12/05/2023
Cʀᴏᴄɪ Zᴏᴅɪᴀᴄᴀʟɪ
Tra i vari modi in cui si possono raggruppare i segni zodiacali, uno dei più importanti è la classificazione ternaria per 𝗺𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ (o 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀). Si parla in tal senso di 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝘂𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮̀, in quanto ogni modalità è costituita da quattro segni zodiacali.
Le modalità sono tre:
* 𝗖𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗹𝗲 (o 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗶𝗰𝗮, 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲, 𝗮𝗻𝗴𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲): costituita dai 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗻𝗼𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶 (Ariete e Bilancia) e 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶 𝘀𝗼𝗹𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶 (Cancro e Capricorno).
* 𝗙𝗶𝘀𝘀𝗮 (o 𝘀𝗼𝗹𝗶𝗱𝗮): Toro, Leone, Scorpione e Aquario.
* 𝗠𝗼𝗯𝗶𝗹𝗲 (o 𝗺𝘂𝘁𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲): Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci.
Nelle interpretazioni della scuola inglese si leggono a volte i termini 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝘂𝗼𝗰𝗼, 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮, ecc. per designare un segno della croce. P.es., se consideriamo la croce cardinale formata da Ariete, Cancro, Bilancia e Capricorno, il braccio di terra designerà il Capricorno, il braccio di fuoco l'Ariete, ecc. E se l'uno o l'altro braccio è occupato o meno da pianeti se ne ricaveranno deduzioni appropriate per cui il praticante dirà cose del tipo: "il braccio d'aria non è rappresentato", ecc.
Le modalità descrivono il modo in cui i nativi di ogni segno affrontano i cambiamenti, in analogia alle stagioni (𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰𝘳𝘢). Infatti, la progressione del Sole nei quadranti zodiacali e in ciascun segno dello zodiaco muta la sua illuminazione, altera lo stato dell'aria, produce nuove qualità. In tal senso, l’energia cardinale dà inizio al cambiamento; l’energia fissa si chiama così perché corrisponde al periodo di maggiore stabilità della stagione, si arrocca e mantiene lo status quo; l’energia mobile si adatta alle circostanze che cambiano. Non sono un fan dell’Astrosofia, però devo ammettere che loro utilizzano una nomenclatura molto più intuitiva di segni 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 (cardinali), 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 (fissi) e 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 (mobili). La scuola di Huber, sempre in maniera più intuitiva, li chiama 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗹𝘀𝗶𝘃𝗶 (cardinali), 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗲𝘃𝗲𝗿𝗮𝗻𝘁𝗶 (fissi) e 𝗿𝗶𝘁𝗺𝗶𝗰𝗶 (mobili).
I segni mobili, ad eccezione della Vergine, sono segni bicorporei, proprio perché si trovano tra la fine di una stagione e l’inizio di quella successiva, mantenendo un po’ le caratteristiche di entrambe: sono energie inizialmente un po’ allo sbando, come una sorta di Re Zuzu, che è stato l’ultimo sovrano nesita, talmente impreparato che poco dopo la sua incoronazione, la capitale del suo regno venne assalita e distrutta da nemici. Il segno mobile può essere paragonato ad un’autista senza mappa, che fa diversi tentativi prima di imboccare la strada giusta. In tal senso c’è un modo di dire inglese molto azzeccato: 𝘢𝘳𝘰𝘶𝘯𝘥 𝘙𝘰𝘣𝘪𝘯 𝘏𝘰𝘰𝘥'𝘴 𝘣𝘢𝘳𝘯, ovvero percorrere un sentiero indiretto per arrivare a destinazione, impiegando più tempo.
