Michela Romano. Psicologia e Benessere. L'arte di sentirsi bene

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Michela Romano. Psicologia e Benessere. L'arte di sentirsi bene Capita di sentirsi inadeguati, confusi, preoccupati, di sentire di voler cambiare qualcosa nella propria vita. La tecnologia viene in nostro aiuto.

I cambiamenti ci permettono di migliorare alcuni aspetti del nostro vivere e di sintonizzarci meglio con i nostri bisogni. Per chi, per mille ragioni, non può recarsi presso lo studio dello Psicologo, Mail, chat, Skype permettono di avere comunque delle consulenze professionali. Per chi vuole potrà contattarmi sia su facebook, sia attraverso mail, sia con Skype. Durante il primo accesso darò le in

formazioni necessarie per tali tipi di consulenze. Mail: michelaromano.psicologa@yahoo.it
Skype: michela.romano1968

Shauna Shapiro ci spiega che è possibile coltivare la felicità: è questione di nutrire la corteccia prefrontale sinistra...
08/06/2025

Shauna Shapiro ci spiega che è possibile coltivare la felicità: è questione di nutrire la corteccia prefrontale sinistra del nostro cervello.
Per chi ha voglia di sperimentare questo aspetto, coltivare la piacevolezza e soprattutto rinforzare la modalità di essere al mondo più positiva mi lasci una mail (su messanger o scrivendo a michelaromano.psicoterapeuta@gmail.com) così verrete aggiunti su una mailing list dove, attraverso delle mail periodiche, condividerò con voi attività utili a questo obiettivo.

This video is included in Week 2 of the free online Mindfulness-Based Stress Reduction course (MBSR) by Palouse Mindfulness (http://palousemindfulness.com). ...

Giornata mondiale dei genitori. Essere genitori significa sapere ascoltare, sapere dare spazio alla crescita emotiva del...
01/06/2025

Giornata mondiale dei genitori. Essere genitori significa sapere ascoltare, sapere dare spazio alla crescita emotiva del proprio figlio mostrandosi come giuda autorevole e non autoritaria. Cosa significa? Esserci con il buon esempio: non urlare se desideri che tuo figlio non urli, parla di emozioni se vuoi che tuo figlio ti racconti come sta, ascolta l'altro se vuoi che tuo figlio ti ascolti, sii gentile s vuoi che tuo figlio pratichi la gentilezza, gioca con lui se vuoi che si costruisca una sana relazione, interessati dei suoi gusti, dei suoi giochi o cantanti preferiti se vuoi costruire una relazione forte e sana. Pratica la fiducia se vuoi che cresca fiducioso.
L'ho scritta al maschile ma vale anche per le figlie! :)

Il 1° giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Genitori.
Un’occasione per riconoscere un ruolo fondamentale nella crescita delle persone e nella costruzione del tessuto sociale.

Essere genitori, oggi, significa molto più che educare: vuol dire accompagnare nello sviluppo emotivo, gestire incertezze, fatiche e cambiamenti, saper chiedere aiuto e costruire relazioni sane, anche nei momenti difficili.

In un tempo di trasformazioni culturali, nuovi modelli familiari, pressioni educative e solitudini silenziose, la genitorialità non è mai scontata. È un’esperienza che richiede sostegno, consapevolezza, ascolto.

Il CNOP ribadisce il valore della psicologia nel sostenere le famiglie.
Perché prendersi cura dei genitori significa prendersi cura anche delle generazioni future.

