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Jodie Picoult è una scrittrice statunitente che, a mio avviso, in pochissime parole è riuscita a definire il nucleo prof...
11/09/2021

Jodie Picoult è una scrittrice statunitente che, a mio avviso, in pochissime parole è riuscita a definire il nucleo profondo dell’ansia..
Un moto perpetuo apparente.
Ancorato.
Sfiancante.

È indubbio che l’autoconsapevolezza sia un elemento essenziale per attuare un percorso di cambiamento. Resta essenziale ...
19/08/2021

È indubbio che l’autoconsapevolezza sia un elemento essenziale per attuare un percorso di cambiamento.
Resta essenziale riuscire a costruire prima un percorso che sostenga l’individuo nello sviluppo di questa autoconsapevolezza e nella conoscenza del sè, che lo ponga nelle condizioni ottimali per percorrere la via del cambiamento con motivazione ed obbiettivi concreti..
Non tutti partiamo dallo stesso punto e ogni percorso ha un fine ed un tragitto specifico in base all’individulità del singolo.

“Non puoi guarire nello stesso ambiente che ti ha fatto ammalare...”È indubbio che un ambiente disfunzionale possa mette...
30/07/2021

“Non puoi guarire nello stesso ambiente che ti ha fatto ammalare...”

È indubbio che un ambiente disfunzionale possa mettere le basi per un disagio psicologico spesso anche marcato..
Per ambiente si intente non solo lo spazio fisico entro cui agiamo ma soprattutto lo "spazio" entro cui interagiamo in un susseguirsi di relazioni interpersonali che determinano la specificità di quell'ambiente, che sia esso familiare, lavorativo o sociale pervade il nostro vivere e lo influenza..
Quindi, un ambiente disfunzionale come puó aiutarci in un processo di guarigione?

DISTURBO DA RUMINAZIONE O MERICISMO:Anche questo rientra nei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, ma di cosa ...
26/07/2021

DISTURBO DA RUMINAZIONE O MERICISMO:

Anche questo rientra nei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, ma di cosa si tratta?
Il mericismo consiste nel continuativo rigurgito di cibo per almeno un mese.
Normalmente si esclude la presenza di questo disturbo quando vi sono condizioni cliniche mediche come ad esempio disturbi gastrointestinali quali il reflusso gastroesofageo.
Il cibo ingerito e parzialmente digerito viene rigurgitato in bocca, viene rimasticato, ingerito nuovamente o espulso.
Durante questo processo ruminativo la persona non prova disgusto nè nausea nè sperimenta conati di vomito.
All’origine di questo disturbo vi è una matrice autoconsolatoria e di autostimolazione e spesso risulta essere in comorbilità con quadri psichiatrici importanti o disabilità intellettive, in quadri di questo tipo il decorso è continuativo lungo tutto l’arco della vita..

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE: BINGE EATING.Il Binge Eating Disorder è caratterizzato dall'ingestione d...
18/07/2021

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE: BINGE EATING.

Il Binge Eating Disorder è caratterizzato dall'ingestione di grandi quantità di cibo in brevi periodi di tempo tali da causare forte disagio fisico e la sensazione di perdita di controllo, vergogna, senso di colpa e angoscia.

Questi elementi sono accompagnati da almeno 3 dei seguenti elementi:

• mangiare molto più rapidamente del normale.

• mangiare talmente tanto da sentirsi esageratamente pieni

• mangiare grandi quantità di cibo nonostante non si avesse realmente fame

• mangiare senza la presenza di altre persone in quanto la quantità di cibo che si sta ingerendo è motivo di imbarazzo e vergogna

• sentirsi disgustati da sè stessi, provare senso di colpa o depressione transitoria..

Questo accade almeno una volta a settimana per almeno 3 mesi.
Questo disturbo non si associa a comportamenti compensatori come vomito, uso di lassativi ecc..

