Mastectomia semplice senza ricostruzione - FLAT - Farfalle Libere

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Mastectomia semplice senza ricostruzione - FLAT - Farfalle Libere Anche con un seno solo.

Il motivo che ci ha portato a dare vita a questa pagina è per riunire a livello nazionale tutte la donne che in fase di mastectomia hanno deciso di rimanere flat, senza ricostruzione.

CHE FAI, COPI?Un po’ di storia personale che del tutto personale non èMaggio 2024. Navigando sui social in cerca di info...
24/11/2025

CHE FAI, COPI?
Un po’ di storia personale che del tutto personale non è
Maggio 2024. Navigando sui social in cerca di info e spunti per decidere cosa fare della mia finta tetta sinistra, approdo a una pagina fb che si chiama “mastectomia semplice senza ricostruzione – flat – farfalle libere”. Per dirla tutta ci arrivo tramite la pagina di Fautrero, conosciuta a un convegno sul tumore al seno, dal nome molto simile ma più semplice e immediato – “mastectomia senza ricostruzione”.
Maturo la decisione di far togliere la protesi che mi era stata messa in concomitanza con l’asportazione del tumore e l’intera mammella sinistra, ed entro a far parte del gruppo che porta lo stesso nome della pagina.
Dopo avere letto un mio post in cui dicevo che avevo fatto togliere la protesi ed ero rimasta piatta da un lato, una delle due amministratrici, Sara Vianino, mi sostiene e mi tiene compagnia (virtualmente) nei giorni che seguono l’intervento in maniera veramente importante e piacevole.
Scrivo qualche altro post e inizio a colloquiare con altre donne che si ponevano le stesse domande che ci poniamo tutte, o almeno tutte noi che non siamo propriamente contente e soddisfatte di avere una o due protesi interne e plasticose al posto dei nostri seni naturali.
Passa qualche altro giorno e ricevo la telefonata dell’altra amministratrice, Donatella Grasso, che tra le mille chiacchiere mi chiede di entrare a far parte del team delle amministratrici. Ci penso – neanche tanto – e accetto la sfida e l’onore, ma anche l’ònere.
E allora, cosa c’entra il copiare?
C’entra eccome perché dopo mesi in cui abbiamo seminato parlando di flat, di diritto all’informazione, sostenendo le molte donne (ormai quasi 1400) che si rivolgono a noi e che colloquiano tra di loro scambiandosi importanti informazioni, confidenze, sfoghi e battute ilari, ponendo e ponendosi domande sui molteplici aspetti della quotidianità, della sanità e di chissà cos’altro, ora ci accorgiamo che sempre più spesso girano sul web immagini di donne con un seno solo, storie di donne che nonostante questa amputazione raggiungono i loro obiettivi nella vita famigliare, professionale, sportiva…
La pubblicazione "Libere di scegliere" che abbiamo realizzato e che stiamo facendo girare sul web e via mail nelle breast-unit riscuote successo e sono molti i medici che si dicono interessati ad approfondire con noi l’argomento “restare senza un seno / non fare la ricostruzione a tutti i costi”. Ma non solo, escono articoli sui giornali su di noi, veniamo intervistate su vari media, televisione compresa, Francesco Troiano ha composto una canzone per noi dopo averci studiate sulla pagina fb e aver approfondito di persona il nostro pensiero e il nostro sentire.
Una di noi è soggetto di una mostra fotografica che apparirà a breve, veniamo invitate a sfilate di moda in eventi di beneficenza per donne operate per tumore al seno e il mondo della moda inizia a interessarsi a noi tanto che alcune aziende ci hanno chiesto consulenze su come confezionare costumi da bagno e biancheria intima adattabili a petti mutilati mono o bilateralmente, che possano adattarsi sia a chi vuole portare una protesi esterna sia a chi preferisce restare “nature” perché si sente maggiormente a proprio agio senza – come la sottoscritta (Paola Marchesi) che arriva a dimenticarsi letteralmente di indossare la protesi esterna anche nei contesti più formali. Abbiamo anche un logo che si può utilizzare per stampare magliette, felpe o qualsiasi altro oggetto si voglia e non finisce qui... e la famiglia si è di recente allargata con l'ingresso nel team di Alessandra Trazza Trazzi e delle sue profonde competenze professionali e abilità scrittorie.
Quindi copiateci, copiateci tantissimo, sempre! Fate girare immagini, informazioni, parole, pensieri su questi temi: nostro obiettivo è che si parli il più possibile della non ricostruzione, del flat come scelta di intervento sul nostro corpo, come scelta che non compromette la femminilità, che ci lascia più libere anche nei movimenti e che richiede meno interventi chirurgici (con tutto quel che ne consegue) e una ripresa facile e veloce.
È una scelta e come tale rispetta assolutamente chi invece preferisce e sceglie la ricostruzione. Il nostro motto è: non c’è giusto, non c’è sbagliato, c’è solo quello che ognuna ritiene sia il meglio per se stessa.

