Dottoressa Alfieri Assunta-Psicologa, pagina "TrasformAzioni"

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Dottoressa Alfieri Assunta-Psicologa, pagina "TrasformAzioni" Iscritta all'Albo A, Ordine Psicologi del Lazio, col numero 25483.

Adoro i contrasti e i paradossi nell'essere umano e nelle nostre vite. Sono indici di complessità ma anche di integrità....
06/09/2022

Adoro i contrasti e i paradossi nell'essere umano e nelle nostre vite. Sono indici di complessità ma anche di integrità. Rappresentano in noi stessi il segno di una totalità apprezzabile proprio in quanto contraddittoria. Il paradosso, come il pensiero filosofico-a cui si ispira la psicologia- e il pensiero creativo e trasversale, tentano di spiegare problemi complessi, questioni spinose e temi esistenzialistici dell'individuo "dando una soluzione" ma senza darla; trovando un senso anche se il senso non c'è, se non quell'attribuzione di significato che proviamo a farne noi.
Ci vuole coraggio per abbracciare i paradossi che siamo e la complessità che vive in noi: possiamo essere paura e coraggio, forza e vulnerabilità, coscienza e incoscienza, amore e odio; calma e tempesta, teneri e duri, affettuosi e ostili, tristi e felici, sentire gioia e dolore.
Accettare che i contrari vivono in noi e possono coesistere è l'unica via che più ci rende liberi.
Amo ragionare in termini di paradossi e complessità perché è la metafora delle nostre vite. Ma solo se abbiamo integrato dentro di noi questa ciclicità, possiamo imparare a essere chi vogliamo essere- quello che lo psicologo Maslow già nel 1954 chiamava il bisogno di autorealizzazione al vertice della sua piramide dei bisogni-. E forse attraverso i paradossi siamo anche più veri. Facciamo meno uso di maschere e se li accettiamo senza spaventarci e senza considerarci e valutarli assurdi, possiamo trovare la nostra vera dimensione, senza più condanne.
Come diceva Lowen, il dolore è parte dell’esperienza umana e la nostra capacità di tollerarlo è direttamente proporzionale alla nostra capacità di provare gioia. “Ma come il giorno non esiste senza la notte, né la vita senza la morte, la gioia non può esistere senza dolore. Nella vita c’è sofferenza così come piacere, ma non possiamo accettare la sofferenza fino a che ci siamo intrappolati dentro. Possiamo accettare la perdita se sappiamo di non essere condannati a soffrire per sempre. Possiamo accettare la notte perché sappiamo che il giorno spunterà e possiamo accettare il dolore quando sappiamo che tornerà la gioia” (Lowen, 1994, p.17, Arrendersi al corpo. Il processo dell'analisi bioenergetica).

Buona giornata e buona ricerca e accettazione dei paradossi. : )

04/05/2021

"Il paradosso della scelta. Quando l’abbondanza di opzioni ci rende infelici"-----------------------------------------------------------------un bell'articolo tratto dal Festival della Psicologia- Ordine Psicologi del Lazio-, in cui si sottolinea come la sovraabbondanza di opzioni di scelta può influire negativamente sulla nostra felicità e il fatto che credere di avere infinite scelte o possibilità, si riduce sempre e solo a una scelta da fare per una vita possibile che si vive, rispetto agli altri bivi di vita che ci si presentano in una sola esistenza... Buona lettura-----------

