Cav. Pamela De Rosa

Cav. Pamela De Rosa Attivista per persone con disabilità, con particolare attenzione a quelle disabilità invisibili. Ama cucinare, soprattutto i dolci.

Nata a Milano da due genitori del sud Italia: Maria, salentina, ex operaia della Cantoni e poi impiegata amministrativa: Nicola, lucano e impiegato del comune di Rho (MI), insignito dell’encomio solenne nel 2015. Appassionata di musica, di animali e del Milan, di cui è tifosissima. Amareggiata di non poter andare allo Stadio San Siro a causa delle difficoltà di accessibilità dello stesso. Politicamente attiva per circa dieci anni nel centro sinistra, con esperienze in Parlamento Europeo e una candidatura per la Camera dei Deputati, si definisce liberal-socialista, con un pensiero per le libertà individuali. Appassionata di informatica e di tutto quello che è tecnologico. Lavorativamente, dopo dieci anni di esperienza nell’ambito logistico, si è spostata al commerciale e marketing. Volontaria per APMARR aps, consigliera nazionale della stessa dal 2021 e referente per la Regione Lombardia. Si occupa, all’interno dell’associazione, tra le varie cose, di divulgazione di progetti sociali e di sensibilizzazione delle malattie reumatiche e delle disabilità invisibili, portando quest’ultimo argomento sia nelle scuole sia nei comuni interessati ad ampliare il proprio bagaglio culturale. Nel 2023 viene insignita dell’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito” della Repubblica Italiana.

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05/08/2024

È online il mio nuovo sito web www.pameladerosa.it

Vi invito a visitarlo e a farvi sentire!

Era un’idea che maturavo da settimane e finalmente è arrivata la data di lancio!

Sono così entusiasta di questo sito web e non ci potrebbe essere un momento più perfetto per lanciarlo che nel periodo estivo, la mia stagione preferita!

Con nuove funzionalità su misura per aiutare al meglio chi mi segue e altro ancora!

Assicurati di cliccare il link nella mia bio per visitare il mio sito web.

Grazie! Non dimenticate di condividerlo!

Pamela

31/08/2023

Lei è Arianna. Nasce a Roma nel 1992. È una bambina. Mamma e papà la portano in piscina. Arianna puccia i piedini nell’acqua, ride come una matta. Non vuole più uscire. Si sente libera, se stessa. Segue un corso. Bracciata dopo bracciata, cresce. È minuta, forte e aggraziata insieme. Guarda le atlete del nuoto sincronizzato, le osserva muoversi a tempo. Guarda i loro sorrisi, le coreografie, i costumi colorati, il trucco perfetto. Prova una felicità immensa. Vuole essere come loro. Qualcuno le fa notare che ha la sindrome di down, dove pensa di andare? Arianna ride. Per il momento sott’acqua, poi chissà. Si allena di più. Con costanza. Con volontà. Il nuoto sincronizzato diventa tutta la sua vita. È il 2016. Arianna ha 24 anni. Vince la medaglia d’oro ai Trisom Games. Sono giochi nati per permettere agli atleti con sindrome di down di gareggiare, dopo l’esclusione dalle Olimpiadi. Arianna è felicissima, ma vuole spingersi ancora più in là. Il suo atleta preferito si chiama Giorgio Minisini. Arianna ha passato ore intere davanti ai video delle sue performance, sarebbe bellissimo poter entrare in acqua con lui. Il solito coro di voci prova a ricordarle che quelli come lei non possono gareggiare alla pari con gli altri. Arianna ride di nuovo. Entra a far parte di un progetto che promuove l’inclusione nello sport. Si allena giorno e notte, finché conosce Giorgio. Parlano del suo sogno, Arianna ha il cuore batte a mille. Giorgio è entusiasta. Entrano in acqua. Arianna trema, ma la sincronia con Giorgio è incredibile. Scherzano. Si divertono. Si allenano. Provano e riprovano la coreografia. Arianna non smetterebbe più. È il 2018. Arianna e Giorgio volano in Giappone a un festival di nuoto sincronizzato. Non sono gare, ma esibizioni. Arianna si avvicina al bordo della piscina. Chiude gli occhi. Fa un respiro profondo. Sente Giorgio accanto a sé. Volare di Domenico Modugno si espande nell’aria. Arianna entra in acqua. Disabilità, muri, barriere, in un istante crolla tutto. È solo Arianna. Libera. Felice.
storie degli altri :
Carmelo Abbate
💙💙💙😍😍😍💖💖💖

26/07/2023
Onorificenza Cavaliere al Merito della Repubblica italiana.Ho ricevuto telefonate da numerosi giornali locali, lombardi,...
11/04/2023

Onorificenza Cavaliere al Merito della Repubblica italiana.

Ho ricevuto telefonate da numerosi giornali locali, lombardi, lucani e pugliesi: sono nata e cresciuta in Lombardia, da padre lucano e madre pugliese, chiedendomi dichiarazioni e informazioni in merito a questa onorificenza, della quale sono ancora senza parole e estremamente onorata, davvero incredibilmente onorata.
Credo pertanto sia doveroso trovare qualcosa da raccontare.

Inizio col dire che sono una donna di quasi 42 anni. Ho iniziato la mia esperienza “civica” con la politica: ho militato per 10 anni nel centro sinistra della mia città, Parabiago, quando la maggior parte delle persone che frequentava quell’ambiente nemmeno sapeva che avevo una disabilità, all’epoca non grave: una patologia reumatologica che mi affligge fin dalla nascita, causando, all’epoca, per lo più problemi neurologici.
Trasferitami in provincia di Varese per avvicinarmi al lavoro (lavoro per Lufthansa Technik Milan a Malpensa), ho abbandonato l’attività politica per dedicarmi al volontariato.

