La Cachette - Love Lessons

La Cachette - Love Lessons Promozione dell’importanza del benessere psicofisico tramite l’apertura del Cuore e l’uso dell’energia primordiale

Oggi in trasferta di gruppo La Cachette - Love Lessons, ospiti della magnifica sala Nel Regno di Shambala - Studio Olist...
08/11/2025

Oggi in trasferta di gruppo La Cachette - Love Lessons, ospiti della magnifica sala Nel Regno di Shambala - Studio Olistico di Cappelli Nobili Manuela per un’ora di trattamento con il tamburo Unité.

Spettacolarmente rilassante e curativo, una coccola incredibile 💓

Grazie di cuore e sicuramente a presto in quel di Rossa 🤩🤩🤩

IL MIO COMPITO…è quello di accompagnare le persone lungo un percorso che hanno scelto di fare, mostrando loro su cosa de...
08/11/2025

IL MIO COMPITO…è quello di accompagnare le persone lungo un percorso che hanno scelto di fare, mostrando loro su cosa devono ancora lavorare per poter modificare e migliorare la loro qualità di vita.

IL VOSTRO COMPITO…è quello di accettare di lavorarci su per arrivare a risolvere queste ferite/blocchi che non vi permettono di poter vivere una vita totalmente differente.

MA…se siete i primi a sabotarvi e a raccontarvi favole, facendo i finti buonisti, quelli già arrivati (con la premessa che nessuno di noi lo sarà mai), emulando dei cambiamenti che però non fate veramente…prima o poi la maschera cade e il re resta n**o di fronte a tutti! 😉

Nulla di male, sono scelte personali se voler veramente lavorare su sé stessi o meno.🙏🏻

Ma io preferisco scegliere di investire il mio prezioso tempo con chi fa sul serio ed è disposto anche lui ad investire davvero PER IL SUO MASSIMO BENE 💓

Ringrazio sempre per le prove/insegnamenti che queste persone mi portano, ma lascio volentieri spazio a chi si impegna quanto mi impegno io per loro 🤩🥳

Sempre eternamente GRATA,

Con infinito AMORE

Jasmine🪷🙏🏻💓

Ps: lo so, non sono per tutti e neppure La Cachette - Love Lessons 🥰

Consegna Certificato di Ambasciatrice Del Cuore 💓Sono superfiera di voi e dei vostri balzi quantici e cambiamenti…avanti...
05/11/2025

Consegna Certificato di Ambasciatrice Del Cuore 💓

Sono superfiera di voi e dei vostri balzi quantici e cambiamenti…avanti così 🤩🤩🤩🤩🤩

Siamo antenne per captare amore.Nasciamo cercando amore nei primi occhi che incontriamo. Cresciamo ricercando ancora que...
03/11/2025

Siamo antenne per captare amore.
Nasciamo cercando amore nei primi occhi che incontriamo. Cresciamo ricercando ancora quell’amore.
Siamo qui per ricevere e distribuire amore.
Siamo qui per farlo scorrere attraverso di noi e donarlo.
E vorrei che tu sapessi che non c’e nulla di irreparabile. Che se non c’è stata la possibilità di ricevere amore dai primi sguardi, se hai respirato le paure di chi ti ha messo al mondo, se sei stato allontanato troppo presto dal corpo di mamma, se hai respirato rabbia, disperazione, malinconia e tutto questo ha condizionato il tuo avanzare nel mondo, sappi che l’amore ti salverà.
L’amore può vibrare nel tuo corpo e sanare ogni strappo, ricucire ogni ferita, chiudere ogni voragine che sentì ancora aperta.
L’amore può davvero farci tornare bambini e ripristinare le mancanze che ci sono state.
Osservati con occhi pieni di amore e il tuo corpo inizierà a guarire e insieme a lui guarirà ogni aspetto della tua vita.
Trova occhi che ti guardino con amore, mani che ti sfiorino con delicatezza, cuori pronti a sostenerti esattamente come sei.
Così si guarisce, così si sanano ferite antiche.
È l’amore che ci salva.
Non c’è altra via.

