27/04/2024
𝙾𝚐𝚐𝚒 , 𝚜𝚎𝚖𝚙𝚛𝚎 𝚊 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚊𝚕𝚒𝚜𝚝𝚊 𝙶𝚒𝚘𝚛𝚐𝚒𝚊 𝙼𝚊𝚛𝚝𝚒𝚗𝚘, 𝚙𝚛𝚘𝚙𝚘𝚗𝚒𝚊𝚖𝚘 𝚕𝚊 𝚜𝚎𝚌𝚘𝚗𝚍𝚊 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚛𝚟𝚒𝚜𝚝𝚊 𝚊𝚕 𝚍𝚘𝚝𝚝. 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗡𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼𝗹𝗶, 𝚜𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚒𝚜𝚝𝚊 𝚒𝚗 𝚌𝚑𝚒𝚛𝚞𝚛𝚐𝚒𝚊 𝚜𝚎𝚗𝚘𝚕𝚘𝚐𝚒𝚌𝚊.
𝗦𝗰𝗿𝗲𝗲𝗻𝗶𝗻𝗴 𝗺𝗮𝗺𝗺𝗮𝗿𝗶𝗼: 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗲𝘁𝗮̀
Nella prima intervista con il Dott. Paolo Noccioli, senologo dell’Ospedale di Ortona e fra i professionisti di Omnibus Salute, abbiamo parlato degli stili di vita che possono ridurre il rischio di cancro al seno. Oggi parleremo dei controlli periodici (i cosiddetti “screening”) che possono permettere una diagnosi precoce in caso di malattia.
𝗗𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗲𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝘂𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝗲𝗻𝗼?
«Dovrebbe iniziare a 40 anni ma, in alcuni casi (familiarità, formazioni nodulari già presenti, terapie ormonali, dubbi clinici, ereditarietà con presenza di mutazioni genetiche), anche a partire dai 30.»
𝗜𝗻 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝘀𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗶𝗰𝗶?
«Possono essere diversi nella modalità e nella frequenza a seconda dell’età della donna. Sono fondamentali perché, scoprire un tumore in fase iniziale, rappresenta l’arma più efficace per sconfiggere la malattia: la diagnosi precoce consente di individuare tumori di piccole dimensioni e con prognosi decisamente migliore.»
𝗛𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝘂𝗻𝗱𝗲𝗿 𝟰𝟬...
«Per le giovani donne, in genere, sono sufficienti la corretta informazione, l’autopalpazione, la visita senologica e l’esame ecografico (ogni due anni a partire dai 30). Questo senza ulteriori indagini strumentali preventive. Invece, se si tratta di donne a rischio è necessario rivolgersi allo specialista per personalizzare il programma di sorveglianza diagnostica. Per le donne che intendano programmare la prima gravidanza oltre i 35 anni, è consigliabile eseguire prima una mammografia integrata da un’ecografia mammaria. Le giovani donne “sintomatiche”, vale a dire che presentano un nodulo palpabile, devono rivolgersi al senologo per la visita clinica e per ulteriori approfondimenti diagnostico-strumentali.»
𝗘 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗼𝘃𝗲𝗿 𝟰𝟬?
«Alle donne che hanno superato i 40 anni di età si consiglia di eseguire una mammografia con cadenza annuale, in associazione alla visita senologica, eventualmente integrata dall’ecografia, specie per le donne con seno radiologicamente denso o in quelle “sintomatiche”. Relativamente a queste ultime, la persistenza di immagini di difficile interpretazione o la presenza di elementi di sospetto renderà necessaria l’effettuazione di un prelievo con ago che, a seconda dei casi, potrebbe essere preceduto dalla Risonanza Magnetica CEM.»
𝗣𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗼𝘃𝗲𝗿 𝟱𝟬 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮?
«La fascia d’età 50-69 è quella in cui si registra il picco d’incidenza maggiore di cancro mammario. Per queste donne, il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso le Regioni, realizza programmi di screening gratuito che garantiscono ogni due anni l’esecuzione di una mammografia e, se necessario, ulteriori accertamenti di approfondimento diagnostico.»
𝗩𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲?
«I segni clinici che devono richiamare maggiore attenzione sono: una retrazione del capezzolo o un sanguinamento spontaneo dal capezzolo stesso; una deformazione del profilo mammario; una tumefazione non presente prima o comunque un’area di maggior consistenza (non necessariamente associata a dolore); una cute a “buccia d’arancia” oppure iperemica; tumefazioni nodulari del cavo ascellare.»
Giorgia Martino
Giornalista, Content Editor e Social Media Editor, esperta in argomenti di salute e benessere.
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