Erbario Fitoterapico Alimurgico

  • Home
  • Erbario Fitoterapico Alimurgico

Erbario Fitoterapico Alimurgico Usi delle Erbe Selvatiche �
(PlantNet+Libri Universitari +Ricerche Scientifiche su PubMed+Nonno)

Umbilicus rupestris"Ombelico di Venere"(Ficuzza)È una succulenta. Si raccolgono le sue foglie di solito quando ancora no...
16/05/2023

Umbilicus rupestris
"Ombelico di Venere"
(Ficuzza)

È una succulenta. Si raccolgono le sue foglie di solito quando ancora non è cresciuta in fiore, generalmente dall'autunno fino a prima di marzo. Le foglie sono lisce e possono confondersi con alcune varietà di ranuncolo, quando la pianta è giovane, o con la pianta delle monete, ovvero l'ornamentale pilea peperomioides, non presente in Italia in natura.

Si raccomanda quindi di raccoglierla nei boschi, la si trova in zone umide, tra le rocce per lo più. Il suo nome deriva appunto da questa sua caratteristica e dalla forma delle foglie, simili ad un ombrello, un orecchio o un ombelico appunto.

Ci sono altre varietà più rare di umbiliceae in Italia molto molto simili tra loro: horizontalis, erectus, luteus, chrysanthus...
Nessuna di queste è stata catalogata come tossica, sebbene solo la rupestris gli studiosi catalogano come edibile e officinale.

Esiste uno studio che evidenzia come la pianta sia commestibile e possegga molta acqua, omega 3, tocoferoli, e diversi polifenoli, 12 flavonoidi, 3 acidi fenolici e 1 glucoside fenilpropanoide, un'attività antiossidante, insomma, e potenzialmente inibitoria su alcuni batteri. La ricerca però su questa pianta è molto esigua.

Ha sicuramente proprietà topiche emollienti sulla pelle, tritata e applicata su calli, foruncoli, ustioni, punti neri, cellulite, gonfiori, fragilità capillare...
Il ministero della salute la indica infatti, insieme alla horizontalis e alla luteus, per il trofismo della cute.

Borrago officinalis"Borragine"(Montagnola, Villafrati)Non confondere con Digitale o Mandragora (mortali)Non va consumata...
24/12/2022

Borrago officinalis
"Borragine"
(Montagnola, Villafrati)

Non confondere con Digitale o Mandragora (mortali)

Non va consumata cruda. Contiene lo 0,001% di alcaloidi pirrolizinici che (sebbene basso) a lungo andare è epatotossico e può causare cancro al fegato. È vietato l'uso di foglie e fiori come integratori. La cottura non elimina del tutto questi alcaloidi. Il regolamento (UE) dell'11 dicembre 2020 dice che per entrare in commercio la borragine debba avere 750 micro g di alcaloidi per kg. In tali parametri la pianta è quindi considerata COMMESTIBILE, facendone uso sporadicamente, gettando l'acqua di cottura e non usandola in infusi, decotti e altri preparati che non sia l'olio di semi di borragine risultato sicuro e utile, pure contro malattie del fegato, epatiti e alcolismo

Ricco di acido gamma-linoleico riduce i radicali liberi e lo stress ossidativo. Protegge la memoria

Previene le malattie degenerative, cardiache, ictus, cancro, sclerosi multipla e encefalite autoimmune

È antinfiammatorio, aiuta nelle fasi iniziali della sindrome da stress respiratorio (non in quella acuta)

È amebicida (contro E. histolytica)

Ha effetti spasmolitici in disturbi gastrointestinali, respiratori..

È ipoglicemizzante, previene obesità e insulino-resistenza in pazienti diabetici, meglio se combinato con quercetina

Riduce l'infiammazione da osteoporosi e l'artrite reumatoide

A livello topico, e interno, ripristina il pH acido della pelle, contrasta il fotodanneggiamento, l'ipercheratosi (calli, eczemi, verruche...), la dermatite atopica, la melanogenesi, l'ulcera gastrica

Riduce i tempi e le conseguenze dannose del COVID-19. Aiuta nell'asma

Può inibire in parte la ricapitalizzazione della serotonina.
È sconsigliato a chi soffre di epilessia, disturbi emorragici, in gravidanza o allattamento, nei bambini o a chi ha interventi chirurgici programmati, a chi assume antidepressivi, farmaci neurolettici e metabolizzati dal citocromo P450 3A4, antiaggreganti, anticoagulanti, anestetici, FANS

Può aumentare la pressione sistolica e diastolica nei pazienti diabetici

Gli estratti acquosi hanno effetti conservativi sulla carne

È un acaricida (contro Rhipicephalus s.)

