26/08/2025
Genitori e Figli del 2025
Estate 2025: Una nuvola di bambini si muove lungo la spiaggia e decido di osservarli. Portano dei secchielli pieni d'acqua dal mare alla pineta come i nani di biancaneve; lavorano a catena e sembra roba serie... Li seguo..e vedo che hanno scavato un'enorme buca nella terra e stanno rovesciando il mare lì dentro:" mamma mamma, nel mare si vede l'arcobaleno!!!" dice uno... Ah ora capisco: Stanno provando a catturare i colori dell'arcobaleno che si vede riflesso nel mare,… lo devi cercare bene… accucciato, guardando i riflessi che rimbalzano, schizzano e creano i loro giochi… Sono loro, i piccoli ladri di arcobaleni, con le facce bruciate dal sole e le mani sporche di terra! Gli stessi bambini che "hanno tutto" e passano le giornate d'avanti a telefoni e tablet, quelli a cui hanno rubato la fantasia, e noi gli stessi genitori quelli che popolano le pagine dei giornali e riempiono i teatri perché non capaci di educare e regolare!
Eppure basta un vespaio di bambini, l’aria aperta, la voglia di stare insieme e questi bambini ci lasciano senza fiato con il loro desiderio di catturare i sogni e portarli dentro una buca nel bosco incantato! Sono spesso “accusati” i bambini di non saper tollerare le frustrazioni di non sapersi annoiare , di non avere regole, e noi genitori ancora di più...
Eppure questo mondo di videogiochi, soluzioni immediate, fate scintillanti e bellezze mozzafiato, glielo abbiamo costruito noi intorno, e glielo abbiamo consegnato già appena nati. E noi genitori, psicologi, elettricisti, attori impiegati, operai; siamo tutti alle prese con lo stesso mondo che abbiamo costruito, inventato, consegnato... Un mondo crudele tempestato da strumenti elettronici e dalle apparenze, dove i genitori non sanno dare regole, abituare alla tolleranza, stare sul momento, accanto… alla giusta distanza.
Mi ricorda tutto questo un caro meccanismo di difesa che studiai al primo anno di Università: La “Scissione”. Una modalità con cui il soggetto si difenderebbe dall'angoscia dividendo la realtà in due metà: “una totalmente buona” ed una “totalmente cattiva”. E non bisogna fidarsi, “caro giovane psicologo” quando il paziente ti fa sentire il salvatore, né quando ti calpesta come il persecutore... Lì in quei luoghi estremi dove le emoziono ondeggiano per il troppo o troppo poco, probabilmente è in atto un meccanismo di scissione. Pur tuttavia la realtà che leggo oggi in ogni dove sembra proprio così: scissa e deformata.
E così i bambini diventano robottini privi di fantasia, e i genitori adolescenti incapaci. Lo leggiamo e sentiamo ovunque!
Eppure negli anni ottanta anche se esistevano i cortili, i bambini giocavano con la terra e potevano esplorare il mondo (oggetto buono), i ragazzi morivano di overdose ai margini delle strade e un nuovo virus, uccideva e stigmatizzava valanghe di giovani troppo liberi. E la generazione precedente, quella del dopoguerra? quella si che era davvero "tutta buona" con le regole che venivano rispettate, i genitori che sapevano educare, i ruoli ben definiti ed i bambini che ricevevano bacchettate sulle mani, le famiglie che vivevano in povertà ed avevano paura, paura dei grandi, della guerra della fame! Quello si che era un mondo giusto!
La scissione ci mette i paraocchi, ma permette di riempire i teatri e vendere libri molto più dei racconti scritti con tutti i colori dell’arcobleno …tanto per restare in tema! Il mondo di oggi è difficile da affrontare per noi genitori e come in tutte le epoche ci sono vantaggi e svantaggi di quello che la realtà ci offre! Il nostro compito, nostro degli Psi (Psicologi, Psichiatri e Neuropsichiatri) non può essere quello di rimproverare o dire cosa è sbagliato, chi siamo noi per farlo? Noi possiamo solo aiutare a vedere oltre; a capire e guardare in profondità in un’ottica ecologica e trans-generazionale.
Qualcuno mi ha insegnato a guardare la mente come un composto di tanti fili invisibili che ci legano alle generazioni precedenti e a vedere i comportamenti come funzionali alla sopravvivenza. E’ con quest’ ottica non giudicante che ho imparato a guardare gli individui, a scorgere significati nascosti ed individuare i tanti personaggi che popolano le menti. Ho imparato che le persone scelgano da sole cosa sia giusto e ad avere e dare fiducia perché le cose spesso si aggiustano da sé. Questo mi sembra tantissimo.
