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22/04/2021
Oggi 18 marzo viene istituita la Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da covid19, per stringerci in...
18/03/2021

Oggi 18 marzo viene istituita la Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da covid19, per stringerci in un abbraccio virtuale, in un momento storico in cui il contatto non è possibile.

Interessante progetto di L’Oréal Paris per prevenire le molestie sessuali, e per favorire la miglior condotta da parte d...
06/02/2021

Interessante progetto di L’Oréal Paris per prevenire le molestie sessuali, e per favorire la miglior condotta da parte di chi vi si ritrova coinvolto come spettatore

Stand Up by L’Oréal Paris and the NGO Hollaback! aims to train bystanders and victims on how to act while witnessing or experiencing street harassment.

“Tuo fratello è deceduto.”“La tua casa ora è una rovina.”“Perderai ogni centesimo.”Ci sono eventi o notizie così destabi...
06/01/2021

“Tuo fratello è deceduto.”
“La tua casa ora è una rovina.”
“Perderai ogni centesimo.”

Ci sono eventi o notizie così destabilizzanti da mettere alla prova non solo chi è coinvolto direttamente, ma anche chi gli sta accanto (i suoi cari o i soccorritori).

Ma cosa dire ad un amico che sta affrontando un momento terribile?

Quando si presenta una situazione potenzialmente traumatica, bisogna lasciare tempo e spazio alla persona affinché possa elaborare quanto accaduto con i suoi modi e tempi.

Quello che si può fare, di fronte ad uno stato di scompenso (che si presenta in diverse forme, dall’ammutolimento alla disperazione manifesta), è restare ad ascoltarla e normalizzare le sue emozioni (qualsiasi cosa stia provando, va bene).

Non si può dire che capiamo il suo dolore, che si risolverà tutto, che ciò che ha perso è sostituibile, o farla smettere di piangere. La razionalizzazione avverrà in un secondo momento, così come l’accettazione di quanto accaduto.

Gli psicologi dell’emergenza svolgono un ruolo importante, in quanto il loro intervento è spesso predittivo di minori reazioni disadattive a lungo termine, ma la rete sociale della vittima è il principale fattore di protezione.

Per aiutare chi soffre per una perdita improvvisa, non bisogna mettersi nei suoi panni o cercare di risolvere la situazione, ma essere presenti emotivamente e fisicamente e permettergli di esprimere ciò che prova, con empatia ed autotutelandosi (onde scongiurare la traumatizzazione vicaria).

03/01/2021

Piccola riflessione su questo Natale, sicuramente un pó diverso, tra spostamenti vietati e divieti di assembramenti familiari. Un aspetto che emerge è quanto l'idea di trascorrere questo momento lontano dalla famiglia di origine sia molto doloroso per alcuni, e faccia sentire un senso di spaesamento. È la storia di molti che si sono trasferiti in un'altra realtà per motivi di lavoro o di studio, e che in questa nuova dimensione hanno costruito un'identità adulta fuori dal nucleo originario. Questa costruzione passa attraverso un dialogo interno tra ciò che siamo stati nell'infanzia e ciò che siamo oggi con le nuove esperienze dettate dalle proprie scelte. A differenza di altri paesi in Italia gli aspetti legati al nucleo originario sono molto radicati, e quando si è lontani soprattutto in certi momenti come il Natale, che veicola una serie di vissuti psicologici, si possono innescare sentimenti di nostalgia e abbandono. È stata questa l'occasione per sfruttare le nuove tecnologie e sentirsi vicini durante le festività. Anche riproporre il menù tradizionale al quale si è abituati, potrebbe aver fatto sentire meno soli.

✍🏻 Secondo le ricerche condotte in questo periodo di pandemia, il distanziamento può contribuire allo sviluppo di un’alt...
23/12/2020

✍🏻 Secondo le ricerche condotte in questo periodo di pandemia, il distanziamento può contribuire allo sviluppo di un’altra “epidemia” fatale: quella dell’isolamento e della solitudine, fenomeni che possono avere ripercussioni sulla salute mentale e fisica delle persone: http://bit.ly/solitudine-e-isolamento-sociale-ai-tempi-del-covid-19

Secondo le ricerche condotte in questo periodo di pandemia, il distanziamento può contribuire allo sviluppo di un’altra “epidemia” fatale: quella dell’isolamento e della solitudine, fenomeni che possono avere ripercussioni sulla salute mentale e fisica delle persone

La DIPENDENZA viene comunemente associata all’abuso di sostanze stupefacenti, ovvero alla tossicodipendenza. Tuttavia, e...
02/12/2020

La DIPENDENZA viene comunemente associata all’abuso di sostanze stupefacenti, ovvero alla tossicodipendenza.

