Per anni mi sono allenata con dedizione e passione e ho fatto di tutto per diventare abbastanza brava. Non ero perfetta, e non sono mai stata la migliore. Ma non rimpiango nulla!
Ho amato infinitamente ogni istante trascorso nella mia testardaggine, coraggio, sudore e pece!
Avevo un sogno.
Fin da piccola ho sempre avuto un pensiero e un’immagine ben presente nella mia testa: se mai fossi riuscita a ballare in Russia (capitale indiscussa della danza, per me), avrei anche potuto smettere di ballare!
E così è stato.
Ho onorato questa mia profezia.
Mi sono infortunata ricercando la perfezione, sono comunque partita per la Russia e davanti agli occhi avrò sempre la fotografia del teatro a testa in giù, visto da un eccessivo cambré alla sbarra mobile sul palcoscenico di San Pietroburgo col pianoforte in sottofondo.
L’immagine e la sensazione più totalizzante della mia vita.
Ma, ad un certo punto non ho più sopportato il dolore che mi provocava il mio vecchio infortunio, inossidabile compagno di viaggio.
E ho smesso di ballare. Dalla sera alla mattina. Ho preso un aereo e ho confinato alle mie spalle, sbattendo la porta, il sogno di una vita.
E così è iniziato un nuovo viaggio, quello verso me stessa ... perché quando sei troppo occupata a “fare” spesso ti dimentichi di alzare gli occhi per guardarti intorno ...
I primi anni, mossa dalla delusione di non poter essere quello che avevo sempre pensato, ho seguito vari percorsi.
Ripartendo da Siena dove ho conosciuto delle vere e proprie Menti con le quali sognavamo di cambiare il mondo davanti al fuoco di un casolare sperduto, passando per Milano dove ho indossato la divisa come Assistente di Volo, ho viaggiato molto e soprattutto visitato di più!
Tornando a Venezia, mio primo grande amore, in cui ho ricominciato a tradurre dal cinese, punto di partenza dei miei viaggi zaino in spalla tra minoranze etniche nel sud della Cina fino alla Mongolia, a Hong Kong e Macao, Thailandia, all’India, Mauritius, all’Africa, al Sud America, all’Egitto, alla Russia e Europa e New York ecc …
E ho capito chi NON sono.
Poi sono tornata al corpo, quando ho avuto il coraggio di fare pace con il mio infortunio.
E ho iniziato a cercare.
Qualcosa non mi squadrava e non capivo cosa fosse.
Dopo alcuni mesi di allenamento il mio corpo è come se non riuscisse più a progredire. E mi chiedevo il perché.
Il mio punto di stallo mi ha spinto a cercare tutto quello che c’è dietro un movimento.
Sono partita dai meridiani, dalla medicina tradizionale cinese, dalla bioenergetica alla riflessologia, per approdare alla fisica quantistica e allo sciamanesimo. E non continuo l’elenco perché è troppo lungo.
Ho compreso che, usando una palla, potevo far quadrare tutto quello che c’era nelle mie teorie.
Ho compreso che il Body Rolling è una forma di auto trattamento che riesce a spingersi oltre ciò che oggi incaselliamo come “noto”.
E’ una mappa che parte dal corpo e ti porta a trascendere ogni aspetto. Nel corpo tutto è scritto.
Questa ricerca mi ha aperto una evoluzione personale incredibile, perché quando i nodi si sciolgono, noi cambiamo ... sempre ...
E questo non lo fa la ginnastica o le routine di esercizi, ma il principio che c’è dietro.
Oggi insegno la mia visione di un metodo e scelgo gli aspetti che più servono alla persona che ho davanti.
Non è uguale per tutti.
Può essere qualcosa di completamente differente per ognuno di noi.
Io ne pratico ogni giorno l’aspetto di cui più ho bisogno.
E il viaggio continua.