22/05/2024
“PERCHÈ HO MALE E NON GUARISCO?”
oggi proverò a spiegarti come mai ti fai questa domanda attraverso una scoperta del 2018 fatta dai ricercatori dell’università di Ghent sulle mappe del dolore.
ma cos'è il dolore?
Secondo la IASP (Associazione Internazionale per gli Studi sul Dolore) il dolore si definisce come “esperienza sensoriale e/o emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”.
Chi controlla il mio dolore?
Quando provi qualsiasi dolore per la prima volta, attivi cerebralmente un’area specifica del tuo sistema nervoso, il sistema limbico. In altre parole succede questo: ti fai male, il cervello prende l’informazione sul tuo dolore e la immagazzina nel sistema limbico.
Riassumendo, i gestori del tuo dolore sono: il cervello, il sistema limbico e i suoi organi e, infine, tutti i sistemi di guarigione che attivi per non sentirlo più.
Il sistema limbico: la sede delle nostre emozioni e fulcro delle nostre reazioni
Per capire l’importanza del sistema limbico nell’ecosistema delle mappe del dolore, bisogna prima dare qualche semplice cenno di anatomofisiologia. Prima di tutto il sistema limbico è la porzione del nostro sistema nervoso deputata alla gestione delle emozioni.
Questa area del nostro corpo è associabile in tutto e per tutto al nostro subconscio. Qui hanno sede due organi fondamentali: l’amigdala e l’ippocampo.
L’amigdala è l’organo deputato a gestire e farci percepire tutte le nostre emozioni: paura, rabbia, gioia, entusiasmo, smarrimento, ecc. Se provi un’emozione, è merito di questa “mandorla” (il termine deriva dal greco antico = mandorla).
Ora, devi sapere che da sola l’amigdala non è forte abbastanza per aiutare il cervello e il tuo corpo a restare fuori dai guai. Ecco che viene in suo aiuto il più importante amplificatore di emozioni al mondo: il magazzino dei tuoi ricordi.
Serve proprio a questo l’ippocampo. Per ampliare di cento volte l’importanza del tuo evento dolore, hai bisogno di ricordarlo.
Quindi il sistema limbico non è nient’altro che il prodotto dell’interazione tra l’ippocampo e l’amigdala: il ricordo del tuo dolore genera una sensazione così forte a cui tu, volente o nolente, rispondi.
Le mappe del dolore
Nel 2018 è avvenuta la scoperta più affascinante in ambito dolore ed emozioni: l’esistenza di mappe del dolore. I ricercatori dell’università di Ghent hanno visto che il cervello e il sistema limbico gestiscono il dolore dividendolo in mappe di forma e dimensioni diverse.
Esistono due tipi di mappe del dolore: le mappe del dolore acuto e le mappe del dolore cronico.
Le prime a formarsi sono le mappe del dolore acuto. In seguito, dopo circa 2-4 mesi, se il dolore non è stato risolto, le mappe a dolore acuto si “trasformano” in mappe del dolore cronico. I due tipi di conformazione delle mappe sono molto diversi per forma, dimensione e requisiti di risoluzione.
La cosa che devi assolutamente sapere è che è estremamente facile risolvere un dolore che ha una mappatura acuta ed è estremamente difficile trovare la quadra di un dolore mappato cronicamente.
Esempi pratici
Esempio 1
Nel marzo 2011 episodio acuto grave di mal di schiena. Da quel momento il cervello, modulando il “crac”, ha immagazzinato l’azione e l’emozione dolorosa nell’ippocampo come ricordo e ha dato l’input all’amigdala “quando ti chini → dolore”. Questo servomeccanismo è alla base di quella che è la kinesiofobia, la paura di fare un movimento che si associa come l’azione che ha causato il dolore percepito.
Ho impiegato due anni per risolvere il mal di schiena. Perchè così tanto tempo? Semplice: la mia mappatura del dolore era diventata da acuta a cronica e i tempi di risoluzione sono diventati biblici.
Esempio 2
9 luglio 2006 l’ITALIA vince la sua 4 coppa del mondo di calcio.Ovviamente ero al settimo cielo. Mi sentivo leggero come l’aria e avevo un’energia che definire atomica è riduttivo,mi sentivo bene e carico.
Ti sembrerà strano, ma devi sapere che esistono studi che dicono che, quando la propria squadra vince o perde, noi proviamo le stesse emozioni di dolore (o di guarigione) tipiche di un evento traumatico.
In altre parole: più percepisci successo e “fortuna”, più ti senti meglio. Più senti insuccesso e “iella”, più senti che il dolore aumenta. Capisci ora la potente interazione che esiste tra cervello e sistema limbico?
Cambiare la mappatura: come si passa da cronico ad acuto?
Arriviamo a ciò che ti interessa di più: come posso passare da una mappatura cronica a una acuta e quindi guarire dal mio problema muscoloscheletrico? Molto semplice: serve attività fisica.
Il nostro cervello è progettato soprattutto per farci sopravvivere, ma le emozioni che proviamo possono “sovrascrivere” il programma sopravvivenza. Non riesco a tener più conto di quante volte una persona, che compie il movimento che, secondo lei, ha dato il via a tutto il suo incubo, rimodula il suo concetto di “movimento proibito” rimpiazzandolo con l’etichetta “movimento permesso” e quindi istantaneamente modifica tutto ciò che è inerente alla sua sensazione di dolore.
Per passare da una mappa di dolore cronico a una di dolore acuto, per ingannare il cervello e il sistema limbico bisogna semplicemente FARE. Ma fare da solo non basta.
La chiave sta nel fare una data azione RIPETUTAMENTE e senza interrompere (per le cause più varie) quella che col tempo si trasformerà in una sana e benedetta abitudine.
Cosa s’intende con fare ripetutamente?
Per esempio, se non fai attività fisica e prendi tante medicine per evitare il dolore, da oggi ti prendi 5 minuti al giorno per fare movimento.
Con fare movimento non intendo che dall’oggi al domani devi diventare un topo di palestra o un super atleta. Il movimento esiste in ogni cosa che facciamo: lavare i piatti, passare l’aspirapolvere, rifarti il letto, farti il giro del circondario col tuo cane. Hai un mucchio di possibilità che ti permettono di dare il là all’assunzione della medicina più potente che l’universo ci ha donato.
Quanti soldi spendi, o hai speso, in medicine che, sicuramente ti aiuteranno a lenire il dolore, ma fanno solo quello? Bene, il movimento è gratis e lo puoi controllare come vuoi tu.
Vuoi fare le cose per bene? Hai fretta di guarire? Affidati a un fisioterapista per accelerare questo processo fino a cento volte. Questo è il compito che abbiamo io e i miei colleghi.
Conclusioni
Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Ho messo un sacco di carne al fuoco. Non poteva essere altrimenti dato che le mappe del dolore sono un argomento di incommensurabile vastità e novità.
Se vuoi tornare a vivere la tua vita senza dolore,non esitare a contattarmi.