Tuttavia, esistono molti fattori che possono creare assuefazione, overdose e sintomi di astinenza. Questo stato è solitamente egosintonico, cioè la persona che ne è affetta trova piacere e gratificazione nel mettere in atto le condotte dipendenti: sembra non poter fare a meno di vivere in quella condizione.

Anche se essa provoca gravi ripercussioni, peggiorando progressivamente la qualità di vita.
Quelle più conosciute sono :

*da abuso di sostanze/alcol
*sessuali
*alimentari,

ma stanno prendendo piede anche le cosiddette "New Addictions", come:

*gioco d'azzardo patologico (GAP, inserito nel DSM-V)
*da internet o da social media
*da shopping compulsivo
*da lavoro.

In comune, hanno il fenomeno del craving (desiderio irrefrenabile), l’incremento progressivo, l’illusione di controllo e la sofferenza quando non è possibile soddisfare l’impulso.

La persona dipendente ricava grande forza, energia e soddisfazione personale mentre mette in atto le condotte dipendenti (o anche al solo pensiero di farlo). Spesso infatti trascorre enormi quantità di tempo pensando ad essa, con il “vantaggio” di distaccarsi da una realtà insoddisfacente, che non vuole affrontare.

La dipendenza influenza negativamente le relazioni sia per il tempo limitato dedicato alla coppia, sia per le menzogne che vengono spesso prodotte per poter continuare a mettere in atto le condotte disfunzionali.

L'intervento di uno psicologo o psicoterapeuta è indicato se sussistono sintomi di malessere o compromissioni in contesti importanti (come quello lavorativo, sociale o relazionale), e se il comportamento è caratterizzato da persistenza e ricorrenza.

QUALCUNO MINACCIA IL SUICIDIO SU FACEBOOK, CHE FARE?🤷🏻‍♂️ ⁉️ Pensare che una persona cara, un familiare, un amico, un co...
30/11/2020

QUALCUNO MINACCIA IL SUICIDIO SU FACEBOOK, CHE FARE?

🤷🏻‍♂️ ⁉️ Pensare che una persona cara, un familiare, un amico, un collega o un semplice conoscente si possa suicidare, certamente spaventa e fa sentire impotenti.

🗣Come indicano molti casi di cronaca, non è infrequente che i ragazzi (ma anche gli adulti, che hanno intenzione di togliersi la vita lascino tracce dei propri pensieri, data la diffusione di Internet e social network.

👉🏻 Dunque che cosa fare per aiutare qualcuno che minaccia il suicidio attraverso Facebook?

💡 1. l’invito è sempre quello di provare a parlarci e allertare i suoi familiari, il medico di base e gli amici più stretti di questo rischio, nonché il numero di emergenza 112, come indicato sul sito del Ministero della Difesa (http://www.difesa.it/SMD_/approfondimenti/benessere-e-salute/prevenzione-del-suicidio/Pagine/Prevenzione-del-suicidio.aspx)

💡2. Se per vari motivi non potete stabilire un contatto con lui, o non conoscete la persona che esprime i pensieri suicidari sul social, si può comunque inviare a Facebook una notifica relativa a questi contenuti di pericolo. Basta cliccare sul link "segnala" visualizzato accanto ai singoli contenuti del post e seguendo le successive istruzioni.

🆘Ogni segnalazione proveniente dall'Italia sarà presa in carico personalmente da un membro del team di esperti della sicurezza di Facebook attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che fornirà sia alla persona che ha inviato la notifica che a quella in difficoltà informazioni e aiuto in italiano. In particolare, gli adolescenti che si trovano in una situazione di disagio emotivo saranno orientati verso gli strumenti informativi e di aiuto messi a disposizione da Telefono Azzurro, in particolare la linea 19696 e la chat.

👨🏽‍⚕️👩🏼‍⚕️ Se avete dubbi in proposito o se conoscete qualcuno in difficoltà potete scrivere alla pagina e vi forniremo tutte le indicazioni utili! Anche i social sono una comunità e abbiamo il dovere di aiutarci 💪🏻🙏🏻

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«Lo so, siamo tutti ben poca cosa di fronte all'universo e suppongo che il massimo che uno possa sperare è di fare qualc...
20/11/2020

«Lo so, siamo tutti ben poca cosa di fronte all'universo e suppongo che il massimo che uno possa sperare è di fare qualche volta la differenza. Ma io quando mai ho fatto la differenza? C'è una cosa al mondo migliorata grazie a me?»

Avete mai visto il film “A proposito di Schmidt”?

