17/04/2021
Un’analisi conseguente va fatta riguardo all’immaginario collettivo che inizia da questa “attività di marketing femminile”, ovvero, il fatto che lo yoga, agli occhi di un uomo, appare come un’attività soft che va in contrasto con lo stereotipo societario che vuole vedere l’uomo forte e virile. Discorso simile alla netta minoranza maschile anche nelle scuole di danza.
Dalla mia personale esperienza, un altro fattore rilevante è la fisionomia del corpo. Mi spiego meglio, la muscolatura maschile è più rigida di quella femminile. Questo causa, spesso e volentieri, sensazioni di imbarazzo da parte degli uomini che entrano in una palestra popolata da donne che alla prima lezione e senza alcun problema eseguono la pinza da seduti (Pascimottanâsana) arrivando a toccarsi i piedi, mentre loro arrivano alle ginocchia.
Per questo mi è capitato molto frequentemente di avere una percentuale maggiore di uomini in lezioni online piuttosto che in palestra.
Una riflessione emerge da questo ultimo punto è che spesso, chi muove i primi passi nello yoga, ha una mentalità competitiva che si trascina dal mondo societario dove c’è il bisogno di essere “il migliore”.
Lo yoga, invece, è una realtà differente dove ognuno deve sentirsi libero di raggiungere il proprio limite senza sentirsi meno (o più) bravo di qualcun altro.
Per concludere, il consiglio che ti voglio dare è quello di non sentirti giudicato o sotto pressione ad intraprendere un percorso yoga ma, anzi, sentiti libero di affrontarlo a cuor leggero e preparati ad imparare molte cose nuove, a conoscerti meglio e sentiti libero di insegnare anche tu qualcosa a qualcuno, perché, nelle classi chiunque porta il proprio contributo.