
26/05/2025
LA PSICOPATIA AL GOVERNO DEL MONDO
Gli oligarchi sono alla guida del mondo con forza e arroganza, senza più bisogno di maschere. L’odio e il disprezzo dilagano sulla bocca dei suprematisti, la solidarietà e l’empatia ridotte a qualcosa per pochi anomali. I più restano in silenzio, spettatori distratti di un mondo alla deriva.
I giovani sono ormai una minoranza nei paesi occidentali, non contano più, e se protestano si arrestano, in nome della sicurezza. Potrebbero servire in uniforme in tempo di guerra, un orizzonte non così lontano. Dei giovani altri, che muoiano pure: in mare, al fronte o di fame.
C’è un punto che più di ogni altro mi lascia esterrefatto: uno sterminio sadico e agghiacciante, una pulizia etnica in mondovisione ad opera di uno stato fascista, terrorista e criminale. Il mondo scrolla silenziosamente o quasi, anestetizzato e impotente; tra un gattino e una ricetta, una strage di bambini.
Rispetto al passato, la fiducia in azioni collettive sembra essersi dissolta, l’attenzione su questioni etiche e sociali non contagia più. Siamo spettatori soli e inermi, impauriti di fronte ad oligarchi psicopatici che giocano con il mondo.
Oggi le sofferenze mentali affiorano in un terreno povero di sostegno, di condivisione e di socialità. Le sindromi più diffuse, dalla depressione all’ansia, sono malesseri nei quali ci si trova spesso soli, persi e impotenti.
Forse dovremmo seriamente riflettere sull’”evoluzione” della nostra società degli ultimi decenni, di fronte a modelli dominanti che hanno tradito la maggior parte delle promesse. Non siamo diventati più felici, non abbiamo ottenuto più benessere; siamo più spaventati e soli in un mondo sociale che cade a pezzi, insieme ai suoi princìpi.
Progressivamente abbiamo sterilizzato la vita dalle sue componenti più umane, svalutando la partecipazione sociale, la dimensione emotivo-affettiva, la solidarietà, l’etica, la spiritualità e molto altro. Siamo diventati ingranaggi logori e sostituibili nella cinica macchina del profitto, alla ricerca spasmodica di traguardi effimeri.
Quale senso riusciamo a dare oggi al mondo e alla vita?
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