Reichardia picroides"Caccialepre"(Primi di Novembre, Villafrati)È una pianta COMMESTIBILE. È risultata  molto benefica t...
25/11/2022

Reichardia picroides
"Caccialepre"
(Primi di Novembre, Villafrati)

È una pianta COMMESTIBILE. È risultata molto benefica tra le piante del "Local Food-Nutraceuticals".

Può essere confusa con altre varietà di Reichardia (come la tingitana o l'intermedia) o con la Chondrilla juncea o la Lactuca viminea, comunque commestibili o non annoverate tra le piante tossiche. Stare attenti invece alla Crepis lacera e la Lactuca virosa o serriola.

Le foglie sono verde glauco. La loro forma, la lunghezza del fusto e la grandezza del fiore possono variare. In genere si raccoglie la rosetta in autunno, inverno, inizio primavera. Il lattice che ne fuoriesce è dolce e edibile. Si riconosce da specie simili anche dalla radice a fittone e dai capolini che sono isolati in un unico stelo e hanno le brattee.

È attestata tra le piante che mangiate bollite sono in grado di ridurre l'iperattività piastrinica legata alla sindrome metabolica e quindi il rischio di trombosi, infarto o ictus.

Uno studio su 5 piante selvatiche del centro Italia la classifica la più ricca di sostanze nutraceutiche con più alti livelli di attività antiossidante legata all'alto contenuto fenolico totale. Dice che l'ebollizione ridurrebbe tali proprietà, e suggerisce di consumarla cruda in insalata.

Esiste uno studio sulla sua probabile tossicità che la classifica come sicura per l'alimentazione, certamente nel peso di 250 mg per kilo del consumatore (che è generalmente la quantità che si usa nelle misticanze).

A più alte dosi si è visto come possa alterare il funzionamento di reni e fegato riducendo le transaminasi, in particolare gli enzimi epatici (ALT e AST), i livelli di urea e creatinina.
È forse meglio non consumarla in gravidanza, forte abituale esercizio fisico, uremia, emodialisi, chetoacidosi diabetica, carenza di B1 o di B6, diminuzione di creatinina dovuta a anemie, ipotiroidismo o leucemia.

Tradizionalmente è annoverata come ipoglicemizzante, diuretico, depurativo, galattogogo, tonico, analgesico e rinfrescante.

Non viene comunque utilizzata generalmente nella fitoterapia moderna.

Hedysarum coronarium"Sulla"(Montagnola, Villafrati)È una pianta EDULE (sicuramente per quanto riguarda i fiori), mellife...
11/11/2022

Hedysarum coronarium
"Sulla"
(Montagnola, Villafrati)

È una pianta EDULE (sicuramente per quanto riguarda i fiori), mellifera e da foraggio, che nasce spontanea. Viene coltivata, anche, come molte leguminose, per fissare l'azoto nel terreno.

I prodotti derivati dagli animali che se ne nutrono d'inverno sono risultati più carichi di acidi grassi buoni (studi su acido linoleico, un omega 6, molto utile per mediare la risposta antinfiammatoria, nei processi di coagulazione del sangue e nel controllo del colesterolo).

La pianta ha, inoltre, un alto contenuto proteico.

È stato evidenziato come grazie alla presenza di tannini protegga bene gli animali dall'attacco dei parassiti.

Per il suo alto contenuto in tannini le sono attribuite probabili proprietà astringenti e quindi antidiarroiche, emostatiche ed antinfiammatorie.

I tannini vengono utilizzati per la diarrea, le emorroidi interne, piccoli sanguinamenti dell'apparato gastrointestinale e per i prodotti ad uso topico che riducono l'ipersecrezione sebacia, come, ad esempio, quelli per l'acne o per la forfora, poiché a contatto con le mucose le rendono poco permeabili e ne riducono la secrezione.

A dosi elevate possono però irritarle, contrastare l'assorbimento di ferro, zinco e vitamine, intossicare il fegato, arrecare disturbi alla digestione, ridurre la salivazione e la lubrificazione delle mucose.

Non vanno assunti quindi in quantità eccessive, soprattutto con vasocostrizione, ipertensione, pressione alta, costipazione, stipsi, pelle o mucosa secca, anemia, carenze vitaminiche o di zinco, in gravidanza e in allattamento.

