02/01/2015
Metereopatia
Collegare le proprie malattie ai cambiamenti del tempo sembrava il massimo della incoerenza scientifica. Oggi non piu'. In numerose universita' si studia infatti come il clima influisce sul nostro sistema neuro immuno endocrinoI segreti della metereopatia-Spesso il tempo instabile ci rende più tristi e stanchi. Capita a molti infatti di essere sensibili ai cambiamenti e alle bizzarrie climatiche. Di giorno siamo irritabili, poco concentrati, mentre la notte non riusciamo a chiudere occhio. Ma perché le condizioni meteorologiche influenzano i nostri stati d’animo? L’umore è composto da tanti fattori fattori complessi e articolati, come per esempio i ricordi . Il freddo, può recare sensazioni positive perché spesso ci riporta alla mente un ricordo sereno magari legato allo stare insieme alla nostra famiglia, viceversa un tempo scuro può farci sentire di pessimo umore.
La meteoropatia è un disturbo sempre più diffuso che colpisce un po’ tutti, manifestandosi con ansia, spossatezza, insonnia e mancanza di concentrazione. Il tempo umido, per esempio acuisce il mal di testa e reumatismi. Il vento invece amplifica l’agitazione e l’ansia, mentre un temporale può aumentare l’aggressività.
Le cause di tutto questo possono essere fisiche ed emotive. Le prime mettono in relazione il cambiamento della struttura atmosferica e l’organismo di un individuo. Le seconde, invece, sono dovute all’associazione di eventi.
Le persone più sensibili ai cambiamenti del tempo sono: Bambini, anziani, soggetti che soffrono di disturbi psichici o emotivi e coloro che hanno disturbi fisici, come ferite.
Dunque cosa fare cosa fare per combattere l’instabilità portata dal clima?
La consapevolezza è un fattore molto importante. Infatti riconoscere lo stato sia del corpo che delle emozioni, è il modo più efficace per far fronte ai problemi dovuti al clima. Un aiuto notevole può arrivare ad esempio dal training autogeno. Questa tecnica infatti ci rende consapevoli sia degli organi del corpo, che delle nostre emozioni, facendo in modo di riappropriarsi dei propri comandi senza essere più in balia degli eventi.
meteoropatia
Ecco cosa ha portato il nostro clima negli ultimi tre mesi. Marzo: la stagione dei pollini per eccellenza. Aprile: acquazzoni a gogo'. Da maggio in poi: il barometro che oscilla, giornate di freddo improvviso o caldi anticipi estivi. L'organismo si adatta, piu' o meno. E' l' "acclimatazione", un processo fisiologico di aggiustamento del corpo che si adegua attivando una serie di meccanismi protettivi endogeni, come cambiamenti dell'irrorazione ematica cutanea, della sudorazione, della termogenesi, della ventilazione polmonare e della gittata cardiaca.
Qualcuno accusa disturbi ogni volta che si verificano i cambiamenti del tempo, anche minimi. I meccanismi di adattamento al clima non funzionano a pieno regime? Il fenomeno, in costante aumento nell'ultimo decennio con la complicita' dei fattori inquinanti dispersi nell'aria, e' comunemente detto "meteoropatia". Secondo gli ultimi studi effettuati alla Cattedra di Psicologia dell'Universita' Cattolica di Milano il disturbo sembra colpire un italiano su tre. I meteorosensibili, secondo i ricercatori, sono soprattutto le donne, in particolare quelle che hanno varcato la soglia dei quarant'anni di eta'. La meteorosensibilita' e' una predisposizione a contrarre malattie direttamente legate alle perturbazioni atmosferiche e l'evento si riscontra soprattutto nelle aree industrializzate. Anche se, dicono gli esperti, non deve essere considerata una malattia ma una condizione di particolare labilita' e predisposizione a contrarre disturbi, in soggetti sensibili. Angelico Brugnoli e' un biometeorologo, consulente al centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicina naturale dell'Universita' degli Studi di Milano. E' anche l'autore, insieme a Umberto Solimene, direttore della cattedra di terapia medica e medicina termale dell'universita' milanese, del nuovo libro "Meteorologia e climatologia medica " edito dalla Edimed di Milano. "Il tempo da solo non puo' essere causa di malattie ma, nei soggetti meteorosensibili, puo' peggiorare i disturbi gia' esistenti. Sarebbe impensabile pensare di estrapolare la nostra vita dall'ambiente ma le meteoropatie si possono pero' preve**re" - spiega Brugnoli.
