Massagepraxis Wolfgang Nussbaumer

Massagepraxis Wolfgang Nussbaumer Allgemeine Massagen, Klassische Massagen, Lymphdrainage, Fussreflexzonen, Hot Stone

17/05/2025
07/05/2025
14/03/2025
12/03/2025
12/03/2025

Dolore alla gamba, debolezza muscolare o sensazioni strane al piede? Potresti pensare a un problema locale, ma la vera causa potrebbe essere nascosta più in alto: nella colonna lombosacrale!

I nervi che controllano gli arti inferiori partono dalla colonna vertebrale e seguono un percorso ben preciso. Alterazioni lungo questo tragitto possono causare sintomi che spesso vengono scambiati per tendiniti, fasciti o semplici problemi muscolari.

ECCO PERCHÉ CAPIRE QUESTO È CRUCIALE!

Ogni radice nervosa ha una funzione specifica:

MOTORIO – Controlla il movimento dei muscoli
SENSITIVO – Fornisce percezione e sensibilità alla pelle
RIFLESSO – Regola le risposte automatiche

Se un nervo è irritato, compresso o infiammato, il corpo invia segnali ben precisi!

MOTORIO: IL CONTROLLO DEI MOVIMENTI

L4 – Tibiale anteriore
Se debole: difficoltà a sollevare il piede (segno di steppage gait)
Possibile riflesso alterato: rotuleo

L5 – Estensore lungo delle dita
Se debole: difficoltà a estendere le dita e a camminare sui talloni
Nessun riflesso specifico

S1 – Peronei (lungo e breve)
Se debole: difficoltà a stare sulle punte dei piedi
Riflesso achilleo ridotto o assente

S2-S5 – Muscoli intrinseci del piede e controllo sfinterico
Se debole: difficoltà a flettere le dita e controllo sfinterico alterato

SENSIBILITÀ: QUANDO IL CERVELLO PERDE IL SEGNALE

L4 – Parte anteriore della coscia e lato mediale della gamba
L5 – Dorso del piede e alluce
S1 – Laterale della gamba e pianta del piede
S2-S5 – Area perineale e sfinteri

Se hai alterazioni della sensibilità in queste zone, potresti avere un coinvolgimento della colonna lombosacrale!

RIFLESSI: LE RISPOSTE AUTOMATICHE DEL SISTEMA NERVOSO

Rotuleo (L4) → Se assente o ridotto, attenzione a L4
Achilleo (S1) → Se assente o ridotto, possibile coinvolgimento di S1
A**l wink (S2-S5) → Se assente, possibile compressione midollare o sindrome della cauda equina (urgenza medica!)

E SE I RIFLESSI SONO IPERATTIVI? Potrebbe esserci un problema più alto, a livello del midollo spinale o una lesione del sistema nervoso centrale.

PERCHÉ SAPERE QUESTO È FONDAMENTALE?

Ti aiuta a capire se il problema è nella colonna e non nella gamba!
Evita diagnosi errate come tendiniti, fasciti o problemi di circolazione!
Può segnalare condizioni gravi come ernie discali importanti o compressioni nervose!

CONCLUSIONI

Se avverti dolore, debolezza o formicolii alla gamba o al piede, potrebbe trattarsi di un problema neurologico che parte dalla colonna. Un esame approfondito può evitare anni di trattamenti sbagliati e portarti alla soluzione giusta.

Hai mai avuto uno di questi sintomi? Condividi con chi potrebbe trovarsi nella stessa situazione e non sa da dove partire! 😉

07/03/2025

Il nervo radiale è una delle principali strutture del plesso brachiale e svolge un ruolo fondamentale nell’innervazione dell’arto superiore. Un punto particolarmente critico del suo percorso è il solco radiale dell’omero, dove il nervo passa a stretto contatto con l’osso, rendendolo vulnerabile a lesioni e compressioni.

🔎 Anatomia del nervo radiale

Dopo la sua origine dal plesso brachiale (C5-T1), il nervo radiale si dirige verso il braccio, seguendo un percorso che lo porta a spiralizzarsi attorno all’omero, proprio nel cosiddetto solco del nervo radiale (o spirale radiale). Qui, il nervo scorre accompagnato dall’arteria brachiale profonda, protetto solo da un sottile strato di muscoli.

Muscoli coinvolti lungo il percorso:

- Tricipite brachiale (capo lungo e laterale)

Il nervo radiale lo attraversa profondamente, innervandolo.

