Benessere e Ricerca con il Metodo Feldenkrais

Benessere e Ricerca con il Metodo Feldenkrais Il metodo Feldenkrais® ha l'obiettivo, attraverso la consapevolezza di migliorare il movimento....

Vi aspettiamo sabato 18 gennaio 2025
10/01/2025

Vi aspettiamo sabato 18 gennaio 2025

Il Giusto sostituirlo con Migliore...Il giusto non ha possibilità  si crescita  rimane un limite, porta a un giudizio  n...
03/01/2025

Il Giusto sostituirlo con Migliore...
Il giusto non ha possibilità si crescita rimane un limite, porta a un giudizio negativo...
Il migliore crea uno spazio alla sperimentazione, una possibilità..cambia completamente prospettiva .

25/12/2024

Su questo argomento la letteratura Feldenkrais è ricca di spunti interessantissimi.

Tanti sono gli aforismi che Moshe Feldenkrais amava ripetere, uno fra questi è: “Se sai ciò che fai, puoi fare quello che vuoi”. Spesso parlava di auto-immagine e a questo proposito ti invitiamo a leggere l’introduzione di uno dei suoi libri più famosi “Conoscersi Attraverso il Movimento” ed. Celuc.

In questo libro racconta come tutti gli esseri umani abbiano una certa immagine di se stessi. Spesso però questa immagine è annebbiata, confusa o distorta e questo perché nella nostra cultura occidentale raramente ci viene insegnata la consapevolezza, l’ascolto di noi stessi fin da bambini. È una cosa che, se siamo fortunati, scopriamo da adulti.

Ma più o meno consapevoli che siano, tutti gli esseri umani hanno un’immagine di sé.

Vale a dire che nel nostro immaginario abbiamo una raffigurazione di noi stessi data dalla somma delle nostre abitudini motorie, comportamentali, posturali, eccetera. Non ce ne rendiamo conto, ma le nostre azioni quotidiane sono condizionate proprio da questa “figura”.

Le nostre abitudini sono costruite su fattori ereditari, culturali, di educazione.

Spesso pensiamo che un’abitudine, di qualunque natura essa sia (comportamentale, posturale, di pensiero…), non possa essere modificata.

Niente di più lontano dalla verità!

Per cambiare il nostro modo di agire, le nostre abitudini, dobbiamo cambiare proprio la nostra auto-immagine.

Ma per far questo, prima di tutto deve essere necessario che essa venga in superficie, che arrivi a un livello conscio, consapevole.

Una volta che acquisiamo quella consapevolezza di noi stessi possiamo cominciare a imparare cose nuove: nuovi modi di muoverci, nuovi modi di “funzionare”, possiamo imparare cose che pensavamo impossibili, anche se semplici.

Ecco che scopriamo il nostro pieno potenziale e quanto sia lontano da ciò che abbiamo sempre pensato.

Non è magnifico?

E tu che livello di consapevolezza hai? Raccontacelo nei commenti! 👇🏼

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25/12/2024

Quello che si innesca, in effetti, durante una lezione di Metodo Feldenkrais®️ è un circolo virtuoso.

Per eseguire una lezione “correttamente” uno dei requisiti è mettere attenzione a ciò che si sta facendo.

Cosa che non è richiesta nella maggior parte di altre discipline (tranne nelle tecniche Corpo-Mente).

L’insegnate fa spesso domande che non richiedono una risposta verbale ma sono volte all’acquisire consapevolezza dei movimenti che si stanno eseguendo e a come vengono eseguiti.

Porre l’attenzione al movimento che si sta facendo, lo abbiamo detto tante volte, crea nuove connessioni neuronali che formano nuove abitudini di movimento stesso, posturali, di funzionamento in generale sia a livello motorio che mentale.

L’attenzione è una di queste abitudini.

Ci vuole quindi un po’ di attenzione per eseguire la lezione e uno dei risultati è che la stessa migliora esponenzialmente, affinandosi sempre di più, diventando sempre più precisa e duratura nel tempo.

Ciò ha tutta una serie di vantaggi sia nella vita adulta, in quanto permette di vivere nel “qui ed ora”, di essere più a se stessi in ogni momento della giornata, in ogni gesto ed azione quotidiani (hai presente quando entri in una stanza e hai dimenticato il perché? O quando non ricordi se hai chiuso il gas o la macchina?); e sia nella quotidianità di e i cui problemi, la stragrande maggioranza almeno, riguardano il rendimento scolastico e lo studio non fosse altro perché passano la maggior parte del tempo prima a scuola e poi a fare i compiti.

