Dott. Paolo Quagliarella - Psicologo

Dott. Paolo Quagliarella - Psicologo Dialoghiamo di psicologia, astrologia, archetipi, simboli e dei miti a loro collegati con C. G. Jung e J. Hillman

Sono Filosofo, Psicologo e docente di Epistemologia II presso la Scuola di Psicoterapia ad indirizzo Analitico Archetipico Atanor (Scoppito – AQ). Ho studiato e continuo a farlo, la psicologia analitica (junghiana) e archetipica (hillmaniana) cercando di mettere in relazione i loro costrutti con la metafore astrologica. Collaboro, in qualità di esperto di mitologia zodiacale con diversi psicologi e psicoterapeuti nell’utilizzo della metafora astrologica, di cui mi occupo dal 1989. La mia prima laurea in Filosofia è stata su Carl Gustav Jung e la sua storia in cui ho approfondito l’interesse dello psichiatra svizzero per l’Astrologia. La seconda laurea che ho conseguito è stata in Psicologia Comportamentale e cognitiva applicata con una tesi su Psicologia, Mitologia, Astrologia, un approccio narrativo con i pazienti: gli attacchi di panico in cui ho affrontato il tema dell’utilizzo dell’astrologia come strumento di counseling utile per gli psicologi fornendo le basi scientifiche e le fonti di letteratura che avallano l’efficacia delle terapie narrative, fra cui l’astrologia. Ho tenuto corsi, conferenze, partecipato a convegni in Italia e all’estero. Tra questi, sempre in ambito junghiano:

Scuola Li.S.T.A. (Libera Scuola di Psicoterapia Analitica) di Milano: Jung e l’Astrologia
Assisi Institute – THE INTERNATIONAL CENTER FOR THE STUDY OF ARCHETYPAL PATTERNS -2023
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Cattedra di Teologia II – L’antropologia teologica in dialogo con la psicologia analitica e l’astrologia – 2023
Università di Bari dipartimento di Ricerca e innovazione umanistica (Dirium) approfondimento su: i Grandi Modelli di Linguaggio e Chatbot nella Psicoterapia. – 2025
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – Cattedra di Teologia II – La confessione e la narrazione come strumenti psicologici – 2025

L’astrologia non è uno strumento scientificamente validato, e non sostituisce l’intervento psicologico o psicoterapeutico. Gli articoli e gli argomenti proposti intendono solo esplorare il valore simbolico, metaforico e narrativo che alcune persone attribuiscono a questa pratica e come possa essere di supporto così come altri strumenti che mettono al centro il paziente e la sua storia, senza nessun riferimento a modalità predittive.

LA MERAVIGLIALa meraviglia — thaumázein — è il filo rosso che attraversa la filosofia antica, dalle prime riflessioni di...
18/09/2025

LA MERAVIGLIA

La meraviglia — thaumázein — è il filo rosso che attraversa la filosofia antica, dalle prime riflessioni di Platone e Aristotele fino alle rielaborazioni degli scettici, degli stoici, degli epicurei e dei filosofi romani. In questo brevissimo viaggio esploro come i Greci e i Romani abbiano inteso la meraviglia non solo come origine del filosofare, ma anche come condizione psicologica ed etica che accompagna l’uomo nel suo rapporto con il sapere, il cosmo e se stesso.

Platone
Nel Teeteto, Platone mette in bocca a Socrate un’affermazione divenuta celebre: «Questo è proprio dell’uomo che ama la sapienza, meravigliarsi: infatti non c’è altro inizio della filosofia che questo» (Teeteto 155d). La meraviglia appare come esperienza di spaesamento e apertura: di fronte all’enigma del reale, l’anima si desta e desidera comprendere. Non si tratta di semplice stupore, ma di eros per il sapere, un desiderio ardente che spinge l’uomo a interrogare ciò che lo circonda.

Aristotele
Nella Metafisica, Aristotele riprende e approfondisce l’intuizione platonica: «È infatti per meraviglia che gli uomini, ora come al principio, cominciarono a filosofare; inizialmente meravigliandosi delle difficoltà più vicine, e poi, a poco a poco, avanzando in questo modo e sollevando problemi più grandi» (Metafisica A, 982b). La meraviglia non è quindi fine a se stessa, ma un moto naturale che avvia il passaggio dall’ignoranza alla conoscenza scientifica. Per Aristotele, meravigliarsi significa percepire un limite, e trasformarlo in ricerca di cause e principi.