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE, DELL'ALIMENTAZIONE; LA PICAIniziamo con la più banale delle considerazioni che si possano far...
05/07/2021

DISTURBI DELLA NUTRIZIONE, DELL'ALIMENTAZIONE; LA PICA

Iniziamo con la più banale delle considerazioni che si possano fare riguardo i disturbi dell'alimentazione, ossia, affermare che il protagonista è il corpo..
Soprattutto in adolescenza il rapporto col cibo puó diventare un metodo comunicativo che veicola un disagio connesso alle trasformazioni corporee e sociali come ad esempio l'immagine di sè, l'autovalutazione e l'autonomia dal nucleo familiare;

I disturbi alimentari sono definiti nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali DSM5 «Disturbi della nutrizione e della alimentazione» e si presentano distinti in sei categorie diagnostiche principali:
• Pica
• Mericismo
• Disturbo alimentare evitante/restrittivo
• Anoressia nervosa
• Bulimia nervosa
• Disturbo di alimentazione incontrollata.

L'elemento principale che accomuna i principali disturbi alimentari è il CONTROLLO.
La convinzione di non essere capaci di controllare i rapporti personali, le reazioni interne e gli eventi in generale porta inevitabilmente alla tendenza di controllo focalizzata sull’alimentazione perché fornisce una prova evidente e immediata di capacità di autocontrollo, perché ha un potente effetto manipolatorio sugli altri e in particolare sui familiari.

Tratteremo in maniera approfondita tutti i disturbi qui citati ma partiremo con il PICA:

Prendendo in considerazione la definizione del DSM 5, la caratteristica fondamentale della Pica è la persistente ingestione di una o più sostanze senza contenuto alimentare, non commestibili per un periodo di almeno un mese (Criterio A), che risulti sufficientemente grave da giustificare attenzione clinica. Di solito le sostanze ingerite tendono a variare con l’età dell’individuo e con la disponibilità delle sostanze stesse, e possono comprendere carta, sapone, stoffa, capelli, lana, terra, gesso, colla, vernice, gomma, metallo, ciottoli, carbone, cenere, creta, amido o ghiaccio. Solitamente non vi è avversione per il cibo in generale. L’ingestione di sostanze senza contenuto alimentare, non commestibili deve essere inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo (Criterio B ) e non deve far parte di una pratica culturalmente sancita o socialmente normata (Criterio C)..

Sono sicura che in molti si faranno ve**re in mente i programmi che andavano in onda su Real Time tipo "io e la mia ossessione", o sbaglio?

DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÀPer concludere con i disturbi di personalità del cluster B del DSM-V ecco i criteri d...
01/07/2021

DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÀ

Per concludere con i disturbi di personalità del cluster B del DSM-V ecco i criteri diagnostici per il disturbo antisociale.

Devono essere necessariamente presenti 3 o più dei seguenti criteri:

• Non conformità alle norme sociali e alla legalità, per questo gli altri e le leggi sono fonte di disprezzo.
• Uso di menzogna o disonestà, per profitto o per piacere (come per esempio ingannare, sfruttare, raggirare o manipolare)
• Incapacità di pianificazione e impulsività, legata alla loro noncuranza verso le conseguenze delle loro azioni. Gli antisociali tendono a non pianificare il futuro.
• Irritabilità e aggressività, con una elevata frequenza di scontri fisici, assalti e violenza.
• Spericolatezza, riguardo le conseguenze delle proprie azioni sugli altri ma anche su sé stessi.
• Irresponsabilità
• Mancanza di rimorso, oltre che indifferenza per i danni causati..

L’età minima per poter fare una diagnosi di disturbo antisociale è quella di 18 anni prima si parla di disturbi della condotta, non di rado infatti individui con diagnosi di questo tipo hanno alle spalle un disturbo della condotta.

Per concludere possiamo riassumere in questi punti quello che accomuna i disturbi di personalità del cluster B:

• Difficoltà di regolazione delle emozioni
• Elevati livelli di impulsività (definita come incapacità di controllare i propri comportamenti che inficia il raggiungimento degli obiettivi a lungo termine)
• Marcate difficoltà nell’instaurare relazioni stabili con gli altri significativi

Ricordo che questo riassunto vale per tutti i disturbi trattati fino ad ora ossia il disturbo narcisistico, borderline, istrionico e antisociale.

“ Date parole al dolore: il dolore che non parla bisbiglia al cuore ricolmo e gli ordina di spezzarsi.”W. Shakespeare.Fr...
28/06/2021

“ Date parole al dolore: il dolore che non parla bisbiglia al cuore ricolmo e gli ordina di spezzarsi.”

