14/04/2025
Una riflessione sul maternal gatekeeping..
Maternal Gatekeeping: cos’è e perché riguarda anche noi
Il termine maternal gatekeeping può essere tradotto in italiano come "custodia materna" o, più precisamente, "controllo materno dell’accesso alla genitorialità". Si riferisce a quei comportamenti – spesso inconsapevoli – attraverso cui una madre o gli operatori limitano o valorizzano poco il coinvolgimento del padre nella cura dei figli.
In Italia, negli ultimi decenni, i padri sono diventati sempre più presenti fin dalla nascita: li vediamo in sala parto, nei reparti di neonatologia, nelle file alle vaccinazioni, nei consultori. Non a caso dagli anni 80 in poi, i padri passano il 60% di tempo in più per stare con il proprio figlio. Eppure, la cultura collettiva fatica ancora a riconoscerli come co-protagonisti nella cura dei figli (se ci pensate parlare di centri materno infantili...ne è un esempio lampante al pari dei risicati giorni di congedo per i ).
Spesso vengono ancora considerati dei comprimari, quasi “assistenti” della madre, invece che genitori a pieno titolo. Non è raro che, persino nei contesti sanitari o scolastici, il padre venga guardato con stupore quando è da solo con il neonato, come se fosse un’eccezione invece che una norma. Il maternal gatekeeping è spesso anche negli occhi degli operatori e lavorare sul nostro sguardo appare un obiettivo quanto mai importante. Un effetto di questo è pensare il padre solo come colui che deve occuparsi della madre e dei suoi vissuti, svilendo il coinvolgimento individuale nel rapporto con il bambino e le eventuali sofferenze.
È importante sottolineare che il maternal gatekeeping non è una colpa, ma spesso il riflesso di una cultura che continua a rappresentare la madre come caregiver esclusiva, con l'effetto di una eccessiva responsabilizzazione della donna e uno svilimento dei vissuti paterni. Per cambiare questa narrazione, serve che anche le istituzioni – dalla sanità alla scuola – inizino a rivolgersi davvero a entrambi i genitori, e non solo alla madre. NOI OPERATORI dobbiamo e possiamo fare tantissimo, il nostro sguardo inclusivo e attento può avere un effetto enorme, nel coinvolgere, valorizzare e accogliere i padri e la cogenitorialità, che una risorsa centrale nelle famiglie nucleari (con le sole coppie) moderne.
La genitorialità è una danza a due, e solo se entrambi possono danzare senza ostacoli, il bambino potrà crescere con equilibrio.
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