Scettici
Gli scettici antichi, da Pirrone a Sesto Empirico, reinterpretano la meraviglia in modo originale. Essa non è un trampolino verso la certezza, ma una condizione da coltivare. Di fronte all’inspiegabile, il saggio non cerca di superare la meraviglia, ma vi dimora, sospendendo il giudizio (epoché). In questo modo, la meraviglia diventa via alla tranquillità interiore: il non sapere non è più fonte di angoscia, ma di libertà.

Stoici ed Epicurei
Per gli Stoici, la meraviglia è sintomo di ignoranza: il saggio non si meraviglia, perché conosce l’ordine razionale del cosmo e vi aderisce. Epitteto ammonisce a non lasciarsi turbare da ciò che non dipende da noi, e in questo senso la meraviglia deve essere trascesa dalla disciplina della ragione. Gli Epicurei, al contrario, vedono nella meraviglia la radice delle paure superstiziose. Lucrezio, nel De rerum natura, descrive come gli uomini, incapaci di comprendere i fenomeni naturali, abbiano creato miti e dei. La filosofia epicurea vuole dissipare questa meraviglia ansiosa con spiegazioni atomistiche, liberando l’anima dal timore e conducendola all’atarassia.

Pensiero romano
I filosofi romani ripensano la meraviglia in chiave morale. Cicerone la considera una nobile disposizione, purché guidata dalla ragione. Seneca distingue tra uno stupore sterile, che paralizza, e una meraviglia fertile, che conduce alla contemplazione della natura e alla formazione interiore. In entrambi i casi, la meraviglia è messa al servizio dell’ethos: non semplice emozione, ma esercizio che educa l’anima.
La meraviglia non è solo un inizio del filosofare, ma anche una disposizione duratura. Platone e Aristotele l’hanno vista come apertura al sapere; gli scettici come sospensione; gli stoici come limite da superare; gli epicurei come fonte di ansia da dissipare; i romani come pratica etica. In tutti i casi, la meraviglia è forza psichica ed emotiva che plasma il rapporto dell’uomo con il mondo. Essa ci ricorda che la filosofia, ieri come oggi, nasce non dal possesso del sapere, ma dal coraggio di lasciarsi sorprendere.

https://www.youtube.com/watch?v=tAGnKpE4NCI&list=RDtAGnKpE4NCI&start_radio=1

Metallica's official music video for “Nothing Else Matters,” from the album “Metallica.” Subscribe for more videos: https://metallica.lnk.to/subscribeListen ...

Riportare la bellezza nel mondo.
17/09/2025

Riportare la bellezza nel mondo.

✨ Quando il caso diventa significatoUna recente ricerca pubblicata sul Journal of Analytical Psychology (Reefschläger, 2...
14/09/2025

✨ Quando il caso diventa significato
Una recente ricerca pubblicata sul Journal of Analytical Psychology (Reefschläger, 2024) mostra come le esperienze di sincronicità – sogni, intuizioni, coincidenze sorprendenti – possano trasformarsi in momenti decisivi della psicoterapia, aprendo nuove prospettive di senso e di cambiamento.

Nel mio articolo approfondisco questi risultati collegandoli all’uso del mito e del linguaggio metaforico dell'astrologia.

https://www.paoloquagliarella.it/psicologia/sicronicita-astrologia-terapia/

La ricerca pubblicata nel 2024 sul Journal of Analytical Psychology a cura del Dott. Gunnar Immo Reefschläger dal titolo Structural Aspects of Synchronistic

🌕✨ L’eclissi lunare: ombre che parlano, soglie da attraversare ✨🌕La Luna si vela di rosso, trasformandosi in quel volto ...
07/09/2025

🌕✨ L’eclissi lunare: ombre che parlano, soglie da attraversare ✨🌕

La Luna si vela di rosso, trasformandosi in quel volto misterioso che da sempre affascina e inquieta l’umanità.
Gli antichi avrebbero tremato davanti a questo spettacolo: per Babilonesi e Assiri era presagio di sventura, per Greci e Romani un ribaltamento dell’ordine cosmico. Tamburi e preghiere risuonavano per “liberare” la Luna dalle potenze oscure che la divoravano. Non è l'eclissi la causa di qualcosa, ma la ritualità, la ciclicità, le paure, le attese, le gioie che ognuno di noi proietta in questa immagine.