W. Shakespeare.

Frase estrapolata dall’opera Macbeth.

L’essenziale atto comunicativo; la verbalizzazione del proprio dolore, del disagio, della frustrazione sono un percorso di crescita e di cambiamento e come ha suggerito Shakespeare di “allegerimento di un cuore saturo”..
Le “terapie della parola” partono dal silenzio assordante e restituiscono voce e comprensibilità a emozioni e stati mentali disgregativi e disadattivi..

DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITÀ Per una diagnosi di disturbo istrionico di personalità, i pazienti devono presentareU...
25/06/2021

DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITÀ

Per una diagnosi di disturbo istrionico di personalità, i pazienti devono presentare

Un modello persistente di emotività eccessiva e ricerca di attenzione
Questo modello è evidenziato dalla presenza di ≥ 5 delle seguenti:

• Disagio quando non sono al centro dell'attenzione
• Interazione con gli altri che è impropriamente sessualmente seduttiva o provocante
• Mutevole instabilità e spesso poco profonda espressione delle emozioni
• Uso costante dell'aspetto fisico per richiamare l'attenzione su loro stessi
• Un linguaggio che è estremamente impressionistico e vago
• Drammatizzazione del sé, teatralità, ed espressione stravagante delle emozioni
• Suggestionabilità (sono facilmente influenzati dagli altri o dalle situazioni)
• Interpretazione dei rapporti come più intimi di quello che sono

Inoltre, i sintomi devono avere inizio nella prima età adulta.

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO.Questa pagina punta molto sulla divulgazione e la sensibilizzazione in quanto essenzia...
21/06/2021

CONSULENZA E SOSTEGNO PSICOLOGICO.

Questa pagina punta molto sulla divulgazione e la sensibilizzazione in quanto essenziali per trasmettere non solo informazioni ma per tentare di creare una forma mentis che garantisca a tutti la capacità di comprendere il disagio non solo tecnicamente ma con rispetto ed empatia MA si propone anche e sempre come sostegno professionale al singolo o alla coppia, consulenza psicologica e percorsi di crescita sia in contesti di disagio che in contesti di transizione e cambiamento.
Potete contattarmi privatamente per informazioni, un primo consulto gratuito o un confronto.

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ pt.2 Il Disturbo borderline di personalità, come riportato all'interno del DSM-5, vie...
18/06/2021

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ pt.2

Il Disturbo borderline di personalità, come riportato all'interno del DSM-5, viene diagnosticato quando sono presenti 5 o più dei seguenti elementi:

● instabilità nelle relazioni interpersonali, caratterizzata dall’alternanza di sentimenti di idealizzazione ed estrema svalutazione dell’altro;

● sforzi disperati per evitare un abbandono, tanto reale quanto immaginato;

● instabilità dell’immagine e della percezione di sé;

● impulsività caratterizzata da comportamenti dannosi per il soggetto (guida ad alta velocità, sessualità promiscua, abuso di alcol e stupefacenti, spese folli, ecc…);

● gesti autolesionistici, automutilanti, pensieri e minacce suicidarie;

● marcata reattività dell’umore (ansia, rabbia, disforia);

● sentimenti cronici di vuoto esistenziale e personale;

● difficoltà a controllare la rabbia;

● sintomi dissociativi in associazione a forte stress.

Ricordo ancora che quando si parla di disturbi della personalità si fa riferimento a tratti rigidi e disadattivi protratti nel tempo tali da determinare disagio in tutti o quasi i contesti della vita quotidiana..

In riferimento al precedente post ci tengo a sottolineare le cause di tale disturbo, invitando, nuovamente, al rispetto, in quanto, oltre a fattori biologici da accertare è indubbia una forte componente ambientale.. questo cosa significa?
Significa che le cause del disturbo borderline di personalità sono da indagare nel contesto familiare, in stili d'attaccamento disfunzionali e insicuri nei confronti delle figure di riferimento, mancanza di cure, abusi, maltrattanti, espressioni emotive familiari intense e caotiche..
È per questo che questo disturbo è più "acuto" in età giovanile e che nel tempo, invece, vada attenuandosi spontaneamente..

