Dr. Dalla Vecchia Stefano Fisioterapista

Dr. Dalla Vecchia Stefano Fisioterapista Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dr. Dalla Vecchia Stefano Fisioterapista, Torrebelvicino.

LAUREA IN FISIOTERAPIA
- Università degli Studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia 24 novembre 2010

MASTER IN FISIOTERAPIA APPLICATA ALLO SPORT
- Università degli Studi di Siena, Facoltà di Medicina e Chirurgia 15 settembre 2012 Esperienza lavorative attuali

Fisioterapista in Libera Professione


Fisioterapista presso Centro Riabilitativo Jovis


Fisioterapista presso LC calcio (Squadra

dilettantistica di calcio)


Fisioterapista presso Schio-Torre-Valli (Squadra dilettantistica di calcio)


Fisioterapista presso AS Rino Toniolo(Squadra dilettantistica di calcio)


Fisioterapista presso ASD Isolacastelnovo(Squadra dilettantistica di calcio)


Esperienze lavorative passate


Fisioterapista selezione provinciale giovanissimi '98 lega Nazionale Dilettanti - FIGC

Fisioterapista Exto Schio Calcio femminile serie B


ALTRE ESPERIENZE FORMATIVE
"L'organo del Cervello:per un approccio neurocognitivo alla mobilità della mano"
"La palestra nel cervello : l'immagine motoria come strumento del recupero(20anni di
esperienze)"
"Report 2009, Uno sguardo sulla riabilitazione nelle case di riposo della provincia di vicenza"
"Giornata formativa di presentazione Human Tecar"
"Corso Human Tecar per il trattamento anti infiammatorio localizzato"
"Corso Human Tecar per il trattamento curativo/intensivo" 1
"Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro:corso di pronto soccorso aziende gruppo B e C"
"Traumatismo in inversione di tibiotarsica:valutazione e trattamento in fase acuta e cronica"

06/08/2025

Prenditi cura di chi ami! 💖
Se hai un familiare anziano nell'Alto Vicentino che necessita di supporto fisioterapico, so quanto sia importante per te garantirgli le migliori cure, comodamente a casa sua. 🏡

Sono il Dr. Dalla Vecchia Stefano e offro servizi di fisioterapia a domicilio personalizzati, pensati per migliorare la qualità della vita dei tuoi cari. Sono specializzato nel trattamento di diverse patologie legate all'età, garantendo un percorso di recupero e mantenimento funzionale direttamente nell'ambiente domestico, senza stress e spostamenti. 💪

I vantaggi della fisioterapia a domicilio per i tuoi cari:

Comfort e sicurezza: Le cure vengono erogate in un ambiente familiare e rassicurante. 😌

Personalizzazione: Piani terapeutici studiati su misura per le esigenze specifiche del paziente. ✨

Risparmio di tempo: Nessuno spostamento, massima comodità per te e per loro. ⏱️

Miglioramento continuo: Supporto costante per il mantenimento dell'autonomia e il recupero delle funzionalità. 🚀

Non lasciare che le difficoltà motorie limitino la serenità dei tuoi familiari. Contattami per una consulenza gratuita e scopri come posso aiutarli a vivere meglio! ❤️

📍 Opero in tutto l'Alto Vicentino.

📞 +393287172035
📧 dr.dallavecchia@gmail.com

LAUREA IN FISIOTERAPIA
- Università degli Studi di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia 24 novembre 2010

MASTER IN FISIOTERAPIA APPLICATA ALLO SPORT
- Università degli Studi di Siena, Facoltà di Medicina e Chirurgia 15 settembre 2012

Attenzione Runner: Non Lasciare che gli Infortuni Rovinino il Tuo Trail! 🌲🏃‍♀️Il trail running è pura libertà: sentieri,...
31/07/2025

Attenzione Runner: Non Lasciare che gli Infortuni Rovinino il Tuo Trail! 🌲🏃‍♀️
Il trail running è pura libertà: sentieri, natura incontaminata e dislivelli che mettono alla prova corpo e mente. Ma correre off-road, soprattutto con l'entusiasmo dell'estate, porta con sé un rischio maggiore di infortuni rispetto alla strada.