In questa ottica non giudicante, quello che vedo oggi sono genitori che faticano ad educare, regolare, strutturare confini. Ma non sono questi i figli di quelli che le norme le hanno violate (anni 60/70)? forse come reazione ad un’epoca (quella fascista e post-fascista) in cui le regole erano pietre lanciate per ferire, spaventare, e sottomettere spesso con violenza? Magari quei bambini, sottomessi o artefici di questi sistemi, si sono garantiti la sopravvivenza prima ribellandosi alle norme e poi creando “oggetti narcisistici”. Le realtà idealizzate spesso ci consentono di fuggire dai traumi e quali traumi sono più soverchianti di quelli di adulti svalutanti e disamorati dei figli? Quegli oggetti idealizzati degli anni 70 parlano di progresso, di realtà scintillanti, di donne in costume che ballano sui palcoscenici della TV, e di bambini super che avrebbero dovuto studiare e cambiare il mondo!
Sono questi i genitori di oggi. Un po' adolescenti forse, che faticano a regolare, che non tollerano la frustrazione perché sono cresciuti con una pillola per tutti i problemi! E adesso? Adesso che abbiamo costruito questo mondo incantato di fate e folletti… Loro, questi genitori sono gli “oggetti cattivi”!?
Un meccanismo perverso quello della scissione: ci fa sentire sempre sotto a qualcosa di bello, o peggio ancora che facciamo schifo rispetto ad una realtà “tutta buona” che ci viene propinata! Ma noi non facciamo schifo: siamo quelli che lottano per creare spazi di socializzazione anche quando d'estate le scuole sono chiuse ed i centri estivi hanno dei costi insostenibili per i più. Centri estivi tra l’altro, in cui “bambini tutti buoni” seguono ritmi incessanti definiti da animatori super-prestanti e propongono sport quasi sempre livelli agonistici (anche qui realtà scintillanti). Noi genitori di oggi, siamo quelli che cercano di diventare hackers per evitare che i figli cadano nelle maglie pericolose della rete dove nessuno li protegge da algoritmi pedofili e app dai contenuti pericolosi. Sono quelli che provano a tenere i bambini lontani da telefoni e tablet fino a quattordici anni, come qualcuno suggerisce, ma poi si trovano a scaricare materiale da studiare durante l’orario di lavoro perché la scuola funziona con il RE; sono quelli che hanno paura della rete e allora controllano mentre i figli fanno ricerche scolastiche per poi chiedersi se non li stiano privando della propria autonomia… Ah se potessi raccontare tutto!
Quanto è difficile educare!! lo diceva anche il buon Freud, più di “governare” e “Psicoanalizzare” eppure siamo sempre lì , protagonisti dei palcoscenici e dei libri, “oggetti cattivi” del 2025, deformati scissi e bersagli di facili proiezioni.
Oggi sappiamo tante cose noi genitori, ed abbiamo tanti libri che ci dicono come essere genitori, e questo non fa che creare ulteriori “oggetti buoni” che ci fanno sentire sotto un'ideale di bravura. Tutti ottimi suggerimenti, a volte difficili da applicare in questa epoca di chat e genitori iper-invischiati iper-coinvolti; in questo mondo con un mare di gente dentro a ogni cosa, sempre ovunque e contemporaneamente che non lascia spazio a chi, cosa, come e dove. Non ci sono confini del tempo e dello spazio a meno che non li rivendichi ad alta voce e a testa alta. E a quel punto resti indietro perché le novità vanno controllate ogni giorno, ci sono circolari, regole, progetti, roba bellissima, tutta di ampio valore; ma il valore viene meno se siamo iperstimolati e non riusciamo a stare nel momento, nel qui ed ora, con le emozioni, con i figli, a casa propria, dentro i confini.
È tutta una grande prestazione il mondo: lo sport, i libri l’educazione… La scuola con il progetto più interessante, il genitore più bravo e così anche i libri, gli educatori e gli Psi entrano a far parte di questo perfezionismo che sa di consumismo!
Eppure un autore a me caro (D. Winnicott) diceva: "un atmosfera di perfezione al bambino non giova....il genitore non deve essere perfetto ma sufficientemente buono"; secondo lui dall’ errore il bambino creerebbe la rappresentazione dell'altro e quindi l'idea che gli oggetti non sono prodotti della sua fantasia. Qualche volta il genitore può non sintonizzarsi con i bisogni del bambino e da lì lui impara che quello che sente si chiama rabbia, paura, tristezza ecc. Gli errori, ed i momenti di riparazione, quindi, sarebbero funzionali a costruire un confine tra realtà e rappresentazione interna.
Lasciateli sbagliare allora questi genitori, come in tutte le generazioni è stato fatto; insegnate a lasciare andare; a fare meno; aiutateli questi genitori a vedere le loro mancanze in una prospettiva transgerazionale ed ecologica piuttosto che scrivere libri su cosa va bene e cosa no o riempire teatri per dire cosa non va bene!
Aiutateli questi genitori a costruire spazi di socializzazione in cui i ragazzi e bambini possano crescere sereni... Luoghi sicuri… Perché loro, genitori e ragazzi, hanno tutte le risorse... Loro sanno catturare gli arcobaleni e portarli con Sé nelle foreste pericolose e nei giardini incantati e noi genitori non vediamo l'ora di starli a guardare da lontano vicino o alla “giusta distanza” e di emozionarci nel vederli crescere!