Fiorire con cura

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Fiorire con cura Eleonora Russo e Francesca Filippini, amiche e psicologhe

☀️☀️☀️
18/08/2023

☀️☀️☀️

🔔 Iscrizioni per il laboratorio "COLORIAMOCI DI EMOZIONI" posticipate fino a venerdì 19 agosto...vi aspettiamo bambini! 🌈❤️

🗓️Quando? Dal 28 agosto all'1 settembre 2023
⏰Orario? Dalle 8:30 alle 12:30
🪧Dove? c/o centro culturale S. Bertacco, via Roma 15, S. Martino B. A.

Per info e iscrizioni entro il 14/08/2023
📞Cell 3516473515
📧email estate@cooplalveare.org

20/07/2023

🔔 L'Alveare propone...COLORIAMOCI DI EMOZIONI🌈❤️

Laboratorio sulle emozioni per favorire la consapevolezza e la regolazione emotiva dedicato ai bambini dagli 8 ai 10 anni, con Francesca Filippini, psicologa. Durante il laboratorio, una prima parte sarà dedicata allo svolgimento dei compiti delle vacanze e poi saranno organizzati attività e giochi sulle emozioni.

🗓️Quando? Dal 28 agosto all'1 settembre 2023
⏰Orario? Dalle 8:30 alle 12:30
🪧Dove? c/o centro culturale S. Bertacco, via Roma 15, S. Martino B. A.

Per info e iscrizioni entro il 14/08/2023
📞Cell 3516473515
📧email estate@cooplalveare.org

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐮ò 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐢𝐧𝐬𝐞𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐮𝐧𝐧𝐢?- 𝘚𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘶𝘯𝘯𝘪 𝘭’𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤...
05/04/2023

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐮ò 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐢𝐧𝐬𝐞𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐮𝐧𝐧𝐢?

- 𝘚𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘶𝘯𝘯𝘪 𝘭’𝘶𝘵𝘪𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘶𝘰𝘭𝘢, più in generale, nella quotidianità ad esempio facendo riferimenti concreti a situazioni lavorative in cui è importante aver acquisito determinate nozioni.

- 𝘊𝘰𝘪𝘯𝘷𝘰𝘭𝘨𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘤𝘪𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪, rendendoli autonomi, ad esempio compilando una lista di compiti/esercizi da svolgere e lasciando loro la scelta di quando o in che ordine farli.

- 𝘊𝘳𝘦𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘯𝘰𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘢𝘴𝘤𝘰𝘭𝘵𝘰, 𝘥𝘪𝘢𝘭𝘰𝘨𝘰, 𝘴𝘪𝘯𝘵𝘰𝘯𝘪𝘢, 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰, 𝘧𝘪𝘥𝘶𝘤𝘪𝘢, in modo tale che possano percepire e far proprio l’entusiasmo per quella specifica materia.

- 𝘍𝘢𝘷𝘰𝘳𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘮𝘰𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘪𝘷𝘦, come la soddisfazione dopo essersi impegnati a studiare. Queste emozioni sono strettamente correlate alla motivazione intrinseca.

- 𝘗𝘳𝘰𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘵à 𝘦𝘥 𝘢𝘳𝘨𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰, 𝘤𝘰𝘪𝘯𝘷𝘰𝘭𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦𝘥 𝘦𝘯𝘵𝘶𝘴𝘪𝘢𝘴𝘮𝘢𝘯𝘵𝘦, in modo tale che partecipino attivamente all’apprendimento il quale verrebbe vissuto come una possibilità di crescita, stimolante e arricchente e non come uno “studio passivo”.

- 𝘍𝘢𝘷𝘰𝘳𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦𝘲𝘶𝘪𝘭𝘪𝘣𝘳𝘢𝘵𝘰, in cui si riconosca l’importanza della scuola nel processo di sviluppo, senza considerarla il luogo nel quale mostrare il proprio valore come persona.

Psicologhe:
Francesca Filippini
Eleonora Russo

QUESTIONE DI ENERGIE ✨Quanta energia adoperiamo per assecondare le richieste degli altri, rinunciando ad impiegarla in (...
05/04/2023

QUESTIONE DI ENERGIE ✨

Quanta energia adoperiamo per assecondare le richieste degli altri, rinunciando ad impiegarla in (o per) qualcosa che sentiamo essere buono per noi?



Quanta energia impieghiamo nel porre esclusivamente attenzione a ciò di cui ha bisogno l’altro, ciò che pensa e prova?
Quante volte, dunque, ci mettiamo in secondo piano?



E se, per un attimo, prendessimo un momento per noi e ci fermassimo a riflettere….quanta energia riserviamo per noi stessi ? Quanta energia investiamo per ascoltare veramente ciò che proviamo, pensiamo, abbiamo bisogno?



Quante volte diciamo SI agli altri, silenziandoci e dicendo NO a tutto ciò che è realmente importante per noi?



Trovare il giusto equilibrio è possibile!
Bisogna capire COME dosare equamente le nostre energie, entro una modalità che sia a nostra personale misura!

