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18/11/2025

MCAS, ISTAMINA E SISTEMA LINFATICO

(Di Patrizia Coffaro)

Quando si parla di salute, tutti guardano al sangue, agli ormoni, agli esami considerati importanti. Quasi nessuno pensa al sistema linfatico, eppure è uno dei primi a rallentare quando il corpo comincia a dare segnali che non riusciamo a spiegare. Ti svegli gonfio, fai fatica a sgonfiarti, la pelle reagisce, l’intestino si ribella, senti una stanchezza strana che non passa nemmeno dormendo. A quel punto inizi un giro infinito di visite e test, ma spesso nessuno guarda dove dovrebbero guardare... alla rete che drena i liquidi, che porta via le scorie, che alleggerisce i tessuti, la rete linfatica.

Il sistema linfatico non è complicato. È una rete di vasi e linfonodi che fa un lavoro essenziale, raccoglie ciò che non serve e lo trascina fuori. Senza questa rete, i tessuti si riempirebbero di liquidi, tossine, cellule morte. E quando tutto questo si accumula, il corpo lo percepisce come una forma di minaccia. Si infiamma, si difende, reagisce più del necessario. È qui che molte persone iniziano a sviluppare sensibilità alimentari, intolleranze, reazioni esagerate a stimoli piccoli, problemi digestivi, disturbi della pelle. Non c’è niente di misterioso, se i rifiuti non escono, restano dentro e il corpo si agita.

Per chi soffre di intolleranza all’istamina o MCAS, il problema è ancora più evidente. Il corpo, già di suo, produce più istamina o la gestisce male. Se la linfa rallenta, anche lo smaltimento rallenta. L’istamina resta in circolo più a lungo, i mastociti diventano più sensibili e le reazioni si intensificano. Bastano uno stress, un cibo non ideale, un odore forte, un giorno di sonno scarso, e il corpo parte in quarta come se fosse minacciato. Il sistema linfatico è uno dei regolatori principali, e quando è lento tutto il resto si ingolfa.

Molte persone vivono anni senza sapere che la loro linfa è stagnante. Lo capisci da segnali semplici... mani gonfie la mattina, caviglie pesanti la sera, tensione ai seni mascellari, sensazione di intasamento nel collo, mal di testa che sale dalla nuca, pesantezza sotto le ascelle, digestione lenta, stanchezza senza motivo. Oppure da sintomi ancora più specifici come i calcoli tonsillari, sinusiti ricorrenti, pelle che non si schiarisce, sudorazione alterata, reazioni cutanee dopo i pasti, sensibilità crescente agli allergeni. Tutti segnali che indicano una cosa sola... la linfa non sta viaggiando come dovrebbe.

La verità è che la linfa è un sistema che funziona bene solo se noi ci muoviamo, respiriamo, idratiamo, scarichiamo lo stress. Non ha una p***a come il cuore. Dipende completamente da ciò che facciamo ogni giorno. E proprio per questo basta poco per farla ripartire. Non serve una macchina costosa o un trattamento invasivo. Servono abitudini intelligenti, semplici, costanti.

La prima è il movimento, non parlo di allenamenti intensi o maratone. Parlo di cose che chiunque può fare... camminare ogni giorno, muovere la cassa toracica, praticare yoga o stretching, saltellare sul posto con una corda (come quando eravamo bambini) o su un piccolo trampolino (jumping). La linfa risponde benissimo al rimbalzo, persino di pochi minuti. Quando cammini o muovi il corpo, i muscoli si contraggono e spingono la linfa verso l’alto. È un sistema primitivo ma perfetto. Chi vive con mastociti sensibili spesso nota che il movimento lento regolare riduce la frequenza delle reazioni. Perché la linfa si svuota, e il corpo si calma.

Un’altra abitudine semplice è la spazzolatura a secco. Non serve farla in modo tecnico. Una spazzola con setole in fibra naturale, qualche minuto di movimenti morbidi verso il cuore, e già noti un alleggerimento della pelle e dei tessuti. Non è estetica. È fisiologia... i vasi linfatici superficiali rispondono agli stimoli meccanici. E soprattutto aiuta le zone che tendono a intasarsi, come ascelle, inguine, addome e retro delle ginocchia. Tantissime persone riferiscono che la spazzolatura riduce quella sensazione di pesantezza nelle gambe e la rigidità mattutina. Nei casi di MCAS può addirittura aiutare a evitare microflare improvvisi perché, eliminando più a fondo, l’istamina circola meno.

La sauna a infrarossi è un aiuto ancora più profondo. Il calore penetra nei tessuti e stimola la circolazione della linfa in modo uniforme. Il corpo elimina scorie attraverso la sudorazione e questo riduce il carico tossinico. Con un sistema immunitario capriccioso, avere una via di eliminazione in più fa la differenza. Molte persone che non tollerano saune tradizionali tollerano molto meglio gli infrarossi, perché il calore è più dolce e non crea uno stress eccessivo. Bastano 20-30 minuti, tre o quattro volte a settimana, per vedere miglioramenti nella pelle, nella respirazione, nell’energia.

