Dimensione Olistica - Lettura Tarocchi

Dimensione Olistica - Lettura Tarocchi GIUSEPPE LACELLI
Medium Spritualista
Operatore Olistico ✡️
Tarologo, Reiki Master
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Servizio di Medicina Olistica e alternativa

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03/10/2025

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02/10/2025
01/10/2025

Quello che gli occhi non vedono

Nessuno mai è stato d’accordo con gli individui che hanno detto la verità.
Le menzogne sono dolci.
Le menzogne fanno comodo, sono convenienti. La verità non accetta compromessi.
Sei tu a dover cambiare, a doverti adattare alla verità.
La verità non cambia, non si adatta alla tua convenienza.
Le menzogne si comportano diversamente: sono disposte a cambiare a seconda di quello che fa comodo a te.
Per questo le menzogne hanno dominato l’umanità, mentre la verità è stata crocifissa.
Le menzogne sono state incoronate e la verità è stata condannata a morte.
La situazione non è affatto cambiata; è sempre la stessa.
Basta che tu dica la verità e tutti sono in collera con te.
Basta che tu dica la verità per irritare tutti coloro che vivono comodamente nelle menzogne.
Hai turbato la loro pace, hai interrotto il loro sonno, hai disturbato i loro dolci sogni.

BUON 1° OTTOBRE 💫

FORZA D'ANIMO Oggi la si chiama "resilienza", una volta la si chiamava "forza d'animo", Platone la nominava "tymoidés" e...
29/09/2025

FORZA D'ANIMO

Oggi la si chiama "resilienza", una volta la si chiamava "forza d'animo", Platone la nominava "tymoidés" e indicava la sua sede nel cuore.
Il cuore è l'espressione metaforica del "sentimento", una parola dove ancora risuona la platonica "tymoidés".Il sentimento non è languore, non è malcelata malinconia, non è struggimento dell'anima, non è sconsolato abbandono. Il sentimento è forza. Quella forza che riconosciamo al fondo di ogni decisione quando, dopo aver analizzato tutti i pro e i contro che le argomentazioni razionali dispiegano, si decide, perché in una scelta piuttosto che in un'altra ci si sente a casa. E guai a imboccare, per convenienza o per debolezza, una scelta che non è la nostra, guai a essere stranieri nella propria vita.
La forza d'animo, che è poi la forza del sentimento, ci difende da questa estraneità, ci fa sentire a casa, presso di noi. Qui è la salute. Una sorta di coincidenza di noi con noi stessi, che ci evita tutti quegli "altrove" della vita che non ci appartengono e che spesso imbocchiamo perché altri, da cui pensiamo dipenda la nostra vita, semplicemente ce lo chiedono, e noi non sappiamo dire di no.
Il bisogno di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e così l'animo si indebolisce e si ripiega su se stesso nell'inutile fatica di compiacere agli altri. Alla fine l'anima si ammala, perché la malattia, lo sappiamo tutti, è una metafora, la metafora della devianza dal sentiero della nostra vita. Bisogna essere se stessi, assolutamente se stessi.
Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la nostra ombra. Che è poi ciò che di noi stessi rifiutiamo.
Quella parte oscura che, quando qualcuno ce la sfiora, ci sentiamo "punti nel vivo". Perché l'ombra è viva e vuole essere accolta. Anche un quadro senza ombra non ci dà le sue figure. Accolta, l'ombra cede la sua forza.
Cessa la guerra tra noi e noi stessi. Siamo in grado di dire a noi stessi:
"Ebbene sì, sono anche questo". Ed è la pace così raggiunta a darci la forza d'animo e la capacità di guardare in faccia il dolore senza illusorie vie di fuga.
"Tutto quello che non mi fa morire, mi rende più forte", scrive Nietzsche.
Ma allora bisogna attraversare e non evitare le terre seminate di dolore.
Quello proprio, quello altrui. Perché il dolore appartiene alla vita allo stesso titolo della felicità. Non il dolore come caparra della vita eterna, ma il dolore come inevitabile contrappunto della vita, come fatica del quotidiano, come oscurità dello sguardo che non vede via d'uscita. Eppure la cerca, perché sa che il buio della notte non è l'unico colore del cielo.
Di forza d'animo abbiamo bisogno soprattutto oggi perché non siamo più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell'esistenza e incerta s´è fatta la sua direzione. La storia non racconta più la vita dei nostri padri, e la parola che rivolgiamo ai figli è insicura e incerta.
Gli sguardi si incontrano solo per evitarsi. Siamo persino riconoscenti al ritmo del lavoro settimanale che giustifica l'abituale lontananza dalla nostra vita. E a quel lavoro ci attacchiamo come naufraghi che attendono qualcosa o qualcuno che li traghetti, perché il mare è minaccioso, anche quando il suo aspetto è trasognato.
Passiamo così il tempo della nostra vita, senza sentimento, senza nobiltà, confusi tra i piccoli uomini a cui basta, secondo Nietzsche: "Una vogliuzza per il giorno, una vogliuzza per la notte, fermo restando la salute".
Perché ormai della vita abbiamo solo una concezione quantitativa. Vivere a lungo è diventato il nostro ideale. Il "come" non ci riguarda più, perché il contatto con noi stessi s'è perso nel rumore del mondo.
Passioncelle generiche sfiorano le nostre anime assopite. Ma non le risvegliano. Non hanno forza. Sono state acquietate da quell'ideale di vita che viene spacciato per equilibrio, buona educazione. E invece è sonno, dimenticanza di sé. Nulla del coraggio del navigante che, lasciata la terra che era solo terra di protezione, non si lascia prendere dalla nostalgia, ma incoraggia il suo cuore. Il cuore non come languido contraltare della ragione, ma come sua forza, sua animazione, affinché le idee divengano attive e facciano storia. Una storia più soddisfacente."

