10/10/2025
FERMIAMO LA MACCHINA DELLA VIOLENZA SOCIO-AMBIENTALE
📍 Presidio sotto al Comune di Taranto
🗓️ 13 ottobre 2025 — dalle ore 8:00, Piazza Castello
Durante l’estate abbiamo scoperto la volontà di realizzare un impianto di trattamento inerti a ridosso del quartiere Paolo VI.
Una notizia che ha acceso rabbia ma anche un profondo senso di responsabilitĂ collettiva.
Fin dal giorno successivo la comunità si è mobilitata per chiedere risposte immediate su quest’ennesima opera inutile e dannosa, pretendendo rispetto per chi da decenni resiste a miseria, sfruttamento, inquinamento e negazione dei diritti più basilari.
Le prime mobilitazioni hanno mostrato l’incapacità dell’amministrazione comunale di difendere la salute delle persone e degli ecosistemi.
In cambio abbiamo ricevuto solo classismo e paternalismo, nel tentativo di depoliticizzare le nostre rivendicazioni e ridurre la nostra rabbia a semplice “malcontento”.
Ma questa è una lotta per l’autodeterminazione dei nostri corpi e dei nostri quartieri.
Abbiamo respinto ogni tentativo di criminalizzare chi resiste, chi non abbassa la testa, chi difende la propria terra.
Non abbiamo bisogno di patenti accademiche per essere legittimə: la nostra forza nasce dalla rabbia e dall’amore di una comunità che vuole respirare e vivere dignitosamente.
Il 28 luglio, durante l’incontro con il sindaco Piero Bitetti e l’assessora Fulvia Gravame, insieme ad associazioni e cittadinanza solidale abbiamo smontato le contraddizioni di un’amministrazione che si nasconde dietro un ambientalismo di facciata, fatto di compromessi e promesse tradite.
Dopo il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) — che consente l’uso del carbone per altri 12 anni — ci saremmo aspettatə un ricorso immediato al TAR.
Invece, solo silenzi e scaricabarile mentre si sottoscriveva un’intesa per un accordo di programma con governo e regione, in piena sintonia con l’Aia appena concessa, solo apparentemente contestata.
Un’AIA che perpetua un modello di morte e malattia, mentre perfino i pareri dell’Istituto Superiore di Sanità , mai resi pubblici integralmente, segnalano rischi evidenti per la popolazione.
Quel giorno, la nostra forza collettiva ha rotto la normalitĂ della violenza istituzionale:
abbiamo occupato il Comune di Taranto, ci è stato negato il diritto di parola e allora abbiamo preso la piazza, pretendendo risposte chiare sulla discarica, ma anche su Ex Ilva, Marina Militare e Dissalatore.
Progetti diversi, stesso obiettivo: soffocare il nostro territorio e privatizzare il respiro collettivo.
Quell’azione, e la determinazione del quartiere, hanno portato alle dimissioni momentanee del sindaco, mettendo a n**o la sua complicità e incapacità politica.
Da allora la lotta non si è fermata.
Abbiamo unito momenti di protesta e percorsi di solidarietĂ , riaffermando la forza politica del quartiere Paolo VI, fatto di donne, madri, operai, studentÉ™ e lavoratrici che ogni giorno praticano mutualismo, cura e resistenza.
Alla fine dell’estate, dopo l’ennesimo presidio senza risposte, siamo tornatə in piazza con un corteo popolare e autodeterminato, riportando la questione discarica al centro del dibattito cittadino, come lente per leggere tutte le forme di sfruttamento e complicità che devastano Taranto.
Da questa intelligenza collettiva, nata dalla rabbia e dalla cura, continuiamo a costruire una visione di città libera e vivibile, contro una classe dirigente che da decenni — da destra a sinistra — tradisce la propria comunità .
📣 Lunedì 13 ottobre, in occasione del Consiglio comunale dedicato a:
• Ricorso AIA
• Dissalatore
• Genocidio in Palestina
chiamiamo tutta la cittĂ alla mobilitazione popolare.
Chiunque non accetta questo nulla travestito da “sostenibilità ” e “innovazione” deve essere con noi, in Piazza Castello, sotto al Comune di Taranto.
Non ce ne andremo finché non avremo risposte chiare e concrete.
Pretendiamo:
- [ ] Chiusura immediata del siderurgico, bonifiche, tutela della classe operaia e giustizia sociale!
- [ ] Stop definitivo al progetto della discarica, qui e ovunque!
- [ ] Autonomia e potere decisionale sui nostri territori
- [ ] Un reale diritto al respirare per i nostri quartieri e la nostra cittĂ
Siamo stanchÉ™ della negazione di un presente e di un futuro vivibile.
StanchÉ™ della normalizzazione del dolore e della morte come strumenti di profitto.
Se non saremo ascoltatə, manderemo ancora una volta a casa chi ci governa, dimostrando che difendere la terra e ribellarsi è stare dalla parte giusta della storia.
La storia non si cambia con i compromessi, ma con la determinazione di una comunità che lotta ogni giorno contro la monocoltura dell’acciaio, dell’inquinamento e del servilismo.
Il Comune non può più restare ambiguo: deve scegliere da che parte stare.
Sui nostri corpi e sui nostri territori, decidiamo noi!
Comitato Cittadino No Discarica