Per questo disturbo come per ogni altro invito sempre alla riflessione e alla cautela da parte di terzi, riflessione che comprenda comprensione, supporto, rispetto e la capacità di empatizzare nonostante determinate problematiche possano essere distanti o incromprensibili ad un occhio esterno; discriminazione, iperetichettamento, stigmatizzazione e pregiudizio sono quell'elemento che distingue fastidiosamente tra un "noi" e un "loro" che nel contesto della promozione della salute mentale è necessario eliminare..

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ UN PO' DI CHIAREZZA. (pt.1)Dopo l'ultimo post ho trovato doveroso iniziare a parlare ...
14/06/2021

DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ UN PO' DI CHIAREZZA. (pt.1)

Dopo l'ultimo post ho trovato doveroso iniziare a parlare del disturbo borderline di personalità.
Mi sono trovata costretta a bloccare i commenti di un utente, considerata la loro pesantezza e irrispettosità nei confronti di queste persone.
Tristemente, assieme ad altri, è uno dei disturbi più additati e interpretati come -unicamente negativi- e, non di rado, mi trovo a leggere, da professionisti e non, descrizioni davvero agghiaccianti del fenomeno, cosa che, in primo luogo, è fuorviante.
Sempre di più mi imbatto in queste categorizzazioni sterili fatte di stereotipi definitori tour court, etichettamenti selvaggi che non tengono mai conto -e continueró a ripeterlo- delle necessarie distinzioni.
Oltretutto, come arrivo io a leggere determinate cose, come ci arriviamo tutti, ci arrivano anche i diretti interessati che non oso immaginare come possano sentirsi ad essere perennemente descritti come al male del mondo, o come a persone mostruose che rovinano la vita del prossimo mossi da intenti "maligni" e "crudeli" citando appunto i commenti che mi sono trovata a cancellare..
Credo che manchi questo, la sensibilità di capire che, l'uso arbitrario di termini e definizioni, sta annichilendo delle persone che esistono, vivono, sopravvivono alle loro problematiche cercando di farvi fronte nel migliore dei modi e che, proprio in base al loro modo di essere, vivono queste definizioni come elementi che minano la loro percezione di sè.

Vorrei ricordare che, il disturbo borderline di personalità, è (e cito) ".. una modalità pervasiva di instabilità e di ipersensibilità nei rapporti interpersonali, instabilità nell'immagine di sé, con estreme fluttuazioni dell'umore, e impulsività"...
Penso che queste poche righe dovrebbero far capire quanto possa ledere queste persone una descrizione come spesso ne viene fatta.. non sono dei mostri, non sono dei manipolatori, non sono persone orribili, non sono maligni e crudeli e NO non hanno nulla a che fare con il disturbo narcisistico di personalità, certo, va affermato che sono dei pazienti spesso difficili, richiestivi ed impegnativi ma questo non determina alcuna conferma per le sopra citate accuse di disumanità..

Anche per questo disturbo voglio ricordare una cosa fondamentale, ossia che non stiamo parlando di un fenomeno tutto uguale a sè stesso, fatto di copia e incolla diagnostici ma stiamo parlando di sfumature che vanno dal soggetto fortemente adattato al soggeto più compromesso e l'uno e l'altro fanno parte del solito continuum che tanto vado a ripetere e a citare spesso..
Continueró sempre a dire che dobbiamo smettere di fare di tutta l'erba un fascio o finiamo per scadere nelle chiacchiere da mercato.

Stiamo parlando di persone che hanno un'emotività enorme che, molto spesso, li destabilizza, sono persone che si interrogano perpetuamente sul sè e sugli altri, che temono l'abbandono e il rifiuto non perchè, come i narcisisti sono mossi dall'ego ma perchè soffrono profondamente la possibilità di non essere abbastanza per far si che gli altri non se ne vadano. Sono persone che vagano tra un troppo vuoto e un troppo pieno emotivo tale da non sentirsi di esistere, di non avere un limite al proprio emotivo dilagare.
Per questi motivi e per molti altri, che verranno approfonditi nel prossimo post, bisogna fare attenzione e usare le parole corrette, i modi corretti, tali da garantire rispetto e comprensione!
Non possiamo pensare che, nascondendoci dietro alla famigerata libertà d'espressione e di pensiero, sia tollerabile demolire e distruggere il prossimo che non ci impegnamo nemmeno a capire.