Come si è detto in qualche post fa, i bambini vengono messi troppo presto dietro a un banco e loro malgrado devono imparare a restare immobili.

In tanti pagano questa immobilità proprio nel rendimento scolastico con un calo di , di e fanno una fatica immensa ad .

La buona notizia è che esiste il Metodo Feldenkrais®️ che sempre più viene utilizzato con gruppi di bambini e ragazzi con ottimi risultati.

E tu, raccontaci del tuo livello di attenzione e di cosa fai per migliorarlo!👇🏼

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25/12/2024

La scarsa autostima, la sfiducia in noi stessi e nelle nostre capacità e, in ultimo, la mancanza di amore per noi stessi sono elementi molto frequenti in ognuno di noi e hanno radici molto antiche.

Risalgono infatti alle dinamiche famigliari all’interno delle quali, in totale buona fede, siamo stati “programmati” da parole, definizioni, etichette, aspettative, confronti con fratelli o compagni di scuola, tutto nell’errata convinzione che questi fossero sproni che ci stimolavano a dare il meglio.

E questo meglio, era uguale per tutti, era deciso da un voto, di nuovo dal confronto con altri coetanei, era raggiungere tutti un certo livello in cui nessuno si distingueva dall’altro - se non per livello di bravura - ma tutti si era costretti a puntare allo stesso traguardo senza guardare alle personali propensioni e passioni che rendono unico ogni essere umano.

Non è colpa di chi ci ha educato, genitori o insegnanti a loro volta vittime di questo sistema.

Non c’è nemmeno una colpa da andare a ricercare, benché questo modo di pensare abbia causato tanta sofferenza e frustrazione a generazioni di persone che hanno imparato a pensare di non essere mai abbastanza.

Il fatto è che solo da pochissimo tempo si è cominciato a gettar luce sulla preziosità del singolo individuo - in contrapposizione con l’omologazione collettiva -, sul fatto che ogni individuo è diverso da qualsiasi altro e che scoprire la propria unicità non fa che arricchire di bellezza e colori un campo fiorito.

Come si scopre la propria unicità? Iniziando un percorso di conoscenza di sé, di auto consapevolezza, che ci permette di scoprire davvero chi siamo, cosa ci piace, che talenti abbiamo, che difetti abbiamo senza però che questo ci getti in una spirale di perfezionismo impossibile da raggiungere.

Conoscere noi stessi, le nostre fragilità, ci radica alla Terra a cui apparteniamo, composta da tante persone come noi che hanno anch’esse le proprie fragilità e questo ci mette tutti a uno stesso livello. Non c’è qualcuno più bravo o più importante di noi, non c’è qualcuno meno bravo o meno importante.

Ciò significa che possiamo lasciare andare il concetto di vincere la gare fra chi è il più “bravo della classe” e possiamo essere tolleranti e amorevoli con noi stessi se non siamo riusciti a raggiungere il traguardo che gli altri attorno a noi hanno raggiunto, soprattutto se la vita ci ha posto tanti bastoni fra le ruote.

Conoscere noi stessi e le nostre reali passioni, i nostri talenti unici, scoprire ciò che realmente desideriamo e i veri traguardi a cui vogliamo arrivare (non quelli raggiunti da altri che ci hanno sempre detto essere i più bravi), scoprire le nostre potenzialità dal punto di vista fisico e intellettuale, tutto questo ci eleva e, liberati da ogni senso del dover uniformarci a qualcuno o a qualcosa, possiamo davvero costruire la nostra unicità che non farà altro che arricchire il mondo, così come quella di ogni altra persona.

Moshe Feldenkrais, in tempi non sospetti, lo sapeva benissimo.

Citiamo alcune frasi dall’introduzione a un workshop che tenne a New York nel 1980:

“[…] La buona ragione è che ognuno di noi sa che non ha realizzato i propri sogni, e perciò non è ancora riuscito a rendere la propria vita gradevole e confortevole come desidererebbe. Può avere un sacco di denaro, può avere l’amore, ma non tutti e due; e anche in quel caso, non ha realizzato il tipo di realtà che ha sempre voluto diventare. Magari sei medico e volevi diventare pianista, o attore.