Quello che sta succedendo sempre di più nelle nostre strade, nelle nostre case è davvero drammatico. Femminicidi, omicid...
06/04/2025

Quello che sta succedendo sempre di più nelle nostre strade, nelle nostre case è davvero drammatico. Femminicidi, omicidi di persone solo perchè non corrisposti o non più corrisposti nell'amore!
E' inammissibile e tutti noi dobbiamo essere fautori di un cambiamento. E' fondamentale che si parli sempre di più dei segnali che ci permettono di capire quando una persona è in seria difficoltà psichica: insistenza nelle richieste, presenza costante anche se non voluta, pedinamenti, suppliche continue, messaggi inopportuni, ossessività di comportamenti, disprezzo alternato ad amore proclamato, disprezzo alternato a frasi di grande stima. Questi sono solo alcuni dei segnali. BISOGNA FARE ORE E ORE DI LEZIONE NELLE SCUOLE SU QUESTI TEMI!!!!
Bisogna segnalare e denunciare alla autorità competenti: riescono a fermare tutti? Sicuramente no, ma in molte situazioni già essere chiamati in caserma vi assicuro che fa la differenza.
E poi volevo parlare ai genitori dei ragazzi molto chiusi, silenziosi, senza amici, senza obiettivi, che fanno fatica in molti ambiti della loro vita. AIUTATELI!!!! Mandateli dallo psicologo, devono essere seguiti e aiutati a trovare la propria strada nella vita proprio per non essere a rischio di vite buttate!!!!!!!! GENITORI non potete nascondervi dietro al dolore, o alla negazione, di avere un figlio che è "particolare", che è "chiuso e riservato"; non sto dicendo che tutti diventeranno dei criminali, dei disadattai ma dobbiamo dare a questi ragazzi la possibilità di essere visti nella loro fragilità: QUESTO E' IL COMPITO DEI GENITORI!!!!!!!!!!!!!!! Non possiamo girare le spalle, convincerci che tutto va bene! Se così vi assicuro che STATE FACENDO UN CATTIVISSIMO LAVORO e a pagarne le conseguenze sono loro, i figli, che potranno cadere nella trappola della follia e le vittime che perderanno la vita.

Mickael Gentile non conosceva Sara ma come gli altri ragazzi vuole fare rumore per chi non può più farlo

Nonna le chiamava "persone medicina"Diceva che ci sono persone che quando le guardi guarisciChe appena le senti calmano ...
25/01/2025

Nonna le chiamava "persone medicina"
Diceva che ci sono persone che quando le guardi guarisci
Che appena le senti calmano i battiti
Aggiustano i polsi
Ti aprono le persiane del cuore e fanno entrare la luce vera
Quella del sole
Persone che con un abbraccio ti fermano la tachicardia di dentro
Quella che per notti e anni
Hai collezionato a colpi di ansie
Che nemmeno ti appartenevano
Nonna diceva che esistono persone che hanno le tisane dentro gli occhi
Camomilla nello sguardo
Che tu le vedi e ti si tranquillizza il respiro, i pensieri
E dopo averle incontrate anche i sogni diventano più puliti
Dopo averle incontrate pure i sogni sognano meglio
Diceva che esistono persone che non si spaventano dei tuoi dolori
Che non hanno paura di abbracciarti i traumi
Che sanno dove metterti dentro le parole giuste
Persone che hanno imparato a frequentare così bene il sole
Che sanno addirittura accompagnarti fino al tuo tramonto
Nonna le chiamava "persone medicina"
Diceva che ci sono persone che quando le guardi guarisci
A detta sua le uniche persone da frequentare
A detta sua le uniche persone da diventare.
- Gio Evan

LA FORZA DI ESSERE CIO' CHE SI E'. Se ti fermi ad ascoltarti cosa senti? Se guardi la tua vita cosa vedi? Se pensi alle ...
21/01/2025