In antichità, i segni solidi sono altresì detti 𝘢𝘮𝘦𝘵𝘢́𝘭𝘦𝘱𝘵𝘢, immutabili, che è ulteriore specificazione del loro essere solidi, il Leone in particolare è detto 𝘢𝘮𝘦𝘵𝘢́𝘵𝘳𝘦𝘱𝘵𝘰𝘯, inalterabile, e anche 𝘥𝘺𝘴𝘺𝘱𝘰́𝘵𝘢𝘬𝘵𝘰𝘯, difficile a soggiogare e l'Aquario, che ad esso si oppone, è designato 𝘰𝘬𝘯𝘦𝘳𝘰́𝘯, lento, timoroso. I segni tropici son chiamati 𝘦𝘶𝘮𝘦𝘵𝘢́𝘻𝘣𝘭𝘦𝘱𝘵𝘢, facilmente mutevoli, appellativo che proviene loro dal nuovo modo di illuminazione agli equinozi e ai solstizi; allo stesso modo i bicorporei son detti 𝘬𝘰𝘪𝘯𝘰𝘯𝘪𝘬𝘰́𝘯, comuni e associativi; 𝘬𝘰𝘪𝘯𝘰𝘯𝘪𝘬𝘰́𝘯 per antonomasia è la Vergine, il segno dei Pesci ad esso opposto è in particolare detto 𝘱𝘰𝘪𝘬𝘪́𝘭𝘰𝘯, vario e mutevole, a similitudine del tempo che precede la primavera. Ma non potremmo chiamare il segno immateriale della Vergine 𝘵𝘳𝘪𝘱𝘰̀𝘴𝘰𝘱𝘰𝘯, figura dai tre volti, giacché è appellativo che conviene alla sua immagine stellata (costellazione), ove alla forma umana si aggiungono le ali e la spiga che tiene nella mano sinistra. Allo stesso modo non potremmo chiamare 𝘩𝘦𝘨𝘩𝘦𝘮𝘰𝘯𝘪𝘬𝘰́𝘯, egemonico o comandante, la figura stellata dell'Ariete, giacché è denominazione che conviene al segno immateriale per l'esaltazione del Sole e il dominio trigonico del Sole medesimo e di Giove.
Quella delle modalità è l'unica classificazione sulla quale Tolomeo esprime giudizi, segnatamente nel capitolo sulle qualità dell'animo, ovvero quando la Luna o Mercurio, che dell'anima sono i significatori, o i pianeti che si di essi hanno dominio, si trovano in questi segni. Dichiara comunque che, oltre alle classificazioni dei segni che derivano dai mutamenti stagionali (segni maschili/femminili e segni cardinali/fissi/mobili), ne esistono molte altre che descrive nei giudizi particolari. I segni di forma umana, ad esempio, hanno un loro significato in 𝘘𝘶𝘢𝘥𝘳𝘪𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘵𝘶𝘮 II, 8 (𝘥𝘦 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘶𝘶𝘮), III, 9 (𝘥𝘦 𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘪𝘴), III, 12 (𝘥𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢 𝘦𝘵 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘦𝘳𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘪𝘴), IV, 4 (𝘥𝘦 𝘮𝘢𝘨𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘪𝘰), IV, 8 (𝘥𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘦𝘨𝘳𝘪𝘯𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯𝘪𝘣𝘶𝘴), IV, 9 (𝘥𝘦 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦); i segni licenziosi in IV, 5 (𝘥𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘪𝘶𝘨𝘪𝘰); i segni ferali in III, 9; IV, 9; i quadrupedi in II, 8, III, 9, IV, 4, IV, 9; i terrestri in II, 8, III, 13 (𝘥𝘦 𝘷𝘪𝘵𝘪𝘪𝘴 𝘦𝘵 𝘮𝘰𝘳𝘣𝘪𝘴 𝘤𝘰𝘳𝘱𝘰𝘳𝘪𝘴), IV, 4.