Nonostante i probabili utilizzi (non accertati da studi specifici, né secondo la tradizione), la pianta non è praticamente quasi usata in ambito fitoterapico. Un solo studio accerta il possibile uso cosmetico degli estratti delle parti aeree.

È scientificamente provato, invece, che i fiori siano commestibili, ricchi di quercetina e rutina (flavonoidi con attività antiossidante).

Sono buoni in insalate, frittate e per la decorazione dei piatti.
I contadini tradizionalmente mangiavano anche i fusti teneri spellati come snack e, più raramente, anche le foglie tenere e i germogli.

Galactites tomentosus"Scarlina" o Spina Bianca in siciliano(Montagnola, Villafrati)NON CI SONO STUDI IN MERITOÈ una pian...
05/11/2022

Galactites tomentosus
"Scarlina" o Spina Bianca in siciliano
(Montagnola, Villafrati)

NON CI SONO STUDI IN MERITO

È una pianta che può sembrare simile ai cardi, rispetto ai quali rimane molto bassa (10 dm massimo), ha un fiore differente (verrà aggiunta al post la foto appena possibile) ed è facile da riconoscere per il suo aspetto tomentoso (ricca di peli fitti sotto le foglie e sul fusto), per le robuste spine e per la striatura bianca evidente.

Secondo la tradizione sarebbe una pianta commestibile. Private delle spine le foglie sarebbero buone mangiate in insalate e conserve, idem i fiori, mentre i brevi fusti puliti sarebbero utilizzati come cardi.

Per questo anche Acta Plantarum la riporta come pianta commestibile.

Internet è pieno di informazioni riportate senza alcun fondamento scientifico.

Seconde le quali avrebbe proprietà digestive, diuretiche, dissetanti, rinfrescanti, antisettiche e cicatrizzanti...

Appare talvolta in libri di etnobotanica ma nessuno studio è stato fatto sui possibili effetti collaterali, su una tossicità a lungo termine o semplicemente sui suoi presunti effetti fitoterapici.

Si sconsiglia quindi l'utilizzo di questa pianta.

Brassica rapa subsp. sylvestris"Caluzzo" in Siciliano(Nata spontanea in un vaso, Villafrati)È parente di molte piante ut...
25/10/2022

Brassica rapa subsp. sylvestris
"Caluzzo" in Siciliano
(Nata spontanea in un vaso, Villafrati)

È parente di molte piante utilizzate in tutto il mondo: ravizzone (in primis), senape, navone, rapa, cavolo cinese, colza...

È una brassicacea EDULE dalle foglie pubescenti (ruvide) di cui si raccolgono le foglie tenere prima che si formi il fusto e i fiori gialli.

È simile a molte varietà dalle quali si può distinguere, non con facilità, per alcuni particolari: brassica fruticulosa (che ha foglie glabre, verde-glauche ed è più tipica della Sicilia Orientale), brassica nigra (foglie verde scuro e fusto violaceo), brassica rupestris subsp. rupestris (foglie glabre progressivamente più piccole verso l'alto, fusto legnoso alla base), sinapis pubescens subsp. pubescens (foglie basali con almeno 5 segmenti laterali), sinapis arvensis (fusto violaceo, foglie basali con segmenti lungo tutto il picciolo), Hirschfeldia incana (basali lobate a contorno molto più spatolato, cauline piccolissime o quasi nulle), sinapis alba (foglie sempre picciolate, con 7-9 segmenti, profondamente dentate), raphanus raphanistrum (foglie picciolate tutte completamente segmentate, fiore bianco venato di viola, giallino al centro).

Tutte queste piante si possono trovare selvatiche nel nostro territorio (almeno in quello siciliano) e sono comunque eduli, quindi anche confonderle tra loro non dovrebbe causare grossi problemi.

Molto spesso si ibridano fra loro. La ricerca verge molto infatti sulla classificazione genetica.

Accumula cadmio, zinco (e potenzialmente anche altri metalli pesanti), è quindi importante raccoglierla in natura, lontana da possibili contaminazioni.

I semi oleosi, essendo il ravizzone il parente più prossimo (se non proprio la stessa pianta) dovrebbero essere ricchi di omega 3. L'olio che se ne ricava è emolliente e lassativo, ma con dell'acido erucico (tossico in dosi eccessive).

È una verdura non troppo adatta a chi soffre di gotta e iperuricemia, o ne è predisposto.

Non si trovano i suoi valori nutrizionali specifici, si suppongono comunque molto similari a quelli delle cime di rapa, utili in diete ipocaloriche e ricche di calcio, potassio, fosforo, Vit. C e K.

