11/12/2024
Il modo in cui ci è stato insegnato come va il mondo, le prime relazioni interpersonali attraverso il quale abbiamo compreso come funzionano le cose, l’idea che ci siamo fatti di noi stessi e degli altri, ci segnano e ci fanno organizzare l’esperienza di vita in modo del tutto peculiare.
Ricerchiamo coerenza interna, e tendiamo a costruirla dentro e fuori da noi in base a quello che abbiamo appreso.
Schemi interpersonali, mappe del mondo, significati personali.
Chi ha vissuto in una famiglia iperprotettiva sa bene che la sopravvalutazione dei pericoli è qualcosa che da sempre, in modo esplicito o implicito, lo accompagna e filtra la luce attraverso il quale si osservano le cose.
Pericoli e sfide sono stati presentati come minacciosi e drammatici, cose su cui porre estrema attenzione e da non vivere mai, o quasi mai, con leggerezza.
Le emozioni di base che accompagnano queste persone saranno quindi ansia e paura il più delle volte, il tutto sotteso da quello schema che sussurra all’individuo di non essere in grado di farcela da solo. Un’immagine di se che oscilla tra il debole e il forte. Ma mai scontata, mai data per certa.
Il sistema esplorativo è spesso tarpato e seppur si sente il bisogno e la curiosità di andare a cercare qualcosa di nuovo, il più delle volte lasciare il porto sicuro è troppo spaventante. E quindi si resta bloccati, in una comfort zone che può diventare una gabbia.
La percezione di forza e di stabilità, di sicurezza interna e la capacità di esplorare il mondo con serenità e apertura possono però essere acquisiste in un percorso di psicoterapia.
Liberarsi dagli attaccamenti che ci hanno portato a chiuderci nelle nostre certezze, assaporare il nuovo, l’incerto, anche se ci spaventa, è possibile.
D’altronde dall’altra parte della paura c’è un posto bellissimo. Bisogna solo trovare la forza e il coraggio per fare quel passo.🚶🏻♂️➡️☀️🌱
Post liberamente ispirato dalla lettura “4 ferite 4 risorse per il benessere” di 🪷