Perché gli infortuni nel trail sono diversi?
Il terreno irregolare, le pendenze e i cambi improvvisi di direzione stressano maggiormente articolazioni e muscoli. Questo si traduce spesso in:

Distorsioni alla caviglia: sono le più comuni! Un appoggio sbagliato su una radice o una pietra, e il gioco è fatto. Possono variare da lievi a molto serie e richiedono una riabilitazione attenta.

Problemi al ginocchio: la costante ammortizzazione su superfici dure o i carichi eccessivi in discesa possono infiammare tendini (come la bandelletta ileotibiale o il tendine rotuleo) o sovraccaricare le cartilagini.

Lesioni muscolari: strappi o stiramenti, soprattutto a ischiocrurali e polpacci, dovuti a scatti improvvisi, affaticamento o mancanza di un riscaldamento adeguato.

Fascite plantare: l'impatto ripetuto e la ricerca di stabilità sul terreno irregolare possono infiammare la fascia plantare, causando dolore acuto sotto il piede.

Come Prevenire e Gestire gli Infortuni nel Trail Running?
La buona notizia è che molti di questi problemi possono essere prevenuti o gestiti efficacemente!

Preparazione è la chiave: Non improvvisare! Inizia con uscite più brevi e su terreni meno tecnici, aumentando gradualmente distanza e dislivello.

Riscaldamento e defaticamento: Essenziali prima e dopo ogni uscita per preparare i muscoli e aiutarli a recuperare.

Forza e stabilità: Inserisci nella tua routine esercizi di potenziamento per gambe, core e caviglie. Una buona propriocezione (la capacità di percepire la posizione del corpo nello spazio) è fondamentale per evitare distorsioni.

Scarpe adatte: Investi in scarpe da trail specifiche, con un buon grip e ammortizzazione, adatte al tipo di terreno che affronti.

Ascolta il tuo corpo: Se senti dolore, rallenta o fermati. Ignorare i segnali può trasformare un piccolo fastidio in un problema serio.

Hai già subito un infortunio o avverti dolori durante le tue uscite di trail?
Non lasciare che ti fermi! Un fisioterapista specializzato può valutare la tua condizione, identificare la causa del problema e creare un programma di recupero su misura per te. Ti aiuterà a tornare a correre sui tuoi sentieri preferiti in sicurezza e più forte di prima.

Pronto a macinare chilometri senza pensieri?

Beach volley, nuoto, trekking… L'estate ci chiama all'azione! 🏃‍♀️🏊‍♂️ Ma un'attività fisica intensa e improvvisa, speci...
27/07/2025

Beach volley, nuoto, trekking… L'estate ci chiama all'azione! 🏃‍♀️🏊‍♂️ Ma un'attività fisica intensa e improvvisa, specialmente dopo un lungo stop, può portare a spiacevoli tendiniti e distorsioni. Spalla e caviglia sono tra le più colpite!

Consigli per un'estate sportiva e sicura:

Riscaldamento: Non saltarlo mai! Prepara muscoli e articolazioni all'attività.

Progressione: Aumenta gradualmente l'intensità e la durata dell'allenamento.

Ascolta il tuo corpo: Se senti dolore, fermati. Non forzare mai un movimento.

Calzature adatte: Scegli scarpe appropriate per l'attività che stai svolgendo (no infradito per lunghe camminate!).

Se senti dolore persistente o hai subito una distorsione, la fisioterapia è fondamentale per un recupero completo e per prevenire futuri problemi. Non rischiare di rovinare le tue vacanze!

Aria condizionata a palla, finestrini aperti in auto, o semplicemente un cuscino non adatto… ed ecco che il tuo collo si...
24/07/2025

Aria condizionata a palla, finestrini aperti in auto, o semplicemente un cuscino non adatto… ed ecco che il tuo collo si blocca! 🧊 La cervicalgia è uno dei disturbi più comuni in estate, rendendo difficile anche la più semplice rotazione della testa.

Come proteggere il tuo collo:

Attenzione all'aria: Evita getti diretti di aria condizionata su collo e spalle, soprattutto se sudato.

Dormi bene: Scegli un cuscino che supporti la curva naturale del tuo collo.

Stretching leggero: Fai brevi pause per allungare il collo se stai a lungo in posizioni fisse (ad esempio in spiaggia a leggere).

Idratati: Bere a sufficienza aiuta anche i tuoi muscoli!

Non sottovalutare il dolore al collo! Un trattamento fisioterapico specifico può sciogliere le tensioni e darti sollievo immediato.