"Ciascuno di noi compie un numero elevato di scelte, dalle più insignificanti (cosa preparo per cena?) alle più influenti (che lavoro voglio fare?). Prendere decisioni sulla propria vita e sul proprio futuro spesso richiede molta energia mentale, coinvolge processi cognitivi, ma anche motivazioni profonde e dipende da tanti fattori ambientali e personali differenti.
A volte la scelta fra due opzioni può sembrare apparentemente liberatoria, come accade nel monologo iniziale di Trainspotting, nel quale la voce di uno Ewan McGregor in fuga dice allo spettatore di scegliere la vita, intendendo con essa i valori ed i comfort dell’esistenza borghese, che tuttavia appaiono claustrofobici e mortali tanto quanto l’autodistruzione indotta dall’eroina. La perdita di qualsiasi riferimento morale rende le scelte uguali fra loro e la vita stessa priva di senso. Drogarsi è solo una delle opzioni possibili.
Il tema della scelta fu affrontato fra ‘800 e ‘900 tanto in ambito filosofico (Kierkegaard), quanto in ambito letterario (Svevo e Joyce) o sociologico (Bauman). Il fulcro delle riflessioni riguardò il passaggio da modelli produttivi a scarsa mobilità sociale, come quelli preindustriali, al mito del libero arbitrio, secondo il quale ciascuno di noi può emanciparsi dal suo contesto di origine e diventare ciò che vuole. Questa infinita possibilità di opzioni, tuttavia, porta alla paralisi della scelta.
Zygmunt Bauman, ad esempio, sosteneva che la nostra società offre opportunità potenzialmente illimitate di sviluppo personale, incentrate però su un concetto abusato e mistificato, quello della libertà. Se è vero che siamo liberi di scegliere fra tanti scenari, siamo vincolati ad un unico obbligo morale: scegliere.
Arriviamo dunque al paradosso della scelta che lo psicologo americano Barry Schwartz teorizzò nel 2004, sostenendo che l’abbondanza di opzioni di scelta può influire negativamente sulla nostra felicità. Schwartz cominciò ad elaborare la sua tesi partendo da un semplice esperimento. A due gruppi composti da studenti universitari venne chiesto di valutare due scatole di cioccolatini. Al primo gruppo venne data una scatola con 6 cioccolatini, al secondo una composta da 30 cioccolatini. Coloro che disponevano di una scelta minore di possibilità rimasero più soddisfatti dai cioccolatini che avevano ricevuto (avevano in media “un sapore più buono”), rispetto al gruppo che aveva una scelta più ampia.
Secondo lo psicologo americano, quando abbiamo una scelta minore, siamo più soddisfatti di ciò che ci viene dato. Lo sviluppo tecnologico, l’evoluzione societaria e la diffusione capillare dei social network - che non solo ci offrono infinite possibilità materiali, ma anche infiniti modelli estetici, morali e politici di riferimento - hanno reso sempre più difficile prendere decisioni consapevoli e gratificanti.
Il vissuto di non aver mai raggiunto il massimo potenziale, o quello di non essere in grado di scegliere chi diventare, sono spesso alla base di alcune forme d’ansia e di depressione, sempre più frequenti.
Nella condizione attuale, paradossalmente, la pandemia è giunta in aiuto, seppure a costi elevati. Intere fasce della popolazione, soprattutto quelle più giovani, vivono una condizione di sospensione che incide pesantemente sul proprio futuro. Progetti scolastici, viaggi, programmi di sviluppo di carriera si sono improvvisamente ridimensionati ed in alcuni casi sono stati bloccati. L’altra faccia della medaglia, tuttavia, è che alla sospensione delle normali attività è corrisposta anche una sospensione dell’obbligo di scelta.
Forse rimandare l’ansia di scegliere chi diventare, ad un certo grado, può portare benefici. Abbiamo aperto con un monologo e chiudiamo con un altro, stavolta quello del film The Big Kahuna, ispirato ad un articolo della giornalista Mary Schmich, nel quale Phil (Danny DeVito) dice:
“Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano cosa fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno”.

25/02/2021
Per la rubrica "Pillole Zen"---Per certe cose diamo il massimo e accadono. Per altre facciamo lo stesso e non succede. A...
18/02/2021

Per la rubrica "Pillole Zen"---

Per certe cose diamo il massimo e accadono. Per altre facciamo lo stesso e non succede. Arriviamo a convincerci sulla base di pensieri ricorrenti, schemi e pregresse esperienze passate e per via dell' ambiente in cui siamo, che è destino e deve andare così.
Invece no, certe situazioni subiscono dei blocchi perché mancano coraggio, assertività, maggiore decisione e soprattutto la fiducia, la speranza e il credere in sé stessi.
Il potere della mente e dell' atteggiamento fa la differenza sia nell' ottenere che nel come si ottengono certe cose.

Per cui....se avete sempre puntato sulle stesse solite cose negative e che non cambiano mai, stavolta fate la vostra scommessa sulla fiducia in voi stessi, sulla vostra sicurezza e su quello che di positivo può ancora accadere.
Perché ogni volta che vi sentite vinti, in realtà, potete ancora vincere.
La partita non è ancora finita fin quando hai fiducia che puoi ancora farcela!

30/07/2020

La registrazione della diretta sul libro di racconti di Francesco Frigione e Ugo Derantolis “Le ragioni nascoste”.

