia vitreoretinica e 3500 interventi chirurgici di cataratta.

Sono stato relatore in congressi nazionali e internazionali dove ho eseguito chirurgia in diretta.

Ricevo presso il centro IRIDE 3000 in Corso Marconi 11 a Torino e presso lo STUDIO OCULISTICO di Poirino sito in Corso Fiume 12 dove collaboro con validi colleghi quali il Dott. Marco Angeloni, la Dott.ssa Elena Boero e la Dott.ssa Giulia Pignata.

Indirizzo

Corso Fiume 12
Poirino
10046

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 12:00
Mercoledì 09:00 - 12:00
Giovedì 09:00 - 16:00
Venerdì 15:30 - 19:30

Telefono

+390119401414

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