Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito

  • Home
  • Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito

Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito Servizio di Dietologia Medica "Cassiopea" del Dr. Polito

18/07/2025

Carote, per le ossa

Anche le carote giovano allo scheletro

I carotenoidi si trovano in abbondanza in frutta e verdura e possono essere coinvolti nell'associazione positiva di questi alimenti con la salute delle ossa.
E’ stato pubblicato in merito uno studio che esplora le associazioni tra assunzioni di carotenoidi alimentari, e le loro concentrazioni plasmatiche, con lo stato di densità ossea e il rischio di frattura osteoporotica in una popolazione europea.

Sono state condotte analisi trasversali dello stato di densità ossea e le analisi longitudinali dei casi di frattura su dati provenienti da uno studio in uomini e donne di mezza età e anziani.
Sono stati completati questionari sulla salute e lo stile di vita, e l'assunzione di nutrienti alimentari è stata ricavata da diari alimentari di 7 giorni.
La regressione multipla ha evidenziato una significativa tendenza positiva per le donne tra riduzione del rischio di frattura e assunzione di carotenoidi.

L'analisi dei dati di carotenoidi plasmatici ha mostrato un basso rischio di frattura dell'anca in uomini nei più alti livelli di α-carotene plasmatico e β-carotene

Questo studio fornisce nuove evidenze che l'assunzione di carotenoidi alimentari è rilevante per la salute delle ossa negli uomini e nelle donne, dimostrando che le associazioni con lo stato di densità ossea e il rischio di frattura esistono per l'assunzione di carotenoidi specifici e le loro concentrazioni plasmatiche.

14/07/2025

Farina. Quale scegliere?

Basta fermarsi davanti allo scaffale di un supermercato per rendersene conto: dici farina e hai l’imbarazzo della scelta: forti, deboli, con o senza glutine, integrali, di grano, di riso, di mandorle e così via. Proviamo a fare un po’ di chiarezza in mezzo a tutte queste informazioni, in modo da essere in grado di scegliere ogni volta quella più adatta alle nostre esigenze.

Il tipo e la forza
“Sono due classificazioni che non si parlano: la prima si riferisce al grado di raffinazione e va dal tipo 00 a quella integrale, mentre la forza di una farina si riferisce alla resistenza ad essere lavorata e dipende dalla quantità di glutine che contiene”. In base al tipo cambiano i componenti: la 00 deriva per esempio dalla macinazione della parte più interna ed è ricca di amido, mentre è povera di crusca. Una farina forte, ricca di glutine, lievita bene ed è quindi indicata per le torte, oppure per i panettoni e le colombe.

Perché limitare la farina 00
“Come tutti i prodotti raffinati, questo tipo di farina provoca un aumento repentino della glicemia e di conseguenza dell’insulina, che alla lunga provoca un accumulo di grassi e quindi l’aumento di peso”. Un’attenzione particolare andrebbe prestata non solo ai prodotti da forno che prepariamo in casa, ma soprattutto a ciò che compriamo, a partire dall’alimento che non manca quasi mai sulle nostre tavole: il pane. “Sarebbe bene limitare quello bianco e, anche se non si ha il tempo di prepararselo in casa, alternare quello ai cereali, di segale, con i semi… C’è l’imbarazzo della scelta”.

Variare le fonti
“Come in tutti gli alimenti, occorrerebbe variare le fonti della farina”. Oltre a quella di grano, ne esistono infatti molte altre e, quando non è possibile realizzare un impasto con una sola, ben vengano le mescolanze. “Abbiamo a disposizione moltissime fonti alimentari, ma finiamo sempre per mangiare le stesse cose In questo caso ripieghiamo spesso sulla farina di grano. Il nostro corpo, però, trae enorme beneficio da nutrienti e fibre diverse”. Vediamo alcuni tipi di farine:

Farina di riso o di grano saraceno
Sono entrambe farine deboli, non lievitano e quindi sono poco indicate “in purezza” per i prodotti da forno. Possono però essere mescolate a farine più forti per ottenere per esempio biscotti. La farina di grano saraceno ha un retrogusto amaro, mentre quella di riso è insapore.

