Cuore Fratello - ETS è una fondazione che abbraccia la causa del diritto alla salute dei più deboli, e si impegna per garantire concretamente tale diritto innanzitutto ai bambini, con particolare attenzione a quelli malati di cuore. “CUORE FRATELLO” nasce in un contesto, quello di San Donato Milanese, in cui la presenza forte dell’ospedale Istituto Policlinico San Donato, ci rende particolarmente
sensibili al tema della salute, bene primario, condivisibile ed universale. L’Istituto Policlinico San Donato, infatti richiama quotidianamente dall’Italia e dal mondo medici e malati, questi ultimi spesso accompagnati da parenti: ciò da un lato ci fa toccare con mano che, oggi più che mai, le distanze sono relative ed è possibile che qualcuno, anche se lontano, ci passi vicino; dall’altro ci sollecita “ a non permettere mai che qualcuno venga a noi e se ne vada senza essere migliore e più felice “ (Madre Teresa di Calcutta). E’ dunque in questo contesto che si colloca IL SENSO della scelta di strutturare l’impegno attraverso una Associazione, così da offrire una risposta ‘organizzata’ ad alcune evidenze di valore o situazione di disagio in ambito sanitario che ci interpellano direttamente sul nostro territorio e che, nello stesso tempo, ci aprono a realtà più lontane. Questo nome contiene almeno due forti riferimenti, due luminosissime immagini che concorrono nel loro intreccio a dare senso, contenuto , obiettivi alla nostra idea che scalpita sempre più per diventare un progetto: CUORE e FRATELLO.
1° …CUORE: a partire dal cuore, che è ben di più di un organo soltanto, intendiamo a tutti proporre uno stile di vita che si fa carico di tutta la persona in tutte le sue ricchezze ed aprirsi a tutte le persone vicine e lontane.
2° …FRATELLO: vorremmo indicare che è importante anche richiamarci ad una modalità precisa di relazione, l’essere umanamente e spiritualmente fratelli, modalità che si oppone radicalmente alla Estraneità. Infatti l’amico si sceglie per affinità e molto altro; il fratello ci è dato, ci interpella e chiede spazio. Per vivere da fratelli è fondamentale l’accettazione della realtà, l’accoglienza come un dono, la conoscenza reciproca, la benevola considerazione…
Queste riflessioni sono ben lungi dal realizzare la completezza che desidereremmo pronunciando queste parole, ma speriamo proprio che l’esperienza associativa sia un ulteriore incremento a crescere verso la pienezza. Un testo autorevole ci illumina in questa tensione. Paolo VI nella Enciclica ‘POPULORUM PROGRESSIO – IL PROGRESSO DEI POPOLI’, del 1967, al n° 43, dice: «Lo sviluppo integrale dell’uomo non può aver luogo senza lo sviluppo integrale dell’umanità. Come dicevamo a Bombay: “L’uomo deve incontrare l’uomo, le nazioni devono incontrarsi come fratelli e sorelle, come figli di Dio. In questa comprensione e amicizia vicendevoli, in questa comunione sacra, noi dobbiamo parimenti cominciare a lavorare assieme per edificare l’avvenire comune dell’umanità’.” E suggerivamo altresì la ricerca di mezzi concreti e pratici di organizzazione e di cooperazione, onde mettere in comune le risorse disponibili e così realizzare una vera comunione fra tutte le nazioni». In questo vastissimo panorama della cooperazione noi intendiamo mettere in gioco le ricchezze a livello sanitario, patrimonio che caratterizza il nostro ambiente e la nostra sensibilità. Ben sappiamo che la ‘questione salute’ è tra i diritti vitali e primari della persona e dunque anche diritto essenziale di tutti coloro che appartengono al genere umano. A riguardo, in diverse occasioni, l’Organizzazione mondiale della sanità ha così espresso il concetto globale di salute: “Stato di benessere fisico, mentale e sociale”. Nel termine ‘benessere mentale’ noi desideriamo leggere la necessità che la salute sia anche benessere interiore, cioè capacità di comprendere il senso ultimo di ciò che si vive. È in salute chi non ha malattie, ma ultimamente anche chi sa dare un senso profondo a tutte le cose che vive.