Dott.ssa Eleonora Russo 351 3700684
Dott.ssa Francesca Filippini 351 647 3515

𝘘𝘶𝘢𝘭 è 𝘪𝘭 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘮𝘦 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰?Le emozioni, in particolare la loro gestione, possono influenzare positivamente e/o negativame...
23/03/2023

𝘘𝘶𝘢𝘭 è 𝘪𝘭 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘮𝘦 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰?
Le emozioni, in particolare la loro gestione, possono influenzare positivamente e/o negativamente i processi di apprendimento degli studenti.

Facciamo un 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨:
Maria frequenta la terza elementare e per domani ha da svolgere i compiti di matematica. I suoi amici sono tutti al parco a giocare perché c’è una bella giornata di sole ed hanno già finito i compiti. Maria chiede ai genitori di poter uscire anche lei a giocare, ma le dicono che uscirà solo nel momento in cui avrà terminato tutti i compiti.
𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦?

𝐈𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝟏: Maria gestisce in modo efficace la frustrazione -> focalizza l’attenzione sui compiti per svolgerli il più velocemente possibile ed uscire a giocare.

𝐈𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐢 𝟐: Maria NON gestisce in modo efficace la frustrazione -> si arrabbia con i genitori, inizia a gridare per cercare di convincerli a farla uscire, con scarsi risultati. Quindi, si rifiuta di fare i compiti.

Possiamo osservare come nell’ipotesi 2 la gestione inefficace di Maria abbia avuto delle conseguenze spiacevoli sia sullo svolgimento dei compiti che sulle relazioni con i coetanei.

In questo caso è 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘦𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 di Maria e tramite il dialogo trovare un accordo affinché lei possa sia finire i compiti che uscire con gli amici.

Psicologhe:
Francesca Filippini 351 647 3515
Eleonora Russo 3513700684

COMUNICAZIONE & CONFLITTO COSTRUTTIVOAccade molto spesso, durante un conflitto, di mettere in atto comportamenti difensi...
18/03/2023

COMUNICAZIONE & CONFLITTO COSTRUTTIVO

Accade molto spesso, durante un conflitto, di mettere in atto comportamenti difensivi.



Diventa facile rimanere rigidi nelle proprie convinzioni e posizioni, dive**re poco disponibili all’ascolto, chiudersi in sé stessi…
Così come diventa facile ricorrere ad interpretazioni errate ed arrivare ad accusarsi, alzando i cosiddetti “muri” e/o ponendo barriere che distanziano…



Nel gestire un conflitto in modo costruttivo, è importante:

- mantenere un canale comunicativo aperto e rispettoso ( di sé e dell’Altro);

- comunicare direttamente le proprie esperienze ed i propri vissuti (con frasi del tipo: “ io mi sento… (emozione provata)quando…(comportamento specifico)…”);

-assumersi la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie esperienze;

-rimanere in ascolto (di sé e dell’Altro);

-riuscire ad esprimere in modo autentico e libero i propri sentimenti, bisogni e opinioni, rispettando quelli dell’altro;

-sapersi mettere in discussione, riconoscendo il proprio ruolo nella dinamica in atto;

-essere specifici quando si parla;

-cercare INSIEME soluzioni condivise.





Se vuoi saperne di più, contattaci! 🌷

Psicologhe:
Eleonora Russo 351 3700684
Francesca Filippini 351 6473515

𝒬𝓊𝒶𝓁𝑒 è 𝒾𝓁 𝓇𝓊𝑜𝓁𝑜 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓂𝑜𝓉𝒾𝓋𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝓃𝑒𝓁 𝓅𝓇𝑜𝒸𝑒𝓈𝓈𝑜 𝒹𝒾 𝒶𝓅𝓅𝓇𝑒𝓃𝒹𝒾𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜?Partiamo dal distinguere due tipologie di motivazione:-...
17/03/2023

𝒬𝓊𝒶𝓁𝑒 è 𝒾𝓁 𝓇𝓊𝑜𝓁𝑜 𝒹𝑒𝓁𝓁𝒶 𝓂𝑜𝓉𝒾𝓋𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 𝓃𝑒𝓁 𝓅𝓇𝑜𝒸𝑒𝓈𝓈𝑜 𝒹𝒾 𝒶𝓅𝓅𝓇𝑒𝓃𝒹𝒾𝓂𝑒𝓃𝓉𝑜?

Partiamo dal distinguere due tipologie di motivazione:
- intrinseca: deriva dall’interno ed è strettamente legata al piacere di apprendere per curiosità e senso di competenza;
- estrinseca: deriva dall’esterno ed è strettamente collegata al desiderio di apprendere per raggiungere un obiettivo.

Possiamo quindi affermare che la MOTIVAZIONE INTRINSECA è strettamente correlata ad un apprendimento soddisfacente e rappresenta un fattore di protezione da possibili vissuti di ansia, incapacità, demoralizzazione e frustrazione.