Ah, il mal di schiena in vacanza! Un classico di luglio e agosto che può trasformare il relax in un incubo. 😩 Lunghi via...
21/07/2025

Ah, il mal di schiena in vacanza! Un classico di luglio e agosto che può trasformare il relax in un incubo. 😩 Lunghi viaggi in auto, lettini scomodi o sollevamento valigie possono mettere a dura prova la tua schiena.

I miei consigli per prevenirlo:

Siediti bene: Fai pause frequenti durante i viaggi lunghi e usa un supporto lombare se necessario.

Solleva in sicurezza: Piega le ginocchia, non la schiena, quando sollevi pesi (anche la borsa frigo!).

Attento al letto: Se il materasso è troppo morbido o duro, prova a usare un asciugamano arrotolato sotto la zona lombare o cervicale.

Muoviti! Non stare fermo troppo a lungo. Brevi passeggiate o stretching leggero aiutano la circolazione.

Se il dolore persiste o è acuto, non esitare! Un fisioterapista può aiutarti a capire la causa e a recuperare in fretta.

07/04/2025
17/03/2025

Cari amici e pazienti,

con grande piacere vi annuncio che ho iniziato una nuova fase della mia carriera professionale presso il Centro FISIOCORTIANA di Santorso, via Europa 41.

Continuerò a offrire la stessa attenzione e professionalità che avete apprezzato in questi anni.

Per fissare un appuntamento o per qualsiasi informazione, potete contattare il centro ai seguenti recapiti:

Telefono: 0445 165 2758

Oppure direttamente me al numero

Cellulare: 328 717 2035

Sono entusiasta di continuare a prendermi cura della vostra salute e del vostro benessere in questa nuova struttura.

Vi aspetto numerosi!

Con affetto,

Stefano Dr. Dalla Vecchia

Call now to connect with business.

Cari colleghi, pazienti ed amici,Con grande emozione e gratitudine, vi annuncio che lascio il  , dove ho lavorato per qu...
11/03/2025

Cari colleghi, pazienti ed amici,

Con grande emozione e gratitudine, vi annuncio che lascio il , dove ho lavorato per quasi 15 anni. Questa decisione non è stata facile, ma era ed é il momento per me di intraprendere una nuova sfida professionale.

Sono profondamente grato a Ennio e Giuliana, per avermi dato l'opportunità di crescere, imparare e vivere questo centro. Sono stati dei veri mentori e amici, e apprezzerò sempre il loro supporto e la loro guida.

Ringrazio anche i miei colleghi passati e presenti, con i quali ho condiviso momenti di lavoro e di amicizia. Siete stati un team fantastico, e mi mancherà lavorare con voi ogni giorno.

Un ringraziamento speciale va ai miei pazienti, che mi hanno affidato la loro salute e il loro benessere. È stato un privilegio prendermi cura di voi e aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi.

Lascio il Centro Jovis con un cuore pieno di gratitudine e con la consapevolezza di aver fatto parte di un team eccezionale. Sono sicuro che il centro continuerà a prosperare e a fornire cure di alta qualità ai suoi pazienti.

Vi auguro tutto il meglio per il futuro e vi ringrazio ancora una volta per aver reso questi 15 anni un'esperienza indimenticabile.

Con affetto,

Stefano Dr.Dalla Vecchia

22/05/2024

“PERCHÈ HO MALE E NON GUARISCO?”

oggi proverò a spiegarti come mai ti fai questa domanda attraverso una scoperta del 2018 fatta dai ricercatori dell’università di Ghent sulle mappe del dolore.

ma cos'è il dolore?

Secondo la IASP (Associazione Internazionale per gli Studi sul Dolore) il dolore si definisce come “esperienza sensoriale e/o emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”.

Chi controlla il mio dolore?

