10/09/2025
Ogni 43 secondi, nel mondo, una persona si toglie la vita. In Italia, ogni anno, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶 𝟯.𝟱𝟬𝟬. Numeri che parlano di vite interrotte, famiglie che restano con un vuoto profondo, comunità segnate da un dolore silenzioso.
Dietro ci sono storie, difficoltà, emozioni che spesso non trovano spazio per essere condivise. 𝗟𝗮 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗮𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗶𝘀𝗮: quasi sempre lascia piccoli segni, cambiamenti sottili nel comportamento, nell’umore, nelle abitudini. Segnali che, se accolti, possono trasformarsi in un’occasione di contatto umano.
Rimanere in ascolto significa questo: fermarsi un attimo di più, prestare attenzione a chi abbiamo vicino, chiedere con sincerità “𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘪?”, significa dare la possibilità a chi soffre di non sentirsi invisibile. Non serve avere risposte pronte, non serve offrire soluzioni immediate: a volte la cosa più preziosa che possiamo fare è semplicemente esserci, con discrezione, con presenza, senza giudicare.
La prevenzione del suicidio passa anche da qui: dalla capacità di entrare in contatto, di condividere la fragilità, di costruire reti di sostegno umano, per far sentire che nessuno è invisibile e che 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝘂𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲.
𝘚𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘪 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢̀ 𝘰 𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘰, 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘪 𝘢𝘪𝘶𝘵𝘰 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘵𝘰.
𝘊𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢 𝘪𝘭 112 𝘰 𝘪𝘭 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢 𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 1522.