Farina di mandorle o castagne
Si usano molto nei dolci e sono ricche di proteine e di fibre. Spesso mescolate ad altre farine, sono più grasse e caloriche della farina di grano.

Farine di legumi
Non contengono glutine e vengono usate per prodotti friabili, come per esempio la farinata di ceci. Sono utili perché aggiungono una componente proteica al pasto pur rimanendo nel mondo vegetale.

Farina di mais
Si usa soprattutto per piatti come la polenta, le gallette dietetiche o, nella cucina etnica, le tortillas messicane. È una farina debole, non contiene glutine ma è ricca di fibre e vitamine A e B.

Dieta e sedentarietà.Gli esami che ti dicono se cambiare stile di vitaSemplici, ma non banali, esami del sangue possono ...
24/06/2025

Dieta e sedentarietà.

Gli esami che ti dicono se cambiare stile di vita

Semplici, ma non banali, esami del sangue possono emettere questo verdetto: bisogna cambiare stile divita. Sono esami da laboratorio che possono essere prescritti per un semplice check up o quando c’è già il sospetto che qualcosa possa non andare. Livello dei trigliceridi, dell’omocisteina e dell’acido urico, tutti parametri che ci dicono se stiamo mangiando bene o male: «Le analisi di laboratorio ci dicono come sta funzionando l’organismo e in che stato sono i diversi apparati: ad esempio guardare il livello dei trigliceridi ci dice la qualità e il tipo di cibi che privilegiamo».

«I trigliceridi sono grassi che derivano dall’alimentazione, in particolare se si consumano grassi animali. Se i valori sono superiori a 170 mg/dl il sospetto è che la persona sia un forte mangiatore di insaccati, carni rosse; se invece sono su 65/70 la persona mangia tantissime verdure».

«Se il livello dei grassi del sangue (colesterolo e trigliceridi) è ridotto posso dedurre un’alimentazione ricca di pesce azzurro (sgombri, sardine, tonno, salmone). Questi alimenti contengono omega 3, grassi molto importanti per i nostri metabolismi. Gli omega 3 non vengono prodotti dal nostro organismo e quindi dobbiamo introdurli con la dieta; il pesce azzurro è l’alimento che più ne contiene».

Quali sono gli effetti benefici degli omega3? «Abbassano il colesterolo (non a tutti) e i trigliceridi (a quasi tutti). Sono messaggeri positivi per il funzionamento di tre sistemi del nostro organismo che ci mantengono giovani: il sistema nervoso, il sistema immunitario, il sistema endocrino».

Utile l’esame per valutare il livello di acido urico

«Carni rosse e frattaglie, troppi grassi animali: l’acido urico ematico è alto se lo è il consumo di questi alimenti. In questo modo il rischio di infiammazione è maggiore».

E ancora il livello di omocisteina: «È un aminoacido indice del rischio cardiovascolare. Il suo valore si aggiunge agli indicatori di rischio tradizionali (fumo, colesterolo, diabete, ipertensione). Se il dosaggio nel sangue risulta alto, significa che il consumo di verdure è scarso».

Con il grasso addominale aumentato si possono infine trovare le transaminasi GPT/ALT elevate: «Queste analisi possono evidenziare una sofferenza delle cellule del fegato determinata da steatosi che popolarmente è chiamata “fegato grasso”. Si tratta della malattia del fegato più diffusa fra gli italiani e che spesso si associa al sovrappeso. Oltre alla dieta, per disintossicare il fegato si può impiegare il cardo mariano (parente povero del ca****fo) e l’insalata che cresce spontanea nei campi, il tarrassaco».

Quando sottoporsi a questi esami?

