25/11/2024
Un inno alla resilienza
In questi giorni, nelle sale cinematografiche, è possibile vedere il film d’animazione “Il robot selvaggio” tratto dall' omonimo romanzo di Peter Brown (The wild Robot).
Si tratta di un film “per tutti” così come viene definito nelle recensioni e nei cartelloni, e non posso che essere d’accordo. Solo che non tutti lo vedono allo stesso modo.
A livello superficiale ci possiamo vedere una storia di coraggio, di amicizia e di legami d’amore. In realtà, nascosti tra panorami mozzafiato e qualche risata, ci sono tutti i riferimenti a un concetto più complesso ma quantomai contemporaneo: la resilienza.
In psicologia viene definita resilienza “la capacità di reagire a traumi e difficoltà, recuperando l’equilibrio psicologico attraverso la mobilitazione delle risorse interiori e la riorganizzazione in chiave positiva della struttura della personalità” cit. Treccani
Il termine viene utilizzato anche quando si parla di materiali, dei quali è possibile misurare la resilienza con uno strumento chiamato resiliometro (ad es. per misurare la resa elastica di una gomma).
Ma tornando al nostro robot e a suo figlio 'Beccolucido', possiamo affermare che loro, assieme a tutti gli animali dell’isola, mostrano grande capacità di resilienza. Affrontano le avversità trovando in sé stessi quell’ossimoro, tenuto sopito per convenzione (l’orso che protegge, il castoro che distrugge oppure la volpe altruista), che li aiuterà a superare le difficoltà utilizzando risorse che non sapevano neanche di possedere.
Altri personaggi ci offriranno spunti di riflessione importanti, come la mamma opossum (“Io non sono programmata per essere una madre. Nessuno lo è”) oppure il Robot VONTRA, che non esita a distruggere il suo simile Roz e il suo amico Beccolustro, solo per studiarli.
In questo film d’animazione tutti i personaggi evolvono nel corso del tempo e cambiano il modo in cui si vedono per migliorarsi. Darwin diceva che “non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.
Cit. A volte per sopravvivere dobbiamo diventare di più di quello per cui siamo programmati. Roz il robot