Poi c’è l’idratazione. La linfa è fluida, se non bevi, diventa densa. Una linfa densa si muove lentamente. Una linfa lenta accumula tossine. È una catena logica e non richiede un grande sforzo... basta bere acqua in modo regolare durante il giorno. In alcuni casi, aggiungere elettroliti naturali aiuta a mantenere l’equilibrio dei minerali, che è essenziale per un drenaggio efficiente. Molte persone sensibili all’istamina migliorano semplicemente aumentando l’idratazione. È così semplice che spesso non ci crediamo.

L’alimentazione poi è la base, perché tutto ciò che ingeriamo finisce sotto forma di metaboliti nei tessuti. Un’alimentazione a basso contenuto di istamina riduce la quantità di materiale che il sistema linfatico deve gestire e abbassa la possibilità di reazioni improvvise. Verdure fresche, frutta a bassa istamina, grassi buoni, cotture semplici, niente avanzi. Non è una dieta restrittiva, è un modo per togliere peso a un sistema che già fa fatica. Le verdure a foglia verde sono eccellenti per la linfa, così come le crucifere. Aiutano il fegato, e quando il fegato lavora bene la linfa risponde. È tutto collegato.

La linfa è uno di quei sistemi che nessuno considera finché non comincia a dare problemi. E invece è uno dei primi da sostenere, soprattutto nelle condizioni in cui l’infiammazione di base è già alta. Non è un dettaglio del corpo, è un sistema di pulizia, di difesa, di equilibrio. È ciò che impedisce ai tessuti di diventare terreni stagnanti. Quando riparte, tutto cambia, l’energia sale, la mente si schiarisce, la reattività scende, i sintomi diventano più gestibili.

Molte persone pensano che il loro problema sia il cibo, o lo stress, o l’intestino, o l’allergia. In parte è vero, ma spesso sotto tutto questo c’è un drenaggio linfatico insufficiente è il primo collo di bottiglia. E finché quel collo di bottiglia resta lì, tutto il resto resta contratto, il metabolismo, il sistema immunitario, la capacità di recupero.

Non si tratta di fare terapie complicate, ma di ristabilire un ordine naturale. Il corpo è costruito per drenare. Quando smette, manda segnali... è nostro compito ascoltarli e agire.

Il sistema linfatico non è un argomento di moda. È uno degli strumenti più concreti che abbiamo per ridurre l’infiammazione e migliorare la risposta immunitaria. Non fa miracoli, ma restituisce al corpo la sua logica. Quando scorre, tutto è più facile, mentre, quando ristagna, tutto diventa difficile. Prendersene cura significa diminuire il rumore di fondo che il corpo trascina da anni.

E se convivi con istamina alta, MCAS o reazioni non spiegate, la linfa non è un optional, deve essere il punto di partenza. Muovere la linfa significa alleggerire la mente, calmare i mastociti, ridurre le riacutizzazioni, migliorare la digestione, sostenere il fegato, respirare meglio, dormire meglio. È una pratica di base e di buon senso, che però spesso manca.

Ripartire da qui non cambia solo i sintomi, cambia il rapporto con il tuo corpo. Gli restituisce margine, spazio, libertà, lo aiuta a non vivere sempre in allarme, a non reagire in eccesso, a non bruciare energie inutilmente. È uno di quei cambiamenti che non richiedono sacrifici, ma attenzione e che, giorno dopo giorno, riportano equilibrio dove c’era confusione.

XO - Patrizia Coffaro

18/11/2025

Já jsem Atman, Já jsem Mír, Já jsem Láska, Já jsem Blaženost. Jestli tomu nevěříte, pak opakujte tuto mantru navždy: "Já jsem Blaženost."

~ Papaji

16/11/2025

• Infezione polmonare
• Polmonite
• Pneumopatia

L'infezione polmonare o pneumopatia ben riprende il senso generale associato ai polmoni, come pure quello dell'influenza. Anche in questo caso ci troviamo in una situazione di aggressione esterna, ancora più netta perché causata da un importante agente patogeno (pneumococco o stafilococco), come nel caso della polmonite.
L'infezione polmonare ci parla di un vissuto di aggressione (reale o immaginaria) forte, che colpisce, dovuto a un agente esterno. Ci troviamo certamente destabilizzati dagli attacchi di qualcuno. Questi possono anche essere sottili, occulti, non percepiti, ma la sensazione di aggressione c'è. La polmonite ne è la forma più grave. In ogni caso, la nostra capacità di difenderci crolla. Non abbiamo più né la forza né la facoltà di farlo. Siamo in pericolo (percepito o reale), perché ci troviamo senza difese di fronte all'aggressore, tanto più che non sempre questo viene identificato.

Fonte: Dimmi dove ti fa male e ti diro il perchè Glossario Psico-Energetico
http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_michel_odoul.php?pn=5473

link Macrolibrarsi
https://www.macrolibrarsi.it/search/?search3=Michel+Odoul&pn=5071

link Amazon
https://amzn.to/4o1Mzy0

continua su
https://www.equilibrioemozionale.it/site/i-polmoni-171.asp

16/11/2025

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