
16/05/2023
Umbilicus rupestris
"Ombelico di Venere"
(Ficuzza)
È una succulenta. Si raccolgono le sue foglie di solito quando ancora non è cresciuta in fiore, generalmente dall'autunno fino a prima di marzo. Le foglie sono lisce e possono confondersi con alcune varietà di ranuncolo, quando la pianta è giovane, o con la pianta delle monete, ovvero l'ornamentale pilea peperomioides, non presente in Italia in natura.
Si raccomanda quindi di raccoglierla nei boschi, la si trova in zone umide, tra le rocce per lo più. Il suo nome deriva appunto da questa sua caratteristica e dalla forma delle foglie, simili ad un ombrello, un orecchio o un ombelico appunto.
Ci sono altre varietà più rare di umbiliceae in Italia molto molto simili tra loro: horizontalis, erectus, luteus, chrysanthus...
Nessuna di queste è stata catalogata come tossica, sebbene solo la rupestris gli studiosi catalogano come edibile e officinale.
Esiste uno studio che evidenzia come la pianta sia commestibile e possegga molta acqua, omega 3, tocoferoli, e diversi polifenoli, 12 flavonoidi, 3 acidi fenolici e 1 glucoside fenilpropanoide, un'attività antiossidante, insomma, e potenzialmente inibitoria su alcuni batteri. La ricerca però su questa pianta è molto esigua.
Ha sicuramente proprietà topiche emollienti sulla pelle, tritata e applicata su calli, foruncoli, ustioni, punti neri, cellulite, gonfiori, fragilità capillare...
Il ministero della salute la indica infatti, insieme alla horizontalis e alla luteus, per il trofismo della cute.