ANMOS

ANMOS Anmos è un'associazione culturale con l'ambizione di promuovere una corretta politica sanitaria.

09/05/2023

I sindacati: “Uscito con le ossa rotte dalla pandemia, il Servizio sanitario nazionale sconta gli effetti di decenni di politiche miopi, che hanno ridotto il numero di strutture e posti letto, tagliando il personale e l’offerta sanitaria. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: pronto socc...

09/05/2023

Non sorprendiamoci se i medici lasciano il sistema sanitario nazionale: a furia mancati adeguamenti alla inflazione, mancate riforme, tassazione eccessiva, inapplicabilità del contratto, contenzioso medico legale non governato…. a mio avviso il “bicchiere SSN della dipendenza” nella sanità p...

05/12/2020

Il nostro presidente SIS 118 finalmente dimesso dopo 15 giorni di Ospedale e negativizzazione tampone, ha ancora qualche strascico, a dimostrazione che questo virus può colpire tutti a qualsiasi età, lui il ritratto della Salute, lui sempre energico, dinamico, vulcanico, tante idee, tanto lavoro fatto sempre con la stessa passione, sempre pronto a curare gli altri! Ancorché convalescente, invita tutti alla prudenza, a non abbassare mai la guardia, a non sottovalutare la pericolosità del contagio , basta veramente poco. Invito tutti gli operatori sanitari a prestare attenzione a pretendere i DPI dalle Aziende e a denunciare chi si rende responsabile di faciloneria e di superficialità, dall'alto dei loro scranni, senza pensare a chi invece sta sul campo a svolgere quella che per me è la più bella professione del mondo : curare chi ha bisogno, nel corpo e nello spirito. Non potrò mai perdonare chi tenta di ridurci a numeri e a disumanizzarci!

06/11/2020

06 NOV - Gentile Direttore, come lei sa, io faccio attività sindacale, politica e scientifica, ma sono soprattutto un Medico che vive tutte le difficoltà del momento legate all’epidemia, già vissute nella prima ondata, e che si stanno ripetendo nella seconda ondata per i pazienti e per tutti gl...

21/10/2020

Nonostante i primi mesi dell’imperversare del Covid 19 avessero fatto emergere il pressapochismo delle funzioni centrali dello Stato quale il Governo Potere al Popolo: "In un epoca di pandemia come questa costringere le istituzioni a mantenere le promesse non mantenute è la strada che percorrerem...

07/10/2020

Comunicato di denuncia dell’attacco disciplinare a Francesca Perri, responsabile Sanità del Risorgimento Socialista. Di Franco Bartolomei, coordinatore nazionale Piena solidarietà alla nostra Responsabile Nazionale Sanità che è stata colpita da un provvedimento disciplinare dalla sua Azienda, ...

ANMOS, ossia l'Associazione Nazionale Medici e Operatori Sanitari, nata come associazione che vuole occuparsi di promuov...
19/05/2020

ANMOS, ossia l'Associazione Nazionale Medici e Operatori Sanitari, nata come associazione che vuole occuparsi di promuovere Cultura Sanitaria , con uno sguardo alle politiche sindacali, ha scritto questa lettera aperta al Ministro della Salute: spunti di riflessione

TuttoSanità - Anmos, lettera aperta al Ministro Speranza - NOTIZIE

Grazie a Panorama della Sanità per la pubblicazione 👇🏻
07/05/2020

Grazie a Panorama della Sanità per la pubblicazione 👇🏻

Serve una nuova 833 e una nuova Europa. Lettera aperta al Ministro Speranza dall'Associazione Nazionale Medici e Operatori Sanitari. Come sarà ricordata tra 10 anni la lezione del 2020, l’anno del Coronavirus? Anno caratterizzato da una lunga crisi economica, certamente. Chi oggi allarga i cordon...

Anmos: cosa ricorderemo del 2020 in Sanità?Serve una nuova 833 e una nuova Europa. Lettera aperta al Ministro Speranza 👇
06/05/2020

Anmos: cosa ricorderemo del 2020 in Sanità?
Serve una nuova 833 e una nuova Europa. Lettera aperta al Ministro Speranza 👇

Serve una nuova 833 e una nuova Europa. Lettera aperta al Ministro Speranza Come sarà ricordata tra 10 anni la lezione del 2020, l’anno del Coronavirus?Anno caratterizzato da una lunga crisi econom…

Vi invito a firmare  anche questa petizione.  I Medici devono essere messi in condizioni di visitare i propri pazienti, ...
25/04/2020

Vi invito a firmare anche questa petizione. I Medici devono essere messi in condizioni di visitare i propri pazienti, con gli opportuni dispositivi di protezione e devono poter prescrivere farmaci , in fase precoce di malattia, in scienza e coscienza, anche off label , se c'è una minima possibilità di bloccare l'evoluzione della malattia scatenata da questo virus! Abbiamo assistito a troppi decessi per restare fermi e inermi. Questa pandemia per colpa della politica politicante è stata gestita malissimo, soprattutto dalle Regioni, praticamente come la Sp****la del 1918 e l'Asiatica del 1958! Eppure sono stati fatti progressi in medicina negli ultimi 100 anni, e tante cose si sarebbero potute evitare e/o fare. L'attuazione di piani Pandemici, che pur esistevano fino al 2012, per esempio, la gestione da parte di chi è esperto di maxiemergenze, e questa epidemia è una maxiemergenza da Rischio Biologico!