Sono intervenuti il direttore della rivista letteraria Marcello Affuso “Eroica Fenice” , la giornalista Carolina Borrelli e Alfieri Assunta, psicologa e tutor del laboratorio creativo online “Scrittura dal sogno”.

Scrittura dal sogno avvicina i partecipanti al mondo misterioso dell’immaginazione profonda e del sogno attraverso la teoria psicologica, alcuni stimoli artistici ed esercizi pratici di immaginazione, espressione e scrittura.

https://www.facebook.com/gmpressofficial/videos/472876326869183/

08/05/2020

L'identità sociale- una piccola grande pillola che ci viene ricordata da Umberto Galimberti

Galimberti in un pezzo di una sua intervista cita il filosofo greco Aristotele, rispetto al fatto che è anche la stessa società che dà l'identità all'uomo.
E ricorda che Aristotele diceva "se uno entra in una città e pensa di fare a meno degli altri, o è bestia o è Dio. " E poi alla fine dell'intervista, aggiunge che il filosofo greco sosteneva che forse Dio non è felice perché è "monakòs", "solo"....e per questo ha bisogno delle preghiere degli uomini.

E in fondo in fondo, siamo tutti delle solitudini che dipendono tutte le une dalle altre....

"Chi sceglie una professione d'aiuto spesso lo fa perché conosce il dolore. Diventerà un guaritore ferito. Quindi chi cu...
06/04/2020

"Chi sceglie una professione d'aiuto spesso lo fa perché conosce il dolore. Diventerà un guaritore ferito. Quindi chi cura va curato, chi accudisce va accudito. E questo sarà il compito di altri guaritori feriti che sono gli psicologi e gli psicoterapeuti"

Vittorio Lingiardi, La Repubblica 4 aprile 2020

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione...
28/03/2020

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “Superato”.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c‘è merito.

È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."

Albert Einstein – 1929

Animamediatica pubblica il "SOGNO DELLO PSICODRAMMA", video intervista su YouTube a Francesco Frigione, psicologo e psic...
24/03/2020

Animamediatica pubblica il "SOGNO DELLO PSICODRAMMA", video intervista su YouTube a Francesco Frigione, psicologo e psicodrammatista analitico, di Assunta Alfieri, a cura del "Centro Studi di Psicologia e Letteratura, fondato da Aldo Carotenuto".

Qui il link al video visibile su YouTube: https://youtu.be/OqDZYjbqNmc

Francesco Frigione, psicologo e psicodrammatista analitico del Centro Studi di Psicologia e Letteratura, fondato da Aldo Carotenuto, spiega, in questa interv...

Da Studio Napoli:"5 strategie per affrontare le sensazioni spiacevoli che potrebbero sopraggiungere nel tentativo di cog...
21/03/2020

Da Studio Napoli:
"5 strategie per affrontare le sensazioni spiacevoli che potrebbero sopraggiungere nel tentativo di cogliere questa emergenza come una possibilità, seppur estrema, di cercare dentro di noi risorse e capacità per tornare, poco alla volta, a vedere colori in un cielo momentaneamente così grigio.

1 MANTIENI LA TUA ROUTINE: Sappiamo quanto sia difficile mantenere salde e scandite le nostre abitudini, le quali, con il sopraggiungere di questo momento di urgenza, si sono ribaltate o hanno dovuto subire inevitabilmente degli arresti.
Per il benessere psicofisico e quindi per il nostro sistema immunitario, è essenziale però recuperare delle sane abitudini e non farsi sopraffare da giornate vuote e lente.
È importante quindi, come facciamo abitualmente, rimettere la sveglia al mattino e andare a letto alla sera ad un orario quanto più possibile vicino a quello che già conosciamo, mantenendo un ritmo sonno-veglia funzionale alla cura di sé. Cercare di avere un ritmo regolare anche nei nostri pasti, dalla colazione, al pranzo fino ad arrivare alla cena, ci permetterà di limitare le variazioni di appetito, che sopraggiungono spesso in caso di emozioni spiacevoli o quando si va a ridurre drasticamente la propria mobilità.