Oggi conosciamo le cause astronomiche, eppure, quando il cielo si tinge di sangue, qualcosa in noi si smuove ancora. La Luna, simbolo dei cicli, della memoria e degli affetti, si oscura: come se l’Ombra junghiana emergesse all’improvviso, obbligandoci a guardare dentro.
Come scriveva Eliade, un’eclissi è una hierofania: un’apparizione del sacro che interromperebbe il tempo quotidiano, ricordandoci che siamo parte di un cosmo che ci supera.

Questa eclissi avviene sull’asse Pesci–Vergine. Da un lato la Vergine richiama Demetra, madre che cura il raccolto ma non si accorge che Kore le viene strappata via; dall’altro i Pesci ci portano nei miti di Eracle e dei buoi di Gerione, di Derceto trasformata in pesce, di Afrodite che fugge da Tifone nell’acqua. I Pesci raccontano sempre di oltrepassamenti, cadute e metamorfosi: il limite varcato, il rischio del naufragio, la possibilità di rinascere in una nuova forma.

E allora:
🌑 Quali sarebbero le tue colonne d’Ercole interiori?
🌑 Che cosa, nella tua vita, rischierebbe di essere dimenticato mentre ti prendi cura dei tuoi “raccolti”?
🌑 Quale caduta, se accolta, potrebbe trasformarsi in una metamorfosi imprevista?
🌑 In che modo potresti unire il seme della Vergine e la conchiglia d’acqua dei Pesci?

L’eclissi non offrirebbe risposte definitive: sarebbe piuttosto un portale immaginale, una soglia che ci invita a trasformare paura in rivelazione, perdita in inizio, ombra in luce nuova.

🔴 E tu, guardando la Luna che si tinge di rosso, cosa lasceresti emergere dal tuo buio?

https://www.paoloquagliarella.it/astrologia-psicologica/eclisse-lunare-pesci-miti/

L’eclissi di Luna costituisce da sempre un fenomeno carico di risonanze simboliche, capace di suscitare tanto paura quanto meraviglia. A differenza

🌑✨ “Vecchio”: tra Senex e Puer, tra Ombra e Sapienza ✨🌑La parola “vecchio” non è solo un appellativo sociale né una cons...
06/09/2025

🌑✨ “Vecchio”: tra Senex e Puer, tra Ombra e Sapienza ✨🌑

La parola “vecchio” non è solo un appellativo sociale né una constatazione biologica. È un nome che porta con sé un potere arcaico, capace di toccare le radici stesse della psiche collettiva.

Renato Zero, con il suo canto, evoca immagini potenti: gli anni come “fucili contro”, la marginalità, la rabbia, ma anche l’anima che grida di avere ancora vita e amore da offrire.
Dietro l’insulto “sei vecchio” si cela una costellazione archetipica che Jung e Hillman hanno esplorato: il volto del senex e quello del Saggio, la durezza di Cronos e la luce del Vecchio Sapiente, in dialogo eterno con il puer, simbolo di promessa e desiderio.

Come ricordava Hillman ne Il senex, ogni anziano porta con sé una duplicità: rigore e malinconia, ma anche profondità e custodia dell’anima. E Jung evidenziava che “la vita non raggiunge la sua completezza se non nella seconda metà”: la vecchiaia come luogo in cui il Sé può finalmente emergere con tutta la sua forza.

La parola “vecchio”, ripetuta con insistenza nel testo della canzone di Renato Zero porta con sé un potere arcaico. Non è soltanto un appellativo sociale, né

L’Astrologo e il PozzoC’era una volta, in un villaggio sperduto tra le colline, un uomo che non sapeva né zappare la ter...
31/08/2025

L’Astrologo e il Pozzo

C’era una volta, in un villaggio sperduto tra le colline, un uomo che non sapeva né zappare la terra, né mungere una capra, né riparare un tetto. Ma sapeva alzare gli occhi al cielo. E poiché le stelle, a differenza delle patate, non contraddicono mai nessuno, egli decise che sarebbe stato astrologo.

Ogni sera saliva sulla piazza, con un mantello logoro ma ampio abbastanza da sembrare solenne, e con voce profonda annunciava:
— Voi che non sapete nulla del domani, ascoltate me, che tutto già conosco! Vi dirò se vi ameranno, se sarete ricchi, o se la salute vi abbandonerà.