«L’indicazione generale è di eseguire questi esami almeno annualmente. Se invece si hanno malattie del metabolismo la frequenze è maggiore. Un medico attento controlla con sospetto l’aumento di peso, e può indagare richiedendo questi esami. Se i valori sono alterati allora bisogna cambiare stili di vita, correggere l’alimentazione e cominciare a muoversi di più. La formula magica da seguire è 5-30-200: 5 porzioni di verdura al giorno; 30 minuti di camminata al giorno; 200 di colesterolo»

12/06/2025

Per non ingrassare è meglio evitare di mangiare tardi

L’abitudine di mangiare tardi non è certo salutare. Ne risente, di fatto, negativamente il metabolismo, soprattutto quello dei grassi, fa aumentare il peso e i livelli di insulina e colesterolo nel sangue, predisponendo al rischio di malattie cardiovascolari o diabete.

Nell’ambito di uno studio, a nove adulti con un peso nella norma è stato chiesto di seguire per otto settimane un regime che prevedeva tre pasti e due spuntini dalle 8 alle 19 e un successivo con tre pasti e due spuntini da mezzogiorno alle 23. Tra uno e l’altro sono state previste due settimane di stop.

I ricercatori hanno potuto riscontrare che quando mangiavano fino a tardi, con gli orari spostati in avanti, i partecipanti aumentavano di peso. Hanno anche rilevato che una serie di altre misure che riflettevano profili metabolici negativi risultavano aumentate, tra cui l’insulina, il glucosio a digiuno, il livello di colesterolo e i trigliceridi.

06/06/2025

INSULINA e MASSA GRASSA CORPOREA. Il Diabete Mellito tipo 2 è legata ad una errata alimentazione e non salutare stile di vita. Il diabete mellito tipo 2 e’ una epidemia metabolica che colpisce sempre di più ed anche in età giovane. Ciascuno di noi può valutare la sua sensibilità all’ormone insulina, che governa il metabolismo glucidico nel corpo umano. Consiglio di eseguire tre analisi: glicemia - insulina - emoglobina glicata. Applicare Indice H.O.M.A. per verificare se e’ scattato lo stato di insulino resistenza nell’intero organismo. Insulino resistenza vuol dire che l’ormone insulina e’ presente nel sangue ma non può esercitare i suoi effetti sulle cellule, quindi non si ha l’entrata del glucosio dentro la cellula. In questa situazione il valore della glicemia nel sangue aumenta. Il glucosio, derivato dai carboidrati alimentari, può entrare però nelle cellule del fegato dove si trasforma in trigliceridi, in grasso corporeo. La persona accumula grasso nell’addome, nel tronco ed assume una configurazione senile, in particolare nelle donne in menopausa, che possono avere anche il lipedema con gambe molli voluminose dolenti. Con stato di insulino resistenza si ha sempre fame. Occorre prima conoscere il proprio metabolismo glucidico, verificare se e’ presente stato di insulino resistenza, iniziare una alimentazione finalizzata alla riduzione della glicemia ed insulina post prandiale con adeguata alimentazione . Realizzare attivita’ motoria aerobica e di resistenza. Conoscere il proprio corpo per vivere in salute.

29/04/2025

Fegato grasso per un italiano su quattro, colpa di diete sbagliate.

Le responsabilità della flora intestinale

Un italiano su 4 ha il 'fegato grasso', ovvero soffre di 'steatosi epatica non alcolica', una patologia che predispone alle malattie croniche di fegato (fino alla cirrosi) e alle malattie cardiovascolari. Colpa di diete sbagliate (troppo grasse e piene di zuccheri) e anche degli effetti che questi squilibri alimentari hanno sulla flora intestinale (microbiota). Si tratta di una vera e propria epidemia di 'fegato grasso' (al momento è la più comune malattia di fegato nel mondo, presente nell'80-90 per cento degli obesi e nel 30-50 per cento dei diabetici).

