04/10/2025
FRATTURA DA STRESS: dalla teoria alla pratica clinica
Le fratture da Stress (BSI) sono tra le problematiche più comuni negli atleti, in particolare nei runner. Si tratta di lesioni da sovraccarico osseo causate da ripetuto stress meccanico associato a un recupero insufficiente.
Secondo il recente consenso di Hoenig et al. (2025), queste condizioni si classificano come:
1. A basso rischio: alta probabilità di guarigione, poche complicazioni (es. diafisi femorale).
2. Ad alto rischio: rischio elevato di peggioramento e difficoltà di guarigione (es. collo femorale, regione pubica).
I fattori di rischio più rilevanti includono: aumento eccessivo del volume/intensità di allenamento, basso BMI, scarso apporto calorico, ridotta salute ossea e storia di precedenti fratture da stress.
Due casi reali dal mio studio:
Caso 1: uomo, 57 anni, runner
Dopo un intenso periodo di preparazione, sviluppa un dolore importante in regione pelvica. L’ecografia non mostrava nulla, ma la sintomatologia era chiara.
Nonostante i primi trattamenti, il miglioramento era minimo: qualcosa non tornava.
La risonanza magnetica ha rivelato un importante edema osseo a livello pubico, segno di sovraccarico significativo.
Caso 2: donna, 44 anni, lavoro fisico intenso
Arriva con dolore inguinale e una RMN già eseguita ma senza diagnosi chiara.
Alla valutazione si evidenziava una frattura da stress del femore.
Inviata all’ortopedico, la rivedo solo dopo 5 mesi, ma senza alcun programma di riadattamento del carico.
Ora stiamo lavorando su attività modificata, gestione del carico e progressione graduale, come raccomandato dalle linee guida.
Quali sono gli elementi aumentano le probabilità di sviluppare una frattura da stress?
1. Incremento rapido del volume o intensità di allenamento
2. Pregressa storia di fratture da stress
3. BMI basso e scarso apporto calorico
4. Salute ossea compromessa
5. Recupero insufficiente
Trattamento e gestione
Il consenso internazionale evidenzia che la maggior parte delle lesioni ossee da stress può (e dovrebbe) essere gestita in maniera conservativa:
1. Modifica dell’attività
2. Carico protetto e progressivo
3. Fisioterapia mirata
4. Supporto nutrizionale
5. In pochissimi casi si consiglia la chirurgia