La forza di un pianeta è notevolmente mitigata quando si trova in un segno mobile, perché la loro azione nel portare avanti gli eventi è lenta e a volte fallisce completamente (è come se i segni mobili soffrano della “sindrome dell’oggetto splendente”, per la quale perdono facilmente il focus). Il pianeta in un segno cardinale, invece, porta ad un risultato più rapido e deciso che però si interrompe bruscamente. Nei segni fissi, l’influenza del pianeta è molto più lenta nel culminare ma più duratura quando si completa.
Le tre modalità possono essere studiate anche in chiave spirituale. Se osservate bene, i segni appartenenti ad una stessa modalità sono disposti a 90° l’uno dall’altro. Per questo motivo le tre modalità vengono anche chiamate, 𝗰𝗿𝗼𝗰𝗶, 𝗿𝘂𝗼𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮, 𝘀𝘃𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 o 𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗼. Attraverso la domificazione della carta natale è possibile far coincidere il punto di partenza delle tre ruote con l’Ascendente. In termini evolutivi, il segno sorgente è la scintilla che suscita il movimento vibratorio. Così la dinamo dei circuiti di vita inizia a scattare e prosegue nel suo ritmo fino all’ora della morte, attraversando successivamente tutte e tre le ruote. La Grecia antica esaltava un eroe a tal punto da chiamare la strada da lui percorsa per raggiungere un nuovo stato di coscienza e conoscenza “La strada delle dodici fatiche di Ercole”, considerando tali “fatiche” il simbolo dell’evoluzione psico-fisica dell’Uomo attraverso un cammino che lo porterà ad esplicare la sua personalità. Il percorso che deve seguire Ercole è chiuso nel cuore di Giove (inteso come divinità, non come pianeta), e non è altro che la “Strada degli Dei”, cioè quella strada che devono percorrere gli Uomini e tutti gli esseri della Terra per ritrovare sé stessi. L’allegoria greca nasconde una sconcertante verità. In corrispondenza alle Fatiche di Ercole, e con lo stesso significato, abbiamo nella religione cristiana le dodici Stazioni della Via Crucis, poste sempre nei Santuari al culmine di salite piuttosto ripide e in luoghi solitari e di montagna (vedi ad es. il bellissimo Santuario di Varese). Analogamente, ritornando al discorso astrologico, le tre ruote di vita rappresentano diversi livelli di coscienza che l’Uomo può raggiungere solo percorrendo un sentiero tortuoso. Quando queste vibrano in maniera armoniosa, portano alla piena realizzazione dell’individuo, secondo il proprio grado solare di nascita.
Per comprendere meglio il significato esoterico delle singole ruote, pensiamo alla crocefissione di Cristo. Egli fu giustiziato assieme a due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. Uno di questi insultò Gesù dicendogli «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». La prima dinamo elettrodinamica (cardinale) è legata all’azione, al prendere l’iniziativa: il ladrone che parla e che incita Gesù a salvare tutti loro è riconducibile a questo tipo di energia. L’altro ladrone invece rimproverò il primo dicendo «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gesù gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». La terza dinamo elettrodinamica (mobile) è legata al pensiero, al dubbio e alla possibilità che solo guardando avanti noi possiamo avere. Ecco perché l’altro ladrone risponde in modo illuminato e riceve così la promessa di salvezza. Che dire invece della croce di Gesù? I Vangeli sono associabili alla seconda dinamo elettrodinamica dei segni fissi (Luca/Toro, Marco/Leone, Giovanni/Scorpione e Matteo/Aquario) per ragioni precise e legate principalmente ai quattro temperamenti dell’Uomo. Non a caso, la croce fissa è in mezzo alle altre due, esattamente come Gesù tra i due malfattori. La ruota fissa è quella dell’intuizione, dell’uscita verso i mondi paralleli, dell’apertura mentale. L’Uomo intuisce nel segno del Toro, si purifica nel segno del Leone, si tramuta uccidendo le vecchie abitudini e i vecchi errori nel segno dello Scorpione e quindi, divenuto Aquila, passa nel segno dell’Aquario per affermarsi Uomo di coscienza e conoscenza superiore.