Federica Corsiglia Psicologa Psicoterapeuta

Federica Corsiglia Psicologa Psicoterapeuta Psicoterapia a indirizzo gestaltico. Pratiche di consapevolezza e libertà!

La serata sulle routine che ci accompagnerà verso l’inverno, scoprendo abitudini alimentari, corporee, mentali, che poss...
22/11/2025

La serata sulle routine che ci accompagnerà verso l’inverno, scoprendo abitudini alimentari, corporee, mentali, che possono esserci d’aiuto nell’affrontare il freddo e il buio.

Impareremo esercizi, pratiche di igiene, ricette, che ci aiutino a mantenere l’equilibrio e a fare spazio dentro di noi, in attesa del risveglio primaverile.

Vi aspettiamo!🍁
Chiara e Federica

Se sei genitore, parente, insegnante o educatore di ragazz* adolescenti, leggi qui sotto ⬇️Vuoi imparare a sintonizzarti...
15/11/2025

Se sei genitore, parente, insegnante o educatore di ragazz* adolescenti, leggi qui sotto ⬇️

Vuoi imparare a sintonizzarti e creare una relazione autentica?
Vuoi smettere di lottare e incominciare a capire chi è davvero?

Per considerare l’adolescenza di tu* figli* come un’opportunità invece che come un problema, devi partire da te!

🌱 Cosa faremo insieme? 🌱

•⁠ ⁠Imparerai ad ascoltare in modo aperto
•⁠ ⁠Scoprirai che fare fatica é comune e che puoi trovare risorse interne per gestire la situazione
•⁠ ⁠Troverai nuovi modi per trasmettere vicinanza e sostegno
•⁠ ⁠Scoprirai strategie per affrontare crisi e sintomi

Ti aspetto, 🌱
E se ti va di condividere te ne sono grata.
Federica

Per info e per prenotare il tuo posto, scrivimi in DM o su whatsapp al n.3470454536

S. é una donna di 70 anni che viene da me da qualche mese perché ha perso il marito e ora si sente lei stessa persa nel ...
12/11/2025

S. é una donna di 70 anni che viene da me da qualche mese perché ha perso il marito e ora si sente lei stessa persa nel mondo.
É una donna molto riservata, che frequenta il dolore con dignità e compostezza: piange quando è da sola, non si fa sentire da nessuno, si ‘ricompone’ sempre prima di uscire o di avere ospiti.
Parla tantissimo e mi racconta sempre dettagli particolareggiati, ma fatico a capire cosa davvero senta rispetto ai contenuti delle sue narrazioni.
La morte del marito e la tristezza annessa hanno aperto le porte a un dolore più profondo e molto più antico, che era rimasto chiuso in soffitta da quando lei era bambina o appena adolescente.
Quel dolore oggi può essere nominato e visto, un pezzetto alla volta, insieme alle emozioni che ne derivano.
Non è un lavoro facile ma lei è molto determinata e ogni settimana portiamo alla luce un nuovo tassello del puzzle.
Nuovi ricordi che erano chiusi in vecchi bauli abbandonati, nuove emozioni rimaste inascoltate, nuove narrazioni che diano significato a quel dolore e agli eventi di un’intera vita.
Oggi alla fine della seduta, mentre eravamo già sulla porta, mi ha chiesto: ”dottoressa, la posso abbracciare?” e mentre si abbandonava tra le mie braccia, ho sentito la bambina che cercava protezione e sicurezza per poter affrontare il mondo.
Quella bambina era rimasta in attesa di quell’abbraccio per tutta la vita, ha aspettato pazientemente e silenziosamente, fino a quando quell’abbraccio a potuto chiederlo e prenderselo.
Sicuramente siamo solo all’inizio, ma quell’atto di fiducia e di resa ha aperto la strada per un modo più morbido e indulgente di contattare gli altri, la vita e di dare spazio a se stessa.

Ci sono ferite che non parlano,
ma tremano sotto la pelle.
A volte basta un abbraccio,
un silenzio morbido tra due respiri,
per far capire al dolore
che non è più solo.
L’abbraccio non chiede,
non giudica,
non spiega.
ti ricorda che esisti,
ti riallaccia alla vita.

🙏🏼🌸
Federica

Nei ritiri si cammina insieme, verso nuove consapevolezze e l’emergere di nuove possibilità.Questo weekend abbiamo impar...
11/11/2025

Nei ritiri si cammina insieme, verso nuove consapevolezze e l’emergere di nuove possibilità.
Questo weekend abbiamo imparato
a giocare seriamente,
a custodire emozioni sincere,
ad affrontare il terrore di mostrarsi,
a morire per rinascere.
Il tutto in un contesto sicuro, dove ogni vissuto può essere accolto e dove possiamo includere simultaneamente la meraviglia e l’orrore.

Quella del ritiro è un’esperienza immersiva e trasformativa, che può essere parte di una terapia individuale o può rappresentare una tappa nel percorso di crescita personale di ognuno.
Grazie di cuore a ciascuna delle persone che hanno partecipato, per aver portato presenza autentica e apertura verso la novità e l’alterità. Per aver accolto proposte ‘strane’ e orari improbabili, con fiducia e disponibilità.