Ecballium elaterium"Cocomero asinino"(Zona Industriale, Cefalà Diana)È una pianta VELENOSA.Degli studiosi la identifican...
25/10/2022

Ecballium elaterium
"Cocomero asinino"

(Zona Industriale, Cefalà Diana)

È una pianta VELENOSA.
Degli studiosi la identificano (insieme al Citrullus colocynthis) per quella che nella Bibbia avvelenò lo stufato purificato dal profeta Eliseo.

È un'infestante. I suoi oli hanno attività allelopatica per esempio sulla lattuga (uccide le piante che le crescono vicine)

Il frutto spruzza succo e semi.
Ci sono stati casi di ustione chimica corneale con cheratite lamellare diffusa, cheratocongiuntivite con edema periorbitale, o altre problematiche oculari, dopo che il succo è, in tal modo, malauguratamente schizzato in un occhio.

Ci sono varie segnalazioni di persone in ipossia con angioedema alle vie respiratore, per aver instillato nel naso il succo della pianta come "rimedio per la rinosinusite", secondo alcune pericolose pratiche tradizionali.

È accertata la sua epatossicità (epatite colestatica acuta dopo l'ingestione di suoi estratti).

Una donna danese, affetta da demenza, ingerendone il frutto, morì per sintomi simili a una polmonite da aspirazione due ore dopo il ricovero, nonostante la somministrazione di liquidi e antibiotici per via venosa.

È utilizzata in laboratorio per indurre effetti infiammatori nei topi, o per inibire la tripsina, un'enzima utile nella digestione delle proteine, o per estrarre la cucurbitacina, citotossica, impiegata nella ricerca sul cancro.

NON UTILIZZARE IN ALCUN MODO

anche se può capitarvi di leggere che i suoi fenoli abbiano attività antimicrobiche, o che abbia proprietà antinfiammatorie e antifibrotiche sui topi (contro sepsi, Alzheimer, demenza o per la prevenzione dell'adesione peritoneale postoperatoria), queste sono ancora in via di sperimentazione, di dubbia efficacia e non riguarderebbero l'intero fitocomplesso e i suoi estratti, risultati MORTALI.

Aveva alcuni usi in passato, nell'impero romano o nella tradizione degli slavi di Montemitro (per la malaria) o in Giordania soprattutto, o in Iran (epilessia), in Turchia (sinusite) e in Italia centrale (forse per abortire). Tali usi non sono supportati dalla scienza, sono stati spesso screditati e potrebbero portare potenzialmente (anzi certamente) alla morte.

Chenopodium Album"Farinello"(Antica Stazione, Ficuzza)Parente della quinoa, infesta il mais. Le foglie sono eduli, anche...
25/10/2022

Chenopodium Album
"Farinello"
(Antica Stazione, Ficuzza)

Parente della quinoa, infesta il mais. Le foglie sono eduli, anche i semi, meglio se germinati, da cui si ricavava una farina.

Ha parenti, rare in Italia, dalla foglia più seghettata e allungata, anche mortali (Chenopodium ambrosioides, dall'odore canforato, multifidum, ficifolium..). Le varietà eduli (album, muralis, bonusenricus) sono le più comuni, simili e riconoscibili per la polvere bianca che ricopre l'infiorescenza e la patina chiara inferiore delle foglie.

È un topico antinfiammatorio riepitelizzante. Si usa anche tradizionalmente su punture, articolazioni reumatiche, scottature..
È antinocicettivo (attenua il prurito) ed antiartritico, anche per via interna (estratto etanolico sui topi)

I suoi estratti risultano antiproliferativi in vitro su cellule di cancro a polmone, fegato, seno.

Ha un effetto antimicrobico ma non veramente significativo.

Non la si consiglia per tisane, decotti ma come alimento/medicina o ad uso topico.

È da raccogliere lontana da centri abitati, letame, coltivazioni concimate, fabbriche, aree minerarie, terreni azotati o con piombo, come quelli con materiali edili, automobili e batterie abbandonate o poligoni militari, con antimonio e con nitrati. Assorbe infatti molto i metalli pesanti depurando il terreno ma diventando tossica (è risultata mortale per degli animali al pascolo)

Uno studio (testicoli di topo intossicati da Mercurio) suppone che aiuti a depurare anche l'organismo da metalli pesanti.

Protegge il fegato al pari di un epatoprotettivo medicinale.

È un forte cibo antielmintico.

È un cibo contraccettivo per uomini, visto che suoi estratti (decotto di semi..) per via interna uccidono gli spermatozoi.