- Deltoide e piccolo rotondo

Strutture vicine, ma non direttamente innervate dal radiale.

- Brachioradiale e estensori dell’avambraccio

Strutture innervate distalmente dal nervo.

Perché il nervo radiale è così vulnerabile?

- Fratture dell’omero

Le fratture diafisarie possono direttamente lesionare il nervo radiale, causando paralisi radiale con perdita della capacità di estendere polso e dita (segno della “mano cadente”).

- Compressioni prolungate

Un esempio classico è la “paralisi del sabato sera”, dovuta alla compressione del nervo quando il braccio rimane appoggiato in posizioni non ergonomiche per troppo tempo.

- Traumi ripetuti

Sollecitazioni eccessive, come quelle negli sport di lancio o nel sollevamento pesi, possono creare infiammazioni o intrappolamenti.

Come proteggere il nervo radiale?

- Migliorare la biomeccanica del braccio per evitare sollecitazioni anomale.

- Esercizi specifici di neurodinamica per favorire lo scorrimento del nervo lungo il suo percorso.

- Rinforzo muscolare mirato, soprattutto nei soggetti con instabilità o debolezze neuromuscolari.

- Attenzione alle posture prolungate che potrebbero creare compressioni.

Ti è mai capitato di avere una compressione del nervo radiale o conosci qualcuno che ha avuto problemi legati a questa struttura? Scrivilo nei commenti!

07/03/2025

L’immagine mostra una sezione anatomica dell’anca, un’articolazione sinoviale enartrosi (o sferoidea) che rappresenta uno dei fulcri biomeccanici più complessi e affascinanti del corpo umano. La sua funzione è garantire stabilità e mobilità, permettendo movimenti come la flessione, l’estensione, l’abduzione, l’adduzione, la rotazione interna ed esterna, oltre a combinazioni di questi (circonduzione).

Strutture chiave dell’anca

Testa del femore e acetabolo

La testa del femore (caput femoris) si articola con l’acetabolo del bacino, una cavità rivestita da cartilagine ialina che assorbe gli impatti e distribuisce il carico durante i movimenti. L’acetabolo è completato dal labrum acetabolare, una struttura fibrocartilaginea che aumenta la profondità dell’articolazione, migliorando la congruenza tra i capi ossei.

Capsula articolare e legamenti

L’anca è stabilizzata da una capsula articolare molto robusta e da legamenti forti come:
Iliofemorale (di Bertin): il più resistente, limita l’iperestensione.
Pubofemorale: controlla l’eccessiva abduzione.
Ischiofemorale: limita la rotazione interna e stabilizza posteriormente.

Muscoli e sinergie funzionali

L’immagine evidenzia l’interazione di più gruppi muscolari:

Flessori dell’anca: iliopsoas, retto femorale, sartorio, tensore della fascia lata

Estensori: grande gluteo, ischiocrurali (bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso)

Abduttori: medio e piccolo gluteo, tensore della fascia lata

Adduttori: gracile, adduttori (lungo, breve, grande), pettineo

Rotatori interni: tensore della fascia lata, medio gluteo (fasci anteriori), piccolo gluteo

Rotatori esterni: piriforme, otturatore interno ed esterno, gemelli, quadrato del femore, grande gluteo

Biomeccanica dell’anca e prevenzione degli squilibri

L’anca è un punto di transizione tra la colonna lombare e gli arti inferiori, quindi alterazioni posturali o squilibri muscolari in questa zona possono ripercuotersi sia verso l’alto (lombalgia, instabilità del bacino) sia verso il basso (ginocchio valgo/varo, sovraccarico della caviglia e del piede).

Disfunzioni comuni

Sindrome del piriforme: il muscolo piriforme ipertrofico o retratto può comprimere il nervo sciatico, causando sciatalgia.

Coxartrosi: degenerazione della cartilagine articolare, spesso legata a sovraccarico o instabilità.

Conflitto femoro-acetabolare (FAI): alterazioni ossee tra il collo femorale e il bordo acetabolare che riducono la mobilità e possono provocare dolore.

Instabilità del medio gluteo: debolezza di questo muscolo può portare a un’eccessiva adduzione dell’anca e al segno di Trendelenburg (caduta del bacino dal lato opposto in appoggio monopodalico).

Il ruolo della prevenzione

Mantenere un corretto equilibrio tra forza, flessibilità e controllo neuromuscolare è essenziale per la salute dell’anca. Lavorare sulla stabilità del core, sulla mobilità dell’anca e sul rinforzo specifico può prevenire problematiche croniche e migliorare la performance motoria.