Il fegato grasso (cioè le cellule epatiche piene di trigliceridi), è figlio di dieta esagerata in grassi e calorie, tipica dei regimi dietetici di tipo 'occidentale', che si sono troppo discostati dalle nostre radici alimentari, dal regime dietetico amico della salute per eccellenza, la dieta mediterranea. Secondo stime americane, entro il 2030 il fegato grasso sarà la principale causa di cirrosi e la prima causa di ricorso al trapianto di fegato, superando le epatopatie croniche da virus dell'epatite B e C (che grazie alle nuove terapie e al vaccino sono destinate a ridursi nel tempo) e la cirrosi alcolica.

Importante anche il ruolo del microbiota, che viene totalmente squilibrato da diete scorrette e che, di rimando, altera il metabolismo degli zuccheri e dei grassi e quindi predispone a sovrappeso-obesità, in particolare a livello viscerale, all'insulino-resistenza al diabete, alle patologie cardiovascolari, ai tumori e, come scoperto più di recente, anche alla steatosi epatica non alcolica. Il rimedio è a portata di mano: la dieta mediterranea ci aiuta a 'coltivare' una sana flora intestinale e a proteggerci dal fegato grasso.

Attività fisica prolungata? Mezza banana meglio degli sport-drinkChe si tratti di lunghe pedalate o di una maratonina l’...
28/04/2025

Attività fisica prolungata? Mezza banana meglio degli sport-drink

Che si tratti di lunghe pedalate o di una maratonina l’importante è aiutare il proprio fisico a portare avanti lo sforzo prolungato integrando con dei carboidrati. Il carboidrato che si assorbe più velocemente è lo zucchero: ma se bisogna scegliere tra quello contenuto in uno sport drink o quello che si trova in mezza banana, meglio puntare sull’opzione “naturale".

La banana, infatti, rispetto a queste bevande, avrebbe infatti un’azione anti-infiammatoria uguale se non maggiore, sarebbe in grado di ridurre lo stress muscolare e non e’ artificiale. Lo spiegano i ricercatori che hanno messo a confronto gli effetti a livello cellulare dei carboidrati consumati durante l’attività sportiva. In questo caso i ricercatori americani hanno voluto vedere se tra la frutta ci fosse un’alternativa più sana agli sport drink. Hanno così chiesto a 20 ciclisti professionisti, maschi e femmine, di completare un percorso di 75 chilometri in bicicletta, in cui gli hanno fatto bere solo ad acqua. Successivamente, durante altre corse, oltre all’acqua potevano bere uno sport drink o mangiare mezza banana ogni 30 minuti. Dopo aver analizzato campioni di sangue prelevati prima, subito dopo e anche 45 ore dopo lo sforzo fisico, hanno osservato che, come previsto, con la sola acqua i livelli dei marcatori infiammatori nel sangue erano alti, mentre erano molto più bassi quando venivano assunti frutta o sport drink. C’erano invece differenze nelle attività di alcuni geni ed enzimi, che intensificano l’infiammazione, in chi mangiava banane. I farmaci antinfiammatori, come l’ibuprofene, funzionano inibendo proprio questi geni ed enzimi, e la banana agirebbe in modo simile.

Noci, mais e soia? Grassi buoni che allungano la vitaDa noci, mais e olio di semi di girasole, sono noti perché aiutano ...
25/03/2025

Noci, mais e soia? Grassi buoni che allungano la vita

Da noci, mais e olio di semi di girasole, sono noti perché aiutano a migliorare le funzionalità cerebrali e le quantità di colesterolo nel sangue, ma ora l’assunzione di Omega 6 sembrerebbe essere associata anche ad un allungamento della vita. A evidenziare le proprietà benefiche dei ‘cugini’ dei ben più noti Omega 3 sono i risultati di uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.

Gli Omega 3 e 6 sono detti acidi grassi essenziali perché la loro presenza è essenziale per l’organismo, anche se ovviamente gli eccessi non vanno mai bene, e questo vale specialmente per gli omega 6 polinsaturi. Tra questi il più noto è l’acido linoleico il cui livello nel sangue è determinato dalla dieta: ad esempio ne sono ricchi i semi di soia, di girasole, di sesamo, di arachidi ma anche mais, noci e olive.