Nel frattempo la mia patologia è peggiorata fino ad arrivare allo stato di gravità, come sancito dalla legge 104/92, per lo più conosciuta per i permessi retribuiti per permettere di assistere familiari con disabilità e snobbata dalla cittadinanza per punti cardini che ritengo fondamentali e che in pochi conoscono, come moltissimi diritti del paziente/lavoratore (uno dei punti chiave della mia azione è quella di informare il paziente sui suoi diritti).

Con l’attività di volontariato, ho scoperto che si possono aiutare concretamente le persone, con un rapporto 1:1, diversamente da quello che si fa in politica, dove la platea è più ampia e gli elettori sono quasi una figura mitologica e per arrivare ad aiutare una persona bisogna fare i salti mortali.

Con APMARR ho scoperto che le persone sono al centro di ogni volontario. A ognuno di noi vengono date delle basi per attuare un modo di operare di concerto con altre figure professionali, dai medici, agli psicologi, e così via…
Ho iniziato ad occuparmi delle persone che mi contattavano e ho capito che aiutare anche solo una persona, per quell’essere umano fa la differenza.

La pandemia ha accentuato questo bisogno di aiuto, tant’è vero che mi sono ritrovata a cercare farmaci per persone rimaste senza terapie: terapie fondamentali per persone con patologie estremamente invalidanti e che senza cure si sarebbero trovate potenzialmente in condizioni difficilissime e a rischio concreto peggioramento di queste patologie che sono già molto invalidanti.

Cerco di fare del mio meglio nel districarmi tra la mia attività lavorativa a tempo pieno, le mie terapie (che sono invasive e difficili da sopportare e mi occupano 4 giorni al mese), le visite, la fisioterapia e il volontariato.

Il giorno mi destreggio tra lavoro e malattia, che rende il mio rientro a casa estremamente difficile, cercando di fare del mio meglio in entrambi i campi: quello lavorativo e quello familiare/amicale.

La sera mi occupo degli altri.

Grazie anche all’Associazione Luca Coscioni, che mi vede tra i suoi iscritti, di concerto con APMARR, in alcuni fine settimana spesso tengo lezioni o conferenze sulle disabilità invisibili, che sono l’80% delle disabilità totali secondo l’OMS, categoria di cui faccio parte: la mia disabilità, seppur grave, non è visibile.

Cerco di portare la mia testimonianza ai cittadini cercando di eliminare quella forma mentis secondo la quale se sei in piedi, non hai problemi.

Queste sono, a grandi linee, le attività che svolgo.

Perché dare un’onorificenza a me e non ad altri? Questo proprio non lo so.

Alcune persone mi dicono che non riescono a capire come io possa destreggiarmi tra lavoro, che adoro, terapie farmacologiche (con i conseguenti effetti collaterali), terapie fisiche, visite e volontariato. La mia risposta è molto semplice: ho sostegno dalla grande famiglia di Apmarr perché con Apmarr sembra davvero di essere “a casa”.

Questo riconoscimento però non è solo mio: partiamo dalle associazioni che mi danno la possibilità di svolgere un ruolo attivo al loro interno: Al.Ce, l’associazione Luca Coscioni e Apmarr.
Alleanza Cefalalgici, che si batte per sensibilizzare ed eliminare lo stigma che malattie come emicrania e cefalea si portano ancora addosso, l’Associazione Luca Coscioni che si batte per la libertà di ricerca scientifica, per i diritti delle persone con disabilità e temi importanti sui diritti civili che fanno la differenza in un paese moderno, dove l’individuo è visto come un essere completo e in grado di poter decidere per se stesso e, infine, Apmarr - Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, la cui mission cita “migliorare la qualità dell’assistenza per migliorare la qualità della vita” ed è proprio quello che fa Apmarr e ne sono testimone diretta: Apmarr mi ha accolto come persona affranta per una diagnosi che sembrava la fine del mondo e mi ha trasmesso la fiducia necessaria per trasformarla in un punto di forza, vivendo una vita al pieno.

Non potrei essere più grata a queste associazioni che fanno ogni giorno la differenza nella vita delle persone, come lo fanno nella mia.

Un ringraziamento al comune di Somma Lombardo che mi ha fatto sentire in pochissimo tempo parte della comunità, dando inoltre ampio risalto alle diversità e cercando di fare il meglio che si può nell’abbattere ogni tipo di barriera.

Ovviamente, questa onorificenza appartiene alla mia famiglia e agli amici meravigliosi che mi sostengono, chi direttamente e chi indirettamente.

I miei genitori, mancati troppo presto, mi hanno insegnato ad aiutare il più debole e mio marito Stefano, che pensa che piccole azioni possono cambiare la vita di un essere umano, è per me fonte di ispirazione.

Questo riconoscimento alla mia persona è anche dei miei genitori, Maria e Nicola, delle mie sorelle, Paola e Tania, dei miei 5 nipoti, suoceri e cognati, ma soprattutto di mio marito Stefano: ha accolto la mia malattia con uno spirito di positività che mi ha dato e che mi dà la forza ogni giorno di vivere al pieno le nostre vite, senza farci spaventare dalle barriere architettoniche e culturali!
Senza di lui non sarei la persona che sono oggi.

Indirizzo

Somma Lombardo

Orario di apertura

Lunedì 16:00 - 19:00
Martedì 16:00 - 19:00
Mercoledì 16:00 - 19:00
Giovedì 16:00 - 19:00
Venerdì 16:00 - 19:00

Sito Web

https://en.everybodywiki.com/Pamela_De_Rosa

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