Psicologa & Psicoterapeuta Dr.ssa Giuliana Miele

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Psicologa & Psicoterapeuta Dr.ssa Giuliana Miele La Psicoterapia e' come uno scrigno di oggetti preziosi che non sapevi di possedere, ma che scopri d

"Ti potranno dire cheNon può esistereNiente che non si tocca o si conta o si compra perchéChi è deserto non vuole che qu...
29/10/2023

"Ti potranno dire che
Non può esistere
Niente che non si tocca o si conta o si compra perché
Chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te".
(Max Pezzali)

Buona domenica🍁🍄🌻

20/10/2023

✨Se un errore può essere corretto non l’hai ancora commesso.
🌿L’esperienza è la migliore maestra di vita: Costa caro ma spiega bene.
❤️Sono grata alle persone che sono entrate nella mia vita e l’hanno resa più bella. Allo stesso modo sono grata a coloro che sono usciti della mia vita e l’hanno resa più bella.
🌟Ci sarà sempre qualcuno a cui non piacerà ciò che stai facendo. Soltanto i gattini piacciono a tutti quanti.
🗣️Se qualcuno vi offende o si arrabbia con voi, asfaltatelo con la vostra positivita'!
👂La ricetta della giovinezza: gioite ogni piccolezza e non sciupate i nervi per ogni persona che incontrate.
👍La giornata migliore è OGGI. Il momento migliore, ADESSO!

Tratto da un post della giornalista Deborah DiraniLa prima volta che ho avuto un attacco di panico stavo giocando a bili...
15/10/2023

Tratto da un post della giornalista Deborah Dirani

La prima volta che ho avuto un attacco di panico stavo giocando a biliardino. In porta. E stavo vincendo (sono brava a biliardino, io!).
A un certo punto mi mancò il respiro, mi sentii strana ed ebbi l’assoluta certezza di essere sul punto di morire. Ma non morii.

La seconda volta, un paio di mesi dopo, ero al funerale del padre di un mio amico. Era il sindaco di una piccola città e il suo funerale fu un lungo corteo all’aperto. Stavo camminando da sola in mezzo a un fiume di gente. Iniziai a tremare e pensai che sarei morta lì, in mezzo a tutti. Mi allontanai e mi misi seduta sui gradini davanti a una casa cercando di respirare mentre mi girava la testa e combattevo per non farmi notare. Ero convinta di morire. Non morii.
In compenso per alcuni mesi anche solo fare i dieci scalini che separavano la casa dei miei genitori dal resto del mondo, si rivelò un’impresa titanica.
Mi sottoposi a ogni tipo di esame diagnostico, compreso una tortura per capire se avevo la labirintite. Ma, almeno dal punto di vista clinico, ero sana come un pesce.
Eppure io stavo male, malissimo, ogni volta che mettevo il naso fuori di casa. E quando lo facevo dovevo avere tutta una serie di feticci: le pastigline di valeriana, una bottiglietta d’acqua, i fiori di Bach.
Un giorno, mentre andavo dal dentista con mia madre, iniziai a piangere e strepitare in mezzo alla strada perché mi sentivo male: stavo morendo. “Mamma aiuto, aiuto non respiro, non mi sento più la faccia, le gambe. AIUTO MAMMA!”. Mia madre si prese un colpo ma riuscì a convincermi ad arrivare dal dentista. Che era un medico dentista e, ascoltando il racconto di cosa mi era successo, mi disse che avevo “solo” avuto un attacco di panico.
Avevo 21 anni, era il 1995: Google non aveva tutte le risposte, e nessuno che io conoscessi aveva mai sentito parlare di attacchi di panico. Pensai di essere matta: ma studiavo e capivo quello che leggevo, così mi convincevo che non lo ero. Ammetto che quello che avevo escogitato fosse un metodo un po’ spannometrico per misurare la mia sanità mentale, ma non ne avevo altri. Me lo feci bastare.

Quella volta, i miei attacchi, se ne andarono così come erano venuti e nemmeno un anno dopo ero tornata quella di prima.
Quella che non si ascolta.