[…] Così, vi dirò che cosa intendo. Voglio dire: alcuni di voi sentono che la loro postura non è buona. Alcuni sentono che il loro modo di respirare non va bene. Alcuni sentono che il loro amore non li soddisfa,. Alcuni sentono internamente che qualcosa di loro non li soddisfa, e pensano che potrebbe valere la pena di andare in un qualche posto dove gli hanno detto che succederà qualcosa. Sono convinto che le persone che tengono a se stesse cercano di fare così, vanno a fare quella cosa che sentono dentro, e che non hanno mai rivelato a nessuno.

Perciò, persone che hanno a cuore il proprio benessere, e che sono pronte a spendere il tempo per questo tipo di apprendimento, anche se non sanno veramente che cosa si farà, io penso che siano persone straordinarie. Hanno la curiosità, e perciò possono imparare, e vedrete che imparare, nel senso che intendiamo noi, non significa imparare la matematica o l’architettura, la medicina, o altre cose del genere: c’è qualcosa, un tipo di apprendimento molto più fondamentale di quelli, ed è l’apprendimento grazie al quale la persona impara ad avere fiducia in se stessa, a diventare un essere umano sicuro di sé nella società umana.

[…] E quella è naturalmente la cosa per cui venite qui: per quel cambiamento che … … non sono io che vi cambierò: il cambiamento che troverete voi stessi. Troverete quel cambiamento che non avete mai saputo come arrivarci: ad essere padroni di voi stessi con dignità; e questa è una cosa straordinariamente difficile da fare, e la cosa più importante da fare.”

Ed era proprio questo quello a cui mirava Moshe quando ha messo a punto il suo Metodo.
E da grande precursore dei tempi qual era, ha capito che il miglior modo per cominciare a conoscersi fosse quello di partire dal corpo: sentire come funzioniamo, le differenze e le asimmetrie che abbiamo, le differenze fra il nostro corpo e quello di miliardi di altre persone.

Nessuno ha un corpo uguale a quello di un altro, dunque nessuno deve uniformarsi a un modello ideale ma deve trovare la sua scultura interiore. Solo allora la propria autostima crescerà e impareremo ad amare noi stessi, non in maniera egoica ma consapevole.

Buona vigilia di Natale a tutti 🎄🌟






15/12/2024

Spesso ci concentriamo su come migliorare la nostra salute fisica.

Per farlo, cerchiamo di mangiare in modo sano, di fare esercizio fisico, di dormire a sufficienza, ecc.

Tuttavia, il nostro benessere emotivo è molto più di questo, è un fattore chiave per la nostra salute generale.

Ci aiuta ad essere più resilienti e ci permette di avere la capacità di migliorare e progredire in molti aspetti della vita.

Quali fattori possono influenzare il benessere emotivo?

Ci sono alcuni fattori che possono influenzare la salute emotiva delle persone:

* Cambiamenti nello stato di salute.
* Perdita di persone care.
* Allontanarsi dalla famiglia e dagli amici.
* Pensionamento.
* Cambiamenti nelle relazioni sociali.
* Sfide o situazioni difficili nel lavoro, nella scuola, nelle relazioni o nella vita famigliare.
* Raggiungere un traguardo.

È proprio vero che il benessere emotivo dipende esclusivamente dalle circostanze?

È proprio vero che dobbiamo subire ciò che ci accade e quindi essere in balia degli eventi o dei comportamenti altrui?

Per cui ci sarebbero i fortunati ai quali apparentemente non capita mai nulla di spiacevole e gli sfortunati a cui invece gliene capita di ogni e per i quali il benessere emotivo è solo un lontano miraggio.

Ma esistono veramente la fortuna e la sfortuna?

Sappiamo già che esistono gli atteggiamenti positivi e negativi. Quindi c’è chi ha la tendenza a lamentarsi. C’è chi ha la tendenza ad essere pessimista. Chi prende troppo sul “personale” qualunque evento capiti, al mondo o alla propria famiglia.

E ovviamente ci sono anche gli opposti, gli ottimisti indefessi, quelli che sembrano avere una sorta di marcia in più, che reagiscono sempre positivamente non importa ciò che accade.

Allora la soluzione sembrerebbe facile e a portata di mano: cambiare atteggiamento, basta poco, che ce vo’?

Ma… cambiare atteggiamento è davvero possibile con un atto volontario?

Proprio come la salute fisica, anche la salute emotiva può essere “allenata” e rafforzata.

Che cos’è il benessere emotivo?
Il benessere emotivo è la capacità di provare emozioni, pensieri e stati d’animo positivi e di adattarsi alle avversità e alle situazioni di stress.

Secondo la Mental Health Foundation e il CDC:
“Un senso di benessere positivo consente all’individuo di funzionare nella società e di soddisfare le esigenze della vita quotidiana.

Il benessere comprende generalmente giudizi globali di soddisfazione della vita e sentimenti che vanno dalla depressione alla gioia.

A questo proposito, è il momento di parlare di resilienza, che è la chiave del benessere emotivo.

Si riferisce alla capacità di “riprendersi” da difficoltà o situazioni impegnative.

È correlata positivamente al benessere emotivo e negativamente alla cattiva salute mentale.

Possiamo sviluppare la nostra resilienza aprendoci al cambiamento, sviluppando capacità di risoluzione dei problemi, strategie di coping e di gestione delle emozioni e lavorando per stabilire sentimenti positivi.

Come possiamo diventare resilienti e conquistare il benessere emotivo?

Ancora una volta il responsabile di come affrontiamo la vita e la viviamo e la interpretiamo è il nostro cervello e la connessione fra le sue parti.

Quando non c’è benessere emotivo, sia nei casi più semplici che in quelli più patologici, si è come incastrati in un loop senza uscita e non è affatto possibile imporsi di cambiare.

Ecco che avere un approccio sul corpo come accade nel Metodo Feldenkrais®️ può essere di grande aiuto.

Le lezioni di Feldenkrais possono coadiuvare qualunque strategia si scelga di usare per migliorare il proprio benessere emotivo.

Infatti, sono sempre più i professionisti che utilizzano discipline corpo-mente come il Feldenkrais per aiutare la gente a venir fuori da quel loop e letteralmente re-imparare a interpretare la vita e a non farsi assalire dagli eventi senza poterli controllare.

E tu, ti sei mai sentito senza controllo riguardo agli eventi che ti sono capitati nella vita? Raccontacelo nei commenti 👇🏼

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Credit

https://siliciumg5.com/blog/it/benessere-emotivo-8-strategie-per-raggiungerlo/

15/12/2024

Che cos’è la consapevolezza sensoriale?

In psicologia, con il termine consapevolezza (awareness in inglese) si intende la capacità di essere a conoscenza di ciò che viene percepito e delle proprie risposte comportamentali.

Si tratta di un processo cognitivo distinto da sensazione e percezione.

Quindi non basta percepire, occorre l’attenzione a quanto si sta facendo, sentendo, ascoltando con il proprio corpo.

Per chi pratica il Metodo Feldenkrais®️ tutto questo è ovvio. Sarebbe bene diventasse ovvio per tutta l’attività motoria in genere.

Erick Hawkins (pioniere nel campo della danza moderna), diceva:
“Un muscolo contratto è un muscolo insensibile.”

È una parte di noi che non comprende, non sente, non sperimenta.

Come possiamo, dunque, ascoltarci e diventare consapevoli di noi stessi se viviamo in uno stato di perenne contrattura - della quale non ci rendiamo nemmeno conto?

In uno stato in cui il Sistema Nervoso Simpatico, responsabile dell’azione, è sempre attivo e ci tiene sempre all’erta e in azione, cioè con i muscoli contratti e pronti ad agire?

Per migliorare l’ascolto e la consapevolezza di se stessi è necessario rallentare e prestare attenzione a ciò che si sta facendo e a come lo si fa.

Questo avviene nelle lezioni di Metodo Feldenkrais®️, sia collettive che individuali: il tempo si ferma e l’allievo ha la possibilità di sentirsi, non solo a livello fisico ma anche emotivo.

La consapevolezza che si acquisisce a mano a mano che si seguono le lezioni, comincia ad accompagnarci nella vita di ogni giorno fino a diventare essa stessa un’abitudine, fino a farci riconoscere lo stato di stress e attuare ciò di cui abbiamo bisogno, che sia rallentare o addirittura fermarsi e fare una pausa.