Gli abitanti, stanchi di spaccarsi la schiena nei campi, lo guardavano come si guarda un re. Alcuni vendevano l’ultima gallina per pagare un responso, altri portavano un sacco di farina in cambio di una previsione sul raccolto.

L’astrologo, che del raccolto non capiva nulla, li rassicurava:
— Sarà abbondante, purché mi portiate ancora una moneta.

E quando qualcuno gli chiedeva dell’amore, rispondeva con un sorriso furbo:
— L’amore verrà… non oggi, non domani, ma verrà.

E così, con parole sospese come nuvole, egli viveva meglio di chiunque altro nel villaggio.

Un giorno, mentre camminava con lo sguardo fisso alle stelle per “scrutare i destini”, non vide davanti a sé un pozzo scoperto. Vi cadde dentro con un tonfo che fece tremare le secchie appese alle case.

Gli abitanti accorsero e, trovandolo sul fondo del pozzo, gli chiesero ridendo:
— O saggio che vedi il futuro, non hai visto il tuo presente?

L’astrologo, mezzo annegato, ebbe ancora la forza di rispondere:
— Ah, sciocchi! Non era scritto che io dovessi cadere: era scritto che voi imparaste a non credere a chi dice di sapere tutto.

Ma i paesani non lo tirarono su subito. Prima vollero che se ne stesse lì un’intera notte, a contemplare da vicino le stelle riflesse nell’acqua.

E fu così che nel villaggio si raccontò per generazioni la favola dell’astrologo che sapeva predire ogni cosa… tranne i propri passi.

Sorridiamo 😀

Tra le soddisfazioni della domenica c'è l'email di Thomas Moore https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Moore_(spiritual_wr...
31/08/2025

Tra le soddisfazioni della domenica c'è l'email di Thomas Moore https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Moore_(spiritual_writer) a cui avevo inviato una copia del mio ultimo libro "𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗲 𝗔𝘀𝘁𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮. 𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗹𝗶𝗻𝗶𝗰𝗮: 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗶" dove ho citato parte della sua intervista di un paio d'anni fa e che scrive: "𝗟'𝗵𝗼 𝘀𝗳𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗵𝗼 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗿𝗹𝗼 𝗲 𝗹𝗼 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗼 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗯𝗲𝗻 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼... 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗲 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲 𝗹𝗼 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗼 𝗲 𝘁𝗶 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲" Già che l'abbia sfogliato a me basta e avanza .

Tra i numerosi libri di Thomas non si può non leggere: https://www.amazon.it/Pianeti-interiori-Lastrologia-psicologica-Marsilio/dp/887186400X

In questo libro, Thomas Moore si rivolge a uno dei momenti psicologicamente più vivi dell'epoca pre-moderna, il Rinascimento italiano, in cui alcuni individui di genio si dedicarono a un'esplorazione del mondo interiore non meno ardita e rivoluzionaria di quelle del mondo esterno dei grandi navig.....

🧠✨ Alcuni archetipi dei 12 Segni zodiacali e 168 immagini archetipiche.Nell'articolo i dettagli.https://www.paoloquaglia...
30/08/2025

🧠✨ Alcuni archetipi dei 12 Segni zodiacali e 168 immagini archetipiche.

Nell'articolo i dettagli.

https://www.paoloquagliarella.it/astrologia-psicologica/archetipi-12-segni-immagini-archetipiche/

Quando Jung parla di archetipo, non si riferisce a un’immagine precisa, come quella che potremmo vedere in un sogno o in un mito. L’archetipo, in sé, è qualcosa di invisibile: è come una forza originaria, una corrente sotterranea della psiche che esiste da sempre e che appartiene a tutti gli ...

🌌 Astrologia e psicologia: cosa dice davvero la scienza 🌌Transiti astrologici, rivoluzioni solari, rivoluzioni lunari, p...
29/08/2025

🌌 Astrologia e psicologia: cosa dice davvero la scienza 🌌

Transiti astrologici, rivoluzioni solari, rivoluzioni lunari, progressioni e chi più ne ha più ne metta, gli astri non inclinano e non determinano, come ho già scritto in passato, ma narrano e aprono ad altri punti di vista su stessi e il mondo. Se c'è un transito, positivo o di tensione, questo non fa accadere nulla. Con transiti positivi mi possono rubare l'auto, ecc... con transiti negativi posso vincere medaglie magari diventare il nr.1 al mondo fra i tennisti, come è "CAPITATO" a Jannik Sinner.

