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Percorsi di consapevolezza Educatrice. Progetto percorsi di cambiamento e conoscenza di sé personalizzati.

DUE MINUTI POSSONO BASTARESpesso aspettiamo di essere completamente esausti per concederci una pausa, come se il riposo ...
08/10/2025

DUE MINUTI POSSONO BASTARE

Spesso aspettiamo di essere completamente esausti per concederci una pausa, come se il riposo dovesse essere lungo, strutturato o guadagnato con la fatica.
Ma il cervello non si nutre solo di sonno profondo o weekend liberi.
Ha bisogno anche di micro-recupero: piccole pause intenzionali che, se fatte bene, possono rigenerarti più di quanto immagini.

Non è questione di avere più tempo.
È questione di fare più spazio.

Ecco 3 modi per rinfrescare la mente in meno di due minuti:

1) Chiudi gli occhi e fai 10 respiri lenti. Solo questo. Niente da risolvere, solo da sentire.

2) Guarda fuori dalla finestra. Cerca un dettaglio naturale: il movimento degli alberi, la luce, il cielo.

3) Alzati, fai due passi lenti. Muovi il corpo, anche solo per cambiare stanza.

Non sottovalutare la potenza di questi momenti.
Due minuti di presenza valgono più di un’ora passata in apnea.

Stefania

02/10/2025
NON CHIEDERTI SE SEI ABBASTANZA. CHIEDITI COME PUOI CONTRIBUIRE.Spesso, pensiamo che la sicurezza derivi dai grandi succ...
01/10/2025

NON CHIEDERTI SE SEI ABBASTANZA. CHIEDITI COME PUOI CONTRIBUIRE.

Spesso, pensiamo che la sicurezza derivi dai grandi successi: una promozione, un complimento, un obiettivo raggiunto. Ma questo tipo di fiducia è fragile, svanisce non appena le cose non vanno come previsto.
La vera sicurezza non è qualcosa che trovi fuori di te, ma un cambiamento che fai dentro. Dipende da come scegli di vederti, qui e ora.

Il trucco: sposta la lente da te al servizio

Invece di chiederti "Sono abbastanza?", prova a chiederti "Come posso contribuire?"

Questo semplice cambio di prospettiva fa tutta la differenza:
Ti sposta da te stesso all'azione. Il dubbio prospera quando sei concentrato su di te, su come appari o su cosa potresti sbagliare. Quando sposti l'attenzione sul contribuire e sull'aiutare gli altri, l'imbarazzo svanisce. Non ti stai più esibendo, ti stai semplicemente presentando.

Trasforma la pressione in uno scopo.
Chiedersi "Sono abbastanza bravo?" genera ansia. Chiedersi "Come posso contribuire?" crea una direzione e uno scopo chiaro.

Passi dal dover dimostrare il tuo valore a esprimere chi sei davvero.

Crea slancio. La fiducia non è un prerequisito per agire, ma un suo sottoprodotto.

Agendo per contribuire, generi slancio e, passo dopo passo, rafforzi la tua sicurezza interiore.
Questo trucco funziona ovunque: durante una presentazione, in una conversazione difficile o quando inizi un nuovo progetto.

Non hai bisogno di un nuovo curriculum, di una nuova abilità o di una nuova versione di te stessa. Hai solo bisogno di una nuova lente per guardare la situazione.

Fai un respiro profondo e chiediti: "Come posso dare il mio contributo adesso?"

Stefania

Hai mai pensato a quanto rumore ci sia nel mondo? Non solo quello che sentiamo, ma anche quello delle nostre menti, semp...
16/09/2025

Hai mai pensato a quanto rumore ci sia nel mondo? Non solo quello che sentiamo, ma anche quello delle nostre menti, sempre piene di pensieri, notifiche e impegni.

In questi giorni mi sono immerso nella lettura de "Il silenzio" di Erling Kagge, un esploratore norvegese, avventuriero e scrittore, noto per essere stato il primo a raggiungere i "tre poli" della Terra (Polo Nord, Polo Sud e cima dell'Everest) a piedi.

Nel suo libro, Kagge ci invita a riscoprire il valore del silenzio. Ho voluto condividere le mie riflessioni e gli spunti più belli in un articolo che ti invito a leggere. Non è un post veloce, ma un momento per fermarsi e riflettere insieme.

Ti aspetto. Nel primo commento trovi il link per accedere all articolo.

LA FACILITÀ È LA NUOVA EPIDEMIALa vita di oggi è pensata per renderci tutto facile.Possiamo ordinare da mangiare senza m...
12/09/2025

LA FACILITÀ È LA NUOVA EPIDEMIA

La vita di oggi è pensata per renderci tutto facile.

Possiamo ordinare da mangiare senza muoverci dal divano.

Quando ci annoiamo, basta scorrere il telefono.

E se un'abitudine non ci dà piacere subito, spesso la lasciamo perdere.

Ci hanno fatto credere che stare bene significhi sentirsi sempre a proprio agio.

Che se qualcosa è facile, allora è giusta.

Che se proviamo disagio, c'è qualcosa che non va.

Ma se stessimo sbagliando a interpretare questi segnali?

E se quello che stiamo evitando non fosse un ostacolo, ma un'opportunità?

Un passaggio?

Stefania

LA PACE NON SI TROVA AGGIUNGENDO, MA TOGLIENDOMolti cercano la pace cercando di più: più comfort, più riconoscimento, pi...
10/09/2025

LA PACE NON SI TROVA AGGIUNGENDO, MA TOGLIENDO

Molti cercano la pace cercando di più: più comfort, più riconoscimento, più successo.
Come se la tranquillità fosse il premio dopo aver colmato ogni vuoto.