La vita frenetica alla quale siamo riusciti a uniformarci solo perché siamo esseri capaci di una grande adattabilità, non è una vita che va bene per il nostro fisico e la nostra psiche e se è vero che per un lungo periodo possiamo reggerla e illuderci che è giusto così, che solo così si è davvero produttivi, alla lunga il corpo ci chiederà un conto salatissimo da pagare che ci farà fermare nostro malgrado.

Il lavoro corporeo e mentale che offre il Feldenkrais restituisce non solo equilibrio nella gestione della vita quotidiana ma anche una certa “saggezza” e discernimento nel renderci conto che i ritmi che ci sono stati imposti - e che abbiamo abbracciato senza neanche metterli in discussione - non vanno bene.

Possiamo dire, senza esagerazione, che il Metodo Feldenkrais®️ offre la possibilità di un grande cambiamento, sta a noi essere pronti a cogliere l’occasione.

La buona notizie è che è sempre lì, ci attende finché non sapremo pronti ad abbracciare il cambiamento.

E tu, sei pronto?

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Credit in parte https://www.wellnessport.it/consapevolezza-sensoriale-e-propriocezione/

05/12/2024

5 dicembre - 5° beneficio

Alzi la mano chi non ha mai avuto problemi di insonnia almeno una volta nella vita.
Insonnia o sonno disturbato.

Tanti si misurano quotidianamente con questo problema. Pare siano oltre 9 milioni gli italiani che hanno difficoltà a dormire bene.

Moshe Feldenkrais nel libro l’Io Potente, parla del sonno come una funzione fondamentale della nostra vita e che può essere disturbato o reso difficoltoso da tante cause.

Principalmente queste sono di due tipi: endogene, cioè interne al soggetto, fisiologiche, ed esogene cioè esterne, che dipendono dal contesto, dall’alimentazione, dall’ambiente e così via.

Fra le endogene troviamo primo fra tutti lo stress che fa aumentare la produzione di cortisolo che altera, tra l’altro, anche i meccanismi di addormentamento e di mantenimento del sonno.

Altre alterazioni sono fisiologiche come l’aumento della tensione muscolare, della reattività nervosa, l’accelerazione del battito cardiaco e della pressione arteriosa.

A sua volta lo stress ha tantissime origini: ritmi di vita frenetici, lavorare o studiare troppo, preoccupazioni, dolore cronico.

E c’è lo stress fisico e lo stress mentale e l’uno influenza l’altro.

Da dove ha origine tutto questo? Il nostro cervello ha la funzione principale di tenerci in vita e al sicuro.

Per tale ragione ci sono delle aree in esso, molto antiche, che hanno il solo scopo di occuparsi della nostra sopravvivenza sia procurandoci gli stimoli come la fame e la sete e sia inviandoci quelli che ci fanno reagire in una situazione di pericolo.

Hai sicuramente sentito parlare del riflesso delle 3 F: Freeze, Fight or Flight 👉🏼 congelamento, attacco o fuga.

Questi riflessi sono molto utili quando la nostra vita è in pericolo, quindi c’è un momento in cui lo stress è positivo per noi in cui si attiva il Sistema Nervoso Simpatico che interviene nel controllo delle funzioni involontarie, ha funzione stimolante, eccitante, contraente e prepara l'organismo ad affrontare il pericolo momentaneo.

Ma, appunto, la sua azione deve durare un momento, cioè tanto quanto basta per metterci in salvo!

Subito dopo dovremmo tornare nella condizione di normale rilassamento posto in essere dal Sistema Nervoso Parasimpatico che entra in funzione e induce un rilassamento generale e predispone l’organismo al recupero energetico.

Il nostro organismo dovrebbe riuscire a gestire con una certa normalità l’alternanza del ritmo Simpatico/Parasimpatico ma spesso non è così, il nostro sistema rimane perennemente nella condizione di attacco/fuga e quindi perennemente all’erta.

Come possiamo mai dormire in una situazione simile?

Te lo immagini l’uomo primitivo che scappa da una bestia feroce e nel mentre fa un pisolino?

Perché questo è quello che succede quando non dormiamo, siamo in perenne modalità “affrontare pericolo” ON.

Quando migliora la qualità del movimento diurno, migliora la qualità del sonno notturno.

Tutte quelle autoregolazioni e coordinazioni muscolari di cui abbiamo parlato i giorni scorsi, portano proprio a questo, a un migliore equilibrio muscolare e a un ritorno al Sistema Parasimpatico che permette di rilassarsi e, finalmente, dormire.