LA FORZA DI ESSERE CIO' CHE SI E'.
Se ti fermi ad ascoltarti cosa senti? Se guardi la tua vita cosa vedi? Se pensi alle scelte che fai che emozioni ti danno?
Ci sono persone che per una serie di cose che hanno vissuto nella vita sono state in grado di esprimere e vivere la propria essenza, tante altre invece che si trovano a vivere, spesso inconsapevolmente, una vita che è poco vicina al loro reale modo di essere.
Mi riferisco proprio a queste ultime.
Ti ritrovi a vivere una vita che assai probabilmente è stata disegnata da altri, che ti ha spinto inconsapevolmente a raggiungere mete che erano forse dei tuoi genitori, a perseguire la perfezione per diventare finalmente la bambina (o il bambino) brava e quindi finalmente amabile, a dire sempre di SI' per paura di non essere amata, di essere rifiutata (o rifiutato).
Ti ritrovi a lottare contro la tua ansia, la tua depressione, le tue emozioni di dolore, rabbia, tristezza, fino a non sentire più nulla, ad annullarti.
Prenditi del tempo, ascoltati, scegli un quaderno che ti ispira e comincia dalle domande che trovi sull'immagine del post. Dai spazio ai tuoi pensieri, a tutti, sono tuoi e inviolabili, scrivili, scrivi a getto, riempi quelle pagine, fai scorrere tutte le tue emozioni. E' importante ritrovarsi, dare spazio ai propri valori, al proprio sé, e stai certo, stai certa, che qualunque età tu abbia puoi riprendere in mano la tua vita e trasformarla. Essere ciò che prima non eri in grado di esprimere. Hai fatto ciò che potevi, hai fatto il tuo massimo, adesso se hai voglia puoi attuare dei cambiamenti per ritrovarti e connetterti alla tua vera essenza.
I tuoi NO sono giusti e vanno ascoltati. E se qualcuno si allontana da te a causa del tuo no significa che non era in connessione con te ma con l'immagine che aveva proiettato su di te.
Concediti di guardare tutte le tue emozioni: sono le tue maestre di vita.

L'ANSIA DA UN'ALTRA PROSPETTIVA.Vi racconto la storia di un mio paziente e vi conduco a vedere l'ansia nella sua vera es...
12/01/2025

L'ANSIA DA UN'ALTRA PROSPETTIVA.
Vi racconto la storia di un mio paziente e vi conduco a vedere l'ansia nella sua vera essenza. Ma prima partiamo da cosa ci dicono sia l'ansia.
L'ansia viene spesso descritta come una sensazione di tensione e allarme che ci prepara ad affrontare un pericolo percepito. E per lavorare su di essa e farla diminuire consigliano lavori legati al rilassamento, calma, ecc. TUTTO GIUSTO!!!!!
MAAAAAAA!!!
E se guardassimo all'ansia come ad una sensazione interna che vuole dirci qualcosa di noi? Come una voce che si esprime in una lingua a noi sconosciuta per cui non capiamo cosa ci vuole comunicare?
Questa è la storia di Antonio, un giovane uomo che con un pò di ansia ci ha sempre avuto a che fare. Una permanenza all'estero si è trasformata in grandissimo disagio: arriva in modo molto violento un attacco di ansia. Non ne parla con nessuno, non vuole fare preoccupare la sua famiglia e non vuole sembrare debole con i suoi amici. Passa tutto il resto della sua permanenza all'estero con la paura che quell'evento si ripeta e questo gli causa in qualche modo una sorta di perdita di contatto dalla realtà: quello che in psicologia chiamiamo derealizzazione.
Decide di ve**re in psicoterapia, lavoriamo insieme da circa 6 mesi. La sua tensione è enorme, vorrebbe avere strumenti per uscire da questo stato. Certo, gli fornisco strumenti di rilassamento, lavoriamo sul respiro, sul posto sicuro...ma so che questi strumenti leniscono il suo sintomo ma non lo levano perchè è necessario fare un lavoro più profondo che finalmente sta venendo fuori.
Sta capendo di sè che ama stare nella sua città, con gli affetti vicini mantenendo la sua autonomia. Che da valore all'amicizia, alla vita personale e non solo lavorativa. Comprende anche che non sa chiedere aiuto, come a non lasciarsi abbracciare da questo amore che ha attorno a sè: non vuole percepirsi debole, non vuole che gli altri lo vedano fragile. Ecco cosa gli sta mostrando la sua ansia: la strada che deve fare per cambiare perchè è importante che sia a contatto con il suo meraviglioso VERO SE'. C'è chi ama stare all'estero, chi ama stare nella propria città, chi per crescere professionalmente è disposto a fare miliardi di chilometri, chi lo sarà a pochi chilometri da casa. Quello che è importante è essere a contatto con ciò che siamo, con la nostra vera essenza e non quella che crediamo sia quella socialmente corretta. Gratitudine per l'ansia che sta permettendo ad Antonio di ritrovarsi.