22/09/2025

"Più invecchio anch’io, più mi accorgo che l’infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono, ma sono i due stati più profondi in cui ci è dato vivere. In essi si rivela la vera essenza di un individuo, prima o dopo gli sforzi, le aspirazioni, le ambizioni della vita. [...] Gli occhi del fanciullo e quelli del vecchio guardano con il tranquillo candore di chi non è ancora entrato nel ballo mascherato oppure ne è già uscito. E tutto l’intervallo sembra un vano tumulto, un’agitazione a vuoto, un inutile caos per il quale ci si chiede perché si è dovuto passare".

[Marguerite Yourcenar - "Archivi del Nord"]

22/09/2025

Esistenza - deve essere compresa come una continuità.

In un certo senso, la morte non esiste: essa è contenuta nella vita. La morte non è che un cambiamento di piano e di abiti, affinché noi possiamo progredire nella comprensione della vita. Ogni volta che un commediante deve interpretare un nuovo ruolo, non solo cambia costume di scena, ma anche partner, e quel nuovo ruolo gli insegna qualcosa di più su se stesso e sugli altri. Ebbene, neppure noi possiamo mettere radici in un unico ruolo e, dopo un certo tempo, dobbiamo abbandonare la scena del mondo. Questa uscita di scena viene chiamata “morte”, ma in realtà esiste soltanto la vita ininterrotta. Il commediante continua a vivere dopo lo spettacolo... Occorre abituarsi a vedere l'esistenza come una continuità. Gli esseri umani hanno la cattiva abitudine di tracciare frontiere ovunque: frontiere fra lo spirituale e il materiale, fra la veglia e il sonno, fra la vita e la morte... No, l'esistenza è una!