📇Rubrica a petto scopertoNon ricostruire vs ricostruire⚠️ La scelta tra non ricostruire o ricostruire dopo una mastectom...
23/11/2025

📇Rubrica a petto scoperto

Non ricostruire vs ricostruire

⚠️ La scelta tra non ricostruire o ricostruire dopo una mastectomia è profondamente personale, e non esiste un’opzione “giusta” in assoluto.

✅ 1. Fattori clinici

Alcune condizioni mediche possono rendere più complessa o sconsigliata la ricostruzione, oppure indicarla con più favore.

A favore di NON ricostruire:

• Tumore localmente avanzato o con margini difficili e la necessità di radioterapia che può complicare la ricostruzione.

• altre malattie ad esempio diabete, problemi vascolari che aumentano il rischio di complicanze chirurgiche.

• Scarsa qualità dei tessuti dopo chemioterapia o radioterapia.

A favore della ricostruzione:

• Buona condizione generale e tessuti adatti.

• Possibilità di eseguire una ricostruzione immediata senza aumentare significativamente i rischi.

✅ 2. Fattori chirurgici

La ricostruzione implica almeno un intervento aggiuntivo, a volte più di uno.

Per NON ricostruire:

• Volere un intervento unico, più rapido, con ripresa più semplice.

• Non voler affrontare complicanze possibili con la ricostruzione (infezioni, dolore cronico, problemi con impianti).

Per ricostruire:

• Accettare un percorso chirurgico più lungo in cambio di un risultato estetico più vicino al corpo precedente.

• Disponibilità di un’equipe esperta in tecniche che ti interessano (lipofilling, protesi, lembi).

✅ 3. Percezione del corpo e della propria identità

È probabilmente la parte più delicata, e qui non c’è giusto o sbagliato.

Non ricostruire può essere guidato da:

• Il desiderio di semplicità, autenticità e leggerezza: “Ho già dato, il mio corpo può essere così”.

• L’idea che la cicatrice racconti una storia di forza e di passaggio.

• Sentirsi comunque pienamente sé stesse, anche senza un seno.

Ricostruire può essere guidato da:

• Voler recuperare un’immagine corporea più simile a quella precedente.

• Desiderare un equilibrio visivo quando ci si guarda allo specchio.

• Il bisogno di sentirsi “comode” nella propria pelle e nella propria quotidianità.

✅ 4. Qualità della vita e praticità

Questo spesso viene sottovalutato, ma pesa tantissimo.

A favore di NON ricostruire:

• Movimento più libero (ad esempio, qualche donna si sente più agile nello sport).

• Meno rigidità, meno peso, meno materiali estranei nel corpo.

• Nessuna manutenzione.

• Vita normale più rapida.

A favore della ricostruzione:

• Non volere indossare protesi esterne.

• Sentirsi più comode nel vestirsi o in situazioni sociali.

• Equilibrio posturale in alcuni casi.

• Più “manutenzione” (le protesi, soprattutto le espansori, richiedono controlli e potenziali revisioni)

✅ 5. Tempo emotivo

Non tutte prendono la decisione subito.

• Alcune donne scelgono di NON ricostruire nell’immediato, ma eventualmente valutano in futuro (ricostruzione differita).

• Altre desiderano farlo subito, per chiudere una fase e iniziarne un’altra.

La cosa importante è sapere che nessuna scelta è irrevocabile.

🔻 Morale finale (che vale più di tutte le liste)

La decisione nasce da una domanda molto semplice:

👉 Cosa mi farà sentire più in pace con me stessa nei prossimi mesi o anni?