Monica Grando

IL NARCISISMO COLLETTIVO: LA PERDITA DELL’ANIMA 💓Ecco spiegato egregiamente il perché negli ultimi anni si sente parlare...
03/11/2025

IL NARCISISMO COLLETTIVO: LA PERDITA DELL’ANIMA 💓

Ecco spiegato egregiamente il perché negli ultimi anni si sente parlare sempre di più dei narcisisti (che non sono quelli che una volta si chiamavano semplicemente stronzi) 😬

Il narcisismo collettivo – La normalità disturbata del nostro tempo

✒️ Dr. Carlo D’Angelo – Voce delle Soglie

Si parla spesso del narcisismo come disturbo di personalità, ma raramente come condizione del mondo.
Eppure, ciò che chiamiamo “società moderna” è, a tutti gli effetti, una forma di narcisismo collettivo: un sistema che ha fatto del sé il suo dio, e dell’immagine la sua liturgia.
Viviamo immersi in una normalità disturbata, dove la patologia non si manifesta in pochi individui, ma si distribuisce, sottile, nella vita quotidiana di tutti.

Il narcisismo collettivo non urla la propria malattia: la rende normale.
Ci abitua a parlare di empatia, mentre la svuota di presenza.
Ci spinge a cercare visibilità, non senso.
Ci illude di comunicare, ma ci connette solo in superficie.
È un disturbo dell’anima più che della psiche — perché toglie profondità alle relazioni, al tempo, al linguaggio, al silenzio.

Il narcisismo patologico è il volto evidente di pochi;
quello collettivo è il respiro invisibile di molti.
È l’aria che respiriamo quando tutto diventa io.
Io penso, io pubblico, io mostro, io reagisco, io mi offendo, io mi misuro.
È la civiltà dell’eco: ognuno parla, nessuno ascolta.
Ognuno si mostra, nessuno si incontra.

Sul piano psicologico, è come se la società intera fosse entrata in una fase adolescenziale perenne: ipersensibile, competitiva, fragile e bisognosa di approvazione.
Ci offendiamo con facilità perché abbiamo perso il centro.
Ci esaltiamo con poco perché abbiamo fame di sguardi.
Viviamo oscillando tra grandiosità e vuoto — proprio come il soggetto borderline, incapace di sostenere la solitudine e il limite.

Siamo diventati una civiltà di io amplificati e noi impoveriti.
Una società che promuove l’immagine come valore e la performance come identità.
Non è più l’Io a servire la comunità, ma la comunità a esistere per confermare l’Io.
Persino la spiritualità, in molti casi, è stata colonizzata da questa logica: non più via di liberazione dal sé, ma nuovo palcoscenico per il sé spirituale, esibito e compiaciuto.

Questo narcisismo collettivo produce una forma di anestesia.
Le emozioni si consumano, non si vivono.
Le parole si moltiplicano, ma perdono radici.
La compassione viene sostituita dalla commozione veloce, la riflessione dall’opinione.
E più ci esponiamo, meno ci conosciamo.

La tecnologia non ne è la causa, ma il suo specchio perfetto.
Ogni schermo è uno specchio, e la società contemporanea è diventata una grande stanza di specchi che riflette continuamente se stessa.
Siamo iperconnessi e disabitati, presenti ovunque e assenti da noi.

Sul piano spirituale, il narcisismo collettivo rappresenta la dimenticanza dell’anima.
Abbiamo spostato il centro del mondo dall’essere al mostrare, dalla profondità alla superficie, dal silenzio al rumore.
L’anima, però, non si mostra: si sente.
E nel frastuono della visibilità, la voce interiore diventa sempre più fievole.

Il rischio più grande è che questo narcisismo diffuso si autoassolva:
che lo si riconosca solo negli altri, mai in sé.
Ma ognuno di noi, in questa epoca, ne porta una scintilla: la parte che vuole essere vista, riconosciuta, confermata.
Non serve giudicarla, serve vederla.
Perché ciò che viene visto con coscienza perde il suo potere oscuro.

L’antidoto al narcisismo collettivo non è la condanna, ma la presenza.
È il ritorno al silenzio, al tempo vero, all’ascolto.
È la scelta quotidiana di guardare un volto senza secondi fini, di dire una parola che non serva a impressionare, ma a nutrire.
È la capacità di accogliere la vulnerabilità come via alla verità.

Solo una società capace di guardarsi senza compiacimento può rinascere.
Solo un essere umano che non ha più bisogno di piacere può finalmente amare.
Il futuro dell’umanità non sarà dei più veloci o dei più visibili,
ma dei più presenti.

E forse, dopo tanto rumore,
il vero atto rivoluzionario sarà tornare a stare.
Nel silenzio, nella lentezza, nella relazione.
Nel punto in cui l’Io si arrende e si apre al Noi.

“Ci siamo specchiati tanto da dimenticare chi eravamo.
Ora è tempo di guardarci senza rifletterci,
di riconoscerci oltre l’immagine.”