Omraam Mikhaël Aïvanhov

22/09/2025

Oggi la si chiama "resilienza", una volta la si chiamava "forza d´animo", Platone la nominava "tymoidés" e indicava la sua sede nel cuore.
Il cuore è l´espressione metaforica del "sentimento", una parola dove ancora risuona la platonica "tymoidés".Il sentimento non è languore, non è malcelata malinconia, non è struggimento dell´anima, non è sconsolato abbandono. Il sentimento è forza. Quella forza che riconosciamo al fondo di ogni decisione quando, dopo aver analizzato tutti i pro e i contro che le argomentazioni razionali dispiegano, si decide, perché in una scelta piuttosto che in un´altra ci si sente a casa. E guai a imboccare, per convenienza o per debolezza, una scelta che non è la nostra, guai a essere stranieri nella propria vita.
La forza d´animo, che è poi la forza del sentimento, ci difende da questa estraneità, ci fa sentire a casa, presso di noi. Qui è la salute. Una sorta di coincidenza di noi con noi stessi, che ci evita tutti quegli "altrove" della vita che non ci appartengono e che spesso imbocchiamo perché altri, da cui pensiamo dipenda la nostra vita, semplicemente ce lo chiedono, e noi non sappiamo dire di no.
Il bisogno di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e così l´animo si indebolisce e si ripiega su se stesso nell´inutile fatica di compiacere agli altri. Alla fine l´anima si ammala, perché la malattia, lo sappiamo tutti, è una metafora, la metafora della devianza dal sentiero della nostra vita. Bisogna essere se stessi, assolutamente se stessi.
Questa è la forza d´animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la nostra ombra. Che è poi ciò che di noi stessi rifiutiamo.
Quella parte oscura che, quando qualcuno ce la sfiora, ci sentiamo "punti nel vivo". Perché l´ombra è viva e vuole essere accolta. Anche un quadro senza ombra non ci dà le sue figure. Accolta, l´ombra cede la sua forza.
Cessa la guerra tra noi e noi stessi. Siamo in grado di dire a noi stessi:
"Ebbene sì, sono anche questo". Ed è la pace così raggiunta a darci la forza d´animo e la capacità di guardare in faccia il dolore senza illusorie vie di fuga.
"Tutto quello che non mi fa morire, mi rende più forte", scrive Nietzsche.
Ma allora bisogna attraversare e non evitare le terre seminate di dolore.
Quello proprio, quello altrui. Perché il dolore appartiene alla vita allo stesso titolo della felicità. Non il dolore come caparra della vita eterna, ma il dolore come inevitabile contrappunto della vita, come fatica del quotidiano, come oscurità dello sguardo che non vede via d´uscita. Eppure la cerca, perché sa che il buio della notte non è l´unico colore del cielo.
Di forza d´animo abbiamo bisogno soprattutto oggi perché non siamo più sostenuti da una tradizione, perché si sono rotte le tavole dove erano incise le leggi della morale, perché si è smarrito il senso dell´esistenza e incerta s´è fatta la sua direzione. La storia non racconta più la vita dei nostri padri, e la parola che rivolgiamo ai figli è insicura e incerta.
Gli sguardi si incontrano solo per evitarsi. Siamo persino riconoscenti al ritmo del lavoro settimanale che giustifica l´abituale lontananza dalla nostra vita. E a quel lavoro ci attacchiamo come naufraghi che attendono qualcosa o qualcuno che li traghetti, perché il mare è minaccioso, anche quando il suo aspetto è trasognato.
Passiamo così il tempo della nostra vita, senza sentimento, senza nobiltà, confusi tra i piccoli uomini a cui basta, secondo Nietzsche: "Una vogliuzza per il giorno, una vogliuzza per la notte, fermo restando la salute".
Perché ormai della vita abbiamo solo una concezione quantitativa. Vivere a lungo è diventato il nostro ideale. Il "come" non ci riguarda più, perché il contatto con noi stessi s´è perso nel rumore del mondo.
Passioncelle generiche sfiorano le nostre anime assopite. Ma non le risvegliano. Non hanno forza. Sono state acquietate da quell´ideale di vita che viene spacciato per equilibrio, buona educazione. E invece è sonno, dimenticanza di sé. Nulla del coraggio del navigante che, lasciata la terra che era solo terra di protezione, non si lascia prendere dalla nostalgia, ma incoraggia il suo cuore. Il cuore non come languido contraltare della ragione, ma come sua forza, sua animazione, affinché le idee divengano attive e facciano storia. Una storia più soddisfacente."