Buon ritorno alle vostre vite, vi auguro di portare nella quotidianità un po’ di quell’energia creativa e vitale che abbiamo condiviso, insieme al coraggio di rimanere autentici e fedeli ai propri desideri.

🙏🏼☘️
Federica

Evidentemente devi attraversare questo. E va bene così !’F. Si commuove e mi dice che è la frase “meno disintegrante e p...
05/11/2025

Evidentemente devi attraversare questo. E va bene così !’
F. Si commuove e mi dice che è la frase “meno disintegrante e più rilassante” che le hanno detto in questi mesi di gravidanza, dove tutti si preoccupano che lei riesca ad essere felice a stare bene, negandole la possibilità di essere anche preoccupata e agitata.
Le dicono che dovrebbe godersela, che esagera, che ha troppa ansia.
Ma lei non ci riesce, a godersela.
Gli scenari catastrofici si sovrappongono nella sua mente in cerca di protezione dall’idea angosciante della morte.
Sua, della sua bambina e ora anche del compagno.

La gravidanza è un periodo di trasformazione radicale, che nella potenza del dare alla luce, porta con sé anche la consapevolezza della fragilità e del limite. Un atto di creazione che può comportare dolore, perdita di controllo, e una vicinanza fisica e psichica all’ignoto.
Ecco perché può essere spaventoso per alcune donne, soprattutto quando queste dimensioni restano escluse, distaccate, rimosse.

F. ha paura e non c’è nulla di sbagliato in questo: ha solo bisogno di abbracciare quella paura e quella parte di sé spaventata e controllante, invece che allontanarle come fossero nemici da combattere.
Sovente abbiamo bisogno di un luogo (fisico e relazionale) in cui essere visti accolti nella nostra interezza, in cui non dover fingere di stare bene. E di attraversare quella situazione con tutto quello che c’è e che siamo.

Respirando insieme, F. si sente quasi da subito più vitale e presente.
Alla fine della seduta ha il viso rilassato, gli angoli della bocca si solo alzati e lo sguardo è più aperto.
Connesse da qualcosa di profondo in grado di trascendere gli inganni della mente, insieme abbiamo ricordato di includere tutti gli aspetti e le emozioni legate all’esperienza incredibilmente trasformativa che sta vivendo.

Provare a eliminare le aspettative di come dovrebbe essere e imparare a stare con quello che è, ci rende più morbidi e presenti, davanti agli eventi della vita e a noi stessi.
Ci permettere di riportare a casa quelle parti di noi che abbiamo allontanato e vivere un’esperienza trasformativa.

Grazie F. per la fiducia e la disponibilità.
Federica

Ieri sera al gruppo Genitori (non) si nasce qualcuno ha parlato di CASA.Tornare nel cerchio dei genitori, con alcune per...
30/10/2025

Ieri sera al gruppo Genitori (non) si nasce qualcuno ha parlato di CASA.
Tornare nel cerchio dei genitori, con alcune persone conosciute e altre nuove, é un ritorno a casa, dover poter togliere maschere e corazze.
Mi è piaciuta molto questa immagine e in serata sono emerse in me delle domande rispetto al mio lavoro con loro.
Sarà troppo? Troppa confidenza, troppa abitudine, troppa familiarità?
E poi pian piano la risposta…
Non è troppo perché la casa é rifugio, un posto dove sai di poter fare ritorno, dove non hai bisogno di fingere o dimostrare, dove sai che non verrai giudicat*.
E trovo prezioso poter offrire questo a chi sta cercando di creare rifugio per i propri ragazz*, che scalpitano per la libertà ma necessitano di appartenenza e sicurezza.
Grazie a chi ieri tra pioggia e traffico, ha fatto tanti km per esserci, a chi non ha avuto modo di staccare dal lavoro ma è riuscito comunque a partecipare, a chi é venuto comodamente a piedi!
Un bel gruppo in grado di navigare tra le dimensioni della familiarità e della novità, ancorandosi al conosciuto e aprendosi all’ignoto.

Per chi vorrà esserci, il prossimo incontro sarà il 3 dicembre, come al solito in presenza e online, dalle 18,30 alle 20.
Per info e per prenotare il tuo posto, puoi scrivermi in DM o su whatsapp.
Federica

Se vuoi iniziare a considerare l’adolescenza di tu* figli* come un’opportunità invece che come un problema, parti da te!...
28/10/2025

Se vuoi iniziare a considerare l’adolescenza di tu* figli* come un’opportunità invece che come un problema, parti da te!

