Dr.ssa Francesca Travagnin - Psicologa Psicoterapeuta

Dr.ssa Francesca Travagnin - Psicologa Psicoterapeuta Psicoterapeuta, terapia cognitivo comportamentale e metacognitiva interpersonale.

Aree di intervento: disturbi alimentari, obesità, disturbi di personalità, difficoltà relazionali.

Quest'anno si vola a Cagliari con 2 relazioni ✨️👉🏻 assieme al CTI Verona presenteremo uno studio preliminare sulla relaz...
10/05/2025

Quest'anno si vola a Cagliari con 2 relazioni ✨️

👉🏻 assieme al CTI Verona presenteremo uno studio preliminare sulla relazione tra alessitimia, dissociazione e sintomatologia DCA in un gruppo di pazienti con DCA. Vedremo dunque se nei soggetti alessitimici ci sia maggiormente la tendenza ad utilizzare inconsapevolmente la dissociazione come modalità per gestire vissuti dolorosi rispetto a soggetti non alessitimici. Vedremo poi come gli aspetti alessitimici e dissociativi possano predire o meno la sintomatologia DCA come strategia di coping ulteriore per regolare gli stati emotivi.
Queste riflessioni sono importanti in quanto studiare i predittori di esito ci permette di migliorare e adattare il trattamento per specifici sottogruppi di pazienti dove il sintomo DCA si inserisce in un quadro psicopatologico più complesso.

👉🏻 la seconda relazione verterà sul caso di una donna con Disturbo Paranoide di Personalità e Disturbo da Binge-Eating in comorbilità dove si metterà in luce l'importanza del lavoro sulla relazione terapeutica, uno dei fulcri della Terapia Metacognitiva Interpersonale, come strumento per il cambiamento metacognitivo, e di come questa si intrecci con l'utilizzo delle tecniche.

Stay tuned !!




14/04/2025
Webinar organizzato da Sitcc Veneto per tutti i colleghi iscritti alla SITCC. Assieme alla dr.ssa Patrizia Todisco parle...
20/02/2025

Webinar organizzato da Sitcc Veneto per tutti i colleghi iscritti alla SITCC. Assieme alla dr.ssa Patrizia Todisco parleremo di disturbi dell'alimentazione e nuove diagnosi.
Affronteremo inoltre il tema della comorbilità, della relazione terapeutica e del loro impatto nel percorso di cura.
I disturbi alimentari essendo patologie complesse richiedono molto spesso al clinico un'attenzione su più livelli: valutazione diagnostica adeguata, sintomatologia specifica, eventuali comorbilità, monitoraggio della relazione terapeutica, lavoro d'équipe. Con l'aiuto di alcuni casi clinici vedremo i passi da tenere presenti per gestire al meglio un paziente con disturbo dell’alimentazione.

Grazie alla rappresentante regionale dr.ssa Francesca Baggio e ai membri del direttivo SITCC Veneto dr.ssa Gloria Fioravanti e dr.ssa Chiara Novello per il ruolo datomi e per questa preziosa opportunità formativa rivolta ai colleghi.


Grazie a tutte le socie della Rete per la partecipazione! E grazie a Rete Al Femminile di Genova per organizzare e promu...
13/02/2025

Grazie a tutte le socie della Rete per la partecipazione! E grazie a Rete Al Femminile di Genova per organizzare e promuovere continuamente interventi sul territorio, dalla sensibilizzazione alla formazione, a serate dedicate agli aspetti della libra professione e ad altre su temi più sensibili 🌸

👉🏻 DCA & Disturbo Istrionico di Personalità Ambra, 34 anni, psichiatra.Arriva in terapia ad un BMI di 17.La diagnosi è d...
08/09/2024

👉🏻 DCA & Disturbo Istrionico di Personalità

Ambra, 34 anni, psichiatra.
Arriva in terapia ad un BMI di 17.
La diagnosi è di anoressia nervosa. Presenta un disturbo istrionico di personalità in comorbilità.
Ambra quando desidera attenzioni e cura da parte del partner, avendo un'immagine del sé "inadeguata e pallosa", si aspetta disinteresse e assenza. Per riuscire quindi a soddisfare il suo bisogno di supporto alza la posta in gioco manifestando comportamenti che mettono in allerta l'altro come ad esempio la restrizione alimentare.
"Se gli altri mi vedono magra e malata almeno si preoccupano per me".

Questo schema emerge anche nella relazione terapeutica. Ambra ad inizio terapia, tra una seduta e l'altra, scriveva alla terapeuta che si sentiva spesso svenire e di non sapere cosa fare, oppure che non riusciva a mettere in atto le indicazioni date in seduta, irritandosi quando la terapeuta le metteva dei limiti.