2 PRENDITI CURA DI TE: Mai come in questo momento abbiamo bisogno di svegliarci, sentirci riposati e continuare a prenderci cura di noi stessi, anche se non abbiamo momenti di contatto con gli altri.
Prendersi cura di se stessi ha tanti significati e direzioni: dall’igiene personale, al vestirsi seppur consapevoli di rimanere tutto il giorno in casa; truccarsi per le donne o farsi la barba per gli uomini, ma anche trovare uno spazio per fare attività sportiva o del semplice movimento (che sia in casa o che sia, per chi può, nel proprio giardino o balcone).
3 COLTIVA LE TUE RELAZIONI: molti di noi oggi si trovano lontani dalle proprie persone care, fonte di serenità e conforto, e tale distanza può risultare difficile da colmare; tuttavia possiamo trovare nuovi modi per entrare in contatto con gli altri, scoprendo anche alcuni nuovi aspetti relazionali, fino a adesso inesplorati. Come lo possiamo realizzare? La tecnologia sicuramente in questo momento è nostra amica! Avete provato a guastarvi un aperitivo in compagnia dei vostri amici durante una videochiamata? Questa è solamente una delle tante attività che possiamo svolgere “lontani ma vicini”; anche se ognuno, all’interno del proprio spazio, virtualmente possiamo allenarci in gruppo, preparare lo stesso piatto da assaporare insieme o organizzare una serata karaoke a squadre. Provate a sperimentarvi!
4 INFORMATI QUANTO BASTA: la paura è un’emozione funzionale perché ci permette di reagire e sviluppare strategie adattive per affrontare situazioni di difficoltà e stress; tuttavia, se l’intensità di quest’emozione diventa troppo elevata, rischia di non essere più una condizione protettiva e utile. Proprio per questo è importante rimanere aggiornati rispetto a ciò che sta accadendo e alle misure da adottare per proteggere se stessi e gli altri, limitando il tempo dedicato all’ascolto dei notiziari, che possono aumentare eccessivamente le nostre preoccupazioni e rendere disfunzionali pensieri e comportamenti.
5 SFRUTTA LA TUA CREATIVITA’: Albert Einstein diceva “la creatività è contagiosa. Trasmettila!”. Approfittate del tempo che avete a disposizione per dare sfogo alla vostra parte più creativa che spesso, per mancanza di spazio, non riusciamo a coltivare. Ascoltate le vostre passioni più profonde, riprendete quei colori che avete messo da parte, dedicatevi alla scrittura, componete la vostra musica e perdetevi in attività manuali."

Articolo meraviglioso!
16/03/2020

Articolo meraviglioso!

Questa quarantena forzata ci fa ristrutturare il modo in cui viviamo l'amore ai tempi del covid-19, ripartendo amando noi stessi per poi amare l'altro

14/03/2020

Ciao a tutte, care anime.

Avrei voluto iniziare il mio primo post in questo spazio partendo da altro, magari dal chiarirvi e spiegarvi qualcosa in più o in modo più approfondito, rispetto alla figura dello psicologo e fare chiarezza su questo e altre figure professionali, su quello che è il suo ruolo e della sua importanza ma vista la situazione attuale che stiamo vivendo, voglio partire e lasciarvi con una riflessione.

E' di Vittorio Lingiardi, medico e psicanalista che è stato anche mio ex docente all'Università "La Sapienza" di Roma in Psicopatologia dinamica dello sviluppo.
L'ho trovata un'analisi giustissima e veritiera!
Scrivete nei commenti se vi va anche la vostra =)

Buona lettura

"C'è una prima convivenza, che è quella DELL'IO 💆‍♂️💆‍♀️
Banalmente questo può manifestarsi nel tentativo di mettere d'accordo due parti di noi, quella che minimizza e quella che crea scenari drammatici.

Poi c'è una seconda convivenza: un improvviso implodere dei LEGAMI FAMILIARI👨‍👩‍👦👨‍👩‍👧‍👧. Siamo abituati a salutarci al mattino e vederci la sera. A volte questo può essere una bomba, ad esempio nei casi di famiglie gravemente disfunzionali (es. Di violenza domestica). Ma questi sono casi estremi, per fortuna nella maggior parte delle occasioni questa convivenza è UN'OPPORTUNITÀ, momenti in cui restituirsi la CURA. Ad esempio il tempo trascorso con i bambini, il momento del gioco. Il RITROVARE UN SENSO DELLA CONVIVENZA FAMILIARE E DEL MOTIVO PER CUI CI SI SCEGLIE.
improvvisamente si sono ricostruiti i nuclei familiari. A volte questo implica situazioni delicate e conflittuali, altre volte, per fortuna, situazioni in cui si riesce a trovare SICUREZZA E ATTACCAMENTO, ingredienti psichici necessari.