𝒞𝑜𝓂𝑒 𝒻𝒶𝓋𝑜𝓇𝒾𝓇𝑒 𝓁𝑜 𝓈𝓋𝒾𝓁𝓊𝓅𝓅𝑜 𝒹𝒾 𝓉𝒶𝓁𝑒 𝓂𝑜𝓉𝒾𝓋𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒?
È importante lavorare sul senso di autoefficacia, fiducia nelle proprie abilità e, in generale, sull’autostima.

𝒫𝑒𝓇𝒸𝒽é è 𝒸𝑜𝓈ì 𝒾𝓂𝓅𝑜𝓇𝓉𝒶𝓃𝓉𝑒?
Facciamo un esempio: un bambino che ritiene di non essere in grado di svolgere un compito potrebbe essere motivato a farlo per dimostrare ad insegnanti/genitori di essere capace e, quindi, per ottenere un riconoscimento morale/materiale (MOTIVAZIONE ESTRINSECA).
Se non riesce a svolgerlo per svariati motivi, cosa potrebbe succedere?

Psicologhe:
Francesca Filippini 351 647 3515
Eleonora Russo 3513700684

Qual è il ruolo della SCUOLA nella vita delle persone? Se ci fermiamo a riflettere una persona ha l’obbligo di frequenta...
09/03/2023

Qual è il ruolo della SCUOLA nella vita delle persone?
Se ci fermiamo a riflettere una persona ha l’obbligo di frequentare fino ai 16 anni di età. Quindi, fino a quel momento la scuola rappresenta il contesto extra-familiare maggiormente frequentato da ogni bambino/a e/o ragazzo/a.

La scuola ha un ruolo significativo solo per quanto riguarda gli apprendimenti?
No. La scuola ha una funzione educativa rilevante: insegna agli alunni a stare in relazione tra loro, a rispettare le regole sociali, a rispettarsi reciprocamente, ad accogliere ed includere le diversità, a conoscere ed accettare nuove realtà diverse dalla propria, a conoscere meglio se stessi, a dive**re autonomi affidandosi alle proprie potenzialità.

Per fare ciò è importante che il personale scolastico venga adeguatamente formato ed adeguatamente sostenuto nell’affrontare la molteplicità di dinamiche che si verificano quotidianamente nel contesto scolastico, con lo scopo di preve**re un eccesso di stress disfunzionale per il benessere sia personale che degli studenti.

Psicologhe:
Francesca Filippini
Eleonora Russo

L’ importanza di esserCIEsserCI significa essere presenti sia mentalmente che emotivamente per l’altro (sia egli un fami...
07/03/2023

L’ importanza di esserCI

EsserCI significa essere presenti sia mentalmente che emotivamente per l’altro (sia egli un familiare, il proprio figlio, il proprio partner, un amico, etc.)

Un po’ come accade con una radio, esserCI significa sintonizzarsi con e sulle frequenze dell’altro, grazie ad un atteggiamento improntato all’ascolto di ciò che l’altro comunica ( sia a parole, sia a livello non verbale attraverso gesti, comportamenti, uno sguardo…).
Ciò permette di comprendere realmente l’esperienza interiore della persona con cui si è in relazione, gettando le basi per la costruzione della fiducia.

EsserCI, assume un’importanza rilevante in un periodo di grandi sfide e cambiamenti, come quello che caratterizza l’adolescenza:

riuscire ad entrare in sintonia con gli adolescenti, permette loro di aprirsi maggiormente; raccontarsi; accorciare le distanze che pongono con l’adulto per avvicinarsi maggiormente al gruppo dei pari…

Essere presenti nella giusta misura, li aiuta inoltre a calmare le proprie “tempeste interiori”…

Come scoprire il proprio ruolo nella comunicazione, nei vari momenti di interazione?

Dott.ssa Eleonora Russo 351 3700684
Dott.ssa Francesca filippini 351 6473515

PERMESSI GENITORIALI E MESSAGGI POSITIVI DI CRESCITA Per aiutare l’adolescente a diventare una persona matura, è necessa...
21/02/2023

PERMESSI GENITORIALI E MESSAGGI POSITIVI DI CRESCITA

Per aiutare l’adolescente a diventare una persona matura, è necessario sostenere e rinforzare:

1. la parte accogliente, protettiva, morale ed etica che si sta strutturando in questa fase di sviluppo. Ciò permette di aiutarlo a diventare una persona che si prende cura di sè e degli altri.

2. la parte che riflette, raccoglie dati, valuta possibilità e cerca strategie per risolvere i problemi. Ciò gli permette di riconoscere le proprie competenze e di costruirsi una buona autostima e idea di sè.

3. La parte spontanea, libera, creativa. Ha a che fare con il fondamentale permesso di costruirsi una propria identità, dove potersi sentire libero di agire in modo originale e spontaneo.