📍 1. Cosa dice la scienza

Le meta-analisi (≈300 studi, Dean 2003) mostrano che le correlazioni tra astri e personalità/eventi sono trascurabili.

Test doppio cieco (Nature, 1985): gli astrologi non superano il caso.

L’astrologia non ha validità predittiva in senso scientifico.

📍 2. Perché allora funziona “psicologicamente”

Effetto Barnum/Forer: ci riconosciamo in descrizioni vaghe e positive.

Profezie autoavveranti: le aspettative influenzano comportamenti e risultati (Pigmalione/Golem effect).

Bisogno di senso: in tempi di crisi, l’astrologia offre conforto, ordine e speranza.

Rito sociale: condividere l’oroscopo rafforza legami e identità di gruppo.

📍 3. Benefici possibili

Sollievo emotivo temporaneo (riduzione ansia, senso di appartenenza).

Spunto di auto-riflessione e maggiore consapevolezza se usata in chiave simbolica.

Routine rassicurante, simile a una pratica di mindfulness.

📍 4. Rischi e limiti

Dipendenza dall’oroscopo: ricerca compulsiva di rassicurazioni, ansia se manca.

Fatalismo: credere che “tutto è scritto” può ridurre motivazione e resilienza.

Effetto nocebo: previsioni negative alimentano paure e autosabotaggi.

Rinvio di aiuti adeguati: preferire le stelle alla psicoterapia può aggravare disturbi.

Eterodipendenza dall’astrologo: perdita di autonomia decisionale.

📍 5. Responsabilità dell’astrologo

Le parole hanno un potere suggestivo enorme: possono rafforzare o minare l’autostima.

Previsioni rigide o allarmanti condizionano profondamente la psiche del consultante.

Necessario un approccio etico: parlare in termini possibilistici, chiarire i limiti, stimolare la riflessione e non sostituirsi a terapeuti o medici.

📍 6. Linee guida pragmatiche
✔️ Usare l’astrologia come linguaggio simbolico e narrativo, non come scienza predittiva.
✔️ Evitare previsioni assolute
✔️ Mantenere il locus of control interno: decidere in autonomia.
✔️ Ricorrere a professionisti se emergono ansia, depressione o ossessioni legate alle previsioni.

📍 7. Conclusioni

L’astrologia non predice scientificamente, ma influisce psicologicamente tramite suggestione, bias cognitivi e aspettative.

Può essere un coping narrativo, se usata con leggerezza e consapevolezza.

Può diventare pericolosa se vissuta come verità assoluta.

La differenza la fa il nostro approccio: strumento simbolico e di introspezione, non guida cieca.

✨ Leggere l’oroscopo può essere un gioco, un rito, uno specchio… ma il destino resta nelle nostre mani. I dettagli nell'articolo e nel pdf da scaricare.

Ho scritto già in passato diversi articoli sull’argomento, ma diventa importante anche inquadrare quanto si scrive all’interno del perimetro scientifico, non

💀✨ Ade, custode dei ricordiQuando pensiamo alla morte, ciò che davvero resta non è il corpo, ma i ricordi.Nell’immaginar...
29/08/2025

💀✨ Ade, custode dei ricordi

Quando pensiamo alla morte, ciò che davvero resta non è il corpo, ma i ricordi.
Nell’immaginario mitologico, Ade non è soltanto il signore dell’oscurità, ma anche il guardiano della memoria, colui che custodisce ciò che non può essere cancellato.

E in fondo, quando perdiamo qualcuno che amiamo, scopriamo la stessa verità: la persona continua a vivere dentro di noi, nelle immagini, nei gesti, nelle parole che restano impresse.

La psicologia del lutto di Bowlby ci insegna che i ricordi non sono nostalgia sterile, ma semi di continuità che ci aiutano a riorganizzare la nostra vita dopo una perdita.
Così, anche nell’oscurità, Ade diventa un'immagine archetipica di trasformazione: il custode del nostro archivio interiore, dove nulla va davvero perduto.

👉 Vuoi scoprire di più su come mito e psicologia si intrecciano? Leggi l’articolo completo.

Scopri Ade come custode dei ricordi e della memoria psichica: dall’archetipo del regno dei morti alla teoria del lutto di Bowlby, un viaggio tra mito e psicologia per comprendere come i ricordi trasformano la perdita.

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