03/02/2022
L’ODORE DI ERBA TAGLIATA È UN GRIDO D’ALLARME
Alle piante, come agli animali, non piace essere danneggiate, tagliate o mangiate. Così anche loro hanno sviluppato vari metodi per difendersi dall’attacco di insetti, bruchi o mammiferi. Dato che non possono urlare o scappare come spesso fanno gli animali, le piante si tutelano ed avvisano i compagni della minaccia tramite la chimica. Quando tagliamo il prato o quando una pianta viene mangiata, produce sostanze volatili per comunicare alle piante della stessa specie la necessità di difendersi. Dopo essere state avvisate, le piante possono reagire sintetizzando sostanze tossiche capaci di avvelenare i predatori. Un gruppo di ricercatori dell’Università Cornell di Ithaca, negli Stati Uniti, hanno collocato alcune piante all’interno di vasi e le hanno isolate dagli altri esemplari, dopodiché hanno liberato dei coleotteri che hanno attaccato le foglie. Analizzando l’aria circostante dopo l’attacco degli insetti è emersa la presenza di composti organici volatili prodotti dalle piante per comunicare il pericolo. Dopo aver percepito questa sostanza, le altre piante hanno iniziato a produrre sostanze chimiche repellenti o capaci di attirare i predatori dei coleotteri. Analizzando le sostanze prodotte da diverse specie di piante è emerso che il linguaggio usato dalle piante in caso di pericolo è sempre uguale e compreso anche da specie diverse: quest’interessante aspetto potrebbe offrire nuovi strumenti a impatto ambientale zero nella lotta contro i parassiti in agricoltura.
Fonte: “Insect Herbivory Selects for Volatile-Mediated Plant-Plant Communication”, Aino Kalske et al., 2019, Current Biology, cell
Credit foto: Flickr – sacks08, ridimensionata, 4000x2570 px, Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)