Il frigo, la scottatura breve, la cottura a pressione o a vapore ne conservano meglio i nutrienti (beta carotene, acido ascorbico..) e le proprietà antiossidanti ma sempre meglio ammollarla prima per un giorno, o bollire e buttare l'acqua per ridurre i molti ossalati, per i quali cruda senza integrare calcio, nei bovini ha causato ipocalcemia, e sviluppa calcoli renali (è inadatta a chi ne è predisposto)

Causa comunemente allergia con rinite, asma, atopia..

Dittrichia viscosa"Inula Viscosa"(Parco Eolico Villafrati)Prime due foto metà Settembre Le altre inizio Agosto Più famos...
25/10/2022

Dittrichia viscosa
"Inula Viscosa"
(Parco Eolico Villafrati)
Prime due foto metà Settembre
Le altre inizio Agosto

Più famosa l'Enula Campana. Tuttavia ci sono molte ricerche nel mondo anche su questa sua sorella. Non è una pianta edibile ma ha diverse proprietà studiate e certificate.

Estratti acquosi di foglie e boccioli di fiori (generalmente a fine luglio) a livello topico inibiscono i funghi Trichophyton Rubrum e Microsporum Canis. È quindi un disinfettante topico per problemi quali piede d'atleta in primis, e infezioni funginee, tigna e infezioni all'unghia.

Risulta più forte però l'estratto idroalcolico. Questi è antinfiammatorio, amebicida, antibiotico e antifungino, molto indicato per infezioni da raffreddore (tosse, bronchite ecc.) ma anche gastrointestinali. È molto efficace con la Candida Albicans (quella generica) in bocca, va**na o nel tratto gastrointestinale.

È antisettico e più cicatrizzante di estratti di parietaria, rubia e alloro.

È sicura per uso topico, esclusi possibili effetti accertati dovuti a ipersensibilità o allergia. Si possono aggiungere i suoi estratti in sciacqui, pomate, garze e lavaggi direttamente sulla zona da trattare.

Si usa anche per combattere le malattie delle piante in agricoltura.

Per uso interno, invece, della sua parente, l'Enula Campana, si usa nelle farmacie, generalmente, la radice, soprattutto per affezioni dell'apparato respiratorio ma, in aggiunta, anche, per ristabilire la flora batterica, migliorare la digestione e come depurativo e diuretico, non senza possibili effetti negativi quali vomito e diarrea in dosi eccessive o effetti di ipersensibilità e allergia. Aspettiamo che le ricerche in merito a un'eventuale tossicità si estendano anche a questa varietà di enula.

In tal caso le ricerche ci dicono già che la pianta è un vasodilatatore, quindi combatterebbe l'ipertensione ma non va bene per chi ha la pressione bassa.

A contatto diretto i suoi estratti ucciderebbero anche alcune cellule tumorali (studi mirati direttamente su cellule di tumori quali leucemia, colon-retto e altri).

Chrozophora tinctoria (L.)Tornasole Comune(Montagnola, Villafrati)È una pianta TOSSICA, generalmente non mortale, non a ...
25/10/2022

Chrozophora tinctoria (L.)
Tornasole Comune
(Montagnola, Villafrati)

È una pianta TOSSICA, generalmente non mortale, non a caso fa parte della famiglia delle Euforbie. Causa vomito, diarrea, mal di pancia. Non assomiglia particolarmente ad alcuna pianta commestibile, ma è pur sempre bene conoscerla.

L'uso tradizionale in alcune popolazioni è quello emetico, catartico e antielmintico. Il corpo infatti espellendo da sé la pianta con vomito e diarrea neutralizzerebbe la sua tossicità e con questa anche quella di altri elementi cattivi dal tratto gastrointestinale (vermi, veleni...) che da soli il corpo non riesce a espellere.
Ci sono delle ricerche scientifiche che stanno valutando questo utilizzo in campo medico. NULLA DI SICURO

I suoi composti fitoterapici non hanno altri utilizzi, benché alcune sostanze, estratte dalla pianta, hanno riscontrato delle proprietà (antitumorali, antibatteriche...) queste non sono utilizzabili con tecniche quali essiccamento, tintura, idrolato ecc... poiché riguardano singole sostanze e non l'intero fitocomplesso (tossico).

