Pamela Pompa Psicologa

Pamela Pompa Psicologa Psicologa Clinica e Forense, Psicoterapeuta in formazione. ✨ Ricevo Online 💻

03/08/2025

Entrare in contatto con la può aiutarci a nutrire la nostra compassione e può metterci in grado di riconoscere la felicità quando c'è.
Se non siamo in contatto con il dolore, non possiamo sapere che cosa sia la vera felicità: il contatto con la sofferenza, quindi, è la nostra pratica.
Ognuno di noi però ha dei limiti: non possiamo fare più di quanto possiamo.
Ecco perché dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Se ascolti troppo la sofferenza e la rabbia degli altri, ne verrai ; sarai in contatto soltanto con la sofferenza, forse non avrai l'opportunità di essere in contatto anche con altri elementi positivi, e questo distruggerà il tuo equilibrio.
Nella vita quotidiana, dunque, devi praticare in modo da essere in contatto anche con elementi che non esprimano continuamente sofferenza: gli uccelli, il cielo, gli alberi, i fiori, i bambini, qualunque cosa porti freschezza, guarigione e nutrimento in te e intorno a te. ✨

01/08/2025

𝐂𝐞𝐫𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞?
Forse è il momento di cambiare sguardo.

Fin da piccoli ci hanno insegnato che, quando c’è un problema, bisogna trovare “chi ha sbagliato”.
Un’abitudine radicata nel nostro passato, difficile da mettere in discussione.

Ma ogni volta che ci concentriamo sulla ricerca di un colpevole, finiamo per perdere di vista ciò che conta davvero: capire cosa è successo e provare a crescere insieme.

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐮𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐫𝐚𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞:
«Di te non ci si può fidare»
«Hai fatto tutto da solo»
«Prenditi le tue responsabilità»
non stiamo cercando soluzioni, stiamo mettendo l’altro sotto processo.
E il conflitto diventa subito un’aula di tribunale.

𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐦𝐨𝐝𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚:
«Chi ha cominciato?»
«Chi è stato?»
«Non esci finché non dici la verità!»
Abbiamo imparato ad accusare, non a comprenderci.
E spesso, anche da adulti, continuiamo a usare lo stesso copione.

Ma se vogliamo costruire relazioni più , in famiglia, sul lavoro, ovunque, dobbiamo uscire da questa logica della ricerca di un colpevole.
Non siamo più bambini. E nemmeno i bambini dovrebbero essere trattati così.

𝐏𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨:
uno sguardo che cerca non chi ha sbagliato, ma come possiamo capirci di più e trovare in ogni conflitto una nuova opportunità di crescita. ✨

31/07/2025

«Essere disposti a è una qualità delle persone intelligenti. L'inconscio governa la nostra vita e l'inconscio è formato dalle nostre credenze, molte delle quali sono false anche se le consideriamo vere. Avere un atteggiamento aperto verso tutto e tutti ci pone in una posizione migliore per continuare a crescere.

Come diceva già Keynes, «La cosa più difficile del mondo non è che la gente accetti nuove idee, ma che dimentichi quelle vecchie»; qualcosa di simile a ciò che pensava Goethe: «Fai attenzione a ciò che impari perché non potrai dimenticarlo».

Essere aperti al «disimparare» è assolutamente imprescindibile affinché il vero apprendimento abbia luogo. Molte volte, ciò che pensiamo di conoscere è proprio ciò che ci impedisce di imparare veramente».

(Bertrand Arthur William Russell)

30/07/2025

La tua ansia non è un difetto del tuo carattere, è un radar finissimo che hai sviluppato per sopravvivere in un ambiente imprevedibile e pericoloso.

È la tua antica sentinella che ancora oggi scruta l'orizzonte in cerca di minacce, un retaggio doloroso della tua infanzia che merita , non giudizio.

Possiamo sentirci umani proprio a ragione delle nostre ferite, che ci permettono di accostarci alla vita con uno sguardo...
29/07/2025

Possiamo sentirci umani proprio a ragione delle nostre ferite, che ci permettono di accostarci alla vita con uno sguardo più intenso e profondo.
È degna del più grande rispetto questa capacità tutta umana di superare e utilizzare un problema basilare in modo creativo, trasformandolo in scelta di vita, in attività, anziché permettere che porti a una nevrosi o addirittura alla destrutturazione della personalità.
Quindi... senza vergogna, siate creativi 💫

25/07/2025

Siamo attratti da ciò che riconosciamo come famigliare; e nelle relazioni può assumere la forma di una traumatica. Consideriamo amore quello che abbiamo imparato in passato. Se siamo stati trascurati, non capiti, non ascoltati, non apprezzati è probabile che in età adulta “tolleriamo" rapporti che ci fanno sentire esattamente così.
Arrivando persino a sacrificare parti di noi stessi pur di ottenere l'amore dall'altro.

24/07/2025

Stiamo male perché combattiamo la realtà e finiamo sempre per perdere.

Le che ci raccontiamo sono invisibili:
ecco perché abbiamo bisogno di un terapeuta che ce le faccia vedere e ci mostri il costo che paghiamo nel crederci e nel mantenerle.

Solo a quel punto cominciamo ad affrontare le che abbiamo sempre evitato, e iniziamo a rinascere.

23/07/2025
23/07/2025

“L’ho bloccato/a. Ovunque.
Non per ripicca.
Non per sfida.
Non per dolore.
Non per rabbia.
Ma per rispetto verso me stessa.
Per interrompere l’ennesimo cortocircuito emotivo tra ciò' che speravo e ciò' che non c’è mai stato davvero.
Durante la relazione era emotivamente assente.
Nel post-relazione è' stato/a subdolo/a.
Esattamente come aveva fatto con la/il sua/o ex prima di me.
Non ha mai mosso un dito per tenere stretto nessuno.
Nemmeno me.
E allora oggi, finalmente, ho smesso di aspettarmi ciò' che non è' in grado di dare.”

non è' sempre un atto immaturo, spesso è' un atto di “igiene emotiva”. È' un modo per dirsi:
"Non ho bisogno di altri segnali per sapere che merito di più."

Se anche tu che leggi questo post sei tentata/o di scrivere a chi ti ha già' dimostrato di non esserci, chiediti:
“Quante altre volte vuoi dimostrare a te stessa/o che vali?”

𝐓𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐬𝐜𝐨 𝐬𝐞 𝐭𝐢 𝐞' 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐦𝐛𝐨, 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐞!” ✨

22/07/2025

La pace non arriva quando si riesce a controllare tutto.
La pace arriva quando accetti che non si può
controllare tutto.

20/07/2025

Se non programmi una pausa, il tuo corpo ne prenderà una per te. E probabilmente non sarà in un momento conveniente.

Prenditi cura di TE.
Sempre. ✨

19/07/2025

Quando un bambino impara che deve prendersi cura dei bisogni emotivi dei genitori utilizza una struttura di difesa definita "risposta compiacente".

La risposta compiacente porta ad adattarsi così tanto al comportamento altrui fino a disconnettersi sempre di più dalle proprie emozioni, sensazioni e bisogni.

Nell'infanzia, ciò si verifica perché il bambino è costretto a trattenere l'espressione delle emozioni autentiche di tristezza, paura e rabbia per evitare potenziali allontanamenti o rifiuti da parte del genitore.

A conseguenza di ciò, questi bambini si ritrovano a spostare queste emozioni verso loro stessi sotto forma di autocritica e comportamenti dannosi.

In età adulta, questo tipo di risposta può quindi diventare la radice della dipendenza affettiva, dei disturbi d'ansia, della depressione o di sintomi somatici di vario tipo.

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