Quando provi qualsiasi dolore per la prima volta, attivi cerebralmente un’area specifica del tuo sistema nervoso, il sistema limbico. In altre parole succede questo: ti fai male, il cervello prende l’informazione sul tuo dolore e la immagazzina nel sistema limbico.
Riassumendo, i gestori del tuo dolore sono: il cervello, il sistema limbico e i suoi organi e, infine, tutti i sistemi di guarigione che attivi per non sentirlo più.
Il sistema limbico: la sede delle nostre emozioni e fulcro delle nostre reazioni
Per capire l’importanza del sistema limbico nell’ecosistema delle mappe del dolore, bisogna prima dare qualche semplice cenno di anatomofisiologia. Prima di tutto il sistema limbico è la porzione del nostro sistema nervoso deputata alla gestione delle emozioni.
Questa area del nostro corpo è associabile in tutto e per tutto al nostro subconscio. Qui hanno sede due organi fondamentali: l’amigdala e l’ippocampo.
L’amigdala è l’organo deputato a gestire e farci percepire tutte le nostre emozioni: paura, rabbia, gioia, entusiasmo, smarrimento, ecc. Se provi un’emozione, è merito di questa “mandorla” (il termine deriva dal greco antico = mandorla).
Ora, devi sapere che da sola l’amigdala non è forte abbastanza per aiutare il cervello e il tuo corpo a restare fuori dai guai. Ecco che viene in suo aiuto il più importante amplificatore di emozioni al mondo: il magazzino dei tuoi ricordi.
Serve proprio a questo l’ippocampo. Per ampliare di cento volte l’importanza del tuo evento dolore, hai bisogno di ricordarlo.
Quindi il sistema limbico non è nient’altro che il prodotto dell’interazione tra l’ippocampo e l’amigdala: il ricordo del tuo dolore genera una sensazione così forte a cui tu, volente o nolente, rispondi.

Le mappe del dolore

Nel 2018 è avvenuta la scoperta più affascinante in ambito dolore ed emozioni: l’esistenza di mappe del dolore. I ricercatori dell’università di Ghent hanno visto che il cervello e il sistema limbico gestiscono il dolore dividendolo in mappe di forma e dimensioni diverse.
Esistono due tipi di mappe del dolore: le mappe del dolore acuto e le mappe del dolore cronico.
Le prime a formarsi sono le mappe del dolore acuto. In seguito, dopo circa 2-4 mesi, se il dolore non è stato risolto, le mappe a dolore acuto si “trasformano” in mappe del dolore cronico. I due tipi di conformazione delle mappe sono molto diversi per forma, dimensione e requisiti di risoluzione.
La cosa che devi assolutamente sapere è che è estremamente facile risolvere un dolore che ha una mappatura acuta ed è estremamente difficile trovare la quadra di un dolore mappato cronicamente.

Esempi pratici

Esempio 1

Nel marzo 2011 episodio acuto grave di mal di schiena. Da quel momento il cervello, modulando il “crac”, ha immagazzinato l’azione e l’emozione dolorosa nell’ippocampo come ricordo e ha dato l’input all’amigdala “quando ti chini → dolore”. Questo servomeccanismo è alla base di quella che è la kinesiofobia, la paura di fare un movimento che si associa come l’azione che ha causato il dolore percepito.
Ho impiegato due anni per risolvere il mal di schiena. Perchè così tanto tempo? Semplice: la mia mappatura del dolore era diventata da acuta a cronica e i tempi di risoluzione sono diventati biblici.

Esempio 2

9 luglio 2006 l’ITALIA vince la sua 4 coppa del mondo di calcio.Ovviamente ero al settimo cielo. Mi sentivo leggero come l’aria e avevo un’energia che definire atomica è riduttivo,mi sentivo bene e carico.
Ti sembrerà strano, ma devi sapere che esistono studi che dicono che, quando la propria squadra vince o perde, noi proviamo le stesse emozioni di dolore (o di guarigione) tipiche di un evento traumatico.
In altre parole: più percepisci successo e “fortuna”, più ti senti meglio. Più senti insuccesso e “iella”, più senti che il dolore aumenta. Capisci ora la potente interazione che esiste tra cervello e sistema limbico?

Cambiare la mappatura: come si passa da cronico ad acuto?

