01/11/2024
Comprendere i comportamenti dei figli non è per nulla semplice. Spesso professionisti propongono ai genitori di fare in modo che i figli possano acquisire comportamenti più adeguati. Ma se prima non comprendiamo il senso di queste azioni qualunque trasformazione porta soltanto ulteriore dolore e confusione
Buona lettura.
Questa è la storia di Federico, un ragazzino di 9 anni con una diagnosi di lieve ritardo evolutivo e disprassia. La mamma era arrabbiata e nello stesso tempo preoccupata. Federico passava tantissimo tempo sul tablet, non riusciva a studiare e se i genitori gli levavano il tablet passava il tempo a correre attorno al tavolo.
Non giocava con altro, era goffo nei movimenti. Se gli chiedevo dei videogiochi si illuminava, altrimenti si chiudeva nel suo mondo. Ho chiesto ai genitori del loro modo di stare con Federico quando era piccolo, che giochi facevano insieme, come lo aiutavano nei compiti. E' venuta fuori una storia di povertà emotiva; sebbene volessero bene a questo figlio, ci avevano giocato molto poco, non c'erano state fiabe, pochissime uscite al parco. Con l'altra figlia era andata bene. Ho lavorato un bel po' di tempo con Federico: abbiamo fatto delle attività corporee affinchè prendesse consapevolezza del suo corpo in movimento, abbiamo giocato ai suoi videogiochi alternati a giochi che proponevo io: uno, il gioco delle torri, forza 4, giochi con i miei cani, puzzle, indovina chi è, monopoli...... e come diventava man mano bravo! E abbiamo scoperto che parlava molto bene l'inglese!!!!!!
Ho aiutato i genitori a capire che le corse attorno al tavolo erano determinate dal fatto che non sapesse cosa fare e dal non riconoscersi competenze e che il tablet era il suo unico amico (fra l'altro non aveva nemmeno un amico!).
C'è voluto qualche anno, ma alla fine Federico è riuscito ad emergere dalla patologia dentro cui si stava infilando; è diventato molto bravo a scuola, grazie ai gruppi ha trovato degli amici e il tablet è uno dei suoi interessi, non l'unico.
I genitori hanno imparato a stare con lui, ad essere più empatici, a trovare modi per potere fare con lui delle cose interessanti: andare al cinema, fare un gioco da tavola, ascoltarlo nei suoi racconti, guardare e commentare un film insieme.
Finalmente questa famiglia funziona molto meglio.