Parole imperfette

Parole imperfette Ogni parola è imperfetta, ed è per questo che ci può salvare.

E se le nostre emozioni fossero creature vive? Se desiderate addentrarvi nel mondo straordinario delle emozioni, se siet...
03/09/2023

E se le nostre emozioni fossero creature vive?

Se desiderate addentrarvi nel mondo straordinario delle emozioni, se siete pronti a un'avventura fra le bestie che popolano la nostra interiorità, allora il libro che ho scritto fa per voi. È una galleria di emozioni, sensazioni e sentimenti trasformati in animali, in esseri fuori dal comune, che vi aspettano fra le pagine per essere osservati, riconosciuti, compresi.

Potete ordinare il "Bestiario delle emozioni" in libreria, oppure acquistarlo negli store online:

📎 sito dell'editore: https://industriaeletteratura.it/prodotto/bestiario-delle-emozioni/
📎 IBS: https://www.ibs.it/bestiario-delle-emozioni-libro-francesco-cangioli/e/9791280987259

Sabato 28 gennaio condurrò, insieme a Diletta Pagnini, un laboratorio di scrittura e danzaterapia che permetterà ai part...
01/12/2022

Sabato 28 gennaio condurrò, insieme a Diletta Pagnini, un laboratorio di scrittura e danzaterapia che permetterà ai partecipanti di esplorare in modo creativo il mondo complesso e affascinante delle emozioni.

Sarà presso Imaginadanza Prato e durerà due ore, dalle 10.00 alle 12.00.

Per info e iscrizioni:

WhatsApp: 3408723565
Telefono: 3515855262

Vi aspettiamo. 🙂

"𝘾𝙖𝙧𝙤 𝙖𝙢𝙞𝙘𝙤, 𝙩𝙞 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙫𝙤..."🎼 Inizia così uno dei brani più iconici di Lucio Dalla. È una lettera, quella indirizzata al s...
30/10/2022

"𝘾𝙖𝙧𝙤 𝙖𝙢𝙞𝙘𝙤, 𝙩𝙞 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙫𝙤..."

🎼 Inizia così uno dei brani più iconici di Lucio Dalla. È una lettera, quella indirizzata al suo interlocutore ipotetico, che diviene il pretesto per riflettere su di sé, sulla propria condizione in rapporto al mondo che cambia, sul mondo stesso.

📃 Ogni lettera, che sia indirizzata a un interlocutore reale o fittizio, rappresenta un potente strumento di auto-riflessione. Quante volte, scrivendo una lettera, ci si ritrova a considerare quanto di ciò che abbiamo messo in parola risulti nuovo ai nostri stessi occhi? Il dialogo fra il Sè scrivente e il destinatario è prima di tutto, in realtà, un dialogo interno a chi scrive, che permette di fare chiarezza e di rintracciare accordi e priorità fra le molte voci che abitano ognuno di noi.

✍️ Questo processo ci induce alla 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦, intesa non in senso religioso, ma più in generale come espressione di contenuti non ancora disvelati, come traduzione in parola di segreti depositati in qualche cantuccio dentro di noi.

Come J.W. Pennebaker ha ampiamente dimostrato, mantenere a lungo un segreto, specie se esso ha a che fare con nodi emotivi irrisolti, può generare stress, disagio psichico e fisico. Confessare su carta, fosse anche soltanto a noi stessi, ci aiuta dunque a ripristinare una condizione di benessere.

📝 E voi scrivete mai delle lettere? Potete indirizzarne una a voi stessi: vi accorgerete di quanto sia illuminante e catartico.

Francesco Cangioli

"𝘓𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘦̀ 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢. [...] 𝘉𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢 𝘴𝘤𝘪𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘯𝘰𝘥𝘪 𝘢𝘥 𝘶𝘯𝘰 𝘢𝘥 𝘶𝘯𝘰, 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰, 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘵...
10/10/2022

"𝘓𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘦̀ 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘧𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢. [...] 𝘉𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢 𝘴𝘤𝘪𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘯𝘰𝘥𝘪 𝘢𝘥 𝘶𝘯𝘰 𝘢𝘥 𝘶𝘯𝘰, 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰, 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘷𝘶𝘰𝘭𝘦."

(Murakami Haruki, Norwegian wood)

La scrittura terapeutica è, citando le parole di Sonia Scarpante, 𝙨𝙘𝙧𝙞𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖 𝙙𝙚𝙞 𝙣𝙤𝙙𝙞.

Ma che significa?

Le nostre vite sono splendidi fili di lana che a volte si aggrovigliano, creando dentro di noi agglomerati di emozioni inespresse e di pensieri irrisolti. La scrittura può condurre le nostre dita lungo il filo, aiutarci a scovare quei nodi e, se ci sentiamo pronti, accompagnarci mentre li sciogliamo.