✒️ Dr. Carlo D’Angelo – Voce delle Soglie

IL FALLIMENTO DEL MASCHILE FERITO
29/10/2025

IL FALLIMENTO DEL MASCHILE FERITO

Quando l’uomo si scaglia contro la donna: il fallimento del maschile ferito

✒️ Dr. Carlo D’Angelo | Voce delle Soglie

Non tutti gli uomini uccidono le donne.
Ma ogni volta che un uomo uccide una donna,
uccide tutte le donne — simbolicamente, culturalmente, affettivamente.
E uccide anche qualcosa di sé: la parte più fragile, più vulnerabile, più umana.

Quell’uomo — e non “gli uomini” — non sopporta la libertà femminile,
perché non ha imparato a riconoscere la propria.
Non sopporta il limite, perché non ha imparato a sostare nel vuoto.
Non sopporta l’abbandono, perché non ha ancora fatto pace con la madre interiore che lo ha generato e, forse, ferito.

Dietro la violenza di molti uomini non c’è solo rabbia:
c’è un senso di impotenza esistenziale,
un fallimento del maschile che non ha saputo evolvere dal dominio alla reciprocità.
È l’uomo che, invece di elaborare la perdita, la trasforma in distruzione.
Che, invece di attraversare la ferita, la rovescia sull’altro.
Che, invece di piangere, colpisce.

La violenza maschile è il tentativo disperato di negare la propria fragilità.
È la paura del dolore che diventa attacco.
È il grido di chi non sa nominare l’amore se non come possesso,
di chi confonde la presenza con il controllo,
la relazione con la proprietà,
l’identità con il potere.

Molti uomini non hanno mai imparato a stare nella relazione,
ma solo a difendersi da essa.
Perché nella relazione si rischia: si perde potere, si scopre la vulnerabilità, si cede il controllo.
E allora l’uomo che non ha attraversato la propria notte interiore
vede nella donna non un essere umano, ma uno specchio.
Uno specchio che gli restituisce tutto ciò che non sa accettare di sé:
la fragilità, la dipendenza, la tenerezza, il bisogno.

Per questo, quando la donna si sottrae — quando sceglie, si emancipa, dice “no” —
l’uomo ferito non sente solo un rifiuto: sente un annientamento.
Non perde una persona, ma la sua stessa immagine.
E la rabbia, in realtà, è paura: paura di non esistere più, paura del vuoto, paura della solitudine.

Eppure, non è la violenza il destino del maschile.
È la relazione consapevole la sua possibilità evolutiva.
Il maschile sano non teme il femminile, ma lo riconosce come parte di sé.
Non domina, ma custodisce.
Non reagisce alla libertà dell’altro, ma la accompagna.

Ogni uomo porta dentro un punto cieco: la difficoltà a integrare la propria tenerezza.
Finché non lo farà, il rischio sarà sempre quello di spostare la guerra all’esterno,
di combattere la donna invece di incontrarla.
La cura, allora, non è nella colpa, ma nel riconoscimento.
Non nel condannare “gli uomini”, ma nell’aiutare ogni uomo a guardarsi dentro,
a riconoscere la sua ferita, a dare un nome alla sua paura.

Perché l’uomo che impara a piangere non uccide.
L’uomo che impara a sentire non domina.
L’uomo che sa perdere senza perdersi diventa finalmente libero.

Non c’è guarigione collettiva senza una conversione del maschile.
E non c’è vera parità senza un dialogo tra forze diverse ma necessarie:
la forza che protegge e la dolcezza che genera,
la parola che costruisce e l’ascolto che accoglie,
il maschile che si apre al femminile e, così, torna umano.

✒️ Dr. Carlo D’Angelo | Voce delle Soglie

Se già le conoscete, non perdetevele.Se ancora non le conoscete, pure 💓
28/10/2025

Se già le conoscete, non perdetevele.
Se ancora non le conoscete, pure 💓

EQUILIBRIO PER AVERE LA PACE, COME? A questo punto dell'evoluzione sul pianeta è necessario che la forza maschile e la f...
27/10/2025

EQUILIBRIO PER AVERE LA PACE, COME?

A questo punto dell'evoluzione sul pianeta è necessario che la forza maschile e la forza femminile trovino un nuovo equilibrio.

Ci vuole un aumento della coscienza di entrambe le forze, perché riescano ad integrare in pace alcuni elementi dell'altro, così si potranno conservare intatte le due forze originali, senza troppi conflitti.

Non è necessario che l'uomo diventi un casalingo e la donna una virago, non è invertendo i ruoli che si trova l'equilibrio, ma facendoli entrare in evoluzione.

È necessario che la forza maschile superi l'archetipo del predatore e impari a risolvere i conflitti senza la violenza, anche verbale ed economica, che si educhi all'empatia, alla solidarietà, al rispetto e non cerchi più di dominare.