La pianta inibisce l'acetilcolinesterasi, anche per questo è tossica e causa il vomito. Gli inibitori dell'acetilcolinesterasi in medicina possono ve**re utilizzati come tossine, agenti nervini (nelle guerre), ma possono anche essere utilizzati singolarmente nel trattamento della miastenia, anche quella causata da avvelenamento da botulino, nell'Alzheimer e contro alcuni veleni, anticolinergici in particolare. Questo avvarrebbe l'ipotesi che si possa utilizzare secondo il suo uso tradizionale in particolare per espellere estratti di Atropa Belladonna e singoli agenti anticolinergici (Atropina ecc...).
Potrebbe in tal caso inibire anche l'azione di farmaci anticolinergici.

Nel medioevo era una pianta tintoria, ad esempio per i manoscritti. Il "tornasole", detto "folium" nel medioevo, era un colore estratto dai frutti della pianta, generalmente azzurro ma che si è scoperto avere la capacità di mostrarsi più rosso in ambiente acido. Oggi si estrae sostanzialmente da altre fonti come i licheni del genere Roccella. Si usa in chimica per misurare il pH, ad esempio nelle cartine tornasole.

Beta vulgaris L. ibrido di subs. maritima e vulgarisBietola Selvatica, "Giri" in siciliano(Sant. PadrePio, Villafrati)Le...
25/10/2022

Beta vulgaris L. ibrido di subs. maritima e vulgaris

Bietola Selvatica, "Giri" in siciliano
(Sant. PadrePio, Villafrati)

Le foglie sono commestibili, la raccolta migliore è in autunno/inverno prima che vada a fiore.

Info su tutta la specie:

Previene da malattie come la perdita della vista dovuta all'invecchiamento, osteoporosi, malattie della pelle e malattie dovute allo stress ossidativo (alzheimer, arteriosclerosi, diabete, colesterolo alto e quindi infarto, ictus..). Previene e aiuta a contrastare il cancro grazie a flavonoidi, come l'Apigenina (studi specifici su cellule di cancro cervicale, alla prostata e al colon)

È un cibo utile per influenze e infezioni. I suoi flavonoidi aiutano contro i batteri: Staphylococcus Aureus ed Epidermidis, Enterococcus Faecalis, Pseudomonas Aeruginosa, Proteus Vulgaris, Klebsiella Pneumonia, Proteus Mirabilis e Salmonella Typhimurium.

È utile anche per malattie infiammatorie intestinali, stipsi e stati infiammatori in genere.

È ricca di acido siringico, indicato in iperglicemia, insulino-resistenza e diabete poiché regola gli zuccheri nel sangue.

È ricca di ferro e di Vitamina C, che ne permette l'assunzione. È cioè indicata per l'anemia.

Secondo l'Airc bisogna non consumarla con carni, specie se fritta, o i nitrati contenuti potrebbero convertirsi in nitriti e poi in N-nitrosammine, composti seriamente cancerogeni.

Cruda potrebbe causare sintomi gastrointestinali, come in un report Finlandese del 2010. Meglio assumerla bollita e buttare l'acqua di cottura.

Ciò eliminerebbe parte del suo contenuto di acido ossalico che la rende sempre inadatta per le persone che soffrono di calcoli o che sono predisposte ai calcoli renali (sebbene internet la cataloghi come rimedio per problemi renali)

Troppo consumo nei topi causa accumulo di metalli nel fegato. È quindi controindicata per chi assume determinati farmaci, o per chi soffre di determinate malattie, che aumenterebbero questo rischio (porfiria cutanea tarda, emocromatosi, malattia di Wilson, tetralogia di Fallot e altre).

La tradizione identifica le sue foglie sbollentate come un rimedio per impacchi emollienti su pelle o mucosa infiammata.(Nessun studio in merito)

Carlina acaulis subsp. caulescensCarlina Bianca sottospecie Caulescente, cioè la varietà del sud Italia, meno conosciuta...
25/10/2022

Carlina acaulis subsp. caulescens
Carlina Bianca sottospecie Caulescente, cioè la varietà del sud Italia, meno conosciuta di quella alpina.
(Parco Eolico Villafrati, inizio Agosto)

Studi dimostrano come l'ossido di Carlina sia altamente tossico per le cellule (tutte: tumorali, batteri, cattive ma anche SANE) quindi benché la medicina popolare e anche erroneamente actaplantarum e autori di libri autorevoli ne elenchino gli usi terapeutici della radice e alimurgici dei capolini dei fiori e della radice, la pianta è altamente TOSSICA. Non credere alla storia di Carlo Magno che ci curò l'esercito.