Questo film, interpretato da Jack Nicholson, offre un ottimo spunto per comprendere e vedere cosa si intenda con il termine depressione. Precisiamo dicendo appunto che la depressione è un disturbo dell’umore caratterizzato da intensi e frequenti stati di tristezza e insoddisfazione con la tendenza a non provare più piacere nelle comuni attività quotidiane. Le persone che soffrono di depressione vivono in una condizione di costante malumore e con pensieri negativi fortemente pessimisti circa sé stessi, gli altri e il proprio futuro. Ad esempio nel pensiero riportato su di Schmidt emerge la componente del negativismo e dell’autovalutazione negativa, che è uno dei tipici aspetti psicologici che sostengono la depressione.
Ricordiamo l’importanza di chiedere aiuto se dovessimo percepire una congruenza con ciò che proviamo e il protagonista del film, oppure avvertissimo questo intenso malessere.

Stiamo attraverso un periodo di enormi cambiamenti. In questo momento storico la nostra vita ci sta mettendo continuamen...
13/11/2020

Stiamo attraverso un periodo di enormi cambiamenti. In questo momento storico la nostra vita ci sta mettendo continuamente alla prova con richieste di adattamenti ad assetti in continuo mutamento. Stiamo sperimentando nuove modalità di lavorare, di vivere la scuola, di passare il tempo il libero e soprattutto di relazionarci. Con il lockdown siamo stati catapultati in un mondo di relazioni quasi esclusivamente digitale, che porta con sé sia lati positivi, sia negativi. Ad oggi il contatto fisico, un semplice abbraccio o una mano sulla spalla, è diventato qualcosa di pericoloso, un veicolo di contagio.
Quando tutto questo finirà, saremo pronti a riabbracciarci? Saremo pronti a relazionarci senza aver bisogno di uno schermo tra noi e l’altro? Riusciremo a riprenderci la vita che avevamo prima?
Queste sono solo alcune delle domande che molto spesso vengono poste a noi psicologi. Non si possono dare risposte certe, quello che sappiamo è che questi cambiamenti richiedono di mettere in campo molte delle nostre risorse . Può accadere di sentirci sbagliati, di sperimentare un senso di impotenza, una difficoltà ad adattarci a questi mutamenti così rapidi nel modo di vivere e di credere di non essere abbastanza forti per affrontarli. Molto spesso però abbiamo delle risorse che non conosciamo, che sono ben nascoste alla nostra consapevolezza. Richiedere un supporto psicologico non equivale ad essere deboli, ma significa provare a conoscerci di più, mettendo in luce non solo i nostri punti di debolezza, ma anche di forza in un percorso alla scoperta di noi stessi.

04/11/2020

A chi sembra di rivivere un dejavú?
Siamo di nuovo in un momento critico per il nostro Paese, dove lo Stato si ritrova ancora a dover prendere decisioni drastiche per salvaguardare la salute pubblica. La lettura del nuovo DPCM è accompagna dalle più svariate emozioni e stati d’animo, prime tra tutte le reazioni di ansia e paura. Adattarsi alle misure restrittive non è stato semplice a marzo, e per certi versi farvi fronte ora può essere ancora più complicato.
Questo perché il prolungamento (senza una fine prestabilita) dello stato di rischio comporta un’abituazione allo stato di allerta e stress. La mancanza di prospettiva e la perdita delle risorse cui eravamo soliti attingere, possono infatti portare all’autoisolamento e ad un sentimento di sfiducia così diffuso da rendere difficile la ricerca di aiuto. È fondamentale per il nostro benessere cercare di rimanere ancorati al presente, senza lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dall’angoscia per il futuro. Ricordiamo infine l’importanza di ritagliarsi i propri spazi e tempi, coltivare il proprio benessere e chiedere un supporto professionale se ne percepiamo il bisogno.

12/10/2020

“Non c’è salute, senza salute psicologica.”
La rete di assistenza pubblica si sta ampliando, grazie ai passi in avanti messi in atto dallo Stato in accordo con l’Ordine degli Psicologi, come per esempio l’introduzione della figura dello psicologo in più scuole. Naturalmente siamo ancora lontani dalla possibilità di fornire assistenza psicologica gratuita a tutti coloro che ne reclamano il bisogno, per questo molti professionisti e associazioni continuano a mettere in atto iniziative di sostengo rivolte a chi non può permettersi un percorso privato.

Oggi parliamo un pò di stereotipi di genere:"Le donne possono provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire...
18/09/2020

Oggi parliamo un pò di stereotipi di genere:

"Le donne possono provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire"; "gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche" ; "tutte le donne vogliono sposarsi" ecc all'infinito.

Lo stereotipo è un insieme coerente e abbastanza rigido di credenze che un certo gruppo condivide rispetto ad un altro gruppo o categoria sociale.
A cosa servono? ci aiutano a semplificare la realtà, a categorizzare in schemi precostituiti le informazioni che riceviamo dall'esterno, basandoci su una caratteristica specifica. In quanto parte della cultura e della società in cui viviamo, contribuiscono a mantenere lo status quo e le differenze di potere tra i gruppi, influenzando anche le aspettative dei singoli.