Tante persone stanno trovando grandi benefici dalle lezioni di Feldenkrais e uno di questi è proprio il poter dormire serenamente la notte.

E tu? com’è il tuo sonno? Raccontacelo nei commenti!

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05/12/2024

4 dicembre - 4° beneficio

Hai mai fatto caso a come respiri? 🫁

All’interno della giornata il respiro può cambiare diverse volte.

Prova ad ascoltare il tuo respiro, sentirai quanto è differente a seconda del tuo stato psicofisico.

Senti qual è la sua qualità

quando sei in uno stato rilassato 💆🏻‍♀️
o quando sei stressato, 🤯
o quando sei in una situazione emotivamente difficile, 🥺
quando sei felice, 🤩
innamorato 😍
quando sei stanco dopo una giornata faticosa, 😵‍💫
la mattina quando ti alzi dopo una bella dormita, 🥱
durante e dopo un’attività fisica… 🏃🏾‍♂️

Tutto questo ci dice che non c’è un modo giusto di respirare ma ci dice anche che, proprio per queste variazioni che il respiro fa e deve fare a seconda delle situazioni, esso deve essere per così dire “versatile e flessibile”, cioè deve poter cambiare quando occorre.

Spesso, però, la nostra capacità respiratoria viene ridotta e non ce ne accorgiamo.

Se la respirazione non è ottimale, il cervello è disturbato e quindi ogni input neuronale che dà al resto del corpo viene influenzato da questo disturbo.

Inoltre, dato che fisiologicamente il respiro e la gabbia toracica sono fatti per accompagnare, assistere e agevolare i nostri movimenti, quando il respiro non è funzionale viene meno la facilità di muoversi.

Ci si aspetta che la gabbia toracica debba essere rigida perché ha una struttura ossea a forma di gabbia ma in realtà è potenzialmente molto flessibile perché piena di articolazioni, muscoli, tendini e organi preposti per una grande capacità di movimento.

Ci sono lezioni di Feldenkrais che hanno come tema la gabbia toracica e il respiro ma in generale tutte quante le lezioni portano un aumento della capacità respiratoria, sia perché aumentano la flessibilità del torace e sia perché calmano il sistema nervoso il quale rilascia quella tensione muscolare che fa irrigidire tutto il tronco, il diaframma e tutto quello che è implicato nella respirazione.

E tu, sei già consapevole di come respiri? Raccontacelo nei commenti.

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05/12/2024

2 dicembre - 2° beneficio

Quanto è importante essere flessibili? 🤸‍♂️

La maggior parte di noi non lo sa finché non l’ha persa la flessibilità o finché non si approccia a una disciplina sportiva che ne richiede parecchia.

In genere il recupero o l’acquisizione di maggior flessibilità è associato allo stretching.

Sì, certo, è un modo molto diffuso per ottenere più elasticità.

Non c’è solo quello però. 🙂

Per capire come funziona l’altro modo dobbiamo chiederci perché si perde la flessibilità?

Le ragioni sono tante:
🔸 un trauma che immobilizza un arto per settimane o che logora in maniera irreversibile un’articolazione;
🔹 uno stato di sedentarietà o immobilità

Altri motivi per la perdita di elasticità sono
🔺le malattie neurodegenerative, l’ansia, lo stress, la paura…

In tutti questi casi, e altri ancora, quando parliamo di flessibilità, stiamo parlando di muscoli e tendini.

Muscoli e tendini però non hanno un’intelligenza propria, ricevono dei neuro impulsi ⚡️dal cervello che per una qualche ragione - da non approfondire in questo contesto - decide che è più sicuro per quella persona avere quella contrattura o quella rigidità o ancora, in caso di malattie neurodegenerative, si “ammala” e manda al corpo impulsi non funzionali (vedi il Parkinson).

Allora è proprio sul cervello che bisogna lavorare, partendo dal movimento del corpo.

Lo so che stai pensando: se parto dal corpo allora parto dallo stretching… eh no! 🙂

Anzi, l’approccio sul corpo nel Metodo Feldenkrais è paradossalmente opposto allo stretching.

Che diavoleria è mai questa? 😳
Vuoi saperne di più?

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15/11/2024
04/09/2024

Indirizzo

Udine

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