In un periodo di così grandi cambiamenti, gli adolescenti possono spesso essere ambivalenti: per esempio, in alcuni momenti si comportano da adulti ed in altri momenti sentono il bisogno che ci sia ancora qualcuno che prenda decisioni al posto loro… cosi, può risultare difficile capire se chi si ha di fronte è ancora un ragazzo o un adulto…
Quindi, quale potrebbe essere un buon modo per approcciarsi a lei/lui?

Se vuoi saperne di più, contattaci!
Ti aspettiamo agli incontri di “ toc toc… ne parliamo?”

Dott.ssa Eleonora Russo 351 3700684
Dott.ssa Francesca Filippini 351 6473515

COMUNICARE CON GLI ADOLESCENTI Comunicare con l’adolescente al giorno d’oggi può risultare molto complicato, ma in quale...
20/02/2023

COMUNICARE CON GLI ADOLESCENTI

Comunicare con l’adolescente al giorno d’oggi può risultare molto complicato, ma in quale epoca è stato semplice farlo?

D’altronde è la fase di vita in cui avvengo notevoli cambiamenti dal punto di vista relazionale, fisico, cognitivo. È quella fase in cui si definisce la propria identità, per cui si tratta di ragazzi che stanno vivendo un conflitto interiore: dipendenza VS indipendenza dalle figure di riferimento.
Cosa significa tale conflitto?
Da un lato sentono la necessità di dive**re autonomi ed indipendenti, allontanandosi dal nucleo famigliare ed avvicinandosi maggiormente al mondo dei pari.
Dall’altra parte sentono il bisogno di tornare dalle figure di riferimento nei momenti di difficoltà, mostrandosi dipendenti da loro.

Il ruolo dei genitori è estremamente difficile, poiché è importante che siano flessibili, cioè capaci di adattarsi alle richieste del figlio, riconoscendo e validando il suo bisogno di indipendenza ma rimanendo la sua base sicura, dalla quale può tornare quando vuole.

Come influisce tutto ciò sulla comunicazione?
L’adolescente manifesta questo conflitto interiore anche all’esterno.
In che modo?
Ricercando il conflitto, lo scontro. La conseguenza è quella di mettere alla prova la pazienza dei propri genitori, che magari hanno appena affrontato una lunga giornata di lavoro e di litigare non ne hanno proprio voglia.
Quindi, è FONDAMENTALE che i genitori siano in grado di gestire in modo efficace il conflitto, ma ancora più importante è che siano in grado di riparare nel caso in cui fosse stato gestito in modo disfunzionale.

Qual è il rischio di una gestione non efficace del conflitto?
- Creare distanza nella relazione genitore-figlio
- Generare nel figlio la sensazione di essere rifiutato
- Alimentare le incomprensioni

Litigare, scontrarsi, discutere è un aspetto peculiare della relazione con l’adolescente. La comunicazione assertiva è un ottimo strumento per gestire in modo efficace il conflitto e per fungere da modellamento funzionale al proprio figlio, mostrandogli le modalità adeguate da adottare in tali occasioni.

Cosa ne pensi?

Dott.ssa Francesca Filippini 351 647 3515
Dott.ssa Eleonora Russo 3513700684

PERCHÉ SCUSARSI PER CIÒ CHE SIAMO ? Hai mai prestato attenzione a quante volte chiedi scusa in una giornata? E soprattut...
16/02/2023

PERCHÉ SCUSARSI PER CIÒ CHE SIAMO ?

Hai mai prestato attenzione a quante volte chiedi scusa in una giornata? E soprattutto… per cosa ti scusi?

Ci sono alcune situazioni in cui scusarsi è opportuno ed auspicabile, per esempio quando ci si accorge di aver detto o fatto qualcosa che involontariamente ha ferito l’altro.
Tuttavia, alcune persone hanno la tendenza a scusarsi eccessivamente, giustificandosi in tutti quei momenti in cui danno importanza a ciò che desiderano, a ciò di cui hanno bisogno, a ciò che realmente sentono e pensano.

Ecco alcune frasi che potrebbero nascondere una possibile tendenza a scusarsi di continuo:

“ scusa, non me la sento di uscire perché sono stanca/o. Non ti arrabbi, vero? “

“ scusa, non riesco a fare tutte queste mansioni in una giornata. Sono proprio un’incapace!“

“Scusa, forse sono io che ho sbagliato a pensarla in questo modo. Hai sicuramente ragione tu.”

“Scusa se in questo momento mi sento così. Forse sono troppo sensibile”

Chi si scusa eccessivamente potrebbe avere la tendenza ad essere troppo critico e severo con sé stesso: può sentirsi spesso in colpa, darsi addosso di continuo e credere di essere egoista nel momento in cui si auto-definisce, dà importanza a qualcosa di sé o fa qualcosa per sé!

Ognuno di noi E’ OK ed ha valore in quanto persona….Sii più gentile con te stesso!

E TU, CHE VALORE TI DAI?