Umberto Galimberti

22/09/2025

Vita spirituale - il fatto di praticarla non ci risparmia tutti i problemi.

Non crediate che il Cielo, incantato nel vedervi diventare membri di una Chiesa o di qualche movimento spirituale, verrà a facilitarvi l'esistenza e a risparmiarvi le prove. No, come qualunque altro materialista, anche voi vi scontrerete con tutte le difficoltà della vita. Continuate però ad avanzare sapendo che, invece di sopraffarvi, le prove che dovrete affrontare vi purificheranno e vi rafforzeranno perché avrete imparato un modo migliore di considerarle. Accettando un insegnamento spirituale, il povero non diventa ricco, l'ignorante sapiente, il malato sano o il debole forte; e chi è disprezzato e ignorato non riceve onori e gloria. Ecco, siete avvertiti. Ed è anche possibile che vi sentiate ancora peggio di prima. Perché? Perché la vita nuova che comincia a circolare in voi si occupa dapprima di fare pulizia, e allora quanti sconvolgimenti! Se è tanto è auspicabile che decidiate di dare un miglior orientamento alla vostra vita, tanto più dovete sapere in anticipo che tale decisione produrrà in voi degli scompigli. Altrimenti, non riuscendo a capire cosa vi sta succedendo, tornerete alla vostra vecchia vita, e tutto sarà da ricominciare.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

22/09/2025

Se non qui, dove?
Se non ora quando?
Se non tu, chi?
Se non dai, cosa hai?
Se non ami esisti?

Alejandro Jodorowsky

22/09/2025

"Avere un cuore da bambino
non è una vergogna, è un onore."

🕊

22/09/2025

Respirazione - un metodo per ristabilire l'armonia interiore

"Saper respirare contribuisce molto all'armonia e all'equilibrio interiori, ma per far questo vi sono alcune regole da conoscere.
Per prima cosa, in genere è meglio non respirare dalla bocca, ma solo dal naso. Inoltre, inspirare l'aria molto lentamente e trattenerla nei polmoni il più a lungo possibile.
L'espirazione invece può essere rapida e vigorosa. Se per esempio avvertite un malessere, come se foste invasi da presenze oscure, fate questo esercizio: inspirate l'aria molto lentamente, poi espelletela in un colpo solo pensando di espellere anche le presenze che vi creano quei turbamenti.
Quando poi avrete la sensazione di esservi finalmente liberati da quegli intrusi, inspirate richiamando in voi delle presenze benefiche.
Immaginate che il vostro cuore si riempia di una luce dorata, che divenga un sole da cui zampillano raggi.
Come potrebbero gli spiriti angelici non sentirsi attratti da una simile dimora? "

Omraam Mikhael Aivanhov

Indirizzo

Via Del Pigneto 123
Rome
00176

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 20:00

Telefono

+393519931905

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" Le Tarot De Marseille " nasce dall’ antica vocazione di trasmettere il vero messaggio del Gioco del Tarot, occultato da simboli e codici, per mostrarne al consultante l'immagine del suo Sè superiore: la voce della sua Anima.

Consultare questa eccezionale macchina metafisica nonchè macchina del destino capace di generare gli eventi, garantisce profonde trasformazioni nella vita, azionando un sistema di antica intelligenza e saggezza Eterna. Utili alla conoscenza profonda di se stessi pertanto, i Tarocchi conducono a sciogliere blocchi energetici, creando il così detto “spazio interiore”. Questo prezioso strumento, a renderlo vivo, andrebbe suonato come fosse a fiato e per farlo ho scelto di servirmi di figure, in quanto icone sacre, ma soprattutto offrendogli voce, dandone possibilità attraverso un consulto di lettura individuale. Il consultante servendosi della modalità di consulto proposta (15 min - 30 min - 45 min - 60 min) potrà porre la domanda prima di iniziare riguardo un tema della vita personale, relazionale, lavorativa e così via, lasciandosi guidare nella traduzione di quanto appare . . .