
29/07/2025
Noi psicoterapeuti siamo gli strumenti del nostro stesso lavoro e come ogni strumento che suona e ascolta, anche noi abbiamo bisogno di essere accordati.
Le ferie servono a questo: a ritrovare il silenzio da cui nasce ogni parola autentica, a respirare prima di tornare a incontrare il respiro dell’altro. È solo prendendoci cura di noi stessi che possiamo prenderci cura degli altri (ma questo non vale solo per chi fa il nostro mestiere 😉).
Si chiude un anno di lavoro particolarmente intenso e significativo, un anno in cui la mia vita privata ha incrociato quella professionale con passo deciso, intrecciando percorsi, domande, emozioni.
Ne è nata una trama nuova, fatta di umanità inattesa, di gratitudine profonda, di verità condivise. Di immensa ricchezza.
La pausa estiva è ben diversa da quella che ho dovuto affrontare per la maternità qualche mese fa: è un tempo collettivo dettato dal calendario che ci raggiunge con il suono del sole e delle valigie, ma che ciascuno colora a modo suo.
Il tempo sospeso: dono prezioso o inquietudine mascherata?
Ne parleremo a settembre, quando la mia porta tornerà ad aprirsi per accogliere le storie di chi vorrà affidarmele.
Nel frattempo, vi auguro di veleggiare leggeri, di concedervi approdi morbidi, di scegliere, se potete, spazi di cura.
Buona pausa, buona estate. 🌤️