🌱 Cosa faremo insieme? 🌱

•⁠ ⁠Imparerai ad ascoltare e sintonizzarti con l’altr*
•⁠ ⁠Scoprirai che fare fatica é comune e che puoi trovare risorse interne per gestire la situazione
•⁠ ⁠Troverai nuovi modi per trasmettere vicinanza e sostegno a tu* figli*
•⁠ ⁠Scoprirai strategie per affrontare crisi e sintomi

Ti aspetto, 🍂
E se ti va di condividere te ne sono grata.
Federica

Il percorso è aperto anche a educatori, insegnanti, animatori che si occupano di adolescenza.

Federica Corsiglia 3470454536
Psicologa e Psicoterapeuta
Esperta in tecniche espressive e pratiche di consapevolezza

Nella mia storia personale la dimensione del gruppo é sempre stata la più faticosa. Vuoi perché non ho avuto modo di viv...
27/10/2025

Nella mia storia personale la dimensione del gruppo é sempre stata la più faticosa.
Vuoi perché non ho avuto modo di viverla in famiglia, vuoi per un’insicurezza ben mimetizzata ma molto profonda.
Dai gruppi sono sempre scappata.
Ho privilegiato le relazioni a due, quelle più sicure per me.

Poi ad un certo punto è successo qualcosa. Grazie a una scelta ‘incosciente’, mi sono trovata in una situazione dalla quale non volevo più scappare e ho scelto di mettere in campo tutte le mie forze per restare.

Ho avuto paura? Sono stata a lungo nel terrore.
É stato semplice? Per niente.
Ho sofferto? Tantissimo, mi sono tradita per non perdere gli altri. Non sapevo come fare per mantenermi fedele sia a me stessa che a loro.

Eppure da quell’esperienza e IN quell’esperienza, ho trovato in me una capacità di stare nella complessità, di portare cura ai dettagli senza perdere la visione d’insieme. Ho imparato a essere presente a me stessa e al contempo a sintonizzarmi con gli altri. A fidarmi del mio cuore e a portarlo a servizio della vita che si srotola davanti a me.

La fiducia è stata una conquista faticosissima che ha rivoluzionato completamente la mia vita, personale e professionale, dapprima togliendo, poi gradualmente aggiungendo. Non in quantità ma in presenza, ascolto, pienezza.

Ecco che oggi mi trovo a condurre gruppi ed è una parte del lavoro che amo profondamente perché posso mettere al servizio quelle qualità che non sapevo di avere ma che ho trovato in me e che riesco a riconoscere nelle persone, prima ancora che loro le sentano.

La dimensione del gruppo è oggi per me luogo di risonanza e contenimento, spazio fertile in cui lasciar emergere emozioni e attraversare processi, intimamente sostenuti dalla potenza dell’interconnessione e dalla magia dell’intento comune.

Se vuoi saperne di più, scrivimi in DM o su whatsapp.
Buona giornata!🍂🌳
Federica

Grazie a ciascuno di voi, per il pezzo di vita che avete portato e per le parti di voi che avete messo a disposizione.Og...
26/10/2025

Grazie a ciascuno di voi, per il pezzo di vita che avete portato e per le parti di voi che avete messo a disposizione.
Ogni incontro é un’occasione preziosa, in cui percepire la potenza della condivisione e della co-creazione di esperienze.
In cui essere testimone di ciò che può emergere dall’incontro.

🙏🏼🍁🌱
Federica

24/10/2025

Perché partecipare a un ritiro?
Qui trovi alcuni dei motivi prinicipali!

Il prossimo sarà 7,8,9 novembre!

N. é accondiscendente con gli uomini perché così si sente vista e considerata.Non sa distinguere quello che le piace da ...
21/10/2025

N. é accondiscendente con gli uomini perché così si sente vista e considerata.
Non sa distinguere quello che le piace da quello che la disgusta, quello che è buono per lei da quello che le fa male (con gli uomini come nelle amicizie, con le sostanze, nel lavoro, etc.)
Presta se stessa e il suo corpo per ricevere briciole di attenzioni.
Me lo ha confidato dopo mesi di terapia, con lo sguardo basso e defilato, come se guardare me volesse dire guardare se stessa.
N. soffre perché gli altri non la vedono, ma è lei stessa la prima a non vedersi. Perché quando si vede, prova orrore e vergogna, fino al punto da ferirsi nel corpo e nell’anima. Fino al punto di lasciare che siano gli altri a scegliere cosa fare di lei.

Parlarne e usare con me queste stesse parole, é stato come aprirmi una stanza rimasta chiusa a chiave per anni.
Mi sono sentita come un’ospite che entra in punta di piedi, senza fare rumore, né toccare nulla.
Ma al contempo ho sentito una possibilità nuova, di poter varcare la soglia dell’indicibile e dell’inguardabile, rimanendo insieme a fare luce e iniziare a riordinare.

Lasciar entrare un’altra persona nelle nostre stanze buie, nelle soffitte in cui vivono i fantasmi del passato, é un atto di grande fiducia, che apre la porta a un nuovo modo di vivere l’intimità, con l’altro e soprattutto con noi stessi. É un atto rivoluzionario, che trasforma quel vuoto incolmabile in presenza.

Indirizzo

Corso Turati 7/M
Turin
10128

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