Mi hanno lasciata in pace per 15 anni, gli attacchi di panico, ma quando sono tornati mi hanno travolta costringendomi a raccontare scuse e vergognarmi di me stessa ogni volta che, dovendo salire in macchina (a prescindere dal fatto che fossi sola o con qualcuno), mi paralizzavo. Una sera ero attesa a un evento, la mia amica Chiara mi aspettava. La chiamai in lacrime e le dissi che non ce la facevo: ero vestita e truccata e non riuscivo a muovermi dalla paura dei 2km e mezzo che dovevo percorrere. Lei fu grandiosa: “li facciamo assieme, parla con me. Adesso ti alzi e vai in macchina e parliamo finché non arrivi”. Ho pianto tutte le lacrime che avevo, ma sono arrivata da lei, che mi ha abbracciata stretta e mi ha detto: “sono fiera di te”.
E quella è stata la goccia che, assieme alla promessa fatta a un amico che non c’è più, ha fatto traboccare il vaso della mia voglia di vivere e mi ha fatta decidere di curarmi.
Ho scelto uno specialista competente e uno psicologo che ancora ringrazio: il primo mi ha permesso di tenere a bada i sintomi, il secondo di capire che i miei attacchi di panico erano il risultato della mia ossessione alla perfezione, della mia rabbia silenziata, del mio voler essere quello che gli altri si aspettavano che io fossi: “Deborah le hanno messo addosso un vestito di 5 taglie più piccolo e lei, che è una brava bambina, ci si costringe dentro. Ma ogni tanto una manina sbuca fuori perché proprio non ce la fa più: quella manina è il suo attacco di panico. Non lo sgridi anche lei, se ne prenda cura. Non riduca ancora la taglia di quell’abito, abbia un po’ di pietà di sé”.

Sono passati tanti anni da quando ho avuto le ultime crisi di panico, da quando sentivo di essere sul punto di morire. Ogni tanto, quando sono troppo stanca e non mi concedo di staccare in tempo, so che me ne arriverà uno. Ci rimarrò un pochino male ma, sapendolo riconoscere, passerà in fretta, lasciandomi libera di vivere.

Continuo ad avere alcune paure assolutamente irrazionali che non so gestire, ma ormai ci rido sopra e adotto un piano B (che di solito prevede una strada statale al posto di un’autostrada!).
Non c’è niente di male a soffrire di ansia, di attacchi di panico, di depressione o di qualunque disturbo ‘invisibile’ (che le malattie mentali sono invisibili). Si tratta ‘solo’ di malattie e non ce le scegliamo: ci capitano e basta.

Non vergognatevi di quello che siete: delle vostre debolezze e della vostra imperfezione. Esistono medici e cure. Esiste sempre una possibilità.
Quando ve la sentirete provate ad agguantarla.

13/10/2023

A proposito di storia....

All'inizio di una conoscenza/ frequentazione tra due eventuali e probabili partner in amore, si è soliti parlare di "sto...
13/10/2023

All'inizio di una conoscenza/ frequentazione tra due eventuali e probabili partner in amore, si è soliti parlare di "storia".
Attenzione: la storia presuppone che tra i due vi sia un passato!!!!
Più semplice, invece, definirla come relazione. Questo riposizionamento di senso, sottrae i rispettivi partner dal caricarsi di aspettative che spesso inficiano il rapporto perché lo caricano e lo appesantiscono.
La conoscenza tra due innamorati è una costruzione di senso di una nuova relazione, che evolvendosi, avrà una sua ed unica storia.

Voglio diventare vecchia con ricordi tutti intattiE con le rughe tatuate a ricordarmi quanto è stato belloRidere con gli...
07/10/2023

Voglio diventare vecchia con ricordi tutti intatti
E con le rughe tatuate a ricordarmi quanto è stato bello
Ridere con gli occhi e con le labbra
Schiva chi si conforta con espressioni di gomma
Voglio diventare vecchia, senza fretta....