Scrivendo ci disponiamo a essere narratori di noi stessi e grazie a questo processo di 𝘴𝘥𝘰𝘱𝘱𝘪𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘨𝘯𝘪𝘵𝘪𝘷𝘰 - essere insieme narratori e personaggi - possiamo osservare le nostre vite da una prospettiva inedita, originale. Questo processo di osservazione è un atto rivoluzionario, che può aprire la mente a nuove soluzioni, a strategie creative per affrontare il presente e riprogettare il futuro.

Scrivere i nodi significa permettere alle emozioni di tornare fluide, di essere riconosciute e rimesse in circolo. Significa dare corpo al disagio attraverso la parola prima che il disagio prenda corpo da sè, gravando sulle nostre vite come un macigno.

Francesco Cangioli

𝘊𝘢𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘢𝘳𝘪𝘰... 📔 🖋A partire da quando avevo dodici anni ho tenuto per qualche tempo dei diari. Erano perlopiù agende ann...
05/10/2022

𝘊𝘢𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘢𝘳𝘪𝘰... 📔 🖋

A partire da quando avevo dodici anni ho tenuto per qualche tempo dei diari. Erano perlopiù agende annuali che le banche regalavano a mio padre, il quale a sua volta le regalava a me. Io le aprivo, respiravo il profumo di carta nuova, ancora vergine, e scoprivo nelle pagine bianche un invito a raccontarmi. Cos’è una pagina bianca, del resto, se non un universo potenziale di significati? Così iniziavo a scrivere.

Come me, molti di noi hanno tenuto diari durante quel delicato periodo che è l’adolescenza. Scrivere di sé è uno strumento potente per fare chiarezza nel magma di pensieri che affollano la mente, specie in una fase dell’esistenza in cui va a poco a poco formandosi l’identità, che è ancora fumosa, in costruzione.

E poi?

Spesso cresciamo e ci dimentichiamo di questa possibilità. La scrittura finisce per essere relegata alla didattica, oggetto di valutazione durante i compiti scritti. Oppure viene impiegata per redigere una lista della spesa, per scopi utilitaristici che niente hanno a che fare con l’espressione di sé.

Ma, come scrive Will Storr nel suo libro “La scienza dello storytelling”, noi tutti siamo 𝙖𝙣𝙞𝙢𝙖𝙡𝙞 𝙣𝙖𝙧𝙧𝙖𝙩𝙞𝙫𝙞. Siamo storie, e in quanto tali abbiamo bisogno di essere raccontate. E allora scrivere di sé resta una via elettiva per fare luce nel buio del proprio mondo interiore, dove, riprendendo le parole di Sant’Agostino, “abita la verità”.

Da qualche parte, in casa vostra, c’è senz’altro un foglio bianco che aspetta di ricevere in dono le vostre confidenze. Se gliele concederete non potrete che uscirne in qualche modo rinnovati.

Francesco Cangioli

𝘖𝘨𝘯𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘢 𝘦̀ 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘳𝘧𝘦𝘵𝘵𝘢, 𝘦𝘥 𝘦̀ 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦. 🖋Quando il pensiero e l'emozione si traducono in parola...
28/09/2022

𝘖𝘨𝘯𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘢 𝘦̀ 𝘪𝘮𝘱𝘦𝘳𝘧𝘦𝘵𝘵𝘢, 𝘦𝘥 𝘦̀ 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘱𝘶𝘰̀ 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦. 🖋

Quando il pensiero e l'emozione si traducono in parola, necessariamente parte di essi va perduta. E tuttavia proprio la parola ci aiuta a creare un ponte fra il non detto e il dicibile, dando forma all'informe che abita ognuno di noi. Le parole sono imperfette, ma ci permettono di comunicare.

L'𝘪𝘮𝘱𝘦𝘳𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 è anche il tempo dell'azione passata, ma considerata nel suo svolgersi, nel suo progressivo divenire. Quando scriviamo di noi, delle nostre esperienze, abitiamo proprio la dimensione imperfetta di ciò che abbiamo già vissuto, ma che possiamo ancora trasformare, perché il suo significato non è dato una volta per tutte. Così, riappropriandoci di quel divenire, siamo in grado di modificare il nostro rapporto con la nostra storia, col nostro presente e con la nostra prospettiva sul futuro.

Ogni parola è imperfetta perché siamo noi a scriverla o a pronunciarla. E noi siamo imperfetti, creature in costante evoluzione, mai del tutto finite, mai del tutto compiute. In questo incessante cambiamento potenziale risiede la nostra ricchezza.

𝙋𝙖𝙧𝙤𝙡𝙚 𝙞𝙢𝙥𝙚𝙧𝙛𝙚𝙩𝙩𝙚 parla di noi, di come la scrittura possa accompagnarci, curarci, a volte persino salvarci. Di come una penna e un pezzo di carta abbiano il potere di cambiare le nostre vite.

Francesco Cangioli

Indirizzo

Prato
59100

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