Percorsi di accompagnamento al parto per coppie con gravidanza a rischio

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Percorsi di accompagnamento al parto per coppie con gravidanza a rischio sostegno alla coppia con gravidanza complicata, accompagnamento pre e post parto, incontri con psicoterapeuti, ginecologi, ostetriche, neonatologi

Percorsi di accompagnamento alla nascita per coppie che vivono l'esperienza di una gravidanza a rischio che pone in discussione tutti i luoghi comuni sulla maternità e sul diventare genitori mettendo, invece, in campo sentimenti ambivalenti e rischiando di destabilizzare la coppia che non è preparata ad affrontare l’evento. Nessuna coppia, del resto, può essere preparata al rischio di perdere il p

roprio figlio, ancora solo immaginato, prima ancora di averlo conosciuto. Proprio per questo capovolgimento di prospettiva si rende necessaria una presa in carico della coppia fin dalla notizia traumatica di un problema che mette a rischio la vita del feto.

Iscrizioni aperte per l'incontro gratuito che si terrà a Roma il 5 novembre dalle 10:00 alle 13:00 in via Catania 1.Il K...
08/10/2016

Iscrizioni aperte per l'incontro gratuito che si terrà a Roma il 5 novembre dalle 10:00 alle 13:00 in via Catania 1.
Il Kairòs dell'attesa: uno sguardo gestaltico alla perinatalità.
Il seminario si propone di divulgare l’approccio
gestaltico nel lavoro con la coppia genitoriale
nel momento dell’attesa di un figlio e
nel post parto, il lavoro interprofessionale in
ottica gestaltica con le diverse figure coinvolte
nel percorso della perinatalità con particolare
attenzione all’esperienza di gravidanze complicate
da problematiche fetali.
L’incontro è gratuito e si rivolge a
psicologi, medici, studenti di
psicologia e medicina, pediatri,
ostetriche, operatori del settore
della perinatalità. Durante l’evento
sarà possibile ricevere informazioni
sulla Scuola di Specializzazione in
Psicoterapia della Gestalt o
prenotare un colloquio conoscitivo
con uno dei nostri Docenti.
E’consigliata la prenotazione;
iscrivendosi tramite email
all’indirizzo roma@gestaltherapy.it
sarà possibile ricevere in omaggio il
libro “Edipo dopo Freud”.
Conduce Elisabetta Mulone
Psicologa, Psicoterapeuta,
Didatta in formazione Istituto Gtk

05/10/2015

Nei momenti difficili, basta poco per essere vicini a chi affronta situazioni fuori dall'ordinario.
Essere chiamati per nome ci permette di sentirci riconosciuti dall'altro che ci sta di fronte, di sentirci visti e accolti nella nostra esperienza, di sentirci persone e non casi clinici.
Ogni esperienza, anche la più dolorosa e complicata, acquista senso e valore agli occhio del mondo, se trova un contesto accogliente e "curante" .

22/07/2015

Le coppie che ricevono durante la gravidanza la notizia che il proprio figlio è affetto da una patologia, vivono una situazione altamente traumatica. Il vissuto doloroso che ne deriva, se non elaborato può congelare la coppia nel suo movimento verso la vita, bloccando ogni intenzionalità sana e di crescita. Un percorso di accompagnamento al parto pensato e strutturato attorno alle esigenze specifiche di queste coppie si pone come obiettivo quello di sostenere la coppia genitoriale a vivere il momento del parto in maniera attiva e consapevole. Nonostante l'ambivalenza con la quale la gravidanza può essere vissuta, il momento del parto e rappresenta per la donna e per la coppia una delle esperienze più significative del proprio ciclo vitale.

15/07/2015

«Il medico non può dare sempre la salute e tanto meno la vita. Il medico deve essere pronto a fornire sempre la cura, la migliore possibile, considerando l’insieme dei bisogni degli esseri con cui entra in contatto. Ma arriva il momento in cui la cura non è più affidata al bisturi o alla somministrazione di farmaci. Arrivati a questo punto, siamo impreparati o insufficientemente preparati, ma certi del grande peso curativo che la partecipazione e la presenza consapevole e piena possono apportare alle situazioni di crisi e di disperazione che si presentano nel nostro reparto (…)
L’informazione, il colloquio, il dialogo… In definitiva: la comunicazione deve essere aperta, chiara e leale fin dall’inizio. Non sempre ciò che per noi è scontato lo è anche per i genitori, ai quali è necessario rendersi conto di come gli eventi stiano evolvendo e perché. È necessario che sentano o almeno percepiscano una partecipazione all’atto medico che contenga anche qualche cosa di umano, e non solo l’esaltazione dell’atto tecnico. È necessario che sentano la presenza di uno specialista, ma anche di un amico che, nel bilanciamento dei diversi pro e contro, sappia aiutarli nel processo decisionale. È necessario esercitare davvero la grande Professione.»
Tratto da “Senza càmice di fronte alla morte”, di Pietro Bagolan, in Sarà così lasciare la vita? Di Livia Crozzoli Aite.