Non è un test di coraggio, non è un esame estetico. È una scelta di comfort, autenticità, e qualità della vita.

Avete altro da aggiungere?

Stamattina nel gruppo due donne hanno riempito il mio feed con una bellezza che non si può scrollare via.La prima ha con...
22/11/2025

Stamattina nel gruppo due donne hanno riempito il mio feed con una bellezza che non si può scrollare via.
La prima ha condiviso un “buongiorno” accompagnato dalla statua di una donna mastectomizzata: forti, esposte, vere, semplicemente presenti, con la loro storia scolpita addosso come una mappa che non chiede spiegazioni.
La seconda ha parlato di “appannamento fisico… o mentale?” mostrando l’immagine sfumata di un corpo segnato da una mastectomia bilaterale. Uno scatto che non urla, non supplica: respira. E ti chiede, con una gentilezza spiazzante, di fermarti un secondo e guardarti dentro.

E allora grazie.
Grazie a chi si mostra senza chiedere il permesso, a chi occupa spazio con la propria vulnerabilità come fosse un diritto naturale, a chi non maschera le cicatrici e così facendo illumina anche le nostre.
Grazie a chi decide che la vergogna non è il finale della storia, ma solo un capitolo che si può riscrivere.

Perché la verità è che ci vuole forza per esporsi. Non la forza eroica che si racconta nei poster motivazionali, ma quella quieta, normale, a volte stanca, che però non molla. La forza di dire: “Eccomi. Non perfetta, ma intera. Non intatta, ma viva.”

E allora lo dico a alta voce alta.
È arrivato il momento di smettere di temere la propria immagine. È il momento di scegliere la presenza invece della paura, il coraggio invece del silenzio, lo spazio invece della sottrazione.

Esporsi non è un atto di coraggio estremo.
È un atto di vita.

Adoro questa donna! Mi ha dato la forza di togliere la protesi e restare piatta.La sua storia è commovente: affetta da a...
20/11/2025

Adoro questa donna! Mi ha dato la forza di togliere la protesi e restare piatta.
La sua storia è commovente: affetta da alopecia; ha scoperto di essere BRCA mutata. Prima di farsi asportare il seno per prevenzione ha partorito, allattato e poi si è fatta operare. Così giovane e forte come due leonesse!
(Sara)

La scienza che avanza
19/11/2025

La scienza che avanza

📌 ADC nel tumore al seno: cosa sono e perché stanno rivoluzionando le cure

🧬 Gli Antibody-Drug Conjugate (ADC) sono una delle innovazioni più importanti nella terapia del carcinoma della mammella. Potremmo immaginarli come una “chemioterapia intelligente”: invece di colpire indiscriminatamente tutte le cellule, gli ADC portano il farmaco esattamente dove serve.



🔍 Come funzionano?

In foto vedete una “simulazione” di come agisce un ADC su una cella tumorale.

1️⃣ L’anticorpo riconosce un bersaglio specifico presente sulla cellula tumorale (per esempio HER2 o Trop-2).
2️⃣ Una volta agganciato alla cellula tumorale, l’ADC rilascia direttamente all’interno della cellula tumorale una molecola di chemioterapico cui è legato distruggendola.

💡 Risultato: più efficacia e meno effetti collaterali rispetto alla chemio tradizionale.



🎯 Per quali tipi di tumore al seno?

Gli ADC sono utilizzati (e in alcuni casi anche approvati) per diverse situazioni, tra cui:
• Carcinoma mammario HER2-positivo
👉 Molecole come trastuzumab-deruxtecan stanno cambiando il paradigma terapeutico.

• Carcinoma mammario triplo negativo (TNBC)
👉 ADC come sacituzumab-govitecan hanno aperto nuove opzioni dove prima c’erano poche alternative.

• Malattia metastatica o avanzata, soprattutto quando altre terapie hanno smesso di funzionare.



🚀 Perché sono così importanti?
• Colpiscono in modo più selettivo
• Possono essere efficaci anche quando altre terapie falliscono
• Rappresentano una vera frontiera dell’oncologia di precisione



🌸 In sintesi

Gli ADC non sono semplicemente “nuovi farmaci”, ma una nuova strategia terapeutica: un modo più mirato, potente e intelligente per combattere il carcinoma della mammella.

