
19/06/2025
Oggi 19 giugno in occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti riflettiamo su uno dei crimini più brutali e disumanizzanti.
Un'aggressione che mira a distruggere l'identità della persona, a spezzare i legami delle comunità e a infliggere traumi profondi che si trasmettono attraverso le generazioni.
Le ferite non sono solo fisiche: sono ferite inferte all'anima, alla dignità e al senso stesso di umanità di chi le subisce.
Il nostro ruolo come comunità professionale è triplice:
🔹 ASCOLTARE la testimonianza dei sopravvissuti, contrastando la negazione e il silenzio.
🔹 SUPPORTARE i percorsi di cura e rielaborazione del trauma.
🔹 PROMUOVERE una cultura del rispetto che si opponga con forza alla logica della disumanizzazione.
Rompere il silenzio è un nostro dovere etico e professionale. La consapevolezza è il primo passo per combattere questa pratica indegna.
Non c'è pace senza giustizia e non c'è giustizia senza il pieno riconoscimento della dignità di ogni singola persona.
Oggi più che mai è necessario battersi e denunciare la disumanizzazione in atto nei conflitti.