In partenza a Roma "Percorsi di accompagnamento alla nascita per coppie con gravidanza a rischio". Info 3286193802 elisa...
13/07/2015

In partenza a Roma "Percorsi di accompagnamento alla nascita per coppie con gravidanza a rischio". Info 3286193802 elisamulone@virgilio.it

06/07/2015

«Il respiro è il ponte tra il volontario e l’involontario, tra l’anatomia reale e quella simbolica. Il respiro è la strada che ci permette di compiere quel lungo viaggio che ci conduce al punto a noi più lontano e più vicino: il nostro corpo e la nostra storia. Il respiro è quel flusso sotterraneo di consapevolezza che in ogni momento ci tiene aggiornati su noi stessi e sul nostro coinvolgimento con l’esistenza e con il mondo». Tratto da "Sulla felicità e dintorni. Tra corpo, parola e tempo" di Giovanni Salonia

03/07/2015

«Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno» Da "I fratelli Karamazov" di Fedor Dostoevskij.
Possiamo tradurre "il rendersi degno" in quel "sentirsi padre" che scaturisce solo da una piena assimilazione dell'esperienza del divenire padre.

La diagnosi di patologia fetale
30/06/2015

La diagnosi di patologia fetale

19/06/2015

«Voglio sapere perché sono così lenta»
sussurrò la lu**ca.
Allora il gufo aprì i suoi enormi occhi rotondi e la osservò attentamente.
Poi li richiuse.
«Sei lenta perché hai sulle spalle un gran peso»
spiegò il gufo.
La lu**ca trovò la risposta poco convincente, il suo guscio non le era mai sembrato pesante, non la stancava portarlo e non aveva mai sentito un'altra lu**ca lamentarsene.
Allora lo disse al gufo.
«Io so volare ma non lo faccio. Una volta, tanto tempo prima che voi lumache venista ad abitare nel prato, c'erano molti più alberi di quelli che si vedono adesso. C'erano faggi e ippocastani, lecci, noci e querce. Tutti quegli alberi erano la mia casa, volavo di ramo in ramo, e il ricordo di quegli alberi che non ci sono più mi pesa così tanto che non posso volare. Tu sei una giovane lu**ca e tutto ciò che hai visto, tutto ciò che hai provato, amaro e dolce, pioggia e sole, freddo e notte, è dentro di te, e pesa, ed essendo così piccola quel peso ti rende lenta.»
«E a che mi serve essere così lenta?»
sussurrò la lu**ca.
«A questo non ho una risposta. Dovrai trovarla da sola»
disse il gufo.
Luis Sepulveda,
Storia di una lu**ca che scoprì l'importanza della lentezza.

14/06/2015

"Sono un’esperta di diagnosi prenatale e questa attività mi ha costretto ad apprendere anche il dolore delle donne, il peso delle
parole con cui comunichiamo. Conosco il loro smarrimento iniziale, mentre le pervade l’angoscia quando, improvvisamente silenziosi, ancora guardiamo il loro feto con l’ecografia. Ho comunicato troppe volte una diagnosi prenatale di anomalia per
non sapere che, a un certo punto, le nostre parole non le ascoltano più: è troppo difficile, proprio in quell’istante, ascoltarci
parlare del futuro possibile del loro bambino. Hanno bisogno
di tempo prima di tutto per accettare che stia succedendo proprio a loro, che il loro tenero bambino immaginato non esista
più. Soprattutto so quanto sia doloroso per una donna, per una
coppia, prendere eventualmente la decisione di interrompere la
gravidanza. La sofferenza li accompagnerà comunque, insieme
al rimpianto e al senso di colpa. (...) Ci sono dei momenti in cui
non si può ricorrere a un linguaggio asettico per comunicare
che la gravidanza si è interrotta spontaneamente, che il battito
del cuore si è fermato, che il bambino, da loro già tanto amato,
non c’è più o è “gravemente malato”. (...)
Dopo le nostre diagnosi per quelle coppie inizia un percorso per “trasformare il dolore” che può essere facilitato dalla nostra conoscenza del trauma e dei meccanismi riparativi.Spero che questa lettura ci insegni che non dobbiamo lasciarli soli e inermi ad affrontare il lutto, che non possiamo fuggire di fronte al loro dolore.
Curare vuol dire essere capaci di stare al fianco di chi soffre con tutti gli strumenti, anche di conoscenza della psicologia, che abbiamo a disposizione". Tratto dalla prefazione di Alessandra Kustermann al libro "Le madri interrotte" di Laura Bulleri e Antonella De Marco

10/06/2015

«Il bambino può nascere alla vita solo se è portato dalla vita, che si manifesta nel pensiero di sua madre. Un bambino può nascere solo dopo la nascita della maternità di sua madre che nasce nel mondo interiore della donna (…). Non si diventa madri perché si concepisce un figlio poiché esiste una differenza profonda tra l’atto della filiazione e il sentirsi madre» (Sofie Marinopoulos, 2006 p. 37). A differenza della psicoanalista Sofie Marinopoulos, secondo una visione gestaltica potremmo dire che il bambino nasce nel grembo della madre e del padre, dalla relazione cogenitoriale e dai vissuti che i cogenitori sperimentano. In accordo con l’autrice possiamo altresì affermare che si diventa madri e padri quando ci si sente tali, ovvero quando si è sviluppata la funzione personalità dell’“essere genitori di” quel figlio e dell’“essere genitori con” il cogenitore. Durante la gravidanza non avviene solo la maturazione fisica del bambino ma si sviluppano all'interno della coppia delle relazioni significative che permettono lo sviluppo del bambino. Nelle cosiddette gravidanze a rischio, come ci ricorda Margherita Spagnuolo Lobb, la coppia vive «per lunghi mesi l’ambivalenza emotiva di lasciarsi andare al sogno-progetto della costruzione del nido e al contempo di non crearsi troppe aspettative per la paura di dover affrontare altre delusioni-lutti». In questi casi, quello che viene definito da Cranley, attaccamento prenatale, ovvero quell’insieme di interazioni e di coinvolgimento affettivo che la gestante manifesta nei confronti del nascituro, può risultare compromesso. Per questo motivo diventa ancora più importante e fondamentale prendersi cura di queste relazioni quando la coppia affronta una gravidanza a rischio.

10/06/2015

«La nascita di un figlio, specialmente del primo, costituisce un evento centrale nella vita di una donna, in egual misura miracoloso e traumatico, colmo com’è di emozioni indimenticabili e di implicazioni [...] si tratta di un evento così primitivo e profondo che [...] è quasi impossibile assimilarlo pienamente o esprimerlo a parole [...] il ricordo permane vivido, qualsiasi cosa succeda» . tratto da Nascita di una madre di Daniel Sterne Nadia Bruschweiler-Stern

29/05/2015

«Riuscire a illuminare di bellezza (trasfigurare) tutti gli eventi della vita è meta di ogni autentica maturazione» [...] solo così si può scoprire «che anche il dolore si abbellisce se abbracciato dall’amore» Tratto da "Sulla Felicità e dintorni. Tra corpo, parola e tempo" di Giovanni Salonia

29/05/2015
29/05/2015

I Percorsi di accompagnamento alla nascita per coppie con gravidanze a rischio sono rivolti a tutte le coppie che vivono l'esperienza di una gravidanza non fisiologica, per la diagnosi di una patologia fetale o per patologie ostetriche. La gravidanza è un’esperienza unica nella vita psichica della donna e della coppia. Purtroppo, non per tutte le coppie la gravidanza è uno stato di grazia. A volte, questo processo così complesso e denso di emozioni contrastanti per l’importanza che riveste nel ciclo vitale della coppia e per lo stupore che desta il “mistero della vita”, può subire destabilizzazioni più o meno gravi. Ciò può accadere a causa di complicanze che possono intercorrere nel corso della gravidanza e che sono legate a rischi per la madre o per il nascituro.

Indirizzo

Via Marino Dalmonte, 113
Rome
00123

Telefono

3286193802

Sito Web

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