La ricerca sta correndo veloce, e nuove molecole sono già all’orizzonte. 💪🏻

📇Rubrica a petto scopertoIl giorno dopo l’intervento (Condivido quello che mi é stato consigliato durante il ricovero. C...
19/11/2025

📇Rubrica a petto scoperto

Il giorno dopo l’intervento

(Condivido quello che mi é stato consigliato durante il ricovero. Considerate che sono stata operata a Gran Canaria ma credo proprio che siano indicazioni universali😊)

🛏️ 1. Primo risveglio e posizione

• È normale svegliarsi con una sensazione di trazione o pressione sul torace.

• A me aiutava mantenere una posizione semiseduta (testa sollevata 30–45°) per ridurre edema e tensione.

• Usa un cuscino sotto il braccio del lato operato per sostenere la spalla.

🧪 2. Drenaggi: cosa aspettarti

• Di solito i drenaggi rimangono 3–10 giorni (varia da caso a caso).

• La quantità di liquido nelle prime 24h può andare da 50 a 150 ml totali, talvolta anche di più.

• Il liquido può essere:

• rosato

• giallo chiaro

• leggermente denso

→ Finché non ha cattivo odore o colore marrone/verdastro, è normale.

• Quando sei a casa segna ogni 24h la quantità prodotta da ciascun drenaggio (serve al chirurgo per decidere quando rimuoverli).

🏃‍♀️Come muoverti con i drenaggi

• Tienili sempre agganciati a un laccio, fascetta, cintura o sacca per evitare trazioni accidentali (devono stare al di sotto del giro vita)

• Non sollevare il braccio sopra la spalla.

• Evita movimenti bruschi o torsioni laterali.

🩹 3. Ferita e medicazioni

• La medicazione principale viene controllata dal personale il giorno dopo.

• Non toccare o bagnare la ferita finché non viene autorizzato.

• Una sensazione di “vuoto”, rigidità o mancanza di appoggio interno è normale

💊 4. Dolore e farmaci

• Il dolore nelle prime 24–48h varia molto da persona a persona ma è gestibile con analgesici semplici.

• Non aspettare che faccia molto male: segui gli orari prescritti.

• Se senti bruciore, f***e o zone di insensibilità, sono effetti previsti della chirurgia che possono durare settimane.

🚶‍♀️ 5. Mobilità: quanto muoversi

• Nelle prime 24 ore:

• Muovi delicatamente la mano, il polso e il gomito.

• Cammina brevi tratti già il primo giorno: aiuta la circolazione e riduce il rischio di trombosi.

🚿 6. Igiene personale

• Niente doccia finché il chirurgo non lo permette (di solito 48–72 ore, ma cambia da ospedale a ospedale).

• Usa salviette umide o un panno bagnato evitando la zona del torace.

• Mantieni la pelle attorno pulita e asciutta.

🍽️ 7. Alimentazione e idratazione

• Mangia leggero il primo giorno.

• Bevi molto: aiuta drenaggi, circolazione e recupero.

• Evita cibi molto salati nelle prime 48 ore, che aumentano la ritenzione di liquidi.

⚠️ 8. Segnali d’allarme

Contatta medico o reparto se compare:

• febbre > 38°C

• arrossamento crescente attorno alla ferita

• drenaggio improvvisamente molto torbido, maleodorante o marrone

• dolore acuto non controllabile con analgesici

• difficoltà respiratoria

🗒️ 9. Diario post-operatorio

Tieni un piccolo quaderno per:

• quantità dei drenaggi

• dolore (scala 1–10)

• eventuali sintomi

• domande da fare al chirurgo/oncologo

Questo aiuta moltissimo la gestione nei primi giorni.

👜 10. Prepararsi al rientro a casa

Assicurati di avere:

• magliette o pigiami che si aprono davanti

• un cuscino morbido per il braccio

• borsette o fasce per i drenaggi

• antidolorifici prescritti

• acqua, fazzoletti, salviette, Netflix a portata di mano 😜

Altro da aggiungere?