Con il progredire della terapia Ambra scoprirà che questa modalità di richiedere attenzioni nasce dal rapporto col padre, figura autoritaria e ostile. Fin da bambina, per ottenere cura dal padre ha sempre dovuto accentuare i suoi malesseri, solo così il padre si accorgeva di lei.
Ambra sta riuscendo ad accedere sempre più alla parte di sé amabile e quindi ad adottare forme più chiare di richiesta di vicinanza.

❗️È importante leggere i sintomi del DCA anche alla luce degli schemi interpersonali. In terapia attraverso l'utilizzo della scheda di monitoraggio aiutiamo i pazienti a fare questo passaggio oltre a intervenire direttamente sulla sintomatologia.

Durante e verso la fine della terapia è normale oscillare tra momenti in cui riemergono gli schemi patogeni e momenti in...
07/09/2024

Durante e verso la fine della terapia è normale oscillare tra momenti in cui riemergono gli schemi patogeni e momenti in cui riusciamo ad accedere ad immagini del sé più positive, questo non significa che stiamo ricadendo.☝🏻
L'obiettivo è quello di riuscire a perseguire desideri primari e adattivi accedendo sempre più a parti sane di sé.

👩‍👧‍👦Elena, 42 anni, sposata e mamma di 2 figli, era giunta in terapia per un Disturbo da Binge-Eating che da anni le impediva di raggiungere e mantenere un peso sano. Elena era guidata dal timore di essere una cattiva madre/moglie e per questo di perdere l'amore dei suoi cari. Metteva al primo posto le esigenze della famiglia e si mostrava sempre accondiscendente. Questo la portava a consolarsi con il cibo, unico momento dove riusciva a staccare la spina. La terapia l'ha aiutata a riappropriarsi di momenti solo per sé, affrontando il senso di colpa che ne derivava e sentendosi comunque meritevole di affetto.
In una delle ultime sedute Elena mi racconta di essersi sentita nuovamente sbagliata e in colpa a seguito di una pesante critica del padre per essersi dimenticata di portare la figlia ad un compleanno, non reagisce davanti a lui e si chiude. La terapeuta in seduta le propone un esercizio di imagery dove Elena riesce a ricontattare la sè meritevole e libera, e assaporare nuovamente quello stato di benessere e libertà. Successivamente Elena si dimostra più solida di fronte alle critiche del padre, non subendole ma riuscendo a rispondere.

07/08/2024

Aiutiamo bambini e ragazzi ad avere fiducia in sé stessi, scoprire i propri talenti e le proprie risorse, a coltivare sempre la propria unicità...

Oggi in seduta, Andrea, paziente con diagnosi di disturbo narcisistico di personalità, ha definito così il lavoro che st...
28/03/2024

Oggi in seduta, Andrea, paziente con diagnosi di disturbo narcisistico di personalità, ha definito così il lavoro che stiamo portando avanti sul suo rimuginio: "LE REGOLE DEL RIMUGINIO SONO SEMPLICI, MA È DIFFICILE IL GIOCO”.🤯

👉🏻 Il rimuginio (su situazioni future) o la ruminazione (su ciò che ci è accaduto) non è un pensiero automatico che ci arriva nella mente e ci rimane contro la nostra volontà, ma in realtà scegliamo più o meno consapevolmente di farcelo rimanere perchè crediamo che abbia qualche funzione positiva!
Ad esempio, crediamo che pensare e ripensare ad una situazione ci aiuti a risolverla, gestirla più efficacemente, evitare potenziali errori, sentirci meno in colpa (e da qui la difficoltà ad interromperlo), ma in realtà non è così!
Più rimuginiamo più in realtà aumentiamo l'emotività negativa sottostante.

Quindi... non basta non pensarci (sarebbe facile!😅), ma dobbiamo essere consapevoli di quale funzione abbia il nostro rimuginio (ovvero capire a cosa crediamo che ci serva!🧐) e correre il rischio di interromperlo, solo così sarà più facile lavorarci ed evitare inutili sofferenze!

Andrea, ad esempio, dopo una telefonata veloce con la sua compagna aveva iniziato a rimuginare in questo modo: "forse ho sbagliato ad essere stato così sbrigativo, anche se non ne avevo voglia potevo dedicarle del tempo in più visto che neanche questo weekend non ci vediamo, mi dispiace ora starà male per colpa mia, forse dovevo sforzarmi un po' di più? Guarda che st***zo che sono stato!" Ripensava al fatto che era stato veramente poco carino nel gestire la chiamata in quel modo. Alla mia domanda "a cosa ti serve il rimuginio" Andrea risponde: "mi aiuta a capire come posso evitare la prossima volta a farla stare male". In realtà abbiamo capito che tale rimuginio gli aumentava il senso di colpa, non lo avrebbe aiutato a gestire situazioni simili future e lo avrebbe portato a passare del tempo con la compagna controvoglia per poi sentirsi scontento.

