12/02/2024
Winnicott ci parla dell’odio materno nei confronti del suo bambino, riconoscendolo, legittimandolo, considerandolo come sentimento possibile di una madre “sufficientemente buona”.
“La madre, comunque, odia il suo piccolo fin dall’inizio.
[…] Permettetemi di menzionare alcune delle ragioni per cui una madre odia il suo piccolo, […]:
Il concepimento (mentale) del bambino non le appartiene.
Il bambino non è quello del gioco dell’infanzia, il bambino del padre, del fratello, ecc.
Il bambino non è prodotto per magia.
Il bambino è un pericolo per il suo corpo durante la gravidanza ed alla nascita.
Il bambino rappresenta un’interferenza nella sua vita privata, una sfida alla precedente occupazione.
In maggiore o minor misura una madre ha la sensazione che sia la propria madre ad esigere un bambino, per cui il suo bambino è prodotto per placare la propria madre.
Il bambino le ferisce i capezzoli anche se succhia, perché succhiare, all’inizio, è masticare.
Il bambino è spietato, la tratta come una feccia, una serva non pagata, una schiava.
Essa deve amarlo, i suoi escrementi e tutto, in ogni caso all’inizio, fino a quando il bambino non avrà dei dubbi su se stesso.
Il bambino cerca di farle male, ogni tanto la morde, tutto per amore.
L’amore ardente del bambino è un amore interessato, per cui, avendo ottenuto ciò che vuole, il bambino getta via la madre come una scorza d’arancio.
Il bambino all’inizio deve dominare, dev’essere protetto dalle coincidenze, bisogna che la vita si svolga secondo il suo ritmo, e tutto questo esige dalla madre un lavoro continuo e minuzioso. Per esempio, la madre non dev’essere ansiosa quando lo tiene, ecc.
All’inizio il bambino non sa assolutamente ciò che la madre fa o sacrifica per lui. E, soprattutto, non può concepire l’odio della madre.
Il bambino è sospettoso, rifiuta il buon cibo dalla madre e la dubitare di se stessa, ma mangia bene con la zia.
Dopo una mattina spaventosa con lui, la madre esce, ed il bambino sorride ad un estraneo che dice: “Com’è carino”.
Se manca nei suoi confronti all’inizio la madre sa che il bambino gliela farà pagare per tutta la vita."
[…]
(continua nei commenti)