Questo cambiamento avrebbe già un effetto risanatore sul sistema di stampo maschilista in cui viviamo.

Dal canto suo, la forza femminile deve rinunciare al ruolo di seduttrice, che provoca quello del ruolo predatore, e mostrare senza timore che la sua forza consiste nella dolcezza, nelle emozioni del cuore e nella sua intelligenza intuitiva, rinunciando al ruolo di "schiava" o di "vittima", anche nascosto.

Adesso bisogna smettere di cercare il potere sull'altro o di accettare compromessi per amore di pace.

Bisogna cercare la pace vera nella sincerità, nell'affetto reciproco e nella solidarietà.

Ci sono già nella nostra società esempi di uomini e donne che hanno raggiunto questo equilibrio, ma è necessario che diventi un movimento planetario perché cambi le cose.

Marisa Haltiner

🙏🤗🔥

NASCONDERSI DIETRO ALLA SPIRITUALITÀ È COME NASCONDERSI DIETRO AD UN DITO…Essere spirituali non significa essere buoni, ...
26/10/2025

NASCONDERSI DIETRO ALLA SPIRITUALITÀ È COME NASCONDERSI DIETRO AD UN DITO…

Essere spirituali non significa essere buoni, significa essere veri.

Per me non può esistere nessuna spiritualità se non abbraccia tutta la sfera delle emozioni umane.

Siamo spirituali quando siamo radicati in noi stessi, connessi con il nostro ventre profondo e con tutte le nostre emozioni.

Spirituale non è colui che abbandona il sentire terreno, la carnalitá, ma è colui che fa del sentire un’esperienza incarnata. È il corpo stesso che diventa preghiera e radice.

La bontà ad ogni costo, la positività ad ogni costo, non ci rendono migliori se non sono un moto naturale del nostro cuore.

Ci hanno spesso inculcato il senso di colpa se sentiamo rabbia, se non siamo buoni abbastanza, se proviamo invidia, se ci concediamo tutte quelle emozioni che vengono considerate “negative”.

Siamo spirituali anche quando siamo arrabbiati o abbiamo paura, smettiamola di pensare il contrario.

Bisogna invece imparare a stare nelle emozioni, perché ogni emozione ha bisogno di essere vista, accolta e integrata, senza doversi sentire sbagliati o colpevoli.

Non posso fingere di non provare rancore se sono arrabbiata, ma posso accogliere dentro di me quella rabbia senza negarla e poi trasformarla in cambiamento.

Tutti i sé rinnegati diventano infelicità, tutto ciò che per troppo tempo oscuriamo rischiamo di farlo diventare paura, panico, depressione.

Questa è la spiritualità delle emozioni, accogliere ombra e luce per essere interi.

Bride an Geal

Durante il percorso La Cachette - Love Lessons si sottolinea molto il fatto che siamo qui per vivere un’esperienza terrena, per cui chi si nasconde dietro ad una vita tra le nuvolette, non sta espletando il suo “compito”.

Bisogna saper, ed essere coscienti, che c’è un equilibrio che deve essere mantenuto…sia sopra che sotto 😉

Io posso essere nell’Amore ma all’occasione giusta, mandartici comunque 😬

Sempre con i dovuti 🌸🌺🌻

Un Abbraccio

Jasmine 🙏🏻💓🪷

APERTURA DEL CUORE non significa…Essere “infottibili”. Questo infatti comporta l’anestetizzazione delle emozioni, cosa c...
25/10/2025

APERTURA DEL CUORE non significa…

Essere “infottibili”. Questo infatti comporta l’anestetizzazione delle emozioni, cosa che non ha nulla a che fare con l’Apertura del Cuore.🥶

Dare Amore. Come spiego nel percorso La Cachette - Love Lessons, Apertura del Cuore non è sinonimo di vedere il mondo a cuoricini. Per essere Amore bisogna già diventare un Ghandi, un San Francesco o un Maestro Asceso 😉

Con l’Apertura del Cuore si “impara” ad essere Amore, ma questo è ben differente dall’essere in uno stato di innamoramento perenne.

Si impara ad agire invece che reagire. A non giudicare, a trasmutare le emozioni e molto altro ancora… tutto ciò per poter vivere al meglio quello che abbiamo scelto di vivere in questa vita terrena 💓

Con infinito Amore

Jasmine🙏🏻💓🪷

Parola d’ordine: RADICARSI ❤️♥️❤️♥️❤️Chi vuole dedicarsi esclusivamente alla preghiera, alla meditazione e al lavoro del...
20/10/2025

Parola d’ordine: RADICARSI ❤️♥️❤️♥️❤️

Chi vuole dedicarsi esclusivamente alla preghiera, alla meditazione e al lavoro del pensiero, sopprimendo totalmente il lavoro fisico, produrrà in sé grandi anomalie.