✨️ Siamo tutti meritevoli di essere aiutati, ascoltati e accolti ✨️
13/03/2024

✨️ Siamo tutti meritevoli di essere aiutati, ascoltati e accolti ✨️

COME L’IMMAGINAZIONE FAVORRISCE L’ACCESSO AL MONDO INTERNO ANCHE NEGLI ADOLESCENTI CON DCA👉🏻Gli esercizi di imagery si r...
05/03/2024

COME L’IMMAGINAZIONE FAVORRISCE L’ACCESSO AL MONDO INTERNO ANCHE NEGLI ADOLESCENTI CON DCA

👉🏻Gli esercizi di imagery si rivelano particolarmente utili anche negli adolescenti soprattutto in quelli che fanno fatica ad accedere a pensieri ed emozioni (o alessitimici), in altre parole quando il solo canale verbale non aiuta la riflessività.

👉🏻L'imagery può aiutare terapeuta e paziente a capire meglio cosa il paziente ha provato e pensato in quella specifica situazione: situazioni che vogliamo andare a comprendere in terapia perché collegate con la sofferenza che il paziente porta o ai sintomi. Ad es., può aiutare la persona con DCA a comprendere gli antecedenti di un comportamento alimentare problematico per poi poterci intervenire più consapevolmente.

Chiarisco con un esempio: Mara, ragazza di 16 anni, durante una seduta non riusciva a spiegarmi e a spiegarsi il motivo per cui ad un pic nic con dei suoi compagni di classe non era riuscita a finire il panino, alimento che in altre situazioni Mara affrontava tranquillamente. Riusciva solo a darmi una descrizione generale del suo stato interno: “boh, non lo so, stavo un po’ male, forse ero pensierosa”. Dopo averle fatto chiudere gli occhi e averla fatta ri-immergere nella scena, Mara ad un certo punto arriva a comprendere che quel “male” generico era vergogna e ansia all’idea che i suoi compagni la stessero giudicando per come stava mangiando quel panino, si era attivato in lei il pensiero sono grassa e sbagliata. Questi passaggi l’hanno aiutata a collegare lo stato emotivo ad un pensiero e a capire che c’era un motivo sottostante al comportamento di non finire il panino. Il fatto di prestare maggiore attenzione ai suoi pensieri e alle sue emozioni nel momento l’ha aiutata, nel corso della terapia, a intervenire meglio sul sintomo riuscendo a mangiare più tranquillamente davanti ai suoi compagni.


27/02/2024
🔹️Man mano che il paziente diventa consapevole del suo funzionamento è più facile che riesca anche a comprendere la funz...
23/01/2024

🔹️Man mano che il paziente diventa consapevole del suo funzionamento è più facile che riesca anche a comprendere la funzione del suo problema alimentare nella sua vita e nelle sue relazioni, in altre parole a cosa "gli serva" valutarsi sul peso, sul corpo o sul controllo dell'alimentazione.

🔹️Questo aspetto lo notiamo bene in un passaggio della seduta di Clara:
Clara che ha imparato a sentirsi una br**ta persona e in colpa quando prevede che un suo bisogno generi sofferenza all'altro, arriva a comprendere come l'idea di aumentare di peso la spaventi perchè per lei le persone con un peso in eccesso non sono in salute, e "chi non è in salute dà fastidio agli altri", teme quindi che il suo eccesso di peso arrechi un danno agli altri che per questo dovranno starle sempre dietro. Clara d'altronde ha sempre visto sua mamma che era malata come debole e bisognosa e pesare sugli altri.

🔹️Questi passaggi le permettono, da un lato, di dare maggiormente un senso al sintomo alimentare e quindi di lavorarci e distaccarsi, dall'altro, di lavorare sul suo schema interpersonale, capendo che anche lei ha il diritto di essere talvolta debole, stare male e farsi aiutare.

Indirizzo

Via Brigata Liguria 3
Genova
16121

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00
Sabato 09:00 - 17:00

Telefono

+393486489245

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Chi sono

Psicologa clinica, frequentante la scuola di specializzazione in psicoterapia cognitivo-comportamentale. Mi sono formata in questi anni all’interno di strutture sanitarie sia pubbliche che convenzionate, specializzandomi nell’ambito dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità. Attualmente collaboro con l’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP) di Milano dove continuo a formarmi e a occuparmi della diagnosi e del trattamento di tali patologie. Presso la sede di Milano conduco interventi di gruppo per pazienti con obesità basati sulla modificazione dello stile di vita e altri rivolti ai familiari di persone affette da disturbi alimentari. Opero inoltre come psicologa libero professionista in ambito privato con pazienti adulti e adolescenti che presentano difficoltà legate alla sfera personale, sociale e lavorativa.

Parallelamente all’attività clinica mi occupo di interventi di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e del peso in eccesso rivolti a soggetti adolescenti delle scuole secondarie.