NARCISISMO MALIGNO (IL MANIPOLATORE PERVERSO)Siamo arrivati a conclusione dell'excursus sul narcisismo. Siamo partiti co...
10/06/2021

NARCISISMO MALIGNO (IL MANIPOLATORE PERVERSO)

Siamo arrivati a conclusione dell'excursus sul narcisismo. Siamo partiti con il descrivere il narcisismo sano e ora concluderemo con la descrizione del suo polo opposto, ossia il narcisismo maligno.
Stiamo parlando del classico narcisista patologico condito con tratti antisociali e paranoidi che apportano il fattore "maligno" ad un fenomeno già complicato..
Sia Erich Fromm che Otto Kernberg hanno parlato di questa tipologia specifica di narcisista quindi, vi rimando ai loro lavori per una più approfondita analisi.

Il manipolatore perverso quindi potremmo definirlo la quintessenza del narcisista.
Partiamo col dire che, questi soggetti, comunque, derivano da contesti familiari e da un'infanzia molto difficili, spesso sono stati vittime di abusi, maltrattamenti, violenza sia di matrice psicologica che fisica e hanno interiorizzato il trauma come un elemento da riperpetrare traumatizzando gli altri; potremmo dire che molto spesso non hanno mai conosciuto un modo diverso di relazione.
Questo ci fa capire quanto queste persone siano profondamente danneggiate, perchè, se da un lato è vero che si rendono carnefici, è altrettanto vero che sono state prima vittime..
In ogni caso, chi è il narcisista maligno?
Io per aiutarmi a collocarlo, nel suo versante più estremo uso l'esempio di Charles Manson, credo che in pochi di voi non sappiano di chi si sta parlando, forse uno dei più "famosi" criminali americani che appunto attraverso atti manipolatori ha "ordinato" l'assassinio di molte persone tra cui l'attrice Sharon Tate all'ottavo mese di gravidanza..
La cosa interessante fu notare come Manson non fosse mai stato, in prima persona l'omicida ma avesse "convinto" altri ad agire per lui..
Quando si parla di narcisismo maligno si parla di una manipolazione che diventa fulcro in ogni rapporto interpersonale, si parla di sadismo e frustrazione, rabbia, odio se si valuta l’estremo patologico e di criticismo, iperostilità al minimo..
La sensazione più comune nelle vittime di queste persone è il sentirsi soffocare e la graduale perdita di autostima, autodeterminazione ed autonomia.. Il narcisista maligno mina a distruggere l'autostima per togliere potere agli altri e usa l'umiliazione come arma per sentire di detenere potere sul prossimo..
Trascrivo anche una lista di quelle che sono le sue pratiche comportamentali abituali:
colpevolizzazione dell'altro, minacce, prima lusinghe e poi bugie, la dipendenza indotta (“se dipendi totalmente da me io ho il potere”) ricatti affettivi, invadenza, denigrazione, sadismo morale ecc..

Concludiamo insomma con il polo tutto negativo di quello che è il narcisismo.. Ci tengo a rimandare alla lettura del post riferito al fare chiarezza su questo fenomeno perchè ci tengo a ricordare che quando parliamo di narcisismo parliamo di un continuum e in quanto tale di sfumature, di estremi opposti, di sanità e di patologia.

DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀCome avevo anticipato nel precedente post, oggi vi porto i criteri diagnostici per i...
08/06/2021

DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ

Come avevo anticipato nel precedente post, oggi vi porto i criteri diagnostici per il disturbo narcisistico di personalità..
Come detto in alcuni video pubblicati, i disturbi di personalità sono caratterizzati da schemi affettivi, cognitivi e sociali eccessivamente “ridigidi”, sono pervasivi nel senso che influenzano la vita a 360 gradi, sono disadattivi e resistenti al cambiamento..
Come avevo spiegato infatti, rispetto ai disturbi dell’asse 1, che sono caratterizzati da una decorrenza specifica, i disturbi di personalità invece sono schemi che se non corretti si protraggono, tendenzialmente, per tutto l’arco della vita..
Vi trascrivo quindi i criteri presenti nel DSM-V:

Un modello persistente di grandiosità, necessità di adulazione, e mancanza di empatia; questo modello è evidenziato dalla presenza di ≥ 5 delle seguenti:

• Un'esagerata, infondata sensazione della propria importanza e dei propri talenti (la grandiosità)
• Preoccupazione con fantasie di successi senza limiti, influenza, potere, intelligenza, bellezza, o amore perfetto
• Convinzione di essere speciali e unici e di doversi associare solo a persone di altissimo livello
• Un bisogno di essere incondizionatamente ammirati
• Una sensazione di privilegio
• Sfruttamento degli altri per raggiungere i propri obiettivi
• Mancanza di empatia
• Invidia degli altri e convinzione che gli altri li invidino
• Arroganza e superbia

Inoltre, i sintomi devono avere inizio nella prima età adulta.

È piuttosto semplice e chiaro..
Per finire, con il prossimo post che tratterà di narcisismo maligno andremo a concludere il ventaglio relativo al narcisismo e le sue sfaccettature..

NARCISISMO OVERT E NARCISISMO COVERT:Oggi portiamo queste due distinzioni riferite al narcisismo patologico descritte da...
05/06/2021

NARCISISMO OVERT E NARCISISMO COVERT:

Oggi portiamo queste due distinzioni riferite al narcisismo patologico descritte da P. Wink.
Potremmo definire quello OVERT come caratterizzato da grandiosità ed elevata autostima e quello COVERT, invece, all'esatto opposto, dimostra bassa autostima, elevata sensibilità alle critiche, ruminazione costante e senso di vergogna.
Nonostante possano sembrare molto diversi tra loro, in realtà, sono le due facce della stessa medaglia perchè sempre di soggetti narcisisti patologici si parla..
L'individuo OVERT quindi sarà arrogante, sprezzante, grandioso e dominante, dimostrerà scarsa empatia e le sue relazioni saranno spesso superficiali e impoverite dall'assenza di reciprocità empatica, saranno individui alla costante ricerca di affermare sè stessi in una corsa perpetua verso obbiettivi e successo e useranno tattiche manipolatorie cercando di sfruttare il prossimo in favore del raggiungimento dei loro interessi..
insomma, la classica descrizione dei narcisisti patologici che possiamo trovare praticamente ovunque..
Quello COVERT invece?
Apparirà un individuo timido, timoroso, introverso, vulnerabile, tendente ad idealizzare gli altri, teme il rifiuto e la possibilità di essere abbandonato, vi starete chiedendo dove sia il nucleo grandioso tipico del narcisista, beh è protetto da appunto questi aspetti "insospettabili", sta di fatto che anche il COVERT non sarà in grado di costruire o mantenere relazioni stabili e sane ma si dimostrerà ipercritico, manipolatorio e manifesterà emozioni come rabbia e vergogna, afflitto da pensieri di fallimento costante da cui deriverebbe la sua paura di un rifiuto relazionale, elemento che li spinge a richiedere costanti attenzioni e dimostrazioni d’affetto..
Scavando poco la superficie si potrà comunque notare come nutrano fantasie di grandiosità nonostante siano troppo inibiti per renderle pubblicamente manifeste (come scritto da Cooper nel 1998).

Potremmo dire che l'OVERT ostenta grandiosità per difendere la sua insicurezza e i sui tratti depressivi mentre il COVERT si mostrerà dimesso e modesto per nascondere il suo nucleo grandioso..

Queste dimostrano di essere due modalità diverse di esprimere il narcisismo patologico, e questo, fa capire come a volte ci si concentri unicamente sugli OVERT essendo i casi manifesti e "alla luce del sole" non tenendo in conto che esistono delle tipologie di narcisismo che vengono spesso ignorate..

Nel prossimo post porteremo i criteri diagnostici per il disturbo narcisistico di personalità del DSM-V (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).

NARCISISMO SANO. Ho pensato di partire da questa polarità per dimostrare che esiste davvero un narcisismo sano, partire ...
02/06/2021

NARCISISMO SANO.

Ho pensato di partire da questa polarità per dimostrare che esiste davvero un narcisismo sano, partire da quello patologico o peggio, da quello maligno, andrebbe a ricalcare il solito stereotipo univoco ad accezzione unicamente negativa..
Perchè parlare di narcisismo sano se non fa male a nessuno?
Perchè non si può parlare di patologia senza parlare di sanità e viceversa e perchè ogni tendenza psicologica può spostarsi lungo questa linea in determinati momenti della vita, in questo contesto come in tutti gli altri..