18/11/2025

TESTIMONIANZA
Sono arrivata all’ultimo controllo del cosiddetto periodo di follow-up oncologico. Cinque anni e qualche mese fa, il tumore che si era formato e via via era cresciuto dentro di me senza che ci facessi caso è stato tolto e con lui il linfonodo sentinella e tutto il mio seno sinistro in cui si era radicato ben bene.
Il mio non è stato (è ammesso il passato? mah!) un tumore particolarmente aggressivo, non ho avuto un cancro tra i più tosti e per mia fortuna – o carattere – i miei timori e ansie non sono stati troppo ingombranti, anzi.
Però… però forse, invece, sì. Dopo un’oretta, venendo via dall’ospedale in cui ho fatto quest’ultimo controllo ho avuto una sensazione di leggerezza, mi sono sentita liberata, rilassata: ho avuto la netta sensazione che un peso mi si era tolto di dosso. Questa bella sensazione mi ha fatto capire che parte della mia mente, della mia anima, del mio cervello erano occupati da quel qualcosa che ingombrava, limitava, ottenebrava, impediva il mio sentirmi meglio, anche se no ne ero pienamente consapevole. Ora quei cassetti, pieni di fuffa grigia e disordinata, di grovigli emotivi, nella mia mente sono stati svuotati per lasciare spazio ad aria, luce ed energia nuova che voglio dedicare e utilizzare per dare ulteriore slancio a quello che già sto facendo e che mi piace: stare in natura ed essere sempre più di aiuto a tutte le sorelle che si ritrovano impigliate nelle maglie scure, viscide e ingabbianti di un tumore al seno e di tutto ciò che ne consegue.
Ascoltare, accogliere, approfondire, ampliare e anche un po’ raccontare.
Acqua che lava e crea musica.

Specchio, specchio delle mie brame…Chi è la più coraggiosa del reame?Lo specchio non mente.Non trucca.Non addolcisce.Ti ...
18/11/2025

Specchio, specchio delle mie brame…
Chi è la più coraggiosa del reame?
Lo specchio non mente.
Non trucca.
Non addolcisce.
Ti guarda e dice:
“Ehi, qualcosa è cambiato.”

E allora ci parli.
Tipo due ex obbligati a vedersi dopo una rottura.

“Senti… siamo ancora io e te.
Solo che io sono un po’ diversa.”

E lo specchio:
“Un po’? Va bene, parliamone.”

E parli.
E capisci che il corpo, anche quando cambia, non tradisce: racconta.

Racconta la paura.
Racconta l’ansia e l’angoscia.
I corridoi d’ospedale col camice aperto dietro.
Racconta che hai scelto la vita.
E la vita, a volte, non è simmetrica.

Oggi lo specchio non mi interroga più.
Mi guarda.
Con rispetto.
Come una casa che ha perso un pezzo ma ha retto la tempesta.

Quindi sì, specchio specchio delle mie brame:
magari non sarò la più f**a del reame.
Ma sono viva.
Sono in piedi.
Sono qui.

E questo vale più di qualsiasi decolleté

SDOPPIAMENTO C’è stato un momento in cui mi sono sdoppiata.Credo succeda a molti, anche se pochi sanno dargli un nome.Su...
17/11/2025

SDOPPIAMENTO

C’è stato un momento in cui mi sono sdoppiata.
Credo succeda a molti, anche se pochi sanno dargli un nome.
Succede con il tumore, e poi ancora con la mastectomia.
Quando il corpo cambia all’improvviso, anche la mente si spacca in due.

Da una parte c’è la te “di prima”: quella che faceva piani,
che dava per scontato il proprio corpo, la propria energia, la propria pelle.
Dall’altra, c’è quella “di adesso”: che si muove piano, che misura tutto,
che non riconosce più il riflesso nello specchio.

Il tumore ti taglia in due prima ancora del bisturi.
La mastectomia, poi, lo rende reale:
non solo una diagnosi, ma una riscrittura di te.
Ti guardi e non ti trovi, come se fossi diventata spettatrice della tua stessa vita.
Non è freddezza, è sopravvivenza.
È la mente che si benda mentre il corpo prova a guarire.

Resti lì, sospesa tra due versioni di te:
quella di prima, viva nei ricordi,
e quella di adesso, che ancora non sai abitare.
Nel mezzo c’è lo sdoppiamento: quel luogo strano dove non sei più chi eri,
ma non sei ancora chi diventerai.