(Erica Mou, La vasca da bagno del tempo)

Se fa male l'orecchio, andiamo dall'otorino.Se fa male un ginocchio, consultiamo l'ortopedico....Uno specialista diverso...
25/09/2023

Se fa male l'orecchio, andiamo dall'otorino.
Se fa male un ginocchio, consultiamo l'ortopedico....
Uno specialista diverso per ciascun fastidio.

Ma se fa male l'anima? Se si avverte tristezza?
Attribuiamo valore diverso al dolore mentale rispetto a quello fisico, minimizzandolo, riducendolo di gravità/intensità/importanza.
Lo facciamo ogni qualvolta qualcuno o anche noi con gli altri, sminuiamo con la seguente frase:" Pensa a chi sta peggio di te!", contribuendo ad enfatizzare l'incomprensione o la non accoglienza di ciò che l' altro prova.
Piuttosto che pensare a chi se la passerebbe peggio, sarebbe più utile prendere in considerazione come fare per stare meglio!

"Finirai per trovarla la via...se non hai il coraggio di perderti"T. Terzani
14/09/2023

"Finirai per trovarla la via...se non hai il coraggio di perderti"

T. Terzani

Capita a molti. Ce lo racconta in maniera ironica, una donna di spettacolo....
17/07/2023

Capita a molti. Ce lo racconta in maniera ironica, una donna di spettacolo....

È lunedì’, è luglio, c’è l’emergenza climatica e la seduta della tua psicologa è online ma tu le vai allo stesso sotto casa, perché fa caldo e le regole le decidi tu.

Non fare mai in un lavoro che non ti piace. Se sei felice in quello che stai facendo, troverai la pace interiore.E se ce...
01/05/2023

Non fare mai in un lavoro che non ti piace. Se sei felice in quello che stai facendo, troverai la pace interiore.E se ce l’hai, insieme alla salute fisica, avrai avuto più successo di quanto tu possa immaginare.
Johnny Carson

Buon primo maggio!

Il vincitore del festival di Sanremo sostiene che " tutti dovrebbero andare in terapia, soprattutto se si è in cerca di ...
12/02/2023

Il vincitore del festival di Sanremo sostiene che " tutti dovrebbero andare in terapia, soprattutto se si è in cerca di risposte".
Io aggiungo, che la terapia è utile soprattutto se vuoi cambiare le domande.

"Io da qualche parte penso di essere una donna di me*da perché non so cucinare, perché non mi sono sposata e perché non ...
11/02/2023

"Io da qualche parte penso di essere una donna di me*da perché non so cucinare,
perché non mi sono sposata e perché non ho avuto figli. Razionalmente so che va bene così, ma da qualche parte, dentro di me, c’è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata.
E io già lo so, bambino, tu mi porterai via tutta la creatività, la luce, resterai solo tu
al centro della scena e io sarò una semplice comparsa e poi diventerò grande e poi vecchia e non potrò più fare finta che il tempo non stia passando, perché ci sarai sempre tu, lì, a ricordarmi in ogni momento che la mia gioventù è finita.
E penso che mi renderai così felice, che poi non potrai mai rendermi davvero così felice, perché è così che funzionano le cose della vita: non sono mai come te le eri aspettate.
E io ti aspetto e ti desidero così tanto che sarai per forza una delusione. Ma come parlo…?
Ma che madre sono? Non sono una madre, intanto…
Da dove mi viene tutto questo? Quanto mi è costato diventare come sono?
Quanto costerà a te? E in mezzo a tutto questo bisogno di arrivare,
in mezzo a tutta questa rabbia, a questo amore, io, ora, non so dove metterti.
O, forse, sei proprio tu che non vuoi ve**re da me, perché credi che io mi sia dimenticata
di te, che io mi sia dimenticata della vita. Perché avevo troppo da fare. Ma io volevo solo essere brava, io volevo solo essere preparata, io volevo che tu fossi fiero di me.

Anche se ancora non ci sei. Forse, perché ci sei sempre stato"

L'emozionante monologo di Chiara Francini sulla maternità mancata 🌹

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