17/10/2025
Dopo il libro: “𝗔𝘀𝘁𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗲 𝗣𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀, 𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗼”, non ero soddisfatto totalmente del lavoro poiché avevo citato i possibili aspetti che risuonavano simbolicamente con i disturbi di personalità, ma non avevo fornito delle linee guida narrative e interpretative. 𝗛𝗼 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗼𝗿𝗮 𝗮 𝘂𝗻 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘀𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗱𝗲𝗶 𝟭𝟬 𝗱𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀, 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝘁𝗮𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗼 𝗮𝗿𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗶𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
Il nuovo libro che sarà pubblicato nei prossimi giorni è: 𝗔𝘀𝘁𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗲 𝗗𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀. 𝗥𝗶𝘀𝗼𝗻𝗮𝗻𝘇𝗲 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 in cui troverete 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶 𝟲𝟬𝟬 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗶 interpretati. Ogni aspetto viene trattato in quattro livelli: una descrizione simbolica, un’ipotesi psicologica condizionale, un’analisi junghiana e archetipica e, infine, una sintesi che mette in relazione il simbolo astrologico con i criteri diagnostici del DSM-5. Il risultato non è un catalogo di cause e sintomi, ma un mosaico di immagini e significati, un linguaggio poetico della psiche.
Inoltre, ho realizzato questo lavoro per esplorare la possibilità che lo studio della personalità e il linguaggio dell’astrologia possano entrare in risonanza, non come due discipline in competizione, ma come due forme di conoscenza complementari: una analitica e scientifica, l’altra simbolica e narrativa. Il mio intento non è dimostrare che l’astrologia sia una scienza, ma mostrare come essa possa diventare uno strumento psicologico di significazione e di consapevolezza, utile a chi desidera comprendere meglio se stesso.
Ho scelto di partire dalla psicologia della personalità, e in particolare dal DSM-5, perché offre una categorizzazione sistematica e condivisa dei modi in cui l’essere umano può esprimere la propria struttura psichica. Ho quindi provato a mettere in dialogo queste tipologie con l’alfabeto astrologico, Segni, Pianeti, Case e Aspetti, non per cercare corrispondenze rigide, ma per costruire ponti simbolici.
Ogni capitolo nasce dal tentativo di immaginare un consultante portatore di una certa modalità di funzionamento della personalità e di comprendere in che modo il linguaggio astrologico possa rifletterne il vissuto interiore.
Il libro affronta i dieci disturbi di personalità del DSM-5, paranoide, schizoide, schizotipico, borderline, istrionico, narcisistico, antisociale, evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo ma preferisco parlare di “modelli di personalità”, non di patologie. Tutti noi, in misura diversa, possiamo riconoscerci in alcune di queste configurazioni, che diventano disfunzionali solo quando si irrigidiscono. In questa chiave, l’astrologia non serve a diagnosticare, ma a illuminare, a narrare.
Ho voluto sottolineare che questo lavoro 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗲𝘂𝘁𝗶𝗰𝗮. È un testo che intende favorire la riflessione, non la classificazione; un invito al dialogo, non una sentenza. In nessun caso un aspetto astrologico può essere usato per stabilire che una persona sia affetta da un disturbo. Solo i professionisti della salute mentale — psicologi, psicoterapeuti, psichiatri — possono formulare diagnosi cliniche.
L’astrologia, così come la intendo, non è un sistema di cause, ma un linguaggio di corrispondenze. Il cielo non spinge, non determina, ma significa. I pianeti e i segni sono immagini archetipiche che parlano attraverso la psiche e la psiche, a sua volta, li proietta nel cielo. In questo incontro tra dentro e fuori si genera la possibilità di comprendersi: il tema natale diventa un mandala della propria interiorità, una mappa simbolica che possiamo imparare a leggere con rispetto, libertà e consapevolezza.
Ho scritto Astrologia e Disturbi di Personalità. Risonanze simboliche come un manuale per chi desidera coniugare la sensibilità psicologica con l’immaginazione astrologica, per gli psicologi interessati a un linguaggio mitico della psiche e per gli astrologi desiderosi di una maggiore profondità psicologica.
Credo che il valore dell’astrologia non risieda nella previsione, ma nella sua capacità di evocare senso. L’interpretazione astrologica è, in fondo, un atto poetico: un momento di poiesis, di creazione di significato tra due persone che dialogano. Quando il simbolo viene riconosciuto, ciò che sembrava destino diventa scelta, e ciò che appariva rigido si trasforma in consapevolezza.
In questo libro ho cercato di restituire all’astrologia la sua funzione originaria: essere una lingua dell’anima, un’arte della relazione e del riconoscimento. Non ci dice chi siamo, ma ci offre un modo per ricordarlo.
𝗡𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘀𝘀𝗶𝗺𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲𝗿𝗼̀ 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗯𝘀𝘁𝗿𝗮𝗰𝘁, 𝗶𝗻𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗶 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗼 𝘂𝗻 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗱𝗶𝘀𝘁𝘂𝗿𝗯𝗼 𝗻𝗮𝗿𝗰𝗶𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀.
𝗩𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗜 𝗖𝗮𝘀𝗮
𝑉𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝐼 𝐶𝑎𝑠𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎, 𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑟𝑚𝑜𝑛𝑖𝑎. 𝐿’𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑟𝑟𝑒 𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑟𝑒. 𝐿’𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑒́ 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑣𝑒𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜: 𝑠𝑖 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑚𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑒̀. 𝐿𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎, 𝑓𝑖𝑠𝑖𝑐𝑎 𝑜 𝑠𝑖𝑚𝑏𝑜𝑙𝑖𝑐𝑎, 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑙𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑒 𝑑𝑖𝑓𝑒𝑠𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒.
𝑆𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑔𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑎 𝑐𝑢𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑒𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑒, 𝑎 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑙’𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑜 𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑖𝑙 𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑛𝑜, 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑒𝑔𝑎𝑡𝑎 𝑎𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑛𝑎𝑟𝑐𝑖𝑠𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑖. 𝐿’𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒́ 𝑠𝑖 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜, 𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑒𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜.
𝐼𝑛 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑣𝑒 𝑗𝑢𝑛𝑔ℎ𝑖𝑎𝑛𝑎, 𝑉𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝐼 𝐶𝑎𝑠𝑎 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑙’𝑎𝑟𝑐ℎ𝑒𝑡𝑖𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑓𝑟𝑜𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑎𝑟𝑛𝑎𝑡𝑎, 𝑑𝑒𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑒𝑑𝑢𝑐𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜. 𝐿’𝑂𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑒̀ 𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑒 𝑙’𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙’𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑒. 𝐿𝑎 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑖 𝑚𝑎𝑛𝑖𝑓𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎: 𝑖𝑙 𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒, 𝑚𝑎 𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖𝑐𝑖𝑡𝑎̀.
𝑆𝑖𝑛𝑡𝑒𝑠𝑖 𝐷𝑆𝑀-5: 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑛𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖𝑜𝑠𝑖𝑡𝑎̀ 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑣𝑢𝑙𝑛𝑒𝑟𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑑𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑒 𝑡𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑎𝑢𝑡𝑜𝑠𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑠𝑢𝑙 𝑔𝑟𝑎𝑑𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑛𝑜.