13/07/2025
Guardarsi dentro per conoscerci deve diventare un imperativo categorico essendo l'unico mezzo possibile per attivare il progetto esistenziale col quale veniamo al mondo e poter così conoscere le coordinate che ci sono utili nel nostro progetto, collegati al Sè personale in congiunzione con il Sè cosmico, la libertà, le verità, l'amore, la bellezza e l'arte che ci aiuta ad armonizzare nel mettere insieme le varie parti che ci abitano e che scopriamo di volta in volta, per cui attraverso l' unificazione delle parti scisse, proiettate sull'altro e riconosciute come nostre le introiettiamo e procediamo in questo lavoro fruttuoso, perché un Io unificato fedele a sé stesso ci consente di essere coscienti, responsabili, veri, liberi, amorevoli con noi stessi e con gli altri. Inizia così ad essere presente un Io artistico che crea armonia e bellezza dentro e fuori di noi. Ma bisogna camminare e non stancarsi di camminare per creare quella spirale ascensionale verso la nostra realizzazione come Persona che vive in questo spazio/tempo concessoci, senza sprecarlo! Un buon lavoro introspettivo a tutti voi e buon cammino!
L'ansia, l'insoddisfazione profonda che nasce dall'essere alienati da sé stessi, dal proprio progetto esistenziale di cui non si ha coscienza, (pertanto non viene riconosciuto ed assunto), proiettati su una realtà esteriore che ci chiede una presenza continua e costante, diventa manifestazione di uno stato di sopravvivenza, dove con i meccanismi di difesa dell'Io, con la corazza caratteriale, si determina un adattamento "automatico", veicolato dai sistemi educativi famigliari, da una società "di facciata",da una religione ben lontana dalla religiosità della Vita, per la quale ogni cosa accade con la preziosità e la ricercatezza dello scopo vitale in essa contenuto ed inviatoci.
Essere sordi ed insensibili ai suoi messaggi, protesi a difenderci dagli attacchi/insulti alla nostra persona attraverso il silenzio, l'orgoglio, il narcisismo imperante, l'invidia e l'avidità, ripiegati ad ottenere successi e riconoscimenti, beni materiali (e chi più ne ha ne metta), emerge una durezza ed asprezza 'nonché chiusura- all'altro da me, come protezione di un nucleo debole, dove albergano insicurezze e paure. A questo punto la sopravvivenza la fa da padrone e la VITA nel suo accadere e viverla è il sogno/illusione, il velo che copre la realtà, così com'è, senza orpelli e mistificazioni.l'uomo è così un'isola tra isole di viaria natura, senza quel contatto vero e reale che "getta un ponte" e crea collegamenti veritieri e a dimensione d'uomo!
Occorre prendere coscienza della propria ragione di essere al mondo e cominciare ad orientarsi verso le proprie profondità da fare emergere cui dare spazio per un doveroso ampliamento del nostro Io-persona che può procedere passo passo verso un'armonia sempre più coscienziosa.