Quindi, chi è il narcisista sano?
Potremmo definirla una persona carismatica, che ha acquisito sicurezza e fiducia in sè stessa attraverso il plauso, la stima e l'ammirazione del suo gruppo d'appartenenza, un individuo assertivo, capace e consapevole, dotato di forte determinazione e che spesso, per le sue qualità, ricopre una posizione di leadership che sa perseguire con empatia e autenticità. Sono persone sicure di sè in modo autentico, sapranno riconoscere i loro errori e ad attribuirsi i fallimenti, al contempo sapranno riconoscere le proprie qualità e i propri punti di forza sfruttandoli nel raggiungimento degli scopi.. Hanno relazioni sane, fondate sulla reciprocità e sull'empatia e comprendono la natura ambivalente delle stesse senza fare degli estremi un pretesto per delle insanabili rotture..
Insomma i narcisisti sani sapranno farsi apprezzare, motivatamente e saranno lungi da atti manipolatori o visioni grandiose di sè derivanti da invidia e rabbia che nascondono in realtà una grandiosità solo millantata..

Come ho scritto nel precedente post, bisogna saper riconoscere tutte le sfumature esistenti per poter definire correttamente un universo di individualità..
(Nel post a seguire in uscita venerdì parleremo di narcisismo overt e covert).

NARCISISMO.Facciamo un po’ di chiarezza. Mi sono trovata spesso a leggere articoli che trattano di narcisismo ed ogni vo...
29/05/2021

NARCISISMO.

Facciamo un po’ di chiarezza.

Mi sono trovata spesso a leggere articoli che trattano di narcisismo ed ogni volta mi trovo a pensare che la tematica venga posta in maniera approssimativa.
Si tratta di narcisismo senza fare le dovute distinzioni, relegando la questione ad un’univoca interpretazione che spoglia il fenomeno della sua complessità.
Qual’è il risultato? Un etichettamento arbitrario e sommario che avvera il classico detto “fare di tutta l’erba un fascio”.

Come spesso sottolineo, in psicologia è giusto parlare di “continuum”.
Cosa voglio dire? Intendo che esiste uno spettro ampio dotato di due polarità, due estremi opposti.
Questo perchè da un lato troveremo quello che puó essere definito -narcisismo sano- e dall’altro invece troveremo il -narcisismo maligno-.
I due estremi definiscono una lunga linea in scala di grigi entro cui troveremo il disturbo narcisistico di personalità, il narcisismo overt, il narcisismo covert, il narcisismo patologico fino ad arrivare, appunto, a quello definito perverso o maligno.
Senza parlare del fatto che la presenza di alcuni tratti narcisistici non definisce in alcun modo la presenza di una franca matrice patologica ma anzi, definisce un soggetto sano, adattato e funzionale che porta con sè unicamente dei tratti che non inficiano nei rapporti interpersonali e lavorativi o nella percezione di sè.

Insomma, è sbagliato parlare di narcisismo fine e sè stesso riportando entro questo termine personalità diversissime tra loro.
Se usiamo il termine narcisismo assimileremo il leader carismatico e stimato, ad un soggetto con tendenze violente e antisociali e manipolative, assimileremo l’idea che il narcisista si sente unicamente grandioso senza tenere in conto che la tipologia covert invece è inibita, vulnerabile, ipersensibile alle critiche, ha paura del rifiuto, prova spesso vergogna e imbarazzo.
È quindi impossibile parlare di narcisismo senza le giuste distinzioni altrimenti finiremmo, come spesso succede, ad avviare una caccia alle streghe per assiomi che ha tutto tranne una vera utilità.
Per questo motivo seguiranno sulla pagina le definizioni corrette per ognuna di queste sfumature per dare a tutti i mezzi conoscitivi per definire un fenomeno e surclassare l’uso di termini ombrello che sono limitati e fuorvianti.

Oltretutto, il mito di Narciso, come da letteratura greca classica altro non è che mitologia. La psicologia e la corretta informazione di questo tema non puó e non deve dare i natali ad altre mitizzazioni o si perde quella che è una necessità in una scienza che si fonda sull’individuo, sulle sue complessità e sulle sue peculiari multifattorialità.