Arriviamo a ciò che ti interessa di più: come posso passare da una mappatura cronica a una acuta e quindi guarire dal mio problema muscoloscheletrico? Molto semplice: serve attività fisica.
Il nostro cervello è progettato soprattutto per farci sopravvivere, ma le emozioni che proviamo possono “sovrascrivere” il programma sopravvivenza. Non riesco a tener più conto di quante volte una persona, che compie il movimento che, secondo lei, ha dato il via a tutto il suo incubo, rimodula il suo concetto di “movimento proibito” rimpiazzandolo con l’etichetta “movimento permesso” e quindi istantaneamente modifica tutto ciò che è inerente alla sua sensazione di dolore.
Per passare da una mappa di dolore cronico a una di dolore acuto, per ingannare il cervello e il sistema limbico bisogna semplicemente FARE. Ma fare da solo non basta.
La chiave sta nel fare una data azione RIPETUTAMENTE e senza interrompere (per le cause più varie) quella che col tempo si trasformerà in una sana e benedetta abitudine.
Cosa s’intende con fare ripetutamente?
Per esempio, se non fai attività fisica e prendi tante medicine per evitare il dolore, da oggi ti prendi 5 minuti al giorno per fare movimento.
Con fare movimento non intendo che dall’oggi al domani devi diventare un topo di palestra o un super atleta. Il movimento esiste in ogni cosa che facciamo: lavare i piatti, passare l’aspirapolvere, rifarti il letto, farti il giro del circondario col tuo cane. Hai un mucchio di possibilità che ti permettono di dare il là all’assunzione della medicina più potente che l’universo ci ha donato.
Quanti soldi spendi, o hai speso, in medicine che, sicuramente ti aiuteranno a lenire il dolore, ma fanno solo quello? Bene, il movimento è gratis e lo puoi controllare come vuoi tu.
Vuoi fare le cose per bene? Hai fretta di guarire? Affidati a un fisioterapista per accelerare questo processo fino a cento volte. Questo è il compito che abbiamo io e i miei colleghi.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Ho messo un sacco di carne al fuoco. Non poteva essere altrimenti dato che le mappe del dolore sono un argomento di incommensurabile vastità e novità.
Se vuoi tornare a vivere la tua vita senza dolore,non esitare a contattarmi.

22/05/2024

“PERCHÈ HO MALE E NON GUARISCO?”

oggi proverò a spiegarti come mai ti fai questa domanda attraverso una scoperta del 2018 fatta dai ricercatori dell’università di Ghent sulle mappe del dolore.

Ma cos'è il dolore?

Secondo la IASP (Associazione Internazionale per gli Studi sul Dolore) il dolore si definisce come “esperienza sensoriale e/o emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”.

Chi controlla il mio dolore?

Quando provi qualsiasi dolore per la prima volta, attivi cerebralmente un’area specifica del tuo sistema nervoso, il sistema limbico. In altre parole succede questo: ti fai male, il cervello prende l’informazione sul tuo dolore e la immagazzina nel sistema limbico.
Riassumendo, i gestori del tuo dolore sono: il cervello, il sistema limbico e i suoi organi e, infine, tutti i sistemi di guarigione che attivi per non sentirlo più.
Il sistema limbico: la sede delle nostre emozioni e fulcro delle nostre reazioni
Per capire l’importanza del sistema limbico nell’ecosistema delle mappe del dolore, bisogna prima dare qualche semplice cenno di anatomofisiologia. Prima di tutto il sistema limbico è la porzione del nostro sistema nervoso deputata alla gestione delle emozioni.
Questa area del nostro corpo è associabile in tutto e per tutto al nostro subconscio. Qui hanno sede due organi fondamentali: l’amigdala e l’ippocampo.
L’amigdala è l’organo deputato a gestire e farci percepire tutte le nostre emozioni: paura, rabbia, gioia, entusiasmo, smarrimento, ecc. Se provi un’emozione, è merito di questa “mandorla”.
Ora, devi sapere che da sola l’amigdala non è forte abbastanza per aiutare il cervello e il tuo corpo a restare fuori dai guai. Ecco che viene in suo aiuto il più importante amplificatore di emozioni al mondo: il magazzino dei tuoi ricordi.
Serve proprio a questo l’ippocampo. Per ampliare di cento volte l’importanza del tuo evento dolore, hai bisogno di ricordarlo.
Quindi il sistema limbico non è nient’altro che il prodotto dell’interazione tra l’ippocampo e l’amigdala: il ricordo del tuo dolore genera una sensazione così forte a cui tu, volente o nolente, rispondi.