«La diversità dei sessi è un dato di fatto ma essa non predestina ai ruoli e alle funzioni. Non esiste una psicologia femminile e una maschile impermeabili l’una all’altra, né due identità incise nel marmo. Una volta acquisito il senso della propria identità, ogni adulto ne fa ciò che vuole o ciò che può. Mettendo fine all’onnipotenza degli stereotipi sessuali, si è aperta la strada al gioco dei possibili. Ciò non significa, come ha detto qualcuno, l’instaurarsi del regno dell’unisesso. L’indifferenziazione dei ruoli non significa l’indifferenziazione delle identità. Al contrario è la condizione della loro molteplicità e della nostra libertà» (Badinter)

Oggi parliamo di CYBERSTALKING 🎯Un fenomeno, purtroppo, piuttosto diffuso che vede, da parte di uno stalker, l'intrusion...
14/09/2020

Oggi parliamo di CYBERSTALKING 🎯

Un fenomeno, purtroppo, piuttosto diffuso che vede, da parte di uno stalker, l'intrusione sistematica e furtiva nel mondo online frequentato dalla vittima. 🔍

Il persecutore agisce, per esempio, inviando numerosi messaggi diffamanti, avanzando minacce e commenti offensivi. A differenza dello stalker "tradizionale", il cyberstalker ha spesso la convinzione di non poter essere rintracciato. 💻

Subire questo genere di molestie può essere altamente destabilizzante per la vittima, la quale spesso non chiede subito aiuto per timore di non ricevere un supporto adeguato. 🙇🏻‍♀️

Vi sono invece autorità competenti, come la Polizia Postale, che intervengono in caso di atti persecutori in rete, e professionisti della salute mentale cui rivolgersi per mirare a ristabilire lo stato di benessere psicologico compromesso dalle ostilità subite. ⚖️

Condividiamo questo articolo di Oliver Burkeman, che oggi ha deciso di voltare pagina. Con il suo ultimo articolo su Int...
09/09/2020

Condividiamo questo articolo di Oliver Burkeman, che oggi ha deciso di voltare pagina. Con il suo ultimo articolo su Internazionale.

🎈

Dopo più di dieci anni ho capito che è arrivato il momento di mettere un punto a questa rubrica e voltare pagina. Ecco che altro ho imparato. Leggi

Psicologo, psicoterapeuta, psichiatra... Facciamo chiarezza!
07/09/2020

Psicologo, psicoterapeuta, psichiatra... Facciamo chiarezza!

Al di là della confusione terminologica, al di là dei pregiudizi che inevitabilmente gravitano attorno alle figure “psi”, al di là di quanto ci ha riferito il “bisnipote del prozio di una mia conoscente che una volta andò da uno psicologo che alla fiera dell’est per due soldi un topolino...

‘’Ma non è troppo br**ta per fare la modella?’’‘’Che addome poco scolpito che hai’’‘’Sono troppo grassa rispetto a te!!’...
02/09/2020

‘’Ma non è troppo br**ta per fare la modella?’’
‘’Che addome poco scolpito che hai’’
‘’Sono troppo grassa rispetto a te!!’’

🤨Avete mai sentito parlare del BODY SHAMING?

🗣Il body shaming è una forma di bullismo che si mette in atto deridendo o umiliando qualcuno per l’aspetto fisico, in particolare per la forma del corpo o di alcune sue parti.

🤳🏼Nel mondo occidentale in particolare i social media propongono un modello ideale di bellezza e di perfezione estetica a cui si è inevitabilmente esposti.

👁Gli sforzi di adeguarsi al modello proposto si accompagnano alla percezione di poter essere accettati unicamente nella condizione in cui il proprio aspetto sia conforme a quello imposto dai canoni della società.

📌 Il Body shaming si può manifestare tramite critiche più o meno dirette al proprio o altrui aspetto fisico, concorrendo all’idea che le persone debbano essere giudicate solo in base all’apparenza.

❗️ Commenti di questo tipo possono avere ripercussioni importanti sull’autostima della persona, in particolare negli adolescenti che si trovano a dover fronteggiare diverse sfide legate alla crescita, dai cambiamenti corporei all’individualizzazione rispetto al nucleo familiare. Influenzando l’autostima, può generare difficoltà e imbarazzo soprattutto per quanto concerne la sfera sociale, in termini di relazioni amicali, ma anche sessuali.

❗️ Nondimeno il body shaming può esporre a un maggior rischio di sviluppare malattie mentali, come disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia e binge-eating) e depressione.

Con queste consapevolezze, potremmo iniziare a guardarci e ad apprezzarci oltre quei canoni che mai definiranno chi siamo e quanto valiamo.

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