L'uomo è stato creato per vivere nei tre mondi: mentale, astrale e fisico,
ossia il mondo del pensiero, il mondo del sentimento e il mondo dell'azione.
Chi trascura uno di questi tre piani si mutila, perde la propria integrità e non può presentarsi davanti all'Eterno come un essere che ha cercato di sviluppare armoniosamente tutte le potenzialità che ha ricevuto da Lui.

Occorre sapere inoltre che, trascurando un piano, si nuoce alla qualità degli altri due: se ci si rifiuta di lavorare nel piano fisico, si finisce per incontrare ostacoli nel campo affettivo e intellettuale.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

Quello che impariamo anche nel percorso La Cachette - Love Lessons è equilibrarci.

Perché essere equilibrati è basilare.

Chi vive solo nel materialismo, vive male.
Altrettanto chi solo tra le nuvole.

Ci vuole un sano equilibrio in tutto ciò che facciamo e che siamo.

Capire o scoprire come riequilibrare il tutto e realizzarlo ci porta a vivere tutto molto meglio 💓

I prossimi corsi partono a gennaio 2026.

Io sono pronta ad accogliervi ed accompagnarvi con Amore…e voi? Siete pronti ad accogliervi e ad accompagnarvi imparando a diventare la migliore versione di voi stessi grazie all’Amore? 😉💓

Con infinito Amore
Jasmine 💓🙏🏻🪷

NELL’UNIONE NON C’È POSSESSO(Non c’è attaccamento. C’è appartenenza.)È una fluidità così sottile e profonda che tutto si...
15/10/2025

NELL’UNIONE NON C’È POSSESSO
(Non c’è attaccamento. C’è appartenenza.)

È una fluidità così sottile e profonda che tutto si lascia trasportare dal magnetismo che due anime portano con sé.
Sono la scissione che diventa unione.

Quando senti un’attrazione forte, a volte incomprensibile, totalizzante, osservala.
Osservala, perché tolte le ferite, tolto l’attaccamento, tolta la paura di essere di nuovo tradito, di nuovo ferito, di nuovo umiliato, ciò che resta non è un bisogno dell’ego, ma un richiamo che nasce da poco sotto l’ombelico.

Quando sei in quello stato, o meglio, quando siete in quello stato, nasce una completezza diversa.

Pensa a una candela:
ha la sua fiamma, la sua luce, il suo calore.
Nessuno ne mette in dubbio il valore.
Ma quando incontra un’altra candela con una fiamma identica e le due si fondono, quella luce diventa più grande, più intensa, più viva.
Non è un completamento, entrambe erano già complete,
è un’espansione.
L’unione delle due fiamme crea allora una luce più forte, una sola fiamma che arde nel più del doppio splendore.

Il problema nasce quando una candela accesa incontra una candela dal bagnato stoppino.
Ogni volta che si allontanerà, quella fiamma si spegnerà e dovrà tornare all’altra per riaccendersi.
E tu rimarrai acceso, ma bruciando anche per due.

Quando l’unione avviene, poco importa se all’esterno o all’interno di te.
Perché se dentro di te la parte maschile e quella femminile si sono già riconosciute, l’incontro esterno sarà un naturale riflesso, un riconoscimento immediato.
Ma se questa unione interiore non è ancora avvenuta, allora l’altro, o l’altra, sarà la strada giusta per trovarti.
Perché è attraverso l’incomprensione, il dolore, la riapertura delle ferite che si impara a conoscersi davvero.

E nel momento in cui ti conosci, non puoi più fingere.
Hai visto chi sei.
E quando vi separerete, scoprirai chi sei tu e chi è lei.

Ecco perché credo nell’unione della mente, del corpo e dell’anima.
È uno dei motivi più profondi per cui siamo qui, su questa terra, in questa forma.

Lavora su di te.
Dai voce alle tue ferite: forse non guariranno del tutto, ma si sentiranno viste, onorate, comprese.
E un giorno siederanno accanto a te come bambini.
E tu li abbraccerai, e finalmente saranno parte di te, amate e accettate.

E nell’unione erotico-creativa, là dove la vita si accende, troverai la tua affermazione, la tua creazione, la pienezza del tuo stato.
L’esplosione del tuo talento e della tua abbondanza.

Perché tu sei un essere divino.

®️Alessandro Catanzaro

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Locarno

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