Le mappe del dolore

Nel 2018 è avvenuta la scoperta più affascinante in ambito dolore ed emozioni: l’esistenza di mappe del dolore. I ricercatori dell’università di Ghent hanno visto che il cervello e il sistema limbico gestiscono il dolore dividendolo in mappe di forma e dimensioni diverse.
Esistono due tipi di mappe del dolore: le mappe del dolore acuto e le mappe del dolore cronico.
Le prime a formarsi sono le mappe del dolore acuto. In seguito, dopo circa 2-4 mesi, se il dolore non è stato risolto, le mappe a dolore acuto si “trasformano” in mappe del dolore cronico. I due tipi di conformazione delle mappe sono molto diversi per forma, dimensione e requisiti di risoluzione.
La cosa che devi assolutamente sapere è che è estremamente facile risolvere un dolore che ha una mappatura acuta ed è estremamente difficile trovare la quadra di un dolore mappato cronicamente.

Esempi pratici

Esempio 1
Episodio acuto grave di mal di schiena. Da quel momento il cervello, modulando il “crac”, ha immagazzinato l’azione e l’emozione dolorosa nell’ippocampo come ricordo e ha dato l’input all’amigdala “quando ti chini → dolore”. Questo servomeccanismo è alla base di quella che è la kinesiofobia, la paura di fare un movimento che si associa come l’azione che ha causato il dolore percepito.
Ho impiegato due anni per risolvere il mal di schiena. Perchè così tanto tempo? Semplice: la mia mappatura del dolore era diventata da acuta a cronica e i tempi di risoluzione sono diventati biblici.

Esempio 2

9 luglio 2006 l’ITALIA vince la sua 4 coppa del mondo di calcio.Ovviamente ero al settimo cielo. Mi sentivo leggero come l’aria e avevo un’energia che definire atomica è riduttivo,mi sentivo bene e carico.
Ti sembrerà strano, ma devi sapere che esistono studi che dicono che, quando la propria squadra vince o perde, noi proviamo le stesse emozioni di dolore (o di guarigione) tipiche di un evento traumatico.
In altre parole: più percepisci successo e “fortuna”, più ti senti meglio. Più senti insuccesso e “iella”, più senti che il dolore aumenta. Capisci ora la potente interazione che esiste tra cervello e sistema limbico?

Cambiare la mappatura: come si passa da cronico ad acuto?

Arriviamo a ciò che ti interessa di più: come posso passare da una mappatura cronica a una acuta e quindi guarire dal mio problema muscoloscheletrico? Molto semplice: serve attività fisica.
Il nostro cervello è progettato soprattutto per farci sopravvivere, ma le emozioni che proviamo possono “sovrascrivere” il programma sopravvivenza. Non riesco a tener più conto di quante volte una persona, che compie il movimento che, secondo lei, ha dato il via a tutto il suo incubo, rimodula il suo concetto di “movimento proibito” rimpiazzandolo con l’etichetta “movimento permesso” e quindi istantaneamente modifica tutto ciò che è inerente alla sua sensazione di dolore.
Per passare da una mappa di dolore cronico a una di dolore acuto, per ingannare il cervello e il sistema limbico bisogna semplicemente FARE. Ma fare da solo non basta.
La chiave sta nel fare una data azione RIPETUTAMENTE e senza interrompere (per le cause più varie) quella che col tempo si trasformerà in una sana e benedetta abitudine.
Cosa s’intende con fare ripetutamente?
Per esempio, se non fai attività fisica e prendi tante medicine per evitare il dolore, da oggi ti prendi 5 minuti al giorno per fare movimento.
Con fare movimento non intendo che dall’oggi al domani devi diventare un topo di palestra o un super atleta. Il movimento esiste in ogni cosa che facciamo: lavare i piatti, passare l’aspirapolvere, rifarti il letto, farti il giro del circondario col tuo cane. Hai un mucchio di possibilità che ti permettono di dare il là all’assunzione della medicina più potente che l’universo ci ha donato.
Quanti soldi spendi, o hai speso, in medicine che, sicuramente ti aiuteranno a lenire il dolore, ma fanno solo quello? Bene, il movimento è gratis e lo puoi controllare come vuoi tu.
Vuoi fare le cose per bene? Hai fretta di guarire? Affidati a un fisioterapista per accelerare questo processo fino a cento volte. Questo è il compito che abbiamo io e i miei colleghi.

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Ho messo un sacco di carne al fuoco. Non poteva essere altrimenti dato che le mappe del dolore sono un argomento di incommensurabile vastità e novità.
Se vuoi tornare a vivere la tua vita senza dolore,non esitare a contattarmi.

12/07/2023

Centro estetico, massaggi e dimagrimento.
Palestra con servizio di Personal Training.
Centro medi

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