Greta, nome di fantasia, 35 anni, viene in studio perchè in tantissime occasioni della sua vita si vede il "brutto anatr...
08/12/2024

Greta, nome di fantasia, 35 anni, viene in studio perchè in tantissime occasioni della sua vita si vede il "brutto anatroccolo". Tutti sono più bravi di lei, più capaci, più intuitivi, più intelligenti, più realizzati.
Greta ha un buon lavoro e un famiglia che la sostiene, ma sente che è come se non si meritasse nulla. Ha delle amiche ma sente di non essere sufficientemente simpatica e spiritosa, si definisce "pesante". "Non sei abbastanza è la frase che le si addice di più".
Stiamo lavorando insieme a un pò di tempo e finalmente delle cose si sono mosse.
La sua famiglia di origine la voleva perfetta; guai a prendere un brutto voto, guai ad avere comportamenti esagerati, doveva costruirsi un buon lavoro e quindi scegliere una scuola che le facesse di sicuro trovare un lavoro a tempo indeterminato.
Sente che tutto ciò che ha scelto era per soddisfare i bisogni e le aspettative di qualcun altro. Stiamo quindi lavorando sul ti**re fuori i suoi bisogni, i suoi sogni, i suoi desideri. Ma anche i suoi valori. "Cosa realmente voglio per me? cosa può rendermi felice? Quanto sono disposta a lasciare la mia zona comfort?". Dopo avere passato un pò di tempo a raccogliere informazioni e vissuti importanti della sua storia stiamo anche, grazie alla scrittura - strumento importantissimo per conoscersi, approfondire alcuni vissuti, registrare ciò che di buono si è fatto - costruendo una lista di cose che vorrebbe fare: passioni, esperienze da provare, esperienze leggere e gioiose, cambiamenti da programmare, piccole e grandi svolte. Ne abbiamo selezionate alcune, facili, su cui lavorarci già da ora e ne abbiamo scelta una prevedendo di arrivarci con la fine dell'anno successivo.
Perchè abbiamo cominciato da quelle più facili? Perchè i cambiamenti sono difficili e ci sabotiamo velocissimamente. Quindi piccoli passi ma costanti. Greta deve prendere fiducia in se stessa e ci vuole tempo; se accelera rischia di diventare il genitore giudicante di se stessa che non porta a termine i compiti velocemente e in modo impeccabile. Sarebbe un grande errore.
E perchè il progetto importante realizzarlo a distanza di un anno? Perchè quello neccessita di tanti passaggi e di tanti auto riconoscimenti.
Un lavoro su di sé è uno dei regali più belli che possiamo farci.

L'ansia nelle bambine e nei bambini. Come riconoscerla?
30/11/2024

L'ansia nelle bambine e nei bambini. Come riconoscerla?

Ebbene si! Anche i bambini possono soffrire di ansia. Sono bambini che per qualche motivo non hanno costruito dentro di sé delle certezze e quindi qualunque cambiamento, novità, allontanamento di un familiare può comportargli un aumento dello stress.
Come riconoscere l'ansia nel bambino? quali segnali?
La prima cosa da tenere a mente è che non è il singolo segnale che si presenta raramente che ci deve fare dire che nostro figlio è ansioso. Capita a tutti di avere delle difficoltà ma questo non significa che allora c'è un problema specifico. Quindi per definire un bambino ansioso i sintomi che ti descriverò dovranno essere abbastanza costanti.
Sensazioni fisiche: battito cardiaco accelerato, respiro affannoso, tensione muscolare, problemi intestinali, bisogno di andare in bagno frequente, tremori e termoregolazione non adeguata.
Pensieri ansiosi e ripetitivi che lo preoccupano. ( “E se succedesse qualcosa di brutto? Se i miei compagni non mi vogliono?”).
Tic nervosi come toccarsi fino a strapparsi i capelli, mangiarsi le unghia, piccoli balbettii.
Il bambino può richiedere rassicurazioni che mai però saranno efficaci, vorrà una vicinanza fisica importante fino a desiderare la presenza costante dell'adulto, può non volere andare a scuola.
E' importante non perdere la pazienza e costruire delle routine molto precise. Questi bambini hanno bisogno di riferimenti molto precisi e costanti. Quindi non è possibile per un pò di tempo modificare i piani della famiglia in modo improvviso, specie quelli che riguardano lui, il papà e la mamma.
Nel lavoro che faccio con queste famiglie rivediamo insieme la gestione della giornata in modo tale da offrire al bambino maggiore sicurezza e da lì piano piano uscire da questa dimensione di disagio interiore limitante.