Dott.ssa Eleonora Russo 351 3700684
Dott.ssa Francesca Filippini 351 647 3515⁩

NON SIAMO INFALLIBILISicuramente è importante conoscere gli aspetti teorici relativi alla comunicazione, ma nella nostra...
15/02/2023

NON SIAMO INFALLIBILI

Sicuramente è importante conoscere gli aspetti teorici relativi alla comunicazione, ma nella nostra quotidianità quanto è difficile comunicare in modo assertivo?

Penso che la risposta della maggior parte di noi sia: MOLTO.

Facciamo un esempio:
È una giornata complessa, piena di impegni. Tutto incastrato come un tetris. A fine giornata non vedi l’ora di tornare a casa e rilassarti, ma, appena varchi la soglia, una tua amica ti chiama per discutere di quanto accaduto qualche giorno prima.
Tu sei stanca, tanto stanca. L’unica cosa che vorresti è non pensare, ma non puoi. Quindi, le rispondi in modo scocciato e riattacchi il telefono prima di arrivare ad una soluzione.

Quanto la risposta che le hai dato è stata influenzata dal tuo stato emotivo?

Non sempre è facile scegliere le parole adeguate per esprimersi, soprattutto quando non siamo sereni e tranquilli.
Può succedere di esplodere di rabbia, di essere nervosi, di essere stanchi oppure di essere soprappensiero e non dare il giusto peso alle parole. Il rischio, ad esempio, è quello di ferire l’altra persona, di non farci comprendere oppure di generare un conflitto.
Può succedere, NON SIAMO INFALLIBILI.

Cosa si può fare in questi casi?
È importante saper tornare sui propri passi, riconoscere il peso delle parole utilizzate e, se necessario, chiedere scusa.
Se il legame con l’altra persona è sano, autentico, la possibilità di risolvere le incomprensioni è reale e maggiore.

Dott.ssa Francesca Filippini 351 647 3515
Dott.ssa Eleonora Russo 3513700684

COMPORTAMENTI SCAMBIATI PER “ POSITIVI”Quante volte ti capita di sentirti in difficoltà a dire “ no” alle richieste degl...
14/02/2023

COMPORTAMENTI SCAMBIATI PER “ POSITIVI”

Quante volte ti capita di sentirti in difficoltà a dire “ no” alle richieste degli altri, o per un obbligo morale che ti imponi o perché sei convinto/a che essere gentile ed una brava persona corrisponda a mettere SEMPRE i bisogni e le richieste dell’altro in primo piano?

Quante volte ti capita di incassare e sopprimere quello che provi realmente per evitare un conflitto, per paura di essere rifiutato/a o per timore di ferire l’altro?

Le persone che tendono ad essere sempre accondiscendenti possono apparire premurose e gentili agli occhi degli altri. A volte però, può capitare che alcune persone si approfittino dell’eccessiva disponibilità che viene data…

La bontà d’animo, l’altruismo e la gentilezza sono qualità indiscutibilmente positive… capita spesso di trovarsi in situazioni dove non assecondare le richieste degli altri risulta faticoso,ma…

QUANDO ESSERE ACCONDISCENDENTI PUÒ DIVENTARE UN PROBLEMA? (PORTANDO, ALLA LUNGA, AD ESPERIRE FRUSTRAZIONE, RABBIA O TRISTEZZA?)

Può diventare problematico nel momento in cui assecondare gli altri diventa una tendenza pervasiva: quando si agisce tradendo sé stessi, mettendo a tacere i sentimenti autentici e facendo l’incontrario di ciò che realmente si pensa, nella stragrande maggioranza delle situazioni quotidiane.

Essere buoni non vuol dire sottomettersi sempre al volere degli altri! Si può essere buoni e gentili rispettando sé stessi…
. trovare il giusto equilibrio è possibile, imparando nuove modalità di muoversi nelle relazioni che siano rispettose di sè e anche dell’altro!
Ricorda: TU VALI. OCCUPATI DI TE CON LA STESSA PREMURA E DELICATEZZA CHE RISERVI AGLI ALTRI!

Com’è per te, ti risuona?

Dott.ssa Eleonora Russo 351 3700684
Dott.ssa Francesca Filippini 351 647 3515

COMUNICAZIONE ASSERTIVA E RABBIAA molti di voi sembrerà difficile, se non impossibile, provare rabbia e comunicarlo alla...
13/02/2023

COMUNICAZIONE ASSERTIVA E RABBIA

A molti di voi sembrerà difficile, se non impossibile, provare rabbia e comunicarlo alla persona direttamente interessata in modo assertivo; eppure, è possibile!

Come è possibile?
Comunicare assertivamente non è sinonimo di non provare emozioni, ma vuol dire comunicare ciò che si prova rispettando se stessi e gli altri.
Quindi, se si è arrabbiati è possibile adottare un tono di voce che sia congruo al proprio stato emotivo, trasmettendo un messaggio verbale e non verbale in sintonia tra loro.