03/02/2025

Dimagrire con la cheto

Sono molti gli approcci dietetici per la perdita di peso, comprese le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati. Questo approccio si basa su un consumo di circa il 60% di grassi, il 25% di proteine e il 15% di carboidrati, ma senza limitare l'apporto calorico.
Con questo tipo di diete, il modello energetico basato sul glucosio viene sostituito dal modello energetico basato sul corpo chetonico, che richiede il grasso per promuovere il catabolismo e ridurre la sintesi dei grassi, mentre la gluconeogenesi aumenta il dispendio energetico. A tal fine, i trigliceridi insolubili vengono convertiti in corpi chetonici idrosolubili. Pertanto, i corpi chetonici possono essere eliminati dall'organismo attraverso l'escrezione urinaria, sottraendo energia.
Inoltre, l'aumento dei corpi chetonici sopprime l'appetito.

Una meta-analisi di 14 studi ha dimostrato che una dieta chetogenica ha migliorato i parametri metabolici nei pazienti in sovrappeso o obesi rispetto a una dieta povera di grassi, è risultata particolarmente efficace per i parametri metabolici relativi al controllo della glicemia, del peso e dei lipidi nei pazienti con diabete pregresso.
La meta-analisi

I ricercatori hanno incluso 21 studi. Le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati hanno esercitato un impatto maggiore sui fattori di rischio cardiovascolare nei pazienti obesi/sovrappeso con T2DM rispetto a quelli sottoposti a diete non chetogeniche, con glicemia plasmatica a digiuno inferiore. Le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati hanno ridotto significativamente l'indice di massa corporea, il peso e la circonferenza della vita in pazienti obesi/sovrappeso con T2DM.
Inoltre, le diete chetogeniche hanno migliorato i profili lipidici in questi pazienti.

In generale, indipendentemente dallo stato glicemico al basale, le diete chetogeniche sono state più efficaci nel ridurre i livelli di trigliceridi e nell'aumentare i livelli di HDL rispetto alle diete non chetogeniche.
Significato clinico

Le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati hanno migliorato efficacemente i fattori di rischio cardiovascolare (glicemia, peso e lipidi) nei pazienti obesi/sovrappeso.

20/12/2024

NATALE, 13 dritte per banchetti a prova di dieta

Quasi d'obbligo mangiare torroni e panettoni. Però niente bis, stuzzichini o 'scarpette'.

Il cenone o il pranzo di Natale non può essere ignorato, ma nel corso delle feste non bisogna esagerare: "Le regole per godere della buona cucina senza rinunciare alla linea sono due : non eccedere e fare scelte consapevoli. Nonostante il periodo di vacanza sia lungo, i giorni di festa sono pochi e solo in quelli è concesso consumare pasti ipercalorici rispetto alla quotidianità. Però è vietato consumare avanzi, chiedere il bis e lasciarsi andare a spiluccamenti".

Dunque, qual è il menù ideale per godere della buona tavola senza rinunciare a linea e salute? "Scegliere antipasti a base di pesce e verdure, piuttosto che affettati e formaggi - prediligere cotture al vapore, al forno, arrosto, più che fritture, e accompagnare i secondi con verdure al posto delle patate". Per quanto riguarda i condimenti, "evitare intingoli e salse e non aggiungere olio alla pietanza già impiattata è un modo per non assumere più grassi di quanti il nostro corpo abbia bisogno". E il dessert? "Un solo dolce a pasto è un buon compromesso per non eccedere con i carboidrati semplici, ma gustare in compagnia il simbolo di queste feste: per questo vi consiglio il panettone (il meno calorico tra tutti)".

"Per brindare tutti insieme si può scegliere tra uno, due bicchieri di vino durante il pasto o uno di spumante o un bicchierino di superalcolico. Inoltre mantenere un buono stato di idratazione, consumando tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno, ci aiuta a tenere a bada la voglia di eccedere". Consigliabile sotto le feste anche fare un po' di sport: "Per bilanciare gli introiti calorici con il consumo energetico è vivamente consigliato approfittare dei giorni di vacanza per programmare delle passeggiate, anche solo da mezz'ora al giorno tutti i giorni".

Ma ecco riassunti i 13 consigli per non ingrassare durante il Natale:

1) Attenzione alle quantità. I piatti delle feste natalizie sono più elaborati e di conseguenza più calorici, per cui è consigliabile consumare porzioni ridotte e non chiedere il bis;

2) Mai arrivare all'ora del pasto affamati. E' una regola che vale tutto l'anno, in particolare sotto le feste. Il rischio sarebbe quello di mangiare velocemente senza nemmeno saziarsi. L'ideale sarebbe consumare una colazione leggera prima di un abbondante pasto, o un pranzo leggero prima di un'abbondante cena;

3) Mastichiamo bene e mangiamo lentamente. Sono regole sempre valide che ci permettono di assaporare i cibi e di dare il tempo al nostro corpo di raggiungere il senso di sazietà;

4) Niente spiluccamenti (grissini, salatini, patatine, pizzette) prima del pasto e tra una portata e l'altra;

5) Antipasti a base di pesce e verdure piuttosto che a base di affettati e formaggi.

6) Prediligere cotture al vapore, al forno, arrosto, piuttosto che fritture e accompagnare i secondi con verdure piuttosto che con patate;

7) Attenzione ai condimenti. Prediligere quelli vegetali ed evitare salse e intingoli. Sostituire i condimenti grassi con erbe aromatiche, spezie, aceto e limone aiuterà a ridurre le calorie del pasto. Nel caso in cui fossimo ospiti, non aggiungere più condimento di quello già presente nel piatto e ed evitare di fare la scarpetta;

😎 Limitiamoci a bere acqua e uno o due bicchieri di vino, evitando bevande gassate, zuccherate e digestivi;

9) Consumare un solo dolce tra quelli proposti;

10) Evitare di consumare gli avanzi;

11) Mai digiunare per compensare. Non è digiunando che consumeremo le calorie assunte in eccedenza rispetto al nostro fabbisogno. L'aumento del consumo calorico da parte del nostro organismo avviene praticando attività fisica;

12) Programmare l'attività fisica. Anche solo mezz’ora di passeggiata al giorno, tutti i giorni. Non basterà a far consumare il surplus di calorie ingerite durante la festa, però aiuta a stare bene e a rimettersi in forma un po' alla volta. Non mettersi mai in movimento a stomaco vuoto.

13) Un quadratino di cioccolato ha lo stesso identico sapore di 100g dello stesso.
Un bicchiere di vino ha lo stesso sapore di un litro di vino...
Una fetta di panettone....................................

Auguroni di buone feste.....

L’importanza di guardare oltre il pesoValutare sempre la composizione corporea!Quando pensiamo all’obesità, spesso la as...
26/11/2024

L’importanza di guardare oltre il peso

Valutare sempre la composizione corporea!

Quando pensiamo all’obesità, spesso la associamo a un semplice numero: l’indice di massa corporea (BMI). Tuttavia, il BMI non ci dice tutto sulla nostra salute. Non considera, ad esempio, la quantità di grasso che abbiamo, dove si accumula e la quantità di massa muscolare e ossea.

La fragilità: un problema crescente, soprattutto nelle donne

Un concetto importante da considerare è quello di “fragilità”. Le persone fragili sono più vulnerabili alle cadute, alle fratture e alle infezioni. Studi recenti hanno dimostrato che le donne sono più a rischio di sviluppare fragilità rispetto agli uomini.

Obesità osteosarcopenica: una combinazione pericolosa

Un fattore che contribuisce alla fragilità, soprattutto nelle donne in menopausa, è l’obesità osteosarcopenica. Questa condizione colpisce circa il 6-41% delle donne in postmenopausa ed è caratterizzata da un eccesso di grasso corporeo, una perdita di massa muscolare (sarcopenia) e una riduzione della densità minerale ossea (osteoporosi).

I cambiamenti ormonali che si verificano durante la menopausa rendono le donne più suscettibili all’obesità addominale e alla perdita di massa muscolare e ossea. Questi fattori, insieme ad altri, contribuiscono ad aumentare il rischio di fragilità.

L’importanza della composizione corporea

Per comprendere appieno il rischio di fragilità e sviluppare interventi efficaci, è fondamentale analizzare la composizione corporea in modo dettagliato. Questo significa non solo misurare il peso e l’altezza, ma anche valutare:

La quantità e la distribuzione del grasso corporeo: Il grasso viscerale, accumulato attorno agli organi interni, è particolarmente dannoso per la salute.
La massa muscolare: La perdita di massa muscolare è associata a una maggiore fragilità e a una ridotta qualità di vita.
La densità minerale ossea: L’osteoporosi aumenta il rischio di fratture, soprattutto nelle donne in menopausa.
Un approccio personalizzato alla nutrizione

Un’alimentazione sana e bilanciata è fondamentale per prevenire e gestire la fragilità. Tuttavia, le esigenze nutrizionali variano da persona a persona. Un approccio personalizzato, che tenga conto della composizione corporea e del genere, può essere molto efficace.

Sulla base delle attuali linee guida per la gestione dell’osteosarcopenia, è chiaro che la nutrizione svolge un ruolo fondamentale nell’affrontare sia la perdita muscolare che quella ossea. Uno degli aspetti più importanti è garantire un’adeguata assunzione di proteine, fissata a 1,2-1,5 g per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Questo livello di proteine ​​è essenziale per mantenere e persino costruire la massa muscolare, che diventa sempre più importante con l’avanzare dell’età e con l’accelerazione naturale della perdita muscolare. È stato dimostrato che la prevalenza dell’obesità sarcopenica diminuisce con l’aumento dell’assunzione di proteine, dei livelli di vitamina D e dell’attività fisica.

L’assunzione di calcio è ugualmente critica per la salute delle ossa. L’assunzione giornaliera raccomandata di 1000-1200 mg aiuta a mantenere le ossa forti, il che è particolarmente importante per gli individui con osteosarcopenia, una condizione in cui sia la densità ossea che quella muscolare sono diminuite.

Un altro nutriente chiave è la vitamina D, con raccomandazioni giornaliere che vanno da 800 a 2000 UI. L’obiettivo è mantenere i livelli sierici sopra i 30 ng/mL, il che supporta una migliore salute delle ossa e una migliore funzione muscolare. La vitamina D è spesso associata al calcio per un rafforzamento ottimale delle ossa e svolge un ruolo cruciale nella salute metabolica generale.

Gli acidi grassi Omega-3 sono essenziali anche per le loro potenti proprietà antinfiammatorie, che li rendono particolarmente utili per la gestione dell’infiammazione cronica che spesso accompagna l’obesità e la sarcopenia. I dati NHANES hanno mostrato che bassi apporti di grassi polinsaturi a catena lunga possono contribuire all’insorgenza dell’obesità osteosarcopenica. Presenti in alimenti come il pesce grasso e i semi di lino, questi grassi sani non solo aiutano a preservare i muscoli, ma migliorano anche la salute metabolica.

Significato clinico

La fragilità è un problema complesso che richiede un approccio multifattoriale. La valutazione della composizione corporea e un’alimentazione personalizzata possono giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento di questa condizione, soprattutto nelle donne.

Address

Via Strada Statale 184 I Tratto, N°16/Gallico

89135

Opening Hours

Monday 15:30 - 19:00
Tuesday 08:30 - 11:30
Friday 15:30 - 19:00

Telephone

+393922988959

Website

Alerts

Be the first to know and let us send you an email when Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

Contact The Practice

Send a message to Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito:

  • Want your practice to be the top-listed Clinic?

Share