PSY(CHO) SYNDROMES: SINDROME DI COTARD.Dopo aver parlato della sindrome di Capgras non potevamo non citare anche questa....
26/05/2021

PSY(CHO) SYNDROMES:
SINDROME DI COTARD.

Dopo aver parlato della sindrome di Capgras non potevamo non citare anche questa.
La sindrome di Cotard viene anche detta “sindrome dell’uomo morto” o “sindrome del ca****re che cammina”..
Le premesse non sembrano particolarmente incoraggianti..lo so..
La manifestazione di questa sindrome è caratterizzata dalla convinzione delirante di essere morti, di aver perso gli organi interni o di essere privi di sangue.
Gli individui affetti da questa patologia dichiarano anche di emanare odore di putrefazione a riprova del loro essere deceduti.
Sindrome di Cotard e sindrome di Capgras possono manifestarsi assieme sottolineando come vi sia in entrambe una disattivazione dell’universo emotivo dell’individuo che, attraverso deliri e allucinazioni, cerca di spiegare in maniera, seppur distorta, la realtà.
È chiaro quindi come questa patologia sia rintracciabile in quadri psicotici, schizofrenici e dove vi sia una marcata compromissione del senso di realtà.
Non di rado si accompagna ad istinti suicidi, stati depressivi e ansia.

La spiegazione che viene fornita è assimilabile alla sindrome di Capgras ossia ad una compromissione nello scambio di informazioni tra centro delle emozioni e aree sensoriali in seguito ad un danno neurologico.
Considerata la sua rarità ed il suo collocarsi in quadri sindromici e patologici molto complessi, in ogni caso, è ancora soggetta a ricerca e si auspica si possa arrivare ad una sua comprensione più completa ed esaustiva.

21/05/2021

PSICHIATRI, PSICOLOGI, LIFECOACH.
Un po’ di chiarezza definitoria.

Spesso ci si trova a confondere o sovrapporre figure professionali molto diverse e ci si trova così a non sapere esattamente a chi rivolgersi per avere l’aiuto di cui si ha realmente bisogno.. Quindi facciamo un po’ di chiarezza.

PSICHIATRA: È un medico specializzato in psichiatria attraverso una formazione quadriennale postuma ad una regolare laurea in medicina e chirurgia. Ha competenze di psicofarmacologia e per questo è l’unico che puó prescrivere assunzione di psicofarmaci specifici previa diagnosi.
Uno psichiatra puó esercitare come psicoterapeuta.

PSICOLOGO: figura professionale regolata dalla legge 56 del 1989.
Ha conseguito una laurea triennale più una magistrale in ambito psicologico, ha eseguito un tirocinio formativo annuale post lauream e superato l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione ed è iscritto ad un Albo.
Usa strumenti conoscitivi e di intervento per prevenzione, diagnosi, abilitazione e riabilitazione e sostegno al singolo, al gruppo, alla comunità ecc..

PSICOTERAPEUTA: è uno psicologo che in seguito all’ottemperamento di quanto scritto sopra consegue un’ulteriore specializzazione quadriennale per offrire percorsi di terapia e cura a breve o lungo termine.

LIFECOACH: non è necessariamente uno psicologo o uno psicoterapeuta abilitato alla professione. Non serve un titolo specifico o un percorso di laurea per poter esercitare questa professione. Il suo obbiettivo è lavorare per sviluppare potenzialità, indirizzare al raggiungimento di obbiettivi e insegnare stategie utili per vivere il presente in ragione del futuro. Non puó lavorare con persone aventi disagio o fragilità psicologiche nell’intento di gestirne l’adattamento.

Perchè fare chiarezza?
Perchè è essenziale sapere a chi rivolgersi per veder accolta una richiesta in maniera corretta e professionale..
Perchè le sfumature che differenziano le figure implicate nella salute mentale sono, a volte, poco chiare ai più ma al contempo fondamentali.
Perchè se abbiamo, per esempio, una dermatite, sapremo subito di aver bisogno di un dermatologo piuttosto che di un cardiologo e dovrebbe essere altrettanto ovvio sapere a chi rivolgersi in base ad un bisogno, un disturbo psicologico o un percorso di vita.

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