Poi, un giorno, succede.
Ti riconosci, anche così.
Con il corpo che hai, con la storia che porti,
con le cicatrici che non chiedono più permesso.

E capisci che lo sdoppiamento non era una fuga:
era solo il modo più umano per restare viva,
mentre imparavi — di nuovo — a esserlo.

17/11/2025

16/11/2025

Uno spazio sicuro, dedicato al dialogo e al sostegno tra donne che hanno scelto — o vissuto — la mastectomia flat.
Qui è possibile condividere esperienze, informazioni e percorsi, con rispetto e senza giudizio. 🦋

Interessante per noi!
14/11/2025

Interessante per noi!

Let’s Talk About Armpit Lymph Nodes!
The Mighty Axillary Warriors of Your Immune System 🌿🦠🩷

Your armpits aren’t just for deodorant and razors — they’re home to some of your body’s most powerful immune protectors: the axillary lymph nodes!

What Are Axillary Lymph Nodes?

Axillary lymph nodes are bean-shaped structures located in the armpit (axilla) that form a key part of the lymphatic system — your body’s drainage, detox, and defense network. These nodes filter lymph (a fluid rich in white blood cells) and trap harmful substances like bacteria, viruses, toxins, and even cancer cells.

There are typically 20 to 40 lymph nodes in each armpit. These nodes are grouped into five anatomical levels, each with distinct drainage responsibilities.

The Five Groups of Axillary Lymph Nodes:
1. Pectoral (Anterior) Group
• Location: Along the lower border of the pectoralis major muscle
• Drainage Area: Breast, anterior thoracic wall
• Fun Fact: These nodes are key in breast cancer monitoring!
2. Subscapular (Posterior) Group
• Location: Along the lower margin of the scapula (shoulder blade)
• Drainage Area: Upper back, posterior shoulder, and neck
3. Humeral (Lateral) Group
• Location: Along the humerus (upper arm bone)
• Drainage Area: Upper limb
• Fun Fact: These are the ones that may swell when your arm is injured or infected!
4. Central Group
• Location: Near the base of the axilla (deep in the center)
• Drainage Area: Collects lymph from pectoral, subscapular, and humeral groups
5. Apical Group
• Location: At the top of the axilla near the clavicle (collarbone)
• Drainage Area: Receives lymph from all the other axillary groups and drains into the subclavian lymphatic trunk

Where Does the Lymph Flow?
• After filtration through the axillary groups, lymph travels to the apical nodes, then drains into the subclavian trunk, and finally enters the venous circulation near the heart (via the right lymphatic duct or thoracic duct on the left side).
• This allows your body to return filtered lymph to the bloodstream while neutralizing any harmful intruders.

Why Are Axillary Lymph Nodes Important?
• Immune Defense: Full of lymphocytes (B and T cells), they identify and destroy pathogens.
• Cancer Monitoring: Oncologists often biopsy or remove axillary nodes to check for cancer spread, especially in breast cancer staging.
• Detox Drainage: They assist in the drainage of waste products, inflammatory debris, and excess interstitial fluid.

Signs of Swollen Axillary Nodes:
• Tenderness
• Swelling or a lump in the armpit
• Fever or signs of infection
Swollen nodes often indicate your immune system is actively fighting something!

Fun Lymph Facts:
• Lymph has no pump! It relies on movement (like walking, deep breathing, and rebounding) to flow — which is why dry brushing and lymphatic massage can help!
• You have more lymph than blood! Your lymphatic system contains about 1.5 times more fluid than your circulatory system.
• The word “lymph” comes from the Latin lympha, meaning water — a perfect name for a fluid that brings life-giving immunity!

Takeaway:
Your armpit lymph nodes are immune superheroes — silently working day and night to filter, defend, and drain. Keeping them moving and healthy is a big step in supporting overall wellness. So next time you move your arm, remember the little green defenders in your underarm working hard for you! 💪🌿✨

Disclaimer:
This article is for informational purposes only and is not a substitute for professional medical advice, diagnosis, or treatment. Always consult your healthcare provider before making changes to your diet, exercise, or health regimen.

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