Facciamo un esempio:
Stai organizzando la tua festa di compleanno. Crei un gruppo whatsapp per comunicare a tutti gli invitati luogo e data della festa.
Una tua cara amica non risponde, mostrandosi poco interessata.
Provi fastidio, che si trasforma in rabbia, nel momento in cui vieni a sapere che la sera del tuo compleanno lei uscirà con il suo nuovo ragazzo, ma non te lo ha detto.

Comunicazione aggressiva: "Sei stata str***a, non ti inviterò più al mio compleanno!"

Comunicazione assertiva: "Onostamente sono arrabbiata, perché mi aspettavo che mi scrivessi se non potevi ve**re alla festa e mi sono sentita ignorata. Posso sapere come mai non mi hai detto nulla?"

La seconda modalità permette all'interlocutore di:
- comprendere il reale motivo per cui provi rabbia
- darti una motivazione del proprio comportamento in quanto non si sente attaccato.

La medesima modalità ti permette di:
- esprimere i tuoi bisogni, le tue emozioni ed opinioni, non reprimendoli
- definire confini relazionali sani
- preve**re la sperimentazione di sentimenti come: rancore e rabbia esplosiva, i quali derivano da accumulo di bisogni non espressi e non soddisfatti.

Per qualsiasi dubbio, contattaci:

Dott.ssa Francesca Filippini 351 647 3515
Dott.ssa Eleonora Russo 3513700684

INTIMITÀ’ PSICOLOGICA Cos’è ?È’ un’esperienza soggettiva profonda, che può essere provata all’interno di relazioni carat...
12/02/2023

INTIMITÀ’ PSICOLOGICA

Cos’è ?

È’ un’esperienza soggettiva profonda, che può essere provata all’interno di relazioni caratterizzate da: sentimenti di fiducia e sicurezza; reciprocità; rispetto (di sé, dell’altro, dei reciproci confini emotivi e personali); connessione profonda; empatia; libertà; autenticità.

L’intimità psicologica non caratterizza esclusivamente le relazioni romantiche: si possono instaurare e mantenere relazioni intime anche con amici e parenti.

L’intimità psicologica e la vicinanza emotiva sono due bisogni NATURALI e di FONDAMENTALE IMPORTANZA: sono presenti e ci accompagnano per tutta la vita…

Eppure, vivere le relazioni all’insegna della genuinità e della spontaneità non è affatto facile.. molti di noi, infatti, non riescono a lasciarsi andare ed instaurare relazioni profonde e significativamente autentiche.

COME MAI ABBIAMO PAURA DELL’INTIMITA’?

È proprio all’interno di una relazione intima che noi scegliamo di scoprirci e rivelarci per come siamo veramente, mostrando non solo i nostri punti di forza ma anche le nostre parti più fragili, le nostre paure, le nostre insicurezze.

Entrare in intimità con l’altro significa allentare il controllo, lasciarci andare e condividere parti di noi che solitamente teniamo nascoste per paura di sentirci giudicati, vulnerabili, esposti o addirittura rifiutati.

Cosa significa per te l’intimità ?

Dott.ssa Eleonora Russo & Dott.ssa Francesca Filippini

COMUNICAZIONE E RELAZIONI SANE Qual è il ruolo della comunicazione nelle relazioni sane? Partiamo da due presupposti: - ...
10/02/2023

COMUNICAZIONE E RELAZIONI SANE

Qual è il ruolo della comunicazione nelle relazioni sane?

Partiamo da due presupposti:
- tutto ciò che facciamo e non facciamo è comunicazione
- Siamo esseri sociali, quindi le relazioni fanno parte della nostra quotidianità sin dal concepimento

Se uniamo questi due concetti, si può dedurre che la comunicazione e le relazioni sono strettamente correlate tra loro.
Una comunicazione efficace permette di costruire una relazione con tali caratteristiche:

- la posizione esistenziale su cui si basa è: TU SEI OK, IO SONO OK. Tale posizione è la stessa assunta da una persona che comunica assertivamente;

- una connessione profonda con l’altro che permette di costruire una profonda intimità psichica;

- esprimere se stessi, quindi i propri pensieri, bisogni, emozioni e comportamenti con spontaneità senza in timore di essere giudicati;

- la creazione di confini sani, fondati sul reciproco rispetto ed il riconoscimento degli spazi del singolo individuo: tu sei TU, io sono IO ed insieme siamo NOI;

- un rapporto paritario in cui pensieri, emozioni e bisogni di entrambi hanno la medesima importanza.

Non sempre è facile asserirsi o rimanere assertivi nelle varie situazioni che ci troviamo ad affrontare nella vita, soprattutto quando ci facciamo guidare da pensieri e convinzioni, su noi stessi e sull’altro, che abbiamo appreso durante il corso della vita.
Ricordiamoci, però, che l’assertività è un’abilità che va allenata giorno per giorno, e cambiare alcuni modi di affrontare certe situazioni è possibile!

