26/07/2025
Sii dolce
ti prego
sii dolce ancora.
Fai il passo.
Spiana la fronte.
Rimetti al suo posto
la parola che punge.
Perché tutto scorre
e passa
e si dimentica,
tranne ciò che ha fatto bene.
Tranne l’amore
messo dove potevi,
anche quando nessuno vedeva.
Non alzare la voce
per vincere
per ferire
per sentirti sopra.
Alzala
per chiedere scusa
per dire ho avuto paura
per dire
non ti ho dimenticato
e ti penso ancora
con tutta la tenerezza
che mi è rimasta.
Non costruire muri
che poi ti tocca
restare al freddo.
Non chiudere il cuore
che la chiave si perde
tra mille cose.
Lascia la porta socchiusa
che a volte le cose belle
tornano.
E hanno fame di te.
Abbi cura.
Abbi cura
dei silenzi che parlano piano,
dei giorni in cui pare non accada nulla
e invece si muove tutto.
Abbi cura delle mani che tremano,
delle parole che non escono.
Sono le più vere.
Resta poesia.
Anche quando non serve,
anche quando il mondo
ha smesso di crederci.
Resta poesia
nei modi,
nei pensieri,
nei dettagli.
Resta poesia
e non vergognartene.
Cerca la pace,
perché la insegnerai
a chi porta dentro
la sua guerra.
La pace è un seme.
E tu sei terra.
E quando verrai sapere chi sei
e la vita ti chiederà
cosa hai scelto davvero
tu potrai dire piano:
ho scelto la gentilezza
quando avrei potuto colpire,
ho tenuto la luce accesa
dove gli altri spegnevano,
ho detto grazie
anche al dolore
quando mi insegnava
come si ama
senza aspettarsi niente.
Sii dolce
ti prego
sii dolce ancora.
Fai il passo.
Spiana la fronte.
Rimetti al suo posto
la parola che punge.
Perché tutto scorre
e passa
e si dimentica,
tranne ciò che ha fatto bene.
Tranne l’amore
messo dove potevi,
anche quando nessuno vedeva.
Non alzare la voce
per vincere
per ferire
per sentirti sopra.
Alzala
per chiedere scusa
per dire ho avuto paura
per dire
non ti ho dimenticato
e ti penso ancora
con tutta la tenerezza
che mi è rimasta.
Non costruire muri
che poi ti tocca
restare al freddo.
Non chiudere il cuore
che la chiave si perde
tra mille cose.
Lascia la porta socchiusa
che a volte le cose belle
tornano.
E hanno fame di te.
Abbi cura.
Abbi cura
dei silenzi che parlano piano,
dei giorni in cui pare non accada nulla
e invece si muove tutto.
Abbi cura delle mani che tremano,
delle parole che non escono.
Sono le più vere.
Resta poesia.
Anche quando non serve,
anche quando il mondo
ha smesso di crederci.
Resta poesia
nei modi,
nei pensieri,
nei dettagli.
Resta poesia
e non vergognartene.
Cerca la pace,
perché la insegnerai
a chi porta dentro
la sua guerra.
La pace è un seme.
E tu sei terra.
E quando vorrai sapere chi sei
e la vita ti chiederà
cosa hai scelto davvero
tu potrai dire piano:
ho scelto la gentilezza
quando avrei potuto colpire,
ho tenuto la luce accesa
dove gli altri spegnevano,
ho detto grazie
anche al dolore
quando mi insegnava
come si ama
senza aspettarsi niente.