
06/09/2022
Adoro i contrasti e i paradossi nell'essere umano e nelle nostre vite. Sono indici di complessità ma anche di integrità. Rappresentano in noi stessi il segno di una totalità apprezzabile proprio in quanto contraddittoria. Il paradosso, come il pensiero filosofico-a cui si ispira la psicologia- e il pensiero creativo e trasversale, tentano di spiegare problemi complessi, questioni spinose e temi esistenzialistici dell'individuo "dando una soluzione" ma senza darla; trovando un senso anche se il senso non c'è, se non quell'attribuzione di significato che proviamo a farne noi.
Ci vuole coraggio per abbracciare i paradossi che siamo e la complessità che vive in noi: possiamo essere paura e coraggio, forza e vulnerabilità, coscienza e incoscienza, amore e odio; calma e tempesta, teneri e duri, affettuosi e ostili, tristi e felici, sentire gioia e dolore.
Accettare che i contrari vivono in noi e possono coesistere è l'unica via che più ci rende liberi.
Amo ragionare in termini di paradossi e complessità perché è la metafora delle nostre vite. Ma solo se abbiamo integrato dentro di noi questa ciclicità, possiamo imparare a essere chi vogliamo essere- quello che lo psicologo Maslow già nel 1954 chiamava il bisogno di autorealizzazione al vertice della sua piramide dei bisogni-. E forse attraverso i paradossi siamo anche più veri. Facciamo meno uso di maschere e se li accettiamo senza spaventarci e senza considerarci e valutarli assurdi, possiamo trovare la nostra vera dimensione, senza più condanne.
Come diceva Lowen, il dolore è parte dell’esperienza umana e la nostra capacità di tollerarlo è direttamente proporzionale alla nostra capacità di provare gioia. “Ma come il giorno non esiste senza la notte, né la vita senza la morte, la gioia non può esistere senza dolore. Nella vita c’è sofferenza così come piacere, ma non possiamo accettare la sofferenza fino a che ci siamo intrappolati dentro. Possiamo accettare la perdita se sappiamo di non essere condannati a soffrire per sempre. Possiamo accettare la notte perché sappiamo che il giorno spunterà e possiamo accettare il dolore quando sappiamo che tornerà la gioia” (Lowen, 1994, p.17, Arrendersi al corpo. Il processo dell'analisi bioenergetica).
Buona giornata e buona ricerca e accettazione dei paradossi. : )