🔍 Se l’anca è in difficoltà, il corpo compenserà, e spesso il dolore apparirà in un’altra zona!

04/01/2025

Cisti di Baker: il misterioso rigonfiamento dietro il ginocchio! 🦵

Benvenuti a un nuovo episodio di "Patologie Spiritose", dove affrontiamo i malanni… tra curiosità e leggerezza! Oggi parliamo della cisti di Baker, un ospite indesiderato che si presenta come un rigonfiamento dietro il ginocchio. Se vi sembra di avere un palloncino in quella zona, potrebbe essere proprio lei! Scopriamo insieme di cosa si tratta e cosa possiamo fare per sgonfiarla. 🎈

Cos’è e dov’è?

La cisti di Baker è un accumulo di liquido sinoviale che si forma dietro il ginocchio, creando un rigonfiamento visibile e spesso fastidioso. Si sviluppa quando c’è un’infiammazione o un problema all’articolazione del ginocchio, come un’artrosi o una lesione del menisco, o da sovraccarico. Insomma, il ginocchio decide di farsi un cuscinetto extra, ma non nel posto giusto! 🦶

Curiosità divertente

Sapete perché si chiama così? Il nome deriva dal chirurgo William Morrant Baker, che per primo descrisse questa condizione nel XIX secolo. Immaginiamo il dottor Baker dire: "Ecco un’altra cisti dietro il ginocchio… questa me la prendo io!" 🤓

Come si sviluppa?

La cisti di Baker si sviluppa quando il liquido sinoviale, prodotto per lubrificare l’articolazione, si accumula in eccesso e si sposta nella parte posteriore del ginocchio. Questo può succedere a causa di infiammazioni croniche, traumi o lesioni interne. Più liquido c’è, più la cisti si gonfia, creando fastidi o limitazioni nei movimenti. 💧

La cisti di Baker nella vita quotidiana

Se avete difficoltà a piegare o estendere il ginocchio, sentite una sensazione di tensione o notate un rigonfiamento dietro il ginocchio, potrebbe essere una cisti di Baker. Attenzione: può peggiorare dopo attività che stressano il ginocchio, come salire le scale o fare jogging. 🏃‍♀️

Parole complicate, spiegate semplici

Liquido sinoviale: una sorta di "olio lubrificante" naturale che aiuta l’articolazione a muoversi senza attrito. 🛢️

Cisti: una sacca piena di liquido che si forma dove non dovrebbe. 🎈

Accenni di fisioterapia

La fisioterapia per la cisti di Baker include esercizi per migliorare la mobilità del ginocchio, rafforzare i muscoli circostanti e ridurre l’infiammazione. Tecniche di drenaggio linfatico e massoterapia possono aiutare a ridurre il gonfiore. Nei casi più avanzati, si lavora per alleviare le cause sottostanti, come l’artrosi o la lesione del menisco. 💪

Curiosità scientifica

Sapevate che la cisti di Baker è più comune nei corridori e in chi ha lavori che richiedono di stare molto in piedi? La pressione costante sull’articolazione del ginocchio può favorirne la formazione. 🏋️

Conclusione

La cisti di Baker può sembrare un mistero all’inizio, ma con un approccio mirato e qualche esercizio possiamo risolvere il problema e tornare a muoverci senza fastidi.

A sabato prossimo per il prossimo episodio! 👋

04/01/2025

Amiche e amici, ecco il vero nemico del nostro trapezio: la borsa! 🎒➡️🎯

A sinistra: il trapezio sta ancora cercando di capire perché si deve occupare anche delle tue chiavi di casa, del portafoglio, della bottiglia d'acqua, e di quel libro che giuri leggerai in pausa pranzo (spoiler: non succederà). 😅

A destra: la spalla è rilassata, il trapezio ringrazia e il collo può finalmente respirare in pace. Una postura semplice, ma che evita tanti dolori inutili.

Morale della storia: la borsa non deve trasformarti in un supereroe con la spalla sollevata. Porta il peso in equilibrio, lascia il trapezio tranquillo... e magari considera uno zaino se proprio ti porti dietro tutto l'armadio! 😝

Chi si riconosce nella posizione a sinistra? Ammettetelo! 🙋‍♀️🙋‍♂

Wünsche allen einen guten Rutsch ins neue Jahr 🍸😊
31/12/2024

Wünsche allen einen guten Rutsch ins neue Jahr 🍸😊

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Dornbirn
6850

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