07/09/2024
Ancora non ci credi che puoi vincere l’ansia sociale?
Ti racconto alcuni casi:
CASO 1: L. 28 anni
L. è un giovane uomo di successo nella sua carriera come ingegnere informatico. Tuttavia, dietro la sua facciata professionale, soffriva di una grave ansia sociale. Ogni volta che doveva partecipare a una riunione o presentare un progetto, il suo cuore batteva forte, le mani tremavano e la sua mente si riempiva di pensieri negativi. Aveva paura del giudizio degli altri e si immaginava che ogni minimo errore lo avrebbe fatto sembrare incompetente. Questa paura lo portava a evitare completamente eventi sociali e a chiudersi sempre di più.
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), L. ha imparato a riconoscere i suoi schemi di pensiero irrazionali, come il catastrofismo e la lettura della mente degli altri. Gradualmente, abbiamo lavorato su esercizi di esposizione, come presentazioni simulate in un ambiente sicuro e poi in situazioni reali. Alla fine, L. ha imparato a gestire la sua ansia e ha recuperato la fiducia nelle sue capacità sociali.
CASO 2: M., 22 anni
M. è una studentessa universitaria che fin da bambina ha sempre avuto difficoltà a fare nuove amicizie. Evitava feste, incontri di gruppo e persino parlare in classe, per paura di dire qualcosa di stupido o di essere giudicata negativamente. La sua ansia sociale era così debilitante che spesso preferiva rimanere a casa piuttosto che andare a lezione o uscire con gli amici.
Con M., abbiamo esplorato la radice della sua ansia. Durante le sessioni di terapia, è emerso che aveva vissuto episodi di bullismo alle scuole medie, che avevano consolidato in lei l'idea di non essere abbastanza. Attraverso la terapia di accettazione e impegno (ACT), Martina ha imparato a distinguere i suoi pensieri ansiosi dalla realtà e a praticare l'autocompassione. Lentamente, ha iniziato a partecipare a piccole attività sociali e ha sviluppato nuove amicizie.
Caso 3: G., 35 anni
G. è un uomo di mezza età che aveva sempre evitato situazioni in cui poteva essere al centro dell'attenzione. Anche qualcosa di semplice come parlare con un gruppo di amici lo faceva sentire sopraffatto dall'ansia. Nel corso degli anni, la sua ansia sociale si era trasformata in una forma di isolamento. Aveva difficoltà a mantenere relazioni romantiche e a partecipare ad attività sociali che un tempo amava, come andare a concerti o eventi sportivi.
In terapia, G. ha scoperto che la sua ansia sociale era legata a una bassa autostima e alla paura del rifiuto. Lavorando su queste insicurezze, abbiamo introdotto tecniche di rilassamento come la respirazione diaframmatica e la meditazione mindfulness. Queste tecniche lo hanno aiutato a calmarsi nei momenti di ansia acuta. Dopo alcuni mesi di trattamento, G. ha iniziato a frequentare di nuovo eventi sociali, prima con piccoli gruppi e poi con gruppi più grandi, recuperando gradualmente una vita sociale soddisfacente.
Questi esempi mostrano come l'ansia sociale possa manifestarsi in diversi modi e come, con l'aiuto della terapia e del supporto adeguato, sia possibile gestire questo disturbo e migliorare significativamente la qualità della vita.
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