Se vuoi saperne di più contattaci:

Dott.ssa Francesca Filippini 3516473515
Dott.ssa Eleonora Russo 3513700684

COMUNICAZIONE NON VERBALE La comunicazione non verbale è considerata un linguaggio della relazione. Essa ha la funzione ...
09/02/2023

COMUNICAZIONE NON VERBALE

La comunicazione non verbale è considerata un linguaggio della relazione.
Essa ha la funzione di sostenere, completare, rinforzare, sostituire il messaggio verbale; regola e definisce il rapporto tra le persone che comunicano e riguarda la mimica facciale, lo sguardo, i gesti, la postura, la prossemica, aspetti paralinguistici del linguaggio.

Essendo meno facile da controllare, lascia filtrare contenuti profondi, comunicando ciò che le parole non sanno dire.

I messaggi “ silenziosi” vengono inviati più o meno consapevolmente da chi comunica… allo stesso modo il ricevente, più o meno consapevolmente, li investe e carica del proprio significato personale.

ENTRARE IN CONNESSIONE PROFONDA CON L’ALTRO SIGNIFICA…

- saper cogliere i messaggi silenziosi da chi ci sta di fronte, ascoltando e prestando attenzione a ciò che NON viene detto
- Mantenere contatto visivo con la persona con cui si sta parlando
- Esprimere un messaggio verbale con un tono di voce adeguato e coerente a ciò che si sta dicendo
- Esprimersi attraverso gesti spontanei ed autentici, mantenendo una postura coerente e rispettando gli spazi personali dell’altro
- Accompagnare un tono emotivo coerente e congruo a ciò che si sta dicendo

Dott.ssa Eleonora Russo & Dott.ssa Francesca Filippini

STILE COMUNICATIVO ASSERTIVO Cosa significa? Esprimere le proprie emozioni ed i propri pensieri parlando in prima person...
08/02/2023

STILE COMUNICATIVO ASSERTIVO

Cosa significa?
Esprimere le proprie emozioni ed i propri pensieri parlando in prima persona e senza prevaricare o svalutare l’altra persona.

Chi adotta questo stile nelle relazioni, potrebbe:
- dare importanza a se stesso, ai propri bisogni e alle proprie opinioni così come a quelle dell’interlocutore
- mostrarsi disponibile all’ascolto e alla creazione di soluzioni condivise
- sentirsi libero di esprimersi in modo autentico
- avere una buona autostima
- essere consapevole delle conseguenze delle proprie parole e delle proprie azioni
- rispettare l’altro, anche nelle situazioni conflittuali
- adottare la strategia della negoziazione per risolvere i conflitti
- essere consapevole della libertà dell’altra persona
- instaurare relazioni paritarie, basate sul rispetto reciproco e su una connessione profonda, intima
- creare confini sani nelle relazioni, rispettando se stesso e l’altro

Essere assertivo NON significa non arrabbiarsi, non avere discussioni o non vivere situazioni conflittuali; bensì, significa gestire gli stati emotivi intensi o le situazioni di difficoltà in modo maggiormente efficace.

Se sei interessato a fare chiarezza e ad esplorare il tuo modo di comunicare contattaci!

Dott.ssa Francesca Filippini 3516473515
Dott.ssa Eleonora Russo 3513700684

STILE COMUNICATIVO AGGRESSIVO:Cosa significa ?Avere la tendenza a soddisfare unicamente i propri bisogni, prevaricando l...
07/02/2023

STILE COMUNICATIVO AGGRESSIVO:

Cosa significa ?
Avere la tendenza a soddisfare unicamente i propri bisogni, prevaricando l’altro e faticando ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

Chi adotta questo stile nelle relazioni, potrebbe:

- avere la tendenza a lasciare poco spazio all’altro nella relazione;
- avere la tendenza a non rispettare i confini dell’altro;
- pretendere che l’altro sia sempre a disposizione per soddisfare le proprie esigenze;
- essere imprevedibile ed avere attacchi di rabbia incontrollata;
- assumere un atteggiamento passivo/aggressivo per manifestare la propria rabbia, esprimendola attraverso frecciatine, battute sarcastiche, critiche velate;
- addossare la responsabilità delle proprie azioni dando sempre la colpa agli altri, al destino, al fato;
-adottare il silenzio punitivo per ottenere il controllo sull’altro, soprattutto a seguito di un litigio;
-credere che i propri bisogni, opinioni, sentimenti siano gli unici ad essere importanti;
- assumere un atteggiamento vittimistico e/o manipolatorio per ottenere ciò che vuole per sè e/o per mantenere il controllo;
- rimanere rigido sulla propria posizione, dimostrandosi poco disponibile ad ascoltare e accogliere il punto di vista dell’altro;
- assumere un atteggiamento prepotente e giudicante;
- avere la tendenza a non fidarsi di nessuno;
- assumere un atteggiamento ostile, accusatorio, colpevolizzante durante un litigio;

Se sei interessato a fare chiarezza e ad esplorare il tuo modo di comunicare, contattaci!