Verbascum sinuatumVerbasco Sinuoso(Parco Eolico Villafrati, inizio Agosto)Non è edibile (classificata come tossica da Ro...
25/10/2022

Verbascum sinuatum
Verbasco Sinuoso
(Parco Eolico Villafrati, inizio Agosto)

Non è edibile (classificata come tossica da Rosario Schicchi). I semi sono sicuramente tossici.

L'acteoside presente nelle piante di questa famiglia (verbascoside) presenta proprietà, scientificamente provate, antiinfiammatorie, antiosteoartritiche, antiossidanti, quindi antitumorali, e antibatteriche (contro Klebsiella Pneumonia, Staphylococcus Aurus ed Epidermidis, o Escherichia coli).

La pianta più studiata è comunque la sua parente più prossima, il Verbascum Thapsus, "la pianta della TOSSE", la quale veniva anticamente fumata, e viene venduta oggi, più modernamente, in tisane di fiori, per lo più, o di foglie, o in macerato idroalcolico di parti aeree o, più tradizionalmente, di radice secca, al fine di aiutare a curare REUMATISMI, tosse, raffreddore, bronchite, asma (efficace contro Staphilococco e Klebsiella). Aiuta anche nei problemi di stomaco, intestino o pelle causati da Escherichia Coli, e contro i funghi (Candida ad esempio). Quindi è utile per le infezioni urinarie. È infatti usata negli integratori anche come depurativo e diuretico. È provato che a uso topico è cicatrizzante (supportato da molti studi) e disinfettante per ulcere, ferite e emorroidi.

Rubia peregrina"Robbia selvatica"(Bosco di Ficuzza, fine Gennaio)Le radici si usano per ricavare una tinta per tessuti, ...
25/10/2022

Rubia peregrina
"Robbia selvatica"
(Bosco di Ficuzza, fine Gennaio)

Le radici si usano per ricavare una tinta per tessuti, specie quelle della sua sorella più prossima: la rubia tinctorum.

Le bacche e tutta la pianta non sono commestibili, nè conviene utilizzarla per scopi terapeutici perché poco studiata. Le parti aeree, infatti, non sono mai state utilizzate perché notoriamente TOSSICHE..

Alcuni studi hanno provato che in piccolissime dosi, nei topi, estratti di questa pianta siano dopaminergici, antiossidanti, e che diminuiscano la funzione mediata dalla serotonina.

Secondo la tradizione la polvere colorante derivata dalla radice triturata finemente, detta "garanza", sarebbe comunque afrodisiaca, emmenagoga, abortiva e diuretica (non ci sono studi a dimostrarlo).

Ranuncolo (due specie)La prima foto: Ficaria verna (Bosco di Ficuzza, metà Gennaio)Le altre: Ranunculus acri (Ficuzza gi...
25/10/2022

Ranuncolo (due specie)
La prima foto: Ficaria verna (Bosco di Ficuzza, metà Gennaio)
Le altre: Ranunculus acri (Ficuzza giardino del Palazzo, fine Aprile)
Il fiore è simile per tutti i ranuncoli.
È accertato che sia rubefacente, vescicatoria e revulsiva (provoca irritazione sulla cute). Non ingerire. Non toccare. Non usare in alcun modo per uso interno né per uso diretto esterno con la pelle.
Anche se secondo la tradizione si può usare per emorroidi in impacchi e addirittura mangiare se cotta bene. Una tradizione regionale afferma che bastano i vapori del decotto di questa pianta ad altissime temperature ad alleviare le emorroidi per le sue proprietà rubefacenti (che richiamano il sangue in superficie), per le stesse proprietà quindi veniva utilizzata per decongestionare zone interne piene di sangue (emorroidi appunto) o organi congestionati (troppo pieni di sangue) richiamando il sangue nei capillari in superficie, irritando quindi anche la pelle, come i farmaci revulsivi.

Papaver dubiumÈ una delle specie che si trova in Sicilia insieme allo spinoso Papaver Hybridum, al giallo Glacium Flavum...
25/10/2022

Papaver dubium

È una delle specie che si trova in Sicilia insieme allo spinoso Papaver Hybridum, al giallo Glacium Flavum al violaceo Papaver Somniferum (quello da oppio) o Setigerum. Ne esistono in Italia circa 12 specie, molte in declino. Tutte fioriscono circa tra aprile e giugno e sono potenti analgesici che agiscono direttamente sul cervello. Si usano in giuste dosi nella terapia del dolore e sono forti sedativi della tosse, narcotici, stupefacenti, antispastici, vasodilatatori. Il più forte è il papavero da oppio. I suoi semi si usano per cucinare e sono un blando sedativo. In aromaterapia, estetica e fitoterapia si usano anche i petali. La droga più forte però è il lattice, detto oppio. Gli effetti sono cefalea, sedazione, depressione, euforia, ipotensione, tachicardia, stitichezza, vomito, ritenzione urinaria, ansia, dipendenza fisica e psichica, aumento di prolattina, ormone della crescita e cortisolo, inibizione del desiderio sessuale, miosi e morte per depressione respiratoria. Tali effetti si aggravano con psicofarmaci, ormoni della tiroide e altri farmaci.