"Il medico deve essere in grado di consigliare ai pazienti piu' sensibili al clima come evitare la comparsa dei fastidi, oggi ben conosciuti e classificati". Per ogni clima-sintomo al centro milanese di ricerche in bioclimatologia medica vengono somministrate specifiche cure farmacologiche, che attingono soprattutto dalla fitoterapia.
Sindromi Meteoropatiche
Le sindromi meteoropatiche coinvolgono l'ipotalamo con abnorme produzione di serotonina, il principale mediatore chimico dello stress, l'ipofisi con iperproduzione di parecchi tipi di ormoni, la tiroide con produzione di tiroxina e il surrene con anomala produzione di catecolamine, altri mediatori chimici che entrano in gioco nei periodi di sovraffaticamento o di stress.
Tutti siamo suscettibili al freddo o al caldo improvvisi che scatenano le cosiddette "sindromi meteoropatiche principali".
Invece vanno ricordate le "sindromi secondarie", in grado di riacutizzare alcune malattie croniche, infiammatorie o degenerative, solo nei soggetti meteorosensibili.
meteoropatia
Dichiara Brugnoli: "Queste hanno una insorgenza acuta, in seguito al passaggio di fronti di perturbazione oppure al persistere, a volte anche per molti giorni di seguito, di vortici d'aria fredda in quota. Esse ritornano, negli stessi soggetti, in modo piu' o meno uguale, non solamente con il ripetersi di situazioni simili, ma anche se esiste la stessa situazione meteorologica al suolo ma non in quota e viceversa. Il miglioramento si ha solamente se la situazione cambia completamente, ma quasi sempre solo se si passa da una situazione di vortice freddo in quota ad una situazione di cupola d'aria calda, sempre in quota. Presentano altresi' sintomi tipici e diffusi ai vari organi, sistemi od apparati e possono avere la durata di due, tre, cinque, sette e dieci giorni". Le sindromi meteoropatiche secondarie, in forte crescita, interessano ormai circa un quarto della popolazione rispetto al 5-10% degli anni '50/'60. Infine ci sono le "sindromi meteoropatiche stagionali", che dipendono dai cambiamenti di stagione ed annoverano sindromi importanti, studiate di recente. Conclude Angelico Brugnoli: "La Sad (Seasonal affective sindrome) si manifesta principalmente nel passaggio dall'inverno alla primavera con una spiccata depressione del tono dell'umore, caratterizzato da fasi alterne di depressione ed eccitazione, depressione in autunno-inverno ed eccitazione in primavera-estate".
Venti e Disturbi
I venti sono responsabili delle cosiddette "anemopatie". Dal testo di Gaetano Rotondo "Ecobioclimatologia", edito dall'Istituto Italiano di Medicina Sociale di Roma, ecco riassunte alcune sindromi curiose, scatenate dai venti: la "sindrome da scirocco", che proviene dal Sahara africano e soffia verso l'Italia del sud e la Grecia trasportando con se la sabbia del deserto. Il vento caldo e' in grado di provocare irrequietezza, palpitazioni, insonnia, stati ansiosi, emicrania, talora coliche epatiche e renali, nei soggetti gia' affetti da calcolosi. Sempre lo scirocco puo' peggiorare disturbi cardiaci e celebrali nei soggetti arteriosclerotici. Sempre in Italia la tramontana e' in grado di procurare molti disturbi: crisi asmatiche, disturbi circolatori e insonnia, pelle secca e prurito. L'eccessiva umidita' e gli sbalzi di temperatura possono indurre irritabilita', pessimismo, sudorazione, calo della pressione, mal di testa e disagio. Un vento violento, molto frequente nelle Alpi sul versante svizzero-germanico, provoca la "sindrome del Fhon", i cui sintomi compaiono anche 24 ore prima dell'arrivo del vento. Ipotensione arteriosa, minore capacita' di concentrazione, irritabilita', ansia, vertigini, fra le avvisaglie piu' comuni. La "sindrome del vento del sud", vento tipico della regione francese di Montpellier e Lione si accompagna a un aumento della temperatura e dell'umidita'. La sindrome colpisce soprattutto i neonati e si manifesta con agitazione, insonnia e aumento della temperatura corporea, convulsioni, vomito e disidratazione. La "sindrome del vento dell'est" sembra invece interessare i soggetti gia' neurolabili, che avvertono disturbi gia' fino a 24 ore prima che soffi il vento. La "sindrome del vento caldo secco del deserto" e' indotta dai venti caldi, secchi e caratteristici delle zone desertiche. A Gerusalemme questo vento e' chiamato "sharaw".