Dott.ssa Eleonora Russo 351-3700684
Dott.ssa Francesca Filippini 351-6473515

STILE COMUNICATIVO PASSIVOCosa significa?Avere la tendenza a mettersi in secondo piano nelle relazioni, mostrandosi spes...
06/02/2023

STILE COMUNICATIVO PASSIVO

Cosa significa?
Avere la tendenza a mettersi in secondo piano nelle relazioni, mostrandosi spesso accondiscendente.

Chi adotta questo stile nelle relazioni, potrebbe:

- avere delle difficoltà a prendersi i propri spazi, sentendosi spesso in colpa quando lo fa;
- sentirsi poco importante, attribuendo maggiore importanza ai bisogni, sentimenti e pensieri altrui;
- avere la tendenza a svalutarsi;
- sentirsi a disagio e/o in ansia nel relazionarsi;
- pretendere da se stesso di essere sempre perfetto;
- spendere molta energia per soddisfare le aspettative dell'altro;
- avere la tendenza ad isolarsi nei momenti di difficoltà, inibendo sentimenti come: rabbia, tristezza e frustrazione;
- avere paura di esprimersi in modo autentico e libero per timore di essere rifiutato e/o di perdere la relazione;
- giudicarsi egoista nel momento in cui fa qualcosa per sè;
- far fatica a prendere delle decisioni;
- avere degli scoppi di rabbia.

Ti riconosci in queste caratteristiche?

Se hai bisogno di un supporto e/o vuoi saperne di più, contattaci:

Dott.ssa Eleonora Russo 3513700684
Dott.ssa Francesca Filippini 3516374515

Iniziamo a conoscere gli stili comunicativi!Ne possiamo individuare tre tipologie:1. Aggressivo: tende a prevaricare sug...
05/02/2023

Iniziamo a conoscere gli stili comunicativi!

Ne possiamo individuare tre tipologie:
1. Aggressivo: tende a prevaricare sugli altri, dando maggiore importanza ai propri bisogni
2. Assertivo: attribuisce importanza sia a se stesso che al proprio interlocutore
3. Passivo: tende ad assecondare il volere degli altri, attribuendo loro maggiore importanza.

Tu, con quale stile ti identifichi maggiormente?

C’è un cosa importante da sapere:
queste categorie non rappresentano delle etichette, perché lo stile comunicativo che adottiamo non è sempre lo stesso, ma dipende dal contesto, dalle caratteristiche dell’interlocutore e dalla nostra emotività.
Per questo motivo si parla di stile comunicativo prevalente, cioè quello che tendenzialmente utilizziamo nelle situazioni per noi più difficili da gestire.

Saper riconoscere ed utilizzare adeguatamente questi elementi della comunicazione ci permette di costruire delle relazioni sane e funzionali al nostro benessere!

Per saperne di più, contattaci per partecipare all’attività “Comunicare oltre le parole”.

3516374515 - Dott.ssa Francesca Filippini
3513700684 - Dott.ssa Eleonora Russo

𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐀 𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 𝟐𝟐 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟎.𝟑𝟎 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟐.𝟎𝟎, Verona “Qualsiasi cosa scegliamo di fare o di non fare è COMUNICAZ...
04/02/2023

𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐓𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐀 𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 𝟐𝟐 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟎.𝟑𝟎 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟐.𝟎𝟎, Verona

“Qualsiasi cosa scegliamo di fare o di non fare è COMUNICAZIONE“

Possiamo distinguere due macro categorie:
- la comunicazione verbale: riguarda la trasmissione di messaggi tramite l’utilizzo del linguaggio, sia in forma scritta che orale;
- la comunicazione non verbale: riguarda la trasmissione di informazioni tramite canali non linguistici.
Una comunicazione è efficace nel momento in cui queste vie comunicative sono concordi tra loro; ma, possiamo individuare altri ingredienti importanti per una buona comunicazione:
- riconoscere il ruolo della comunicazione non verbale, non sottovalutandola;
- sentirsi liberi di esprimere se stessi in modo spontaneo, parlando in prima persona;
- assumersi la responsabilità di ciò che si comunica
- rispettare l’interlocutore, soprattutto quando ha un pensiero divergerete dal proprio.

Non è facile!
Per questo motivo vi proponiamo l’attività: “Comunicare oltre le parole”.

Di cosa parleremo?
Tratteremo gli stili comunicativi che noi tutti adottiamo, per riconoscerne le differenze e le peculiarità.

Come ne parleremo?
Tramite l’utilizzo di slide nella parte introduttiva per poi lasciare spazio ad attività interattive di esperienza diretta per favorire un maggiore apprendimento.

Qual è l’obiettivo?
1. Conoscere il proprio modo di comunicare
2. Apprendere muove strategie comunicative per:
- Imparare a gestire i momenti di conflitto
- Imparare a Dire di NO!
- Accettare le critiche in modo costruttivo
- Imparare a mantenere e costruire delle relazioni positive in cui sentirsi autentici.

Se interessato e per qualsiasi dubbio, contattaci:

Dott.ssa Francesca Filippini
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