Figli adolescenti i genitori spaventati. Buona lettura.
03/11/2024

Figli adolescenti i genitori spaventati. Buona lettura.

Mi chiamano dei genitori di una ragazza di 14 anni. Sono preoccupati per la loro bambina, così se la rappresentano, che sta frequentando con un ragazzo di un anno più grande di lei. Sono davvero in ansia perchè dal loro punto di vista deve lasciare questo ragazzo. Lui frequenta la scuola di Carlotta, è già stato bocciato, fuma le si*****te elettroniche. Carlotta ha la testa in aria, non si dedica come dovrebbe alla scuola, ed è troppo piccola per avere già una relazione che sicuramente finirà male e lei ci soffrirà.
I genitori sono entrambi in ansia, fanno fatica a vedere che Carlotta sta crescendo e che non possono controllare tutto. Fra l'altro più vietano alla figlia certe cose più lei si allontana, meno racconta. In effetti mi dicono che Carlotta sta tutto il tempo nella sua stanza e che se loro provano a parlare di questa situazione lei si arrabbia e cambia umore. Carlotta non si sente capita, sente che i suoi genitori la trattano come una bambina, che sta provando ad avere questa relazione e che non vuole mollare la scuola. Indago sulla vita dei genitori; l'hanno programmata attorno alla figlia e ai suoi bisogni. Frequentano assai poco gli amici e come coppia non escono da soli da tanto tempo.
Carlotta, con il suo diventare adolescente, li sta mettendo di fronte ad un problema purtroppo comune a tanti genitori: l'essersi scordati di essere coppia, di essere individui investendo soltanto nel ruolo genitoriale e quindi inconsciamente pretendendo che il figlio/la figlia rimanga sempre il/la piccolina di casa.
Come aiutare Carlotta a diventare grande rispettando i suoi 14 anni? Intanto mantenendo un dialogo con lei (sperando che ci abbiano lavorato prima), evitando di essere inquisitori, dandole degli spazi per uscire e vedere gli amici con orari precisi che dovrà rispettare.
Stanno imparando a stare accanto a Carlotta vedendola come quattordicenne, dandole fiducia, diventando piacevolmente curiosi relativamente ai suoi interessi, dandole delle responsabilità e nello stesso tempo permettendole di sognare, di guardare in avanti, di vestirsi alla moda senza per forza strafare.
E nel frattempo mamma e papà stanno tornando coppia, sperimentando la piacevolezza di riscoprire la vita, spolverare progetti lasciati nei cassetti e aprendosi a nuove curiosità, a volte insieme, a volte separati.

Comprendere i comportamenti dei figli non è per nulla semplice. Spesso professionisti propongono ai genitori di fare in ...
01/11/2024

Comprendere i comportamenti dei figli non è per nulla semplice. Spesso professionisti propongono ai genitori di fare in modo che i figli possano acquisire comportamenti più adeguati. Ma se prima non comprendiamo il senso di queste azioni qualunque trasformazione porta soltanto ulteriore dolore e confusione
Buona lettura.

