17/09/2025
Insegno presenza.
E la presenza non รจ mai indifferente.
In questi mesi, mentre continuiamo a parlare di benessere, di cura, di corpo e di consapevolezzaโฆ a Gaza si consuma un genocidio.
Bambini, donne e civili continuano a morire, giorno dopo giorno.
Una strage che avviene nel silenzio assordante di gran parte del mondo.
Non serve essere attivisti, esperti o politici.
Basta essere umani.
๐ Oltre 15.000 bambini uccisi.
๐ Unโintera popolazione intrappolata senza cibo, acqua, medicine.
๐ Strutture sanitarie bombardate.
๐ Voci messe a tacere.
Quasi 30 anni fa ero nei Balcani.
Ho visto la guerra.
Ho portato aiuti nei campi profughi durante il conflitto in ex Jugoslavia.
Pensavo che certe cose non potessero piรน accadere.
E invece oggi, davanti a quello che vedo, sento lo stesso dolore, lo stesso sgomento, lo stesso bisogno di non restare zitta.
Lo so, รจ difficile da guardare. Fa male.
Ma restare in silenzio, fingere di non vedere, รจ una forma di disconnessione da tutto ciรฒ che proviamo a coltivare ogni giorno.
Non cโรจ consapevolezza autentica senza responsabilitร .
Non cโรจ cura se ignoriamo la sofferenza dellโaltro.
Non cโรจ benessere in un mondo che uccide i suoi bambini.
E allora oggi, con il mio linguaggio e il mio lavoro, scelgo di esserci.
Scelgo di dire che no, questo non รจ normale.
Che no, non รจ giustificabile.
Che sรฌ, possiamo e dobbiamo prenderci una posizione, anche in punta di piedi.
Ma prenderla.
๐๏ธ Pace non significa silenzio.
Pace รจ voce, รจ scelta, รจ presenza.