AGLI ANZIANI?👴👵
Non bisogna dare solo il messaggio "siete vecchietti fragili da proteggere", ma "La vostra esperienza, la vostra conoscenza della vita, il vostro punto di vista, che aiuto può darci?"

🔴 Stiamo costruendo dei MURI INCLUSIVI, che ci separano per proteggerci e proteggere, ma possono unirci, attraverso senso di responsabilità e comunicazione.
La tecnologia ci sta permettendo di creare un network virtuoso di comunicazioni.

FORSE OGGI POSSIAMO INCONTRARCI VIRTUALMENTE, MA CON VERITÀ. E PRIMA POTEVAMO FISICAMENTE, MA CI SCORDAVAMO DI FARLO. "

"C'è una prima convivenza, che è quella DELL'IO 💆‍♂️💆‍♀️
Banalmente questo può manifestarsi nel tentativo di mettere d'accordo due parti di noi, quella che minimizza e quella che crea scenari drammatici.

Poi c'è una seconda convivenza: un improvviso implodere dei LEGAMI FAMILIARI👨‍👩‍👦👨‍👩‍👧‍👧. Siamo abituati a salutarci al mattino e vederci la sera. A volte questo può essere una bomba, ad esempio nei casi di famiglie gravemente disfunzionali (es. Di violenza domestica). Ma questi sono casi estremi, per fortuna nella maggior parte delle occasioni questa convivenza è UN'OPPORTUNITÀ, momenti in cui restituirsi la CURA. Ad esempio il tempo trascorso con i bambini, il momento del gioco. Il RITROVARE UN SENSO DELLA CONVIVENZA FAMILIARE E DEL MOTIVO PER CUI CI SI SCEGLIE.
improvvisamente si sono ricostruiti i nuclei familiari. A volte questo implica situazioni delicate e conflittuali, altre volte, per fortuna, situazioni in cui si riesce a trovare SICUREZZA E ATTACCAMENTO, ingredienti psichici necessari.

AGLI ANZIANI?👴👵
Non bisogna dare solo il messaggio "siete vecchietti fragili da proteggere", ma "La vostra esperienza, la vostra conoscenza della vita, il vostro punto di vista, che aiuto può darci?"

🔴 Stiamo costruendo dei MURI INCLUSIVI, che ci separano per proteggerci e proteggere, ma possono unirci, attraverso senso di responsabilità e comunicazione.
La tecnologia ci sta permettendo di creare un network virtuoso di comunicazioni.

FORSE OGGI POSSIAMO INCONTRARCI VIRTUALMENTE, MA CON VERITÀ. E PRIMA POTEVAMO FISICAMENTE, MA CI SCORDAVAMO DI FARLO. "

21/02/2020

Salve a tutti i miei contatti e a chiunque vorrà avvicinarsi e dedicarsi alla lettura di questa pagina.

"TrasformAzioni" nasce dall'idea di creare un libero spazio fatto di pensieri, riflessioni, aforismi, immagini, foto, video, con l'obiettivo di sensibilizzare, stimolare alla riflessione e promuovere conoscenze psicologiche attraverso la pubblicazione di tematiche legate a questo per favorire la promozione del benessere sociale/individuale.

Il nome e il logo di questa mia pagina nascono dall'idea che l'individuo è un'anima in continuo divenire e trasformazione durante il corso della sua vita e quindi volevo riferirmi a una visione dinamica, di cambiamento, di continua evoluzione e miglioramento cui tendiamo tutti. Ma la parola rimanda anche al potere e alla capacità trasformativa di ogni individuo di riuscire a creare nuove strategie, nuove strade di adattamento e miglioramento personale verso cui poter tendere nella vita.
Metaforicamente, mi piace pensare alla persona come a un albero che cresce, che da potenziale seme poi pone radici e sboccia con i suoi personali fiori, che ricambia foglie e rami, che poi vanno anche tagliati e lasciati cadere, per arrivare a rinnovarsi ancora e dare frutti.

Grazie per essere passati qui.
Vi lascio con una citazione delle poesie di Emily Dickinson
"La mente è più grande del cielo
Perché se li metti fianco a fianco
L’una contiene l’altro
Facilmente...."

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