Il Papaver Rhoeas rosso è però quello più comune (anche in Sicilia), l'unico ad avere poca morfina, codeina e simili. Le sue foglie giovani sono commestibili. È ricco di acidi grassi, manganese e ferro. In fitoterapia si usano i petali freschi o secchi per preparati idroalcolici e in tisane, ma anche i semi (l'olio pure), le radici (come gastroprotettori) e tutta la pianta (in tinture). Ha proprietà sedative, bechiche, antispasmodiche, antitumorali, antiossidanti, topiche anti-età, antinfiammatorie, antimicrobiche, allevia gli effetti della dipendenza da oppiacei (eroina...) e lo stress (anche se aumenta contemporaneamente l'ormone dello stress). Può fare allergia. C'è chi si è intossicato, con nausea, vomito, irrequietezza, dispnea, miosi, schiuma alla bocca, spasmi a braccia e gambe, incoscienza, tachicardia, produzione di acido lattico (tutti sintomi di avvelenamento da morfina), perché ne ha abusato o era particolarmente sensibile o l'ha scambiato con uno degli altri papaveri. È sconsigliato in gravidanza e allattamento, per i bimbi e per chi ha malattie che peggiorerebbero con oppiacei.

Bellis annua L. "Pratolina"(Bosco di Ficuzza, Gennaio)È la tipica Margheritina dei prati bassa bassa. Lo stelo che termi...
25/10/2022

Bellis annua L.
"Pratolina"
(Bosco di Ficuzza, Gennaio)

È la tipica Margheritina dei prati bassa bassa. Lo stelo che termina col fiore è privo di foglie. Le foglioline sono come quelle nella foto, è quindi facile distinguerla dalle Margherite. È quasi identica invece alle altre "Pratoline" (Perennis, Sylvestris ecc...) che fioriscono chi in primavera chi in autunno.

Due specie invece simili ma non edibili e non fitoterapiche sono l'Aster Bellidiastrum (L.) "Astro falsa pratolina", che è più alta, carnosa e più rara, e la Leucanthemopsis Alpina (L.) Heywood presente dal centro Italia in su a quote di 2000 metri o più, che ha foglie più seghettate. Entrambe non sono annoverate comunque tra le piante particolarmente tossiche.

La Bellis Perennis selvatica (e quindi anche le altre Pratoline selvatiche, la Bellis Annua, la Bellis Sylvestris ecc...) ha foglie eduli che sono considerate un alimento/medicina. Mentre i fiori hanno diverse proprietà fitoterapiche dimostrate:

Uso topico:
Significativo in pomate per chiudere le ferite, esterne come quelle sulla pelle e interne come quelle della bocca e delle mucose interne, non forma cicatrici, riduce gli ematomi e le perdite di sangue, ad esempio quelle dopo il parto.

Sviluppa anche il collagene, quindi utile in pomate contro l'invecchiamento.

Protegge la pelle dai raggi UV, utile quindi per creme solari per preve**re le scottature.

Uso interno:
Significativa attività antiperlipidemica cioè riduce l'assorbimento del glucosio nel sangue (utile quindi per diabete).

Riduce i grassi nel sangue, colesterolo e trigliceridi ad esempio, prevenendo infarti, ictus, ischemie, trombi dovuti al colesterolo...

Ha attività anti-ossidante e si è dimostrata utile contro le malattie neurodegenerative (tipo il Parkinson, Halzaimer...).

Aiuta contro i tumori, molto efficace contro quelli del tratto digerente.

Attività emolitica (forse per questo viene indicata come diuretica e espettorante nella medicina tradizionale), principalmente riscontrata nei fiori raccolti in giugno, luglio e agosto.

Ha una piccola e poco significativa attività antimicrobica.

Meglio non utilizzarla in oleolito né assumere con cibi grassi e oleosi.

Address


Website

Alerts

Be the first to know and let us send you an email when Erbario Fitoterapico Alimurgico posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

Shortcuts

  • Address
  • Alerts
  • Claim ownership or report listing
  • Want your practice to be the top-listed Clinic?

Share