03/02/2024
Un pensiero sul film Perfect days di Wim Wenders:
Questa storia sembra suggerirmi una nuova possibilità di vivere il dolore e la vita.
Il nostro dolore o le nostre difficoltà possono trasformarsi in rabbia, distruttivita' o non senso (diventando ad es come quel barbone matto nel giardino) o possiamo scegliere la via del prendersi cura delle piccole cose.
Il protagonista si prende cura di sé e degli altri, di TUTTI gli altri perché i bagni sono pubblici ci va il ricco come il povero, si prende cura della parte più disprezzata dalla società ma che ci accomuna e ci caratterizza come esseri umani: il bagno, la nostra corporeita'.
A differenza nostra, non è sempre insoddisfatto o rancoroso, spesso non riceve niente in cambio nemmeno un grazie ma lui non cerca questo, non ricerca spasmodicamente qualcosa per sé (riconoscimento, amicizie, una compagna..).
Noi siamo ossessionati dai desideri, non riusciamo ad essere sereni con quello che abbiamo e questa continua ricerca di altro ci stressa , ci agita, ci ruba gran parte della nostra gioia e quotidianità vitale.
Possiamo portare il dolore della nostra vita con noi (il protagonista mi sembra portare con sé un dolore a noi sconosciuto a cui non riesce a dare pienamente voce) e innanzitutto accettarlo.
Possiamo farlo diventare un canale per conoscere l'umiltà, senza toglierci la possibilità essere grati di quello che abbiamo.
Possiamo scegliere di diventare costruttori del bene nel mondo con rispetto e generosità, attraverso i piccoli gesti che possiamo fare nel mondo.
Non c'è bisogno di cercare sempre altro o grandi cose, mi è sembrato questo il messaggio filosofico del film, la vita è semplicemente questa possibilità.