Ma la vera pace non arriva quando hai tutto.
Arriva quando smetti di aver bisogno di tutto.

Quando desideri meno, il mondo smette di avere potere su di te.
Non sei più in balia delle circostanze, degli altri, o di ciò che può essere perso.

La libertà interiore nasce lì:
quando smetti di misurare la tua serenità in base a ciò che possiedi,
e inizi a costruirla su ciò che puoi lasciare andare.

LA FORZA GENTILE DELLA DISCIPLINAMolti pensano che la disciplina significhi rigidità, autocontrollo ferreo, punizioni e ...
08/09/2025

LA FORZA GENTILE DELLA DISCIPLINA

Molti pensano che la disciplina significhi rigidità, autocontrollo ferreo, punizioni e routine inflessibili.
Ma la vera disciplina non nasce dalla durezza, bensì dall’equilibrio.

È la capacità di restare fedeli a ciò che conta, senza perdere di vista la propria umanità.
Una forza silenziosa e gentile: abbastanza salda da non farti deviare, abbastanza morbida da lasciarti imparare, cadere, rialzarti e crescere.

LA VITA NON È FATTA SOLO DALLE GRANDI SCELTE, MA SOPRATTUTTO DA CIÒ CHE ACCETTIAMO IN SILENZIO.Sono i piccoli compromess...
05/09/2025

LA VITA NON È FATTA SOLO DALLE GRANDI SCELTE, MA SOPRATTUTTO DA CIÒ CHE ACCETTIAMO IN SILENZIO.

Sono i piccoli compromessi quotidiani, le abitudini trascurate, le persone a cui permettiamo di prosciugarci, le promesse non mantenute, che plasmano chi diventiamo.
Quello che tolleri senza protestare, alla fine, definisce chi sei davvero.

Stefania

IL DIVARIO TRA PAROLE E AZIONISpesso c'è un grande divario tra ciò che diciamo e ciò che facciamo:·       Diciamo di app...
03/09/2025

IL DIVARIO TRA PAROLE E AZIONI

Spesso c'è un grande divario tra ciò che diciamo e ciò che facciamo:

· Diciamo di apprezzare la pace, ma litighiamo costantemente.

· Lodiamo l'onestà, ma nascondiamo verità scomode.

· Parliamo di disciplina, ma in privato viviamo in modo sregolato.

Le nostre azioni parlano più forte delle nostre parole.
Se credi nella calma, la dimostreremo nei momenti di conflitto. Se l'onestà è un nostro valore, diremo la “nostra” verità anche che quando è difficile.

Come diceva un famoso filosofo:

“Le azioni dimostrano chi è una persona, le parole dimostrano solo chi vuole essere”.

Continuiamo a spiegare chi siamo e, spesso, lo facciamo per cercare approvazione, ma la vera forza sta nel vivere la propria verità con calma e coerenza, senza bisogno di applausi.
Non dobbiamo convincere nessuno ma essere semplicemente e vivere noi stessi con coerenza, senza bisogno di spiegazioni. È lì che si trova la vera forza e la pace.

Stefania

LASCIAR ESSERE: CONTRO LA TIRANNIA DELLA PRODUTTIVITA' EMOTIVAC'è una frase di Jenny Odell (artista, scrittrice ed educa...
30/08/2025

LASCIAR ESSERE: CONTRO LA TIRANNIA DELLA PRODUTTIVITA' EMOTIVA

C'è una frase di Jenny Odell (artista, scrittrice ed educatrice americana) che, come un sasso nello stagno, smuove le acque agitate della nostra società iper-performativa:

"La capacità di non fare nulla non è una perdita di tempo; è un'abilità rara."

In un'epoca in cui tutto, persino le emozioni, viene ottimizzato, reso performante, narrato e trasformato in contenuto, questa frase suona come una carezza e uno schiaffo insieme. La produttività emotiva è diventata la nuova frontiera dell’efficienza: non basta più sentire, bisogna anche fare qualcosa con quello che si sente.

Quando anche la guarigione diventa un progetto

Lavorare su sé stessi, migliorarsi, crescere interiormente: tutte cose che, a piccole dosi, fanno bene. Ma quando il percorso emotivo diventa una gara silenziosa contro il tempo, contro il dolore, contro il “restare fermi”, allora rischia di trasformarsi in un altro lavoro, un’altra cosa da fare “bene”.

La salute emotiva non è la stessa cosa della produttività emotiva.

Continua a leggere l'articolo sul mio sito: LINK NEL PRIMO COMMENTO.

LA MENTE ED IL CUORE: UN EQUILIBRIO DA TROVARELa nostra mente è un'incredibile macchina di sopravvivenza. Vuole avere il...
09/08/2025

LA MENTE ED IL CUORE: UN EQUILIBRIO DA TROVARE

La nostra mente è un'incredibile macchina di sopravvivenza. Vuole avere il controllo, pianificare ogni dettaglio, proteggerci dal dolore e dall'incertezza. È il nostro GPS interno, sempre pronto a calcolare il percorso più sicuro.

Ma c'è un'altra voce, più profonda e tranquilla, che ci sussurra di lasciar andare. È l'intuizione, quella sensazione che non ha bisogno di risposte o di certezze. Cerca la quiete, la verità e un allineamento con qualcosa di più grande di noi stessi.

La pace non si trova nel controllo totale della mente, ma nella capacità di ascoltare e fidarsi di quella voce interiore. Trovare l'equilibrio tra questi due mondi è la vera sfida, e la vera chiave per la serenità.

Stefania

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