Servono ancora 99 firme. Puoi aiutare a raggiungere l'obiettivo?

18/04/2020

Si condivide:

Al Ministro della Salute on. Speranza
Ai Governatori di tutte le Regioni
Al presidente della FNOMCEO dott. Filippo Anelli
Ai Presidenti Federali degli Ordini dei Medici Regionali.

Siamo un gruppo di circa 100.000 Medici, di tutte le specialità e di tutti i servizi territoriali e ospedalieri sparsi per tutta Italia, nato in occasione di questa epidemia, che da quasi 2 mesi ormai, sta scambiando informazioni sull'insorgenza della malattia causata dal Coronavirus, sul come contenerla, sul come fare , a chi rivolgersi, come orientare la terapia, come e quando trattarla, e siamo pressoché giunti alle stesse conclusioni : i pazienti vanno trattati il più presto possibile sul territorio, prima che si instauri la malattia vera e propria, ossia la polmonite interstiziale bilaterale, che quasi sempre porta il paziente in Rianimazione.
Dagli scambi intercorsi e dalla letteratura mondiale, si è arrivati a capire probabilmente la patogenesi di questa polmonite, con una cascata infiammatoria scatenata dal virus attraverso l' iperstimolazione di citochine, che diventano tossiche per l'organismo e che aggrediscono tutti i tessuti anche vascolari, provocando fenomeni trombotici e vasculite dei diversi distretti corporei, che a loro volta sono responsabili del quadro variegato di sintomi descritti.

I vari appelli finora promossi da vari Organismi e Organizzazioni sindacali, che noi abbiamo condiviso appieno, sono stati rivolti a chiedere i tamponi per il personale sanitario, a chiedere i dispositivi di sicurezza per tutti gli operatori, che spesso hanno sacrificato la loro vita, pur di dare una risposta ai pazienti, non si sono tirati indietro, nessuno.
Proprio per non vanificare l'abnegazione di medici e personale sanitario, oltre ai 1 )Dispositivi di Protezione e ai 2) Tamponi, chiediamo di 3)Rafforzare il Territorio , vero punto debole del Servizio Sanitario Nazionale, con la possibilità per squadre speciali, nel decreto ministeriale del 10 Marzo, definite 4)USCA, di essere attivate immediatamente in tutte le Regioni, in maniera omogenea, senza eccessiva burocrazia, avvalendosi dell'esperienza di noi tutti nel trattare precocemente i pazienti, anche con terapie off label, alcune delle quali peraltro già autorizzate dall' AIFA.
Siamo giunti alla conclusione che il trattamento precoce può fermare il decorso dell'infezione verso la malattia conclamata e quindi arginare, fino a sconfiggere l'epidemia.
Il riconoscimento dei primi sintomi , anche con tamponi negativi ( come abbiamo avuto modo di constatare nel 30% dei casi) è di pura pertinenza Clinica, e pertanto chiediamo di mettere a frutto le nostre esperienze cliniche, senza ostacoli burocratici nel prescrivere farmaci, tamponi, Rx e/o TC, ecografia polmonare anche a domicilio, emogasanalisi, tutte cose che vanno a supportare la Clinica, ma che non la sostituiscono.
Lo chiediamo, indipendentemente dagli schieramenti politici e/o da posizioni sindacali , lo chiediamo come Medici che desiderano ed esigono di svolgere il proprio ruolo attivamente e al meglio, dando un contributo alla collettività nell'interesse di tutti.
Lo chiediamo perché tutti gli sforzi fatti finora col distanziamento sociale, non vadano perduti, paventando una seconda ondata di ricoveri d'urgenza dei pazienti tenuti in sorveglianza attiva per 10-15 giorni, ma che non sono stati visitati e valutati clinicamente e che ancora sono in attesa di tamponi.
La mappatura di questi pazienti, asintomatici o paucisintomatici, e di tutti i familiari dei casi conclamati è oltremodo indispensabile per non incorrere in un circolo vizioso, con ondate di ritorno dei contagi appena finirà il " lock down".

Medici Italiani gruppo Covid 19

17/04/2020

LA BEFFA DEL RINNOVO CONTRATTUALE E DELL'INNOVAZIONE TELEMATICA

C'è veramente chi crede che noi medici di famiglia avremmo potuto svolgere il lavoro
che stiamo svolgendo da due mesi a questa parte, senza avere alle spalle il background, che abbiamo, di conoscenza personale, diretta, oserei dire intima, dei nostri pazienti?
Rapporto individuale, frontale, confidenziale, questa è sempre stata la forza della Medicina di famiglia, la diretta conoscenza del paziente, del contesto familiare, sociale e lavorativo, ha fatto della nostra professione quello che è: la guida pratica per garantire la salute individuale e comunitaria in questo paese.
Ora abbiamo la tecnologia, sicuramente indispensabile sempre, ma che ancora di più ci aiuta nella gestione dell'emergenza, che ancora di più sarà di aiuto in futuro, ma che sarebbe del tutto inutile senza il passato di tangibile conoscenza dei singoli pazienti.
Non potrei, come ho fatto e sto facendo, avere rapporti telefonici ed epistolari, telematici, con pazienti di cui non so nulla, di cui mi basta sentire la voce e l'intonazione per capire se ci sono problemi, se mi stanno rivelando condizioni di reale necessità o , al contrario , nascondendo altri tipi di disagio.
Vedevo i pazienti in ambulatorio, anche troppi e troppo spesso, ma il loro viso, il più delle volte, mi comunicava problemi di salute, difficoltà di altro tipo, sociali , familiari, personali.
Adesso qualcuno ha ben pensato di poter guadagnare da una presunta rivoluzione tecnologica e telematica, inserita nelle pieghe di un illusorio rinnovo contrattuale che altro non fa che elargire somme dovute, rivoluzione che rischia di snaturare proprio il fulcro della Medicina territoriale, ribadisco, l'intima, personale conoscenza di chi ci ha scelto, del loro contesto, delle loro famiglie, delle loro fragilità, del loro essere individui e collettività.
Chi osanna le innovazioni tecnologiche, sapendo di poter “ fare cassa “ con l'offerta di piattaforme già pronte, guarda caso, al modico prezzo di 50 euro l'anno a medico ( moltiplicate per 47000......) non è stato in grado di cogliere l'importanza di questo momento emergenziale mettendo in luce proprio quello da cui ho cominciato questo discorso, la capacità, data dalla conoscenza, di assistere i pazienti a domicilio, senza l'aiuto della semeiotica, ma con la consapevolezza del rapporto privilegiato che si instaura tra il medico di famiglia ed il suo paziente.
E' indiscutibile che parte della nostra attività si possa e si debba fare anche usando le “innovazioni”, il controllo di esami e referti, le inevitabili pratiche burocratiche, il controllo di parametri rilevabili a domicilio direttamente dal paziente o da chi lo affianca, l'accertamento dell'utilizzo di farmaci e presidi così come la parametrazione dell'aderenza terapeutica sono atti sicuramente effettuabili senza il contatto diretto e personale.
Ma, ed è un grandissimo MA, non potremo, e non dovremmo, mai delegare ad uno schermo una prima visita, la visita per verificare l'instaurasi di una nuova patologia, l'accertamento visivo e tattile di patologie vascolari o dermatologiche, la diretta sorveglianza delle complicanze di patologie croniche, penso ai tanti pazienti diabetici o a quelli con patologie polmonari croniche e soprattutto la “presenza “ come medici e confidenti in qualsiasi momento di necessità e fragilità. Si , quindi, ad una piattaforma informatica , ma , ed è un altro grandissimo MA, una piattaforma nazionale, unica e fruibile da tutti i professionisti territoriali ed ospedalieri, che dovrebbe far capo ad un unico software, anche quello utilizzabile da tutti, ed essere collegata al fascicolo sanitario elettronico e realizzata in questi termini nel minor tempo possibile, prendendo purtroppo spunto dalla situazione emergenziale che stiamo vivendo per capire l'importanza di accorciare i tempi per unificare ed implementare organizzazione e comportamenti condivisi.
Pochi giorni fa, nel bel mezzo di questa guerra, un paziente mi ha detto “ tu sei il mio medico di famiglia, quindi fai parte della mia famiglia “ , non è facile essere parte di centinaia di famiglie, ma questa è la nostra peculiarità e la nostra forza.
Nessuno mi potrà convincere che vedere un paziente in videoconferenza può prendere il posto di una visita, di una mano sull'addome o di un fonendo sul torace, posso farne a meno in situazioni tragiche come le attuali, ma non vorrei da ora e per la volontà di presuntuosi sindacalisti ( meglio dire amministratori delegati di holding finanziarie) rinunciare ad una delle professioni più belle del mondo : la cura della persona.

Maria Paola Volponi
Presidente Nazionale A.N.M.O.S.

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