Questa è la storia di Federico, un ragazzino di 9 anni con una diagnosi di lieve ritardo evolutivo e disprassia. La mamma era arrabbiata e nello stesso tempo preoccupata. Federico passava tantissimo tempo sul tablet, non riusciva a studiare e se i genitori gli levavano il tablet passava il tempo a correre attorno al tavolo.
Non giocava con altro, era goffo nei movimenti. Se gli chiedevo dei videogiochi si illuminava, altrimenti si chiudeva nel suo mondo. Ho chiesto ai genitori del loro modo di stare con Federico quando era piccolo, che giochi facevano insieme, come lo aiutavano nei compiti. E' venuta fuori una storia di povertà emotiva; sebbene volessero bene a questo figlio, ci avevano giocato molto poco, non c'erano state fiabe, pochissime uscite al parco. Con l'altra figlia era andata bene. Ho lavorato un bel po' di tempo con Federico: abbiamo fatto delle attività corporee affinchè prendesse consapevolezza del suo corpo in movimento, abbiamo giocato ai suoi videogiochi alternati a giochi che proponevo io: uno, il gioco delle torri, forza 4, giochi con i miei cani, puzzle, indovina chi è, monopoli...... e come diventava man mano bravo! E abbiamo scoperto che parlava molto bene l'inglese!!!!!!
Ho aiutato i genitori a capire che le corse attorno al tavolo erano determinate dal fatto che non sapesse cosa fare e dal non riconoscersi competenze e che il tablet era il suo unico amico (fra l'altro non aveva nemmeno un amico!).
C'è voluto qualche anno, ma alla fine Federico è riuscito ad emergere dalla patologia dentro cui si stava infilando; è diventato molto bravo a scuola, grazie ai gruppi ha trovato degli amici e il tablet è uno dei suoi interessi, non l'unico.
I genitori hanno imparato a stare con lui, ad essere più empatici, a trovare modi per potere fare con lui delle cose interessanti: andare al cinema, fare un gioco da tavola, ascoltarlo nei suoi racconti, guardare e commentare un film insieme.
Finalmente questa famiglia funziona molto meglio.

Adolescenti e genitori. Le montagne russe a volte sono più semplici. Buona lettura
29/10/2024

Adolescenti e genitori. Le montagne russe a volte sono più semplici. Buona lettura

Alex, nome di fantasia, è un ragazzo di 15 anni; accetta di ve**re in studio su sollecitazione dei genitori. Al primo appuntamento arrivano in tre, lui, mamma e papà, li accolgo tutti e tre; i genitori mi spiegano che sono preoccupati perchè Alex a casa si isola, che il figlio racconta nulla di sé, che a scuola non va tanto bene e che sta tanto sul telefonino. Alex sta con la testa bassa e ogni tanto guarda in giro per la stanza. Chiedo ad Alex di potere rimanere un pò da sola con lui dicendo che i genitori staranno nella sala d'aspetto. Alex accetta e quando vanno via, comincia a dirmi che i suoi genitori sono troppo appiccicosi, che non ha privacy (aspetto fondamentale per i ragazzi) e che lo controllano. Gli dico che lo capisco e che essendo lui il figlio più grande i genitori non sanno ancora bene cosa fare con un ragazzo della sua età. Che posso aiutare lui a capire come mettere con loro i giusti confini e con i genitori aiutarli a capire che è cresciuto. Lo rassicuro del fatto che quello che lui mi dice rimane tra noi. Alex accetta e da allora stiamo lavorando insieme e anche molto bene.
Lo spazio intimo dei figli è sacro. Loro hanno bisogno di avere un posto dove viversi le emozioni senza dovere per forza dare subito conto agli adulti. Il genitore si preoccupa pensando che il figlio sia lì a letto a piangere o a pensare ma è un processo importante della vita che porta ad essere capaci di gestire i propri vissuti. Se il genitore vuole entrare è importante che bussi, è una forma di rispetto. E quando la situazione si calmerà in modo empatico potrà dire al proprio figlio qualcosa come: "ti ho visto arrabbiato (triste, pensieroso), mi spiace, sai che se vuoi ci sono. che ne dici se adesso ti faccio una bella cioccolata?". Questa è una forma di amore molto